che fine ha fatto baby jane? regia di Robert Aldrich USA 1962
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che fine ha fatto baby jane? (1962)

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locandina del film CHE FINE HA FATTO BABY JANE?

Titolo Originale: WHATEVER HAPPENED TO BABY JANE?

RegiaRobert Aldrich

InterpretiBette Davis, Joan Crawford, Victor Buono, Anna Lee

Durata: h 2.13
NazionalitàUSA 1962
Generedrammatico
Tratto dal libro "Che fine ha fatto baby Jane" di Henry Farrell
Al cinema nel Gennaio 1962

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Trama del film Che fine ha fatto baby jane?

Baby Jane è una bambina prodigio che si esibisce sui palcoscenici dei teatrini e del varietà. Il successo però la fa diventare viziata e prevaricatrice nei confronti della sorella Blanche. Le parti si invertono quando, da adulte, è Blanche ad avere successo come stella del cinema, mentre Jane viene dimenticata. Un incidente interrompe la carriera di Blanche, costringendo le sorelle a una convivenza forzata piena di rimpianti, di odio e di acredine.

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Voto Visitatori:   8,77 / 10 (105 voti)8,77Grafico
Voto Recensore:   8,00 / 10  8,00
Migliori costumi
VINCITORE DI 1 PREMIO OSCAR:
Migliori costumi
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Voti e commenti su Che fine ha fatto baby jane?, 105 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

hghgg  @  14/02/2014 17:15:38
   9 / 10
Capolavoro. Robert Aldrich dirige uno dei più belli e dei più disturbati Thriller psicologici della storia del cinema, riuscendo anche ad unire sullo schermo le due acerrime rivali Bette Davis e Joan Crawford, donando nuova linfa alle loro carriere allora in declino.
Era il 1962, era un'epoca in cui il Thriller si stava sempre più evolvendo, stava maturando, stava scavando sempre più nelle psicologie e nelle menti dei personaggi, folli, ambigui, sofferti, oscuri, terrificanti, con i semi dell'orrore puro sempre pronti ad essere impiantati nello schema del Thriller. Solo due anni prima Hitchcock aveva dato vita a quella terrificante cavalcata nella schizofrenia che fu "Psycho" e molti freni erano stati ormai definitivamente tolti al cinema Thriller. Aldrich se n'era accorto e ne approfitta dirigendo con grandissima maestria un film che rientra senza problemi tra le vette del genere.
Ovviamente nessuno può dir nulla che non sia totalmente positivo sulle interpretazioni delle due co-protagoniste. Una Joan Crawford superba nell'interpretare la paralitica Blanche, vittima delle angherie della sorella, ma ricca di sfumature oscure e ambigue che si rivelano con forza devastante nella sconcertante rivelazione finale che sposta tutti gli equilibri del film e la nostra concezione del personaggio anzi dei due personaggi centrali. Una prova sofferta e vibrante quella della Crawford da ammirare per la classe e ancora per la bellezza nonostante i quasi sessant'anni all'epoca di questo film.
E poi lei, un'allucinante Bette Davis, per me alla miglior prova della carriera. Una psicopatica perfetta anche perché anch'essa sfaccettata, sofferta, ambigua, piena di sfumature, persa negli oscuri meandri della follia e della sofferenza, follia non solo sua, ma della sorella, del mondo dello spettacolo, della vita stessa. La prova della Davis è monumentale, una delle più grandi nella storia del cinema.
Le due si detestavano cordialmente nella vita reale e se ne sono dette e fatte di tutti i colori per decenni, ovviamente anche all'epoca di "Che fine ha fatto Baby Jane ?". Queste due erano un film nella realtà, la realtà che supera la finzione, i "dispetti" che si son tirate l'un l'altra sono degni di una splendida Black Comedy (gli avvenimenti alla notte degli Oscar del 1963, la guerra Pepsi-Coca-Cola, la Crawford era moglie del tizio della Pepsi e altro ancora). Ovvio quindi che Aldrich compì un miracolo a riuscire a farle recitare insieme; altrettanto ovvio come, trovandosi nello stesso film opposte e rivali, le due si siano letteralmente spremute per superarsi a vicenda, per esser meglio dell'altra. Hanno dato il meglio di loro lottando ferocemente per la migliore interpretazione. Ora, nonostante la Crawford probabilmente uscirà dalla tomba per strangolarmi, devo dire che per quanto Joan sia stata eccellente, l'interpretazione di Bette Davis è insuperabile (Joà, stacce). Troppo perfetta nei vari stadi della sua follia fino al totale regredimento allo stato infantile, quello di Baby Jane, quello in cui Jane Hudson era stata così amata e così popolare, prima di cadere in declino negli anni '30 "oscurata" dalla fama raggiunta invece dalla sorella Blanche (gli anni '30 proprio l'epoca in cui entrambe in realtà ebbero un successo strepitoso e in cui nacque la rivalità). Troppo meravigliosamente espressiva la Davis, perfetta, mai un tono di voce, una smorfia, un'occhiata, una battuta fuori posto o fuori luogo, da straordinariamente vita a tutte le sfaccettature del suo personaggio, a tutