brazil regia di Terry Gilliam Gran Bretagna 1985
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brazil (1985)

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locandina del film BRAZIL

Titolo Originale: BRAZIL

RegiaTerry Gilliam

InterpretiJonathan Pryce, Robert De Niro, Katherine Helmond, Ian Holm, Bob Hoskins, Michael Palin, Jim Broadbent, Kim Greist, Ian Richardson, Peter Vaughan

Durata: h 2.11
NazionalitàGran Bretagna 1985
Generecommedia
Al cinema nell'Agosto 1985

•  Altri film di Terry Gilliam

Trama del film Brazil

Sam Lowry è un semplice impiegato che decide di accettare la promozione al Dipartimento informazioni con il semplice scopo di rintracciare una donna che gli è apparsa in sogno e di cui si è subito innamorato. Riuscirà a identificarla nella camionista Jill Layton, con la quale sarà protagonista di una serie di avventure.

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Voto Visitatori:   7,88 / 10 (181 voti)7,88Grafico
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Voti e commenti su Brazil, 181 opinioni inserite

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it.sandi  @  13/04/2024 12:58:19
   9 / 10
Lo avevo visto praticamente da bambino e lo avevo trovato (ovviamente senza comprenderne il significato) molto buffo , Bob Hoskins e il suo assistente , Robert De Niro che fa un bizzarro idraulico , soprattutto la scena del "balletto degli impiegati" che seguivano assiduamente il loro capo . Poi é stato ripreso e citato in quella genialata di Futurama e nel video Otherside dei Red Hot Chili Peppers . Rivisto più o meno intorno ai vent' anni , devo citare quello che ho letto probabilmente su questo sito : probabilmente chi ha finanziato il film non aveva capito bene cosa aveva in mente Terry Gilliam . Perché sotto appunto una facciata buffa con molte scene divertenti , si cela una visione del futuro che più pessimistica non si può (nel 1985 intendo , in confronto al presente attuale può essere tacciato addirittura di ottimismo) , con un mondo governato dalla burocrazia e controllato da regimi totalitari , in cui i pochi che non si assoggettano e non diventano persone appunto spersonalizzate sono terroristi . Infatti gli attentati sono all' ordine del giorno . Finale terribile e disillusorio . Film strapieno di scene indimenticabili , non so perché é il film che più mi ricorda Blade Runner , sarà l' ambientazione . Quasi capolavoro .

VincVega  @  19/02/2023 14:16:26
   9 / 10
Forse il miglior Tery Gilliam. Tra fantascienza, distopia e commedia nera, tra "Metropolis", Orwell e Fellini, il regista inglese firma uno spettacolo visionario pieno di idee, con momenti di pungente ironia e ritraendo un mondo oppressivo più che mai. Messa in scena straordinaria e finale assolutamente pessimista. Una pellicola unica nel suo genere, riconosciuta a livello critico, ma che meritava un maggior successo di pubblico.

"Brazil" è il classico film che se visto ad una età in cui non si ha sviluppato bene le proprie conoscenze personali relative alla cultura in generale, forse è meglio non vedere. Parlo appunto per me, che vidi l'opera di Gilliam circa una ventina di anni fa da teenager e non lo apprezzai particolarmente. Vederlo ora è tutto un altro effetto.

zerimor  @  03/05/2021 15:13:55
   9 / 10
Che film! BRAZIL è un calderone sopraffino dei generi più disparati: commedia nera, grottesco, avventura, fantastico, fantascienza distopica e drammatico (specialmente nel finale dove si rimane letteralmente attoniti). La scenografia è mastodontica, l'atmosfera rarefatta, cupa e che fa sentire lo spettatore in costante apprensione.
BRAZIL è genialità allo stato puro. Si passa da una scena con una forte componente umoristica ad un'altra lugubre e inquietante, ad un'altra ancora onirica che rasenta il fantasy. L'intera pellicola è avvolta da un fitto strato di surrealismo che mette in discussione la tua percezione delle cose, dei personaggi, degli eventi.
BRAZIL è spiazzante: l'inizio l'ho trovato un po' "difficoltoso" e strano ma proseguendo con la visione sono stato rapito anch'io da quel mondo onirico.
Il messaggio di fondo è forte e chiaro e quasi ogni scena è atta a veicolarlo.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Zazzauser  @  03/02/2021 04:44:30
   6 / 10
Francamente - almeno a mio avviso - Brazil non ha nulla a che spartire con i migliori lavori di Gilliam (Twelve Monkeys, La leggenda del re pescatore, Paura e Delirio a Las Vegas). Molto piu' kafkiano che orwelliano, la pellicola é più imperniata sul nonsense, sull'assurdismo, sul parossismo che sulla "seria", ragionata, aggiornata rilettura delle tematiche di 1984 che almeno sulla carta si riproponeva di fare (titolo di lavorazione "1984½", con chiari riferimenti a Fellini).
Il focus e' puntato quasi interamente sullo stile visionario, onirico, grottesco e tutto eccessi di Gilliam, fra architetture alla Sant'Elia (davvero ben ricreate ammetto) e retrofuturismo anni '40, sicuramente originale dal punto di vista dell'impatto sensoriale e recante l'impronta inconfondibile del regista, ma a raschiare sotto la superficie rimane, pare, relativamente poco.
Per carita' come parodia della distopia funziona abbastanza bene - ma neanche piu' di tanto - nel prendersi gioco dei suoi topoi (l'infallibile sistema di controllo messo in crisi da un insetto caduto in una macchina da scrivere, l'onnipresente stato di polizia incapace di catturare i presunti attuatori di attentati terroristici che si susseguono da piu di un anno e mezzo, anzi capace di catturare e torturare solo innocenti), molto meno come satira in quanto manca quel tipico innuendo critico e di denuncia.
Probabilmente e' anche questione di gusti e di aspettative troppo alte ma a me e' sembrato poco piu' di un quadro comico e surreale in cui tutto si sussegue senza una logica fino ad arrivare all'epitome dell'assurdo nel quarto d'ora finale, parecchio lungo, con scarso ritmo e raramente coinvolgente (140 minuti la versione europea, tralaltro molto differente dal cut originale), ricetta perfetta per lo status di un "cult movie" invecchiato non esattamente come il buon vino.
Kim Greist e' assolutamente anonima e insipida e Jonathan Pryce a mio avviso non e' tagliato per ricoprire le vesti del protagonista. Ian Holm, Bob Hoskins, Robert De Niro (!) non pervenuti.
Non nego che sia una commedia che possa far piacere rivedere a qualche nostalgico degli anni '80 ma a chi lo approccia alle soglie della terza decade del nuovo millennio dubito che venga voglia di rivederlo. La citazione a La Corazzata Potemkin di Eizenstejn pero' mi ha fatto sorridere.

biagio82  @  17/12/2020 00:49:04
   9½ / 10
capolavoro di Gilliam che mette in scena storia assurda e surreale con la sua solita maestria.
una storia capace di intrattenere ma anche di far riflettere sul mondo che abbiamo oggi, Gilliam è stato profetico, oggi, di fatti, siamo schiacciati dalla burocrazia, controllati, ossessionati dalla bellezza, oppressi da persone discutibili che cercano di incatenarci a posti di lavoro opprimenti solo per loro tornaconto, dove la fantasia sembra superflua.
le citazioni si sprecano, a partire da 1984, base del il mondo messo in scena, fino a Fellini per la messa in scena degli elementi surreali (non per nulla il film doveva inizialmente chiamarsi 1984 1/2)
il pezzo forte poi sono i sogni del protagonista il volo con le ali d'angelo la lotta contro il samurai gigante, il mondo che viene inglobato in blocchi di cemento, un'anarchia visiva assoluta, che solo Gilliam poteva far sposare col taglio noir della trama.
come ciliegina sulla torta poi merita ricordare il leggendario cameo di De Niro, nel ruolo dell'idraulico anarchico e il finale spiazzante.
un capolavoro assoluto, per me, questo è uno dei più bei film della storia che deve assolutamente essere visto e rivisto.

