c'era un padre regia di Yasujiro Ozu Giappone 1942
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c'era un padre (1942)

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locandina del film C'ERA UN PADRE

Titolo Originale: CHICHI ARIKI

RegiaYasujiro Ozu

InterpretiChishu Ryu, Shuji Sano, Haruhiko Tsuda, Takeshi Sakamoto

Durata: h 1.35
NazionalitàGiappone 1942
Generedrammatico
Al cinema nell'Agosto 1942

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Trama del film C'era un padre

Pur non essendone responsabile, dopo la morte per annegamento di un suo allievo, un insegnante vedovo dà le dimissioni e, lasciato l'unico figlio in un collegio, va a Tokyo. Si rivedono dodici anni dopo quando, diventato a sua volta insegnante, il figlio sta per sposarsi.

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Voto Visitatori:   7,00 / 10 (3 voti)7,00Grafico
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Voti e commenti su C'era un padre, 3 opinioni inserite

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Ciaby  @  10/06/2013 16:28:45
   7 / 10
Tra gli Ozu che ho visto, è quello che mi ha convinto di meno. Sempre i suoi temi cari, incarnati dalla solita relazione genitori-figli, che verranno esposti molto meglio nei film successivi.
La trama è esile esile, come ogni Ozu che si rispetti, ma a visione ultimata non lascia il segno come le tante opere maestre a cui il regista giapponese ci ha abituati. In conclusione, un buon film, leggero e godibile, ma non all'altezza dell'Ozu più a suo agio nel descrivere vicende familiari e rapporti umani.

Invia una mail all'autore del commento wega  @  07/02/2010 20:15:21
   9 / 10
E qui siamo tra i vertici ozuiani. "C'era un Padre" è un film cristallino, sobrio, emozionante, girato con pudore e con un linguaggio che non conosce sussulto. Il contesto (mi piace iniziare così perché è la prima cosa che guardo nei film di Ozu) è quello di un Giappone contemporaneo e di periferia. Il padre - un Chishu Ryu protagonista di tutti gli ultimi 40 film dell' autore - è un insegnante vedovo che vive a Kanazawa col figlioletto Ryohei, al quale anche insegna; domande di formule di matematica sono un rituale del mattino prima di andare a scuola. Insegna in una scuola media dove si sta organizzando il viaggio di fine anno, viaggio che avrà un risvolto tragico perché ci affogherà un suo allievo. Ne esce il contrasto interno di un uomo che con la ragione - da buon matematico - decide di lasciar il lavoro per evitare incidenti futuri, ma che non riesce altrettanto a razionalizzare il fatto che in fondo non è stata colpa sua. Decisione che influenzerà tutta la sua vita e quella del figlioletto, tanto da doversi trasferire più volte per cercare lavoro, finendo a Tokyo, ma lasciando Ryohei in convitto per tutta la durata degli studi. "Non cambierà nulla", è questa la frase che spesso ripete il padre. Con uno sbalzo temporale di 12-13 anni (insolito per un film di Ozu), l' ex insegnante si ritrova brizzolato, impiegato e con il figlio che non vede da allora ormai già laureato e insegnante a sua volta di chimica. Come in "Tarda Primavera" c'è la tematica del desiderio di un figlio di una convivenza con il genitore, convivenza che avverrà, seppur per pochi giorni +SPOILER+ dovuta alla morte improvvisa del padre, che morirà sul letto d'ospedale pronunciando la frase "Sono felice", una delle scene pià emozionanti del Cinema di sempre. +SPOILER+
"C'era un Padre" è un film della maturità di questo artista, girato spesso all' aperto ma di grande intimità. E' il film anche in cui il rapporto tra le due generazioni si fa più importante, non che sia la prima volta - già presente nella Locanda di Tokyo ad esempio - ma forse qui è la prima volta in cui una non è subordinata all' altra; anche all' inizio, ciò che si percepisce, a volte, è quello di un rapporto alla pari, che non ha lasciato strascichi di rancore per l' allontanamento ma solo amore.

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