bravados (1958)

Storia di vendetta e di consapevolezza.
Alcune situazioni improbabili e altre invece più incisive ed emozionalmente rilevanti caratterizzano questo western diretto da Henry King, facendo leva su emozioni e sfaccettature varie di una storia senza grandi meriti ma essenziale e diretta come un pugno allo stomaco.
Nulla di memorabile, a parte, forse, il cast di nome che offre una prova interessante.

Curioso western - noir con qualche risvolto morale e religioso . La cosa migliore di questo film , oltre ai bei paesaggi messicani , è il cast ricco di bravi caratteristi ( dove si distinguono Boyd , Van Cleef ed un legnoso Silva ) che fa da corona ad un efficace Gregory Peck , che ha le smorfie giuste per il suo tormentato personaggio , traboccante d'odio all'inizio e pieno di rimorsi alla fine . Decorativa la presenza della bella Joan Collins . Il regista Henry King era un veterano del cinema che ha dato il meglio di sè proprio nel genere western e pure in questo caso dimostra di saperci fare .

Un western discreto, che merita di essere visto soprattutto per la presenza di Lee Van Cleef, per la fotografia e forse per l'esuberanza fisica della Collins

Western onesto e attuale sui temi della vendetta e della giustizia fai-da-te, nonché sui conseguenti conflitti interiori che investono la fede. Peck non è al suo meglio: estremamente goffo nel voler dare al suo personaggio quell’espressione a metà tra il tormentato e il vendicativo; la Collins è bella ma pare sempre che reciti un film a parte.

Western discreto ma non indimenticabile con Gregory Peck, nella parte di colui che passa dall'altra parte per vendetta.
Non male, ma è bene ricordare che sullo stesso tema esistono western nello stesso periodo, di gran lunga migliori.
Uomo dei 4 fuorilegge è Henry Silva.