Bohemian Rhapsody, il film diretto da Bryan Singer e Dexter Fletcher, è una coinvolgente celebrazione dei Queen, della loro musica e del loro leggendario frontman Freddie Mercury (Rami Malek), che sfidò gli stereotipi e infranse le convenzioni, diventando uno degli artisti più amati al mondo. Il film ricostruisce la meteorica ascesa della band attraverso le sue iconiche canzoni e il suo sound rivoluzionario, la sua crisi quasi fatale, man mano che lo stile di vita vita di Mercury andava fuori controllo, e la sua trionfante reunion alla vigilia del Live Aid, quando Mercury, afflitto da una gravissima malattia, condusse la band in una delle performance più grandiose della storia del rock. Facendo questo, il film cementa l'eredità di una band che è sempre stata più di una famiglia e che continua ancora oggi a ispirare gli outsider, i sognatori e gli appassionati di musica.
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Mai stato un fan dei biopic, un genere che tendo ad evitare almeno quanto i musical/film musicali. In questo caso le due cose per certi versi coincidevano, per cui non sono entrato in sala con le migliori aspettative. Bohemian Rhapsody ha infatti tutti i limiti del biopic, specie quello di stampo hollywoodiano - una certa tendenza a scadere nell'agiografia, le inesattezze storiche (da addetto ai lavori ne ho notate fin troppe), una certa dose di sbrigativita', la ricerca a tutti i costi di restituire un'immagine "nascosta" della leggenda, che ne evidenzi il "lato umano" - proprio quei limiti che non lo rendono esattamente il tipo di film che preferisco. Devo pero' ammettere che ho sospeso volontariamente per due ore il mio filtro critico: Bohemian Rhapsody e' un prodotto che ho apprezzato, scritto in maniera coinvolgente e recitato altrettanto bene, godibile e scorrevole. Due ore di Queen scritte per il grande pubblico (e non certamente per i fan del gruppo). Siamo lontani dal prodotto dell'anno, lontani dal film d'autore, vicini al prodotto da esplosione di gonadi dell'Academy, ma sinceramente non mi lamento perche' mi son trovato di fronte ad intrattenimento di qualitá. Bravo Rami Malek (non da Oscar) e il resto del cast regge bene