Filman  @  08/07/2020 14:41:55
   10 / 10
Lontano dal modello comune di steampunk ma forse più coerente e sostanziale nei confronti delle distopie novecentesche, BRAZIL rappresenta in tutto e per tutto le criticità del mondo modernista e post-sessantottino, ingigantite fino all'imbruttimento e all'abbrutimento dello stesso. Il risultato è un posto sgradevole e opprimente, macchinato dalla burocrazia, privo di emozione, freddo.
Il tocco di Terry Gilliam, un comico ma anche un fantasioso scenografo, è essenziale per la presa di posizione dell'assurdo e del grottesco in questo film, che spazia tra il fantascientifico e il fantastico senza porsi confini, opponendosi ad un futuro plausibile per addentrarsi in un futuro improponibile.
Il caos e la schiavitù degli uomini passano dalle loro creazioni e l'autore le rappresenta con una regia poco arieggiata ed un'estetica fatta di accumuli ingegneristici, per un'opera d'arte unica e totale.

DankoCardi  @  05/10/2019 11:51:48
   9 / 10
Probabilmente il miglior film di Terry Gilliam (regista che ho sempre considerato altalenante). Imponenti scenografie che strizzano l'occhio a "Metropolis" di Fritz Lang, sono il contorno ad una realtà distopica che vogliamo pensare molto lontana dalla nostra ma dove in realtà già viviamo: un mondo retrò, pensato come una sorta di anni '30 ma con la tecnologia odierna, una quotidianità soffocata dalla burocrazia e da tanta di quella carta che sembra fagocitare le persone dove regnano cinismo, arrivismo e individualismo. Anche l'incubo dei terroristi sembra non turbare più di tanto le persone che come formiche corrono a lavorare; anche torturare i sospettati è un impiego qualsiasi. Eppure c'è chi ancora trova lo spazio per sognare, anzi sembra che i sogni si intromettano a forza nel conformismo di un uomo qualsiasi portandolo a fare la cosa più difficile: combattere contro il sistema! Ed ecco che realtà è sogno si confondono in un misto di commedia, dramma, azione e sentimento. Senza esagerare Gilliam riesce a trovare il giusto spazio per tutto in questo film, senza tralasciare nulla, senza mai far calare ritmo o tono neanche per un secondo; il tutto grazie ad una regia calibrata alla perfezione con scene che paiono danzare al ritmo della straordinaria colonna sonora (in una sequenza arriva a citare la Corazzata Potemkin). La sceneggiatura è un incastro perfetto di situazioni e dialoghi scanditi da uno stuolo di bravissimi attori...Gilliam si porta anche appreso dai Monty Phyton l'attore Michael Palin, qui in una prova recitativa sublime e quasi inaspettata per un comico televisivo. Una pellicola che ti cattura, ti avvolge nelle sue spire di celluloide per trascinarti nel suo mondo onirico: eccezionale sia dal punto di vista tecnico che per la storia.

Hagen di Tronje  @  22/08/2018 18:27:22
   9 / 10
Film distopico ambientato in un mondo in cui l'imperante burocrazia complica anche le cose più semplici, rendendo la vita piatta e indegna di essere vissuta. Un eroe per caso (che ha il volto trasognato di un eccezionale Jonathan Price) cerca di combattere la monotonia della vita e di ribellarsi al sistema correndo dietro ad un sogno.
La storia è ben raccontata e l'indiscutibile talento del visionario Terry Gilliam emerge in molti punti, soprattutto nelle sequenze oniriche, che, sebbene in alcuni casi siano forse un po' eccessive, sono decisamente affascinanti. I personaggi di contorno sono tutti, ciascuno a suo modo, di grande importanza e riescono a rappresentare I molteplici aspetti dell'aberrante societá immaginata da Gilliam.
Ottima la scenografia, attraverso la quale si percepisce perfettamente la soffocante atmosfera che sovrasta un'umanità ormai alla deriva.

Snake Plissken  @  18/06/2018 12:17:02
   10 / 10
Capolavoro dimenticato. Intelligentissima e raffinata satira sulla burocrazia e sulla macchinizzazione dell'uomo in un futuro distopico. Storia raccontata con tono leggero e deliziosamente sorridente, a tratti quasi parodistico, che in realtà maschera tematiche mature e profonde. Gustosissimo lo stile di Gilliam, che offre uno spettacolo che è un tripudio di colori, di fantasiose invenzioni registiche, di commistione di generi e linguaggi. In conclusione, un visionario viaggio in un incubo futuristico narrato nei suoi aspetti più ridicoli e surreali, senza disdegnare accenni a quelli più brutali e drammatici.

daaani  @  06/05/2018 00:25:49
   6½ / 10
ho capito il significato che sta dietro al film, ma non lo rivedrei.

ferzbox  @  12/07/2017 16:37:29
   6½ / 10
Comincio subito dicendo cosa non mi è piaciuto di questo film...
1)La durata; 1 ora e 20 minuti sono davvero troppi per un film del genere; passi se fossero state due ore, ma addirittura venti minuti di più l'ho ritenuto inappropriato; difatti ero arrivato ad un punto che avevo i cogliòni lessi e non vedevo l'ora che finisse; non tanto per la storia(che descriveva una serie di eventi ambientati in un futuro distopico interessante), ma più che altro perché sentivo troppa "melina" superflua; in fondo quando arrivi a più di un'ora un'idea te la sei fatta sul mondo presentato, quindi arricchire il tutto con ulteriori scene di ripiego non aveva senso secondo me....era meglio se lo asciugava un po', ne avrebbe giovato...
2)Purtroppo devo dire che il film è invecchiato male; a differenza di altre pellicole come "Robocop", "Ritorno al futuro" o i primi due "Arma letale"(tanto per citarne alcuni), che rimangono tutt'ora abbastanza freschi, questo "Brazil" sente tutto il peso degli anni 80, ed oggi come oggi, per un film del genere, non è una buona cosa a mio avviso....
Tuttavia la pellicola di Terry Gilliam continua ad avere un suo perché ed una sua identità; lo strano ibrido grottesco che miscela gli anni 50 con gli 80 ha un risultato talmente assurdo che non si può non ammirarlo; le scene oniriche del protagonista "Sam" che si immagina come un'angelo protettore e cavalleresco avevano una potenza scenica davvero notevole; osservare le stranezza di quella società e i relativi personaggi che ne facevano parte era interessantissimo.....
.....però bhò, non è un film che mi ha catturato fino al punto di considerarlo un capolavoro; ammetto che la noia ogni tanto prendeva il sopravvento......
Ma poi perché "Brazil"?.....con tanto di famoso motivetto da ballo sulla spiaggia? Che ci azzeccava con la storia?....bhoooooo
Robert DeNiro si vede forse 20 minuti in totale? Mica perché uno deve vedere il film per l'attorone, ma certo era una bella mossa pubblicitaria.....
A me è piaciuto il futuro distopico e un po' gli scenari surreali ......ma il film in se mi ha lessato un po'......
......punti di vista....

