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Ottimo ( potremmo dire) mediometraggio di Chaplin ( visto per la prima volta all'età della mia fanciullezza), il quale qui, prima che altrove, sperimenta la cosiddetta "comica dell'equivoco" ( non al modo in cui la si intende nei giorni contemporanei) regalando una piccola perla ai ( purtroppo oggi) pochi appassionati dell'omino, dal mio punto di vista, più buffo e melanconico del mondo.
Pur non presentando niente di particolarmente nuovo, è innegabile che è un corto particolarmente riuscito. Questa Satira nei confronti della ricca borghesia presenta delle gag molto divertenti e soprattutto un ritmo mai in calando. Come giustamente sottolineato da amterme63, quel calcio nel sedere finale ha un effetto liberatorio.
Dopo aver concluso il Monello, Chaplin fa uscire nello stesso anno (1921) il cortometraggio The Idle Class (Charlot e la maschera di ferro). L’oggetto della satira stavolta è la ricca borghesia in vacanza sui campi da golf. Chaplin interpreta due sosia: uno è il solito vagabondo, stavolta più che mai spavaldo e irriverente verso chi è più ricco di lui; l’altro è un raffinato ubriacone, distratto e indifferente, in crisi con la moglie (Edna Purviance). Anche qui vengono usate tutte le gag più tipiche dei passati cortometraggi di Chaplin (botte, bagni, inseguimenti, scambi, coincidenze, equivoci, oggetti che si ribellano) senza però molta fantasia o mordente. Si fa affidamento più che altro sull’esperienza piuttosto che sull’inventiva. Questo è il pezzo però in cui risalta maggiormente la voglia del vagabondo di tenere testa ai ricchi senza timore o vergogne. Intanto non esita a partecipare a suo modo ai loro passatempi, sfidando la pretesa di esclusività. Alla fine, quando si è risolto l’equivoco della grande somiglianza, il vagabondo fa per congedarsi dal gruppo dei ricchi tendendo loro la mano. Il padre di Edna invece di stringerla lo scaccia in malo modo, anche se poi si pente a causa delle rimostranze della figlia. Torna così incontro al vagabondo per stringergli la mano. Lui finge di accettare, poi indica al ricco qualcosa per terra e gli molla con gran soddisfazione un bel calcio nel sedere. Altra cosa interessante del pezzo sono gli splendidi esterni di ridente campagna e di bellissimi giardini. Questa era la California negli anni Venti.
lo stesso anno de "il monello"...un altro splendido film... i primi 15 minuti sono da capolavoro del cinema! assistiamo a una delle scene piu comiche girate da Charlie e mi riferisco a quella nella cabina telefonica quando rimane in mutande!il modo in cui ne esce fuori è da antologia! poi c'è la partita di golf...imperdibile! ottima anche la sequenza del sogno...che svanisce miseramente! poi qualche zuffa finale come al solito... grande grande grande