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Reduci da quel capolavoro clamoroso de "La Cagna" mi sarei aspettato sinceramente qualcosa di più dal magico duo Renoir-Simon. Per carità, come inno di libertà universale e come beffarda critica di una società borghese involuta e moralista "Boudu" non è affatto un brutto film, anzi, mantiene tutt'oggi in determinati passaggi una forza poetica autenticamente anticonformista; ma se da una parte l'obiettivo finale è senz'altro raggiunto dall'altra le situazioni narrative utilizzate per arrivarci sono spesso forzate (ospite del suo salvatore il protagonista ne combina di ogni colore eppure il padrone di casa non dice nulla ) se non addirittura banali ( la scontata vincita alla lotteria ), ed è un peccato. Pur nel nulla, Michel Simon giganteggia.