1 risposta al commento
Ultima risposta 12/07/2017 17.38.45
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TheLory  @  16/11/2016 18:10:48
   9 / 10
Ragazzi miei che viaggio! Altro che lsd... se ti immergi nella visione di questo film per un paio d'ore non sai più in che mondo e in quale tempo stai vivendo. Film come non ne fanno più, ahinoialtri

Thorondir  @  08/09/2016 11:18:20
   8½ / 10
Ad essere sincero ho fatto un pelino di fatica a seguirlo, soprattutto nella prima parte, quando fin da subito entrnao in scena una moltitudine di personaggi e il racconto può apparire confuso e tremendamente spezzettato. Piano piano, con la storia che avanza e si concentra su Sam e il suo amore, la maggiore linearità giova a tutto il film. Brazil è un mega concentrato di mille invenzioni scenografiche, visive e fotografiche, un tripudio di idee, di inquadrature ravvicinate e ampi e bruschi movimenti di macchina, una gigantesca "cloaca" fantascientifica in un mondo distopico simil-orwelliano dove legge e burocrazia trionfano su tutto, insieme alla volontà spasmodica e autolesionista dell'essere umano di apparire (terrificante il personaggio della madre di Sam). In definitiva: questo film di Gilliam è un grande esempio di fantascienza costruita sulle idee, con mille spunti di sceneggiatura e regia e che tratteggia un mondo neanche troppo lontano da quello in cui viviamo...

Gruppo COLLABORATORI SENIOR foxycleo  @  23/02/2016 19:11:55
   9 / 10
Magistrale ed ironica visione di un futuro non così tanto irreale. Un film intelligente e spesso inquietante. Gilliam si riconferma un regista visionario e geniale. Ottima prova sia di De Niro sia dell'intero cast.

gherardo81  @  10/11/2015 00:49:50
   9 / 10
Allucinante, e impressionante. La follia non stacca la presa mai, ogni minimo particolare è un'esaltazione critica dei mali della società. Il minimo di trama tiene in piedi questo confuso folle geniale film, magistralmente. Da vedere assolutamente.

pak7  @  09/08/2015 13:42:59
   7 / 10
Non vado oltre il sette per questo interessante lavoro di Gilliam. Cosìì come fu per Blade Runner è un genere di pellicola che non amo particolarmente, ma ne ho apprezzato la critica e il messaggio di fondo.

marcogiannelli  @  28/01/2015 16:32:44
   8 / 10
un Blade Runner meno famoso praticamente, fossi stato amante della fantascienza avrebbe preso 10 questo film, sempre attuale e particolare nella sua critica

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Edgar Allan Poe  @  15/01/2015 23:28:53
   8½ / 10
Gilliam prende spunto da "1984" (attualmente il mio libro preferito, forse anche questo mi influenza nel giudizio di questo film) per realizzare una pellicola futuristica con toni molto più "zuccherosi" (ma in fondo il film è molto amaro) e con vari strascichi di Monty Python qua e là. Il risultato è un film che personalmente mi ha molto divertito e intrattenuto, e mai annoiato. Come soggetto Gilliam cerca di allontanarsi per qualche aspetto dall'originale, reinterpretandone le tematiche e approfondendo in particolare, fra le altre cose, la complessità e l'inutilità della burocrazia (cosa che logicamente in "1984" non c'era), che molto spesso costituisce un pretesto comico.
La differenza rispetto al romanzo di Orwell da cui trae spunto questa pellicola è che mentre nel libro l'autore cercava di interpretare la propria società contemporanea e fare una fantasiosa previsione quasi a mo' di ammonizione, in "Brazil" Gilliam crea ugualmente un mondo futuristico, ma si basa molto di più sull'esagerazione dei difetti della società a lui contemporanea.

Invia una mail all'autore del commento Andre82  @  07/12/2014 14:35:00
   6 / 10
Questo film, senza dubbio d'avanguardia e quindi originale, parte bene ma poi lo sviluppo non è quello che ti aspetti. Non vado oltre al sufficienza.

The BluBus  @  03/10/2014 11:59:37
   8 / 10
Visionario ma perfettibile, 8.

dagon  @  21/09/2014 17:58:03
   7½ / 10
Terry Gilliam manca il capolavoro con Brazil. Tra Orwell e Kafka, mette in scena, in un tempo e luogo imprecisati, una società parafascista soffocata dalla burocrazia. Nella prima, meravigliosa ora, a cui da il via un moscone, ci sono tante di quelle idee di regia, sceneggiatura e scenografia che basterebbero per 10 film. Siamo quasi alla perfezione ed il tono surreale ed onirico è perfettamente nelle corde del regista che tira fuori il meglio del suo talento.
Dopo un'ora, però, il film, improvvisamente si inceppa, perde fuoco e comincia a girare a vuoto. Si procede piuttosto stancamente, con una sensazione di accumulo. Per fortuna, nei minuti conclusivi si risolleva fino all'eccellente finale.

Invia una mail all'autore del commento nocturnokarma  @  22/07/2014 13:27:24
   8 / 10
Grottesco e visionario viaggio in un futuro distopico con la meraviglia fanciullesca di un protagonista "perdente", e un'incedere sempre meno accomodante.

Fuge nel sogno, in una realtà ossessiva-oppressiva, ben servita dalle scenografie, da personaggi bizzarri; e se la storia d'amore è catalizzatore degli eventi, ma anche non del tutto riuscita e dal ritmo sbilenco, il bellissimo finale non si dimentica.

Cult!

maxbld  @  07/03/2014 20:44:29
   10 / 10
Per me grandissimo capolavoro. Film unico, originale, fuori dagli schemi e pieno d'arte. Commovente, onirico, divertente, poetico. Di certo eclettico, ma per me anche questo è un pregio. Le tematiche coperte sono molteplici, ma spicca la critica a una burocrazia straripante, soverchiante, crudele e assassina. Le ambientazioni grigie, l'atmosfera claustrofobica producono nello spettatore un'immedesimazione col protagonista tale da indurlo a percepire pienamente lo sconforto, l'inutilità e il senso d'impotenza nei confronti del sistema e dei suoi poteri forti. Nulla di più attuale. Non ho la capacità di descrivere il coinvolgimento e le emozioni provate durante le mie plurime visioni di questo grandissimo film, che non mi stanco di guardare ancora e ancora, come fosse il modo per ritrovare un vecchio amico, rivivere una storia entusiasmante, emozionarsi ancora una volta.

