cagliostro (1947)

Pensavo fosse una biografia del conte di Cagliostro ed invece è lo scrittore di avventure Alexandre Dumas che in un ciclo di romanzi dedicati a Maria Antonietta ed alla rivoluzione francese si diverte a giocare con i personaggi storici veri e reinventa tutta la vita di Giuseppe Balsamo. Cagliostro viene mostrato, sempre come un carismatico taumaturgo, guaritore, imbonitore, mesmerizzatore, scaltro e losco complottista etc...ma allevato dagli zingari e poi messo nel contesto della corte di Versailles (tutto romanzato ed inventato). La storia arriva così ad essere un avventuroso romanzo di appendice tra intrighi di palazzo, cavalieri e pulzelle da salvare: vedibile ma non irresistibile e soprattutto distante dalla realtà, con il magnetismo di Orson Welles che costituisce quel mezzo punto in più. Curiosamente, però, descrivendo la tentata ascesa al potere all'interno della reggia francese da parte di un influenzatore come il Conte di Cagliostro, Dumas anticipa di più di mezzo secolo quello che accadrà in Russia con Rasputin (e questa è storia non fantasia).