Bohemian Rhapsody, il film diretto da Bryan Singer e Dexter Fletcher, è una coinvolgente celebrazione dei Queen, della loro musica e del loro leggendario frontman Freddie Mercury (Rami Malek), che sfidò gli stereotipi e infranse le convenzioni, diventando uno degli artisti più amati al mondo. Il film ricostruisce la meteorica ascesa della band attraverso le sue iconiche canzoni e il suo sound rivoluzionario, la sua crisi quasi fatale, man mano che lo stile di vita vita di Mercury andava fuori controllo, e la sua trionfante reunion alla vigilia del Live Aid, quando Mercury, afflitto da una gravissima malattia, condusse la band in una delle performance più grandiose della storia del rock. Facendo questo, il film cementa l'eredità di una band che è sempre stata più di una famiglia e che continua ancora oggi a ispirare gli outsider, i sognatori e gli appassionati di musica.
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Non è un film eccezionale, ma vedendolo si capisce il segreto(semplice) del suo successo. E un film che parla ad ognuno di noi, che mette in scena la parabola di una delle band più immaginifiche e di successo di sempre. Lo fà con le sue canzoni ovviamente, la parte migliore e più centrata del film, passiamo dai primi successi al SUCCESSO che lancerà i Queen a livello mondiale, A night in the Opera, e ovviamente il singolo che dà il titolo al film. Al di là delle situazioni, scene e quant'altro non cerchiano la verità, il documentario, cerchiamo la MUSICA. E devo dire che sentire le canzoni dei Queen ti coinvolge, volente o dolente, la musica è un linguaggio universale. Rami Malek se la cava, bene, ovviamente non è Freddy Mercury ma riesce a rendersi credibile, alcune situazioni secondo me potevano essere anche accantonate, l'omosessualità per esempio si poteva evincere tranquillamente quando entrava nel locale per gay. Singer si fà prendere un pò la mano, a parte i gatti la scena della lampada accesa per comunicare con la ragazza mi è sembrata un situazione inutile. Il resto degli attori che interpretano Brian May e Roger Taylor funzionano bene. Poi ovviamente il pezzo forte a chiusura del film è il rifacimento del Live-AID a Wembley, nell'1985, dove poi i Queen si esibiranno nel 1986, facendo sold-out. Un film a tratti sicuramente furbo, ma che funziona in virtù delle canzoni dei Queen e della voce di Freddy Mercury. Interessante il ruolo di Aidan Gillen, come manager, Mike Myers sinceramente invece sprecato nel ruolo del produttore "cattivo". Tutto sommato il film si lascia guardare, ma il valore aggiunto come ho già detto è la musica.