GianniArshavin  @  30/01/2014 20:25:39
   7 / 10
Avevo enormi aspettative nei confronti di questo Brazil,film da molti considerato uno dei capolavori del cinema moderno nonché il miglior prodotto partorito dalla mente visionaria di Terry Gilliam. Purtroppo questa pellicola,pur essendo di gran livello e di indubbia genialità non ha soddisfatto in pieno le mie aspettative.
La storia è ambientata in un mondo distopico non precisato,dove la fanno da padrone la meschinità,l'apparenza,l'egoismo e la burocrazia,con gli esseri umani ridotti a pecore assuefatte a questo sistema marcio e schematico. L'unico che cerca di sfuggire alla realtà decadente del suo mondo è Sam,modesto impiegato che si rifugia nei suoi sogni e nelle sue fantasie.
Questa è la trama di base,che si svilupperà in più di due ore di film e che toccherà molti argomenti interessanti.
Le parti che più mi sono piaciute sono state quella iniziale e quella finale,un mix di inventiva visionaria,genialità,umorismo nero e deliri vari che davvero sottolineano ancora una volta la vena folle di Gilliam;soprattutto il finale del film è un cocktail di pazzia e genio con una serie di scene cult fra il grottesco e l'inquietante. Anche la parte iniziale di Brazil è molto interessante,con il regista che ci introduce a questo mondo futuristico dipingendo la mentalità dei suoi abitanti con un paio di scene di forte impatto.
Ottimi anche i messaggi sociali,presenti all'inizio come nelle scene del ristorante con l'attentato o quelle della madre ossessionata dalla chirurgia e verso la parte conclusiva con una chiosa pessimistica di grande potenza. Ovviamente non credo di aver colto tutti i punti che Gilliam voleva sottolineare,vista comunque la natura grottesca del film,e quindi cercherò di coglierle ad una seconda visione.
Geniali anche il titolo con annessa "colonna sonora" e l'umorismo nero che qualche risata la strappa,anche se spesso sono amare.
Tanti pregi quindi,ma purtroppo anche tanti difetti! La parte centrale ad esempio è il primo e più grande limite dell'opera:un guazzabuglio confusionario e incasinato,dove la trama principale viene spezzettata da una serie di cose superflue ed evitabili. Il ritmo in questo frangente di film è davvero lentissimo,in maniera quasi esasperante,e la staticità della storia in questa fase non aiuta di certo.
Un altro punto che non mi è piaciuto è la storia d'amore che viene infilata nella vicenda come mezzo che porterà Sam alla scossa definitiva;personalmente non ho gradito questa trovata,non per la storia in se ma per via di un personaggio femminile totalmente anonimo e di come questa passione amorosa viene calata nel contesto.
Ho trovato fuori luogo anche il personaggio di De Niro,superfluo e praticamente di contorto senza una precisa utilità.
Infine non mi ha colpito molto la caratterizzazione della città,che invece molti hanno esaltato. Se in film come "Blade Runner" la città e l'ambientazione erano parte integrante della storia..erano per cosi dire "vive",qui ho riscontrato un effetto invece contrario,con la cittadina quasi assente nel suo grigiore.
In definitiva Brazil è un film geniale nelle trovate grottesche\visionarie,dei messaggi sociali avveniristici e con una parte iniziale ed una finale davvero indovinate. Sfortunatamente il blocco centrale è troppo confuso e lento,con Gilliam che ricade ancora una volta nel suo difetto maggiore:il voler strafare a tutti i costi!

freddy71  @  15/09/2013 19:55:06
   7 / 10
anche se non è il mio genere devo riconoscere al film una certa originalità...un film ben fatto....con trovate geniali.

debaser  @  12/07/2013 15:10:00
   6½ / 10
Visto per curiosita visto che era uno dei pochi film sul tutte le liste dei film da vedere che mi mancava. Per carita la struttura e' buona, lo stile art deco, cubista, minimalista e' favoloso, mirabile l'uso del vetrocemento in tutte le strutture. Bellissima tutta la scenografie en la fotografia. Ma la storia dov'e'? Capisco il fine grottesco della pellicola e le analogie con Orwell ma la trama non decolla mai non si prova empatia nei personaggi eccetto per De Nino, ma dopo un po la pellicola annoia e non si vede l'ora che finisca.

Cianopanza  @  07/01/2013 16:38:50
   8 / 10
Grottesco e visionario... Terry Gilliam all'ennesima potenza... si ride... ma inquieta, non poco.

vehuel  @  07/01/2013 12:53:21
   9½ / 10
Visto ieri per la prima volta e ne sono riamasto letteralmente affascinato. Ottime le musiche ma soprattutto le ambientazioni scenografiche con architetture in arte decò. Il film è visionario e allucinante, bellissimo.

Crazymo  @  30/12/2012 01:15:16
   9 / 10
Il talento visionario di Terry Gilliam trova il culmine in questo film di matrice distopica che ricorda tantissimo 1984 ma che lo porta ad un livello più onirico aggiungendoci qualche pizzico di humor, scelta azzeccatissima, caratteristica tipica dell'ex-Monty Python. Un film pieno di dettagli e di significati, potrei vederlo diecimila volte carpendone ogni volta un nuovo particolare; è un film che parla di un uomo immerso in questo sistema burocratico popolato da persone ormai prive di alcun sentimento; quest'uomo è distinto però dalla capacità di sognare, un'abilità ormai persa da tutte le persone, le quali credono di comprare la ricchezza acquistando oggetti e tentando di ringiovanirsi (Una sorta di Essi Vivono) ma che hanno praticamente perso ogni caratteristica umana. Il protagonista inizia lentamente a prendere il volo, ad "uscire" dall'ammasso di fogli che popolano la sua scrivania, mentre Terry Gilliam continua a stupirci ogni secondo che passa. Le scene folgoranti sono tantissime, soprattutto nei minuti finali, ma mi è particolarmente rimasta impressa l'immagine della strada circondata da cartelloni pubblicitari, con dietro il degrado più totale. Genio puro. Capolavoro!

tobbie  @  28/05/2012 01:58:17
   7 / 10
Ad essere sincero mi aspettavo un capolavoro e sono rimasto molto deluso. Lo trovo un film non riuscito ma il voto è cmq alto in quanto ci sono delle sequenze veramente ottime ed in più tutte le tematiche offerte sono ben sviluppate. Non ho apprezzato costumi e la scenografia(in parte) e alcune scene in cui il protagonista sembra sherlock holmes. Inoltre anche lo stile britannico non è che mi faccia impazzire e la durata è eccessiva. Il finale, nonostante sia prevedibile, risulta innegabilmente ad effetto e carino. In sunto sicuramente alcune scene e trovate sono geniali ma non è quel gioiello che speravo di vedere.

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_Hollow_  @  23/04/2012 01:48:43
   9½ / 10
Prendete 1984; rendetelo una satira con molte scene di humour britannico/nero, decisamente comiche;

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1 risposta al commento
Ultima risposta 13/05/2012 17.25.10
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gemellino86  @  08/04/2012 18:31:46
   9½ / 10
BRAZIL LALALLLALALLALALA BRAZIL LALALLALAALLALAALALLA...

Gilliam è un genio e questo film è la conferma. Lo considero addirittura migliore di "Monty Python". Da cineteca.

Gruppo COLLABORATORI Compagneros  @  17/03/2012 17:46:44
   8½ / 10
Film che esalta tutto il talento visionario di Gilliam.
In un mondo dalla burocrazia opprimente e inesplicabile (come ne "Il castello" o "Il processo" di Kafka) gestito in mondo dittatoriale ("1984"-Orwell) si muovo una serie di figure bizzare e surreali. Il povero protagonista può trovare rifugio solo nel mondo onirico.
Ottimo film che non si limita a riprendere le classiche tematiche distopiche. Un'opera affascinante e divertente, ben diretta e ben interpretata.

Invia una mail all'autore del commento astropippa  @  28/11/2011 19:36:16
   6½ / 10
Visto tempo fa. Non che sia brutto ma mi aspettavo molto di piu.

PignaSystem  @  28/11/2011 17:54:14
   8 / 10
Visionario, immaginifico, inquietante. C'è molto Orwell di 1984 in questo bellissimo film di Gilliam, che raggiunge l'apice negli ultimi 10 minuti.

BrundleFly  @  27/09/2011 12:08:12
   6 / 10
Sarà anche considerato un capolavoro, ma questo film di Gilliam l'ho trovato troppo lungo e confuso. La storia, pur avendo un buon lato di denuncia, non è riuscita a coinvolgermi per niente

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER.
Un punto in più per il finale.
Magari rivedendolo più avanti nel tempo riuscirò ad apprezzarlo meglio.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  06/09/2011 13:23:43
   8 / 10
Il talento visionario di Gilliam raggiunge il sua apice con questo "Brazil" , film di difficile lettura ma di sicuro divertimento!
la critica sociale per un Mondo diventato troppo burocratico e selettivo condotta da un timido impiegato che sembra essere ancora l'unico capace di sognare!
Inseguira' il suo sogno tra mille imprevisti e personaggi grotteschi...
Il finale,su cui si è molto dibattutto, è la ciliegina sulla torta di un film sicuramente non per tutti ma talmente geniale che merita di essere premiato!

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  26/05/2011 23:54:02
   10 / 10
Brazil è una delle più grandiose distopie mai concepite e realizzate nella storia del cinema. Il grigio è il colre predominante di questa pellicola, il colore della burocrazia, dei suoi funzionari e pezzi di carta dappertutto, perfetto emblema di una società talmente invasiva da avere l'ambizione di un controllo totale e assoluto della tua anima e dei suoi sogni.
Gilliam sprigiona un talento visivo senza eguali, descrivendo con verve satirica un mondo alla deriva, in cui un timido impiegato sognatore lotta per affermare la propria libertà dalle catene del mostro che l'uomo moderno stesso ha creato.
Brazil è un classico assoluto, un film che colpisce nel profondo e che non sarà mai datato.

Goldust  @  17/05/2011 11:11:32
   8 / 10
Indiscutibilmente ispirato dal 1984 di George Orwell, Gilliam ci porta in un futuro imprecisato ed inquietante, dove in una Società distorta il Governo controlla tutto e tutti e la burocrazia è a livelli opprimenti. La favola nera dell'ex Monty Pyton è magnifica, perfettamente in bilico tra il grottesco della vita del protagonista e il pessimismo che la gravità della situazione incute nello spettatore: a questo proposito è geniale la scelta del titolo - Brazil, da una celebre canzone penso brasiliana - come rappresentazione del desiderio di fuga di Sam, essendo appunto una canzone di "evasione".
Con una mezz'ora in meno e una protagonista femminile meno anonima sarebbe stato un capolavoro, così ci và "solo" vicino.

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goodwolf  @  02/02/2011 15:08:25
   6½ / 10
Definirlo surreale e visionario è davvero riduttivo.
Gilliam è completamente schizzato e con questo film ce lo dimostra,
creando un mondo (solo visivamente) assurdo.
Alcune scene sono magnifiche, come quella del primo giorno nel nuovo ufficio, o quella della segretaria, solo per citarne due, ma il film (anche per colpa della sua notevole durata) a tratti risulta macchinoso e poco scorrevole. Peccato...
Ah, titolo azzeccatissimo!!!

Runo  @  18/10/2010 01:26:23
   9 / 10
Opera visionaria di Terry Gilliam, trama ed ambientazione estremamente originali, interessanti i temi trattati dal regista quali la burocrazia, l uso/abuso della tecnologia ed elettrodomestici (non sempre affidabili), il terrorismo e la chirurgia plastica... ma soprattutto la forza dell' amore che è in grado di stravolgere la vita di un uomo... il tutto è orchestrato dal regista in maniera perfetta, bellissima anche la colonna sonora... Brazil è a mio modo di vedere un capolavoro ma è un film molto particolare e non adatto a tutti...

GalloPayton  @  02/09/2010 14:43:42
   7 / 10
Sicuramente vale la pena vederlo,nonostante le 2 ore e passa.Bisogna dire subito però che ha un ritmo talmente lento ed è talmente pesante in alcuni punti che sarebbe meglio vederselo in due tranche.
Riesce perfettamente,anche se è un film di 25 anni fa,ad immergere lo spettatore nell'universo creato.Infatti conta più il messaggio che l'effetto speciale in se,questo lo rende in qualche maniera eterno.
Resta immotivatamente lungo,anche se questa lunghezza rende l'idea della macchinosità,dell'angoscia e dell'oppressione creata dal mondo burocratico-militare.

tati83  @  24/08/2010 00:38:24
   7½ / 10
da fuori! assolutamente da vedere

Dosto  @  18/08/2010 18:40:10
   8 / 10
Odio 1984 ma questo Brazil, che gli è sicuramente debitore, mi è piaciuto tantissimo. Escludendo l'inseguimento in macchina un pò fiacco, il resto delle trovate sono geniali. Bel finale. E poi c'è De Niro!

LucaD2  @  13/06/2010 02:27:35
   8 / 10
edmond90  @  05/06/2010 15:46:35
   10 / 10
Capolavoro visionario di Terry Gilliam,nonchè unico degno epigono cinematografico del 1984 di Orwell.

looking-glass  @  02/06/2010 14:24:51
   9 / 10
UN CAPOLAVORO, UNA PROFEZIA CHE PURTROPPO SI STA AVVERANDO.

Invia una mail all'autore del commento s0usuke  @  01/04/2010 13:21:38
   9 / 10
Il capolavoro indiscusso di Gilliam strizza l'occhio a "1984" di Orwell e si riveste di continue e ben congeniate citazioni filmiche sparse ovunque. Scenograficamente sbalorditivo e opprimente con fotografia cyberpunk. Brillante l'interpretazione di Pryce tra satira, riflessione e comicità in vecchio stile "Python".

ulisseziu  @  17/12/2009 19:51:20
   9 / 10
Capolavoro visionario di Gilliam, ti trascina in un mondo fantastico, fatto di sogni, futuro e "fantascienza fantozziana". L'unico piccolo appunto è che a tratti diventa veramente troppo lento e duro da seguire, ma è solo una nota personale.

Straconsigliato!!!

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento Enzo001  @  10/12/2009 19:20:38
   7 / 10
Curioso come non riesca a dar più di sette ad una pellicola che potenzialmente avrebbe potuto farmi innamorare...
Adoro Gilliam, adoro l'ironia intelligente e lapidaria dei Monty Python eppure questo film nonostante le belle parole (bellissime, se parliamo della recensione) spese dai colleghi qui sotto non mi ha preso per nulla, anzi, ammetto a malincuore di essermi concentrato più sull'orologio che sullo schermo.
Sono sicuro che trattasi di capolavoro, nella sua rappresentazione personalissima e affascinante della dispopia orwelliana, reinterpretata devo dire splendidamente.
MA, è l'emozione che mi sarei aspettato, e che è arrivata solo sul finale (splendido), a mancare. E lo dimostra il fatto che non saprei cos'altro aggiungere a quanto detto.

Peccato.

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Ultima risposta 25/08/2010 02.22.25
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR Ciumi  @  08/12/2009 18:43:32
   8½ / 10
Il futuro auspicato da Gilliam/Orwell è sì assurdo e iperbolico, ma nello stesso tempo kafkianamente plausibile, col suo cinismo ipocrita, col suo autoritarismo corrotto, col suo apparato burocratico opprimente.
Le mura della città covano una selva di tubature, costruzioni mastodontiche contengono immense sale o claustrofobici sgabuzzini, mentre bizzarri marchingegni, tra l’avveniristico e lo sgangherato, figurano in ogni luogo.
L’ingenuità del sogno (fantasticamente rappresentato) d’amore puro e di totale libertà, si scontra contro i lastroni a forma di palazzi, deve lottare con un gigante orientale e con un esercito di mostri-bambole che sono l’irrazionalità e le stravaganze stesse del regista.

La passione per il grandangolo di Gilliam, e la sua visionarietà barocca, che molto bene s’adattano alle atmosfere della storia, fanno pensare al Welles de “Il processo” (seppure l’omaggio più plateale sia per “la scalinata di Odessa” di Ejzenstejn).
“Brazil”, anche il titolo sembra volere rispondere alla logica surrealista della pellicola.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  30/11/2009 22:36:50
   9 / 10
Uno dei film più rivoluzionari del cinema contemporaneo, l'esatto opposto del deludente 1984, prolisso rifacimento cinematografico del classico di Orwell.
A tratti beffardamente ironico, e molto inquietante. De Niro strepitoso, uno dei punti più alti dell'arte visionaria di Gilliam

Dr.Orgasmatron  @  13/09/2009 17:46:42
   9½ / 10
Terry Gilliam nel suo (folle) e grande talento visionario elevato al cubo. Un film-viaggio pregno di significati e premonizioni azzeccate su cosa sarà il nuovo millennio. Impossibile una volta visto togliersi dalla testa la canzone che da il titolo al film....la la la la la la la la.....la la la la la la la la la...Brazil.....

david briar  @  02/09/2009 13:13:25
   10 / 10
brazil è un film premonizione, allucinante, pessimista, in anticipo sul percorso.
la vicenda che si tratta è incredibilmente coinvolgente, avvincente, emozionante e intrigante;il vero finale, dopo i sogni speranzosi, ha l' effetto di un pugno in faccia dato da mike tyson.
le scenografie sono incredibilmente fantasiose e bellissime;la regia di gilliam è barroca e discontinua, ma molto efficace.
il film racconta di come la gente sia diventata indifferente ai sentimenti altrui(sam, quando comunica la notizia della morte del marito alla signora buttle, è solo sfiorato dal dolore della donna, non riesce neanche a provare pena) e di come siano vittime del sistema, estremamente dittatoriale, di come il il governo uccida persone anche per reati poco significativi e non siano per nulla toccati da questo, di come siano vittime della tecnologia.
è il secondo film che vedo di gilliam, dopo i fratelli grimm, ed è un capolavoro. la media del sito è troppo bassa. questa pellicola è molto pessimistica, ma allo stesso tempo creativo e fantasioso. uno dei migliori film di fantascienza mai girati, con una sceneggiatura splendida e dissacrante.
bravo pryce, e anche de niro, che fa un ruolo marginale, io pensavo che recitasse di più. bravi anche hoskins, la helmond e la greist.

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Gruppo COLLABORATORI SENIOR elio91  @  18/07/2009 09:29:45
   8 / 10
Molto bello e significativo in molte sue scene.Ti strappa molti sorrisi e al contempo ti fa riflettere.Ambientato in un mondo sommerso dalla burocrazia,questo film può essere apprezzato anche da chi ha letto Orwell perchè l'idea di base è la stessa.Burocrazia pressante e sempre presente,asfissiante,non si contano nel film le volte in cui una voce dice"firmi qui"tendendo un foglio.

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Gli ultimi 20 minuti sono bellissimi e frenetici.Poi sopraggiunge il finale improvvisamente,quando tutto sembra finito,e ha l'effetto di uno schiaffo.In un mondo in cui l'individuo non può sognare,Sam è condannato perchè ci riesce.Purtroppo il mitico De niro compare veramente pochissimo in un ruolo secondario.Cè da dire anche che Gilliam non attinge solo da Orwell ma i suoi omaggi a registi e film che hanno fatto il cinema sono qua e là,disseminati in tutto il film ed è difficile notarli alla prima visione.Per questo Gilliam è uno di quei registi molto strani,è capace di fare film come questo,per poi cadere in basso all'improvviso( Fratelli Grimm e anche Tideland,molto controverso).

bulldog  @  16/07/2009 11:42:11
   6 / 10
futuristico,riuscito a metà

Gruppo COLLABORATORI Zero00  @  22/05/2009 17:14:22
   6½ / 10
Probabilmente è un mio limite. Infatti, dopo aver letto critiche più che positive, sia qui che altrove, credevo di aver trovato il film per me. E invece no. Scopro che di Gilliam non mi piace forse quello che viene considerato il suo capolavoro. Non che mi abbia fatto schifo, anzi, nel film ci sono trovate molto buone ed è ben recitato. Ma è mancata la scintilla.
Prima di tutto, l'ho trovato poco attraente e troppo lungo per quel che vuole raccontare (secondo me). Poi ho trovato gran parte dei personaggi troppo "macchiette" e il protagonista noioso. Non mi sono piaciute nemmeno le parti oniriche.
Mezzo voto in più per le scenette delle riparazioni in casa.
In somma, a me non ha impressionato più di tanto anche se ci trovo il Gilliam che verrà e che a me piace.
Forse sono io che non l'ho capito ma credo si tratti più di mancanza di intesa.

-Platypus-  @  04/05/2009 10:55:00
   9 / 10
capolavoro assoluto.

TheLegend  @  27/04/2009 00:40:04
   6 / 10
un film geniale sotto molti aspetti ma che mi è risultato troppo noioso,specialmente nella prima metà.
le ambientazioni surreali e la critica sociale fanno salire il voto fino alla sufficienza,però che fatica!

Invia una mail all'autore del commento lorenzo971  @  24/04/2009 15:21:10
   9 / 10
In un mondo che ha smarrito ogni emozione, un futuro distopico basato su una burocrazia che annichilisce il singolo rendendolo succube di un sistema superiore di cui perde totalmente il controllo, Sam, solo in mezzo ad uno spettacolo penoso di personaggi semi-automi nevrotici o catalettici, trova ancora la forza di sognare. Evade in una dimensione onirica, spinto dal puro ed assoluto desiderio d'amore, non il mero culto della bellezza che scade in una crociata a colpi di bisturi contro le rughe,ma la passione antica, epica per una sconosciuta, una ninfa anonima che deve salvare (una sorta d'amor cortese ormai caduto nell'oblio nella socetà a lui coeva). Sam conserva al suo interno, nel profondo della sua interiorità, dei sentimenti, un po di colore, una sinfonia, che come quella della colonna sonora (tratta dalla canzone Aquarelo de Brazil), romantica e melanconica, entra in forte contrasto con la realtà. Abbandonando il suo equilibrio mediocre, come nei suoi sogni, intraprende una battaglia, diviene un eversivo, lotta per la sua individualità e per la donna che ama, scontrandosi con una dittatura sul modello orwelliano nella dimensione esterna, e con le sue paure piu innominabili in quella interna (il samurai non è altro che lui stesso -- sam you're I ---) . Se in una di queste trionferà l'Icaro alato, nell'altra è destinato a fallire, come un modulo senza matricola, l'unico epilogo per lui possibile è l'eliminazione.
Gilliam dimostra delle doti eccezionali, una capacità visionaria senza precedenti, continuando strenuamente, con un'altro film, la lotta contro il rischio di un possibile futuro-spazzatura, che non è poi cosi lontano.

ps: tra le scene piu belle quella in cui i grattaceli, rappresentati come parallelepipedi di cemento spuntano con veemenza dal terreno, distruggendo il sereno paesaggio naturale.

STEn  @  19/04/2009 17:39:28
   9½ / 10
"Prima di tutto vennero a prendere gli zingari
e fui contento, perché rubacchiavano.
Poi vennero a prendere gli ebrei
e stetti zitto, perché mi stavano antipatici.
Poi vennero a prendere gli omosessuali,
e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi.
Poi vennero a prendere i comunisti,
e io non dissi niente, perché non ero comunista.
Un giorno vennero a prendere me,
e non c’era rimasto nessuno a protestare."

BlackNight90  @  08/03/2009 19:38:14
   9½ / 10
"BRASIL! LA LA LA LA LA LA LA LAAA..."
Brazil è forse il capolavoro di Terry Gilliam, anche se gli preferisco 12 Monkeys. Brazil è un film che non puoi limitarti a guardare, lo devi subire perché la potenza dissacrante e surreale delle immagini non lascia scampo.
"...LA LA LA LA LA LA LA LAAAA! BRASIL! BRASIL!..."
Un film che parla di una società futuristica che ha già le sue radici evidenti in quella odierna (chi nel suo piccolo non ricorda qualche disavventura burocratica? e l'ossessione per la bellezza perfetta da raggiungere attraverso la chirurgia plastica? e i metodi di coercizione del sistema? e la massificazione e l'omologazione del pensiero?).
"...A-E-I-O-U, IPSELON! A-E-I-O-U, IPSELON!..."
Una società distopica rappresentata da Gilliam con evidentissimi rimandi ad Orwell (i protagonisti Sam e Jill sono, come Winston e Julia, parte del meccanismo rigidamente gerarchizzato del potere; le guardie ricordano molto la Psicopolizia orwelliana, o le divise naziste, e in entrambe le storie i protagonisti sono arrestati nella loro intimità violata, ecc.), e a quell'altro capolavoro che è Fahrenheit 451.
"...BRIGITTE BARDOT BARDOT! BRIGITTE BEIJOU BEIJOU!..."
Una società accettata dalla mediocrità delle persone, lo stesso protagonista Sam è un mediocre, l'unica cosa che lo distoglie dalla meccanicità ripetitiva della sua vita è l'amore, che ben presto diventa fuga, il suo unico rifugio sono i sogni.
"...AY AY CARAMBA! AY AY CARAMBA!..."
Nei sogni Sam si sente come Icaro, come un guerriero (e chi non si sentirebbe così in un sogno, spinto dalla forza dell'amore?), nel vero incubo che è la realtà l'amore non ha alcun carattere salvifico.
Davvero perfetto lo sguardo smarrito di Jonathan Price, mentre si poteva dare molto più spazio allo spassosissimo personaggio di De Niro.
"...ZAZUERA! ZAZUERA! ZAZUERA! ZAZUERA!..."
Un film pessimistico come pochi, ma ripensandoci, ascoltanto questa musichetta (non è proprio questa comunque!), che nel film assume sia la funzione di accompagnamento lirico ai sogni di Sam, sia una sottolineatura grottesca nella realtà, non si può non trattenere un sorriso.
"...PE PE PE PE PE PE PE PE PE PE PE PE PE PE PE PE PE PE PE PE!..."

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Ultima risposta 15/03/2009 16.30.50
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Stanley Forever  @  22/02/2009 13:06:45
   10 / 10
Film di una bellezza secondo me scandalosa.
Non potrei non dare 10 a 1984 di Orwell, quindi non posso esimermi dal dare 10 a quella che a tutti gli effetti è una sua trasposizione cinematografica, impreziosita da alcuni risvolti semplicemente superlativi.
Strepitoso tutto il cast tecnico, da Terry Gilliam all'ultimo dei macchinisti, passando per un De Niro in una particina piccola ma superbamente interpretata.
Il finale è veramente raggelante.
Capolavoro.

Neu!  @  17/02/2009 18:42:43
   9½ / 10
uno dei vertici degli anni 80'. Poco da dire; posso solo sottolineare il genio assoluto del regista che qui si trova perfettamente a suo agio. fosse per me li farei studiare nelle scuole fil come questo.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR kubrickforever  @  17/02/2009 18:35:19
   8 / 10
Il talento di T.Gilliam ai massimi livelli. Brazil è l'apoteosi del surrealismo, un incubo ad occhi aperti che all'apparenza risulta essere superficiale, ma che in realtà tratta temi molto attuali. Un film che, per il sottoscritto, si è rivelato una vera sorpresa.

paride_86  @  16/02/2009 02:51:37
   6½ / 10
Di sicuro non è un film banale: innumerevoli riferimenti ad una burocrazia kafkiana, ad una società macchinosa senza rispetto per l'individuo e tantissime citazioni cinematografiche. La trama, però, è davvero troppo sconnessa e imprevedibile, e il susseguirsi degli eventi non propone un messaggio finale preciso; lo stile è immaginifico e visionario me, a parte alcune scene, non mi ha affascinato più di tanto.
In definitiva "Brazil" non mi ha entusiasmato più di tanto e, nonostante la durata non fosse proprio eccessiva, mi è risultato pesante.

donfabios  @  24/01/2009 13:43:07
   9 / 10
summa theologica di tutti i generi cinematografici,fantascienza, horror, grottesco, commedia, tragedia, surrealismo, in un incrocio fantasioso e imprevedibile di avvenimenti.
Innumerevoli rimandi a Kafka (il processo, il castello), a Orwell, e al genere distopico in generale; citazioni di Bunuel (vedi gli attentati nell'indifferenza), alla Corazzata Potemkin in alcune scene di sparatorie (ad esempio il soldati in marcia), a Kubrick (dottor stranamore) e o addirittura a cronenberg(ad esempio nel pasto nudo) e chissà quante altre cose che non ho compreso...
De niro in uno dei suoi soliti ruoli di "uno contro tutta la società" già come in taxi driver o nel cacciatore.
Un capolavoro del postmodernismo.

gasy  @  15/01/2009 14:26:33
   7½ / 10
è una follia. Incomprensibile nella sua totalità. Affascinante come ogni Gilliam, regista mai baale ne suoi progetti più personali.

Manu90  @  23/12/2008 11:15:32
   8 / 10
Un film difficile da spiegare. L'uomo non ha più il diritto di sognare perchè il mondo è governato da meschinità e burocrazia. Giliam ci fa vedere un futuro terribile e inquietante allo stesso tempo, che in fin dei conti non si discosta molto dalla realtà attuale.
Visionario e cinico. Probabilmente il miglior film di Giliam.

Bob Marley  @  04/11/2008 18:42:33
   8 / 10
a mio parere esprime la genialità di gilliam..che già nell'85 prevedeva un mondo non molto libero...

Drugo.91  @  31/10/2008 15:59:36
   9½ / 10
senza dubbio il migliore film di Gilliam

pher  @  05/09/2008 19:12:10
   7 / 10
Una Scenografia cosi' bizzarra ed originale lascia veramente spiazzati al pensiero che questa pellicola abbia piu di 20 anni. Ammetto che ho fatto una netta fatica a vederlo fino alla fine. Il caos inquietante del nostro Gilliam che all'inizio mi aveva affascinato ed incuriosito a lungo andare mi ha stufato.
Forse dovrei rivedermelo con piu' calma e magari qualche punto in piu' potrei anche darglielo..
Da vedere di sicuro ma con una mente estremamente lucida e serena.
oppure in acido.

Pink Floyd  @  29/05/2008 17:05:42
   8½ / 10
In modo sapiente Gilliam realizza una pellicola claustrofobica, ipotizzando un mondo di burocrazia tanto tetro quanto sterile, dominato dalla formalità.

Citando e attingendo in maniera sapiente ora da Kafka, ora da Ejzenstein 'Brazil' si mostra come una libera rilettura del massimo capolavoro orwelliano, 1984 -altro che quella robaccia di m.radford!!-.

Ne risulta un lavoro certamente non semplice da assimilare, ma tuttavia in grado di fornire ampissime riflessioni sul valore del sentimento e della più preziosa qualità dell'uomo: essere umano.
In questo è facile rivedere il pensiero scottiano di Bladerunner.

Il colto genio di Gilliam non si discute.

Mr_Blue  @  01/03/2008 04:32:44
   10 / 10
Distopico, amaro e attualissimo. Capolavoro della nostra società e del nostro tempo. Film imprescindibile, fondamentale, incredibile e geniale.
Poche pellicole lasciano lo spettatore in un simile stato di smarrimento e di esaltazione. Poche volte si ha la sensazione di vedere filmato un futuro possibile e un presente parodico allo stesso tempo. Film strepitoso.

Philanselmo  @  05/02/2008 09:11:11
   10 / 10
Capolavoro, non ci sono altre parole per descriverlo.
Terry Gilliam dimostra tutto il suo essere allo stesso tempo visionario ed analitico e caccia fuori una favola-realtà che spazia dal sarcasmo al dramma, criticando ferocemente ma in modo arguto un mondo (futuro?) dove lo stato controlla il cittadino in ogni piccolo aspetto della sua vita privata e lo inghiotte nella burocrazia più inutile ed oppressiva.
Stile riconducibile alle altre opere dei Monthy Python, con passaggi deliranti, deciso uso di grandangoli e spruzzate di umorismo, che qui però vengono quasi sempre prontamente frenate da un'immagine agghiacciante della realtà.

P.s. fantastica la citazione della scena delle scale de "La corazzata Potemkin"

Gruppo COLLABORATORI ULTRAVIOLENCE78  @  22/01/2008 13:41:54
   8 / 10
Il film si presenta come una rilettura di "1984" di Orwell, ma in esso si palesano chiari riferimenti ad altri importantissimi romanzi, quali "Il processo" e "Il castello" di Kafka" e "Farheneit 451" di Bradbury". Ne viene fuori un'opera estremamente grottesca e surreale, in cui Gilliam rappresenta il Potere nella sua immagine più becera, degradante e alienante: è la raffigurazione di un Potere arrogante e invasivo, che detta le sue leggi attraverso il controllo della vita privata dei cittadini, il degrado culturale, l'ignoranza, i canali mediatici e una inaccessibile e incomprensibile burocrazia. Il mondo dipinto da Gilliam, dunque, è un mondo appiattito, irregimentato in regole ferree e vuote, e alieno da qualsiasi forma di arte e cultura. L'unica scappatoia a questa realtà cupa e vacua è la fantasia e il sogno. La dimensione onirica e visionaria (rappresentata dal regista con un tono felliniano) del protagonista è l'ancora di salvezza per quest'ultimo: "l'ultima spiaggia" dovre trovare gli unici momenti di felicità e serenità.
Quantunque il Governo di questo immaginario Stato oppressore (tratteggiato come una sorta di parodia della dittatura nazista) controlli la vita di ciascuno dei suoi sudditi attraverso una capillare e meticolosa raccolta delle informazioni e una burocrazia spietata, non riuscirà tuttavia a privare questi ultimi della possibilità di evadere e vivere liberamente nei loro sogni. A quest'ultimo proposito, il finale del film è eloquentissimo.
Spassosissimo come sempre Bo Hoskins; ruolo inusuale e insolitamente breve (ma non marginale) per De Niro.
Azzecatissimo il tema musicale "Aquarela do Brasil" (sulla cui falsa riga sono stati creati gli altri motivetti che compongono la colonna sonora), che richiama chiaramente la dissonanza tra la realtà esterna, sterile e grigia, e quella interiore, colorata e vitale.

Invia una mail all'autore del commento Rana c'è!  @  20/01/2008 00:02:53
   9½ / 10
Se mi chiedessero di salvare su tutti un solo film nella storia del cinema e cancellare tutto il resto, bè, io sceglierei con ogni probabilità questa pellicola.
Terry Gilliam dimostra qui tutta la potenza della sua genialità.
Ogni volta che lo rivedo, il finale mi emoziona sempre di più. Praticamente impossibile fare meglio.
Wow!!!

rapture  @  15/01/2008 23:33:52
   8½ / 10
Opera con chiari intenti parodistici del 1984 di Orwell (a un anno di distanza dall'anno in cui uscì anche il film tratto dal libro di Orwell). Humour inglese e ambienti surreali, da vedere.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento matteo200486  @  08/01/2008 00:20:45
   10 / 10
"Deve essere un libero professionista sovversivo"

Brazil si colloca tra due importanti opere di Terry Gilliam ovvero Monty Python - Il senso della vita e il bellissimo Le avventure del Barone di Münchausen. Ma Brazille sovrasta issandosi come stella indiscussa della filmografia del cineasta americano.
Brazil è a tutti gli effetti un capolavoro con una quantità di idee incredibile una creatività stupefacente e una simbologia altrettanto entusiasmante.
Gilliam muove una critica forte verso tutto e tutti. La polizia che crea uno stato militaresco nella città quasi rappresentata come le SS naziste, gli individui della classe borghese privi di gusto e classe solo intenti a modificare la propria esteriorità rimanento terribilmente vuota interiormente.Una critica feroce verso una società che rende più povero il povero e più ricco il ricco. La chiesa assolutamente immersa nel denaro tanto da trasformarlo in D.io ( la croce col simbolo di denaro al posto dell'iscrizione INRI è raccapricciante). Ma anche una critica alla tecnologia riprendendo le tesi di Orwell nel suo celeberrimo 1984).
Una commedia incalzante ma a tinte buie, con quella speranza che viene troncata con un finale amaro e triste.
Il sogno come via di scampo, come porta verso una realtà pura e luminosa, ma soprattutto libera. La libertà come valore per cui lottare, per cui divenire sovversivi. Una lotta per la nostra individualità e la nostra intimità, violata dalla burocrazia e dalla tecnologia.
Un film incredibile. Capolavoro

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Ultima risposta 16/01/2008 00.02.46
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alexey80  @  15/12/2007 05:19:10
   10 / 10
Ah ma allora qualcuno ha apprezzato questo capolavoro. Io l'ho dovuto vedere 10 volte per coglierne tutte le geniali sfaccettature. Insieme a twelve monkeys, con cui condivide l'idea di fondo di un futuro apocalittico, seppure con fini narrativi diversi, sicuramente al vertice della incredibile e onirica filmografia di Gilliam...

Merita più e più visioni!!! Se il cinema è "la fabbrica dei sogni", Brazil è di diritto una delle opere più grandi mai realizzate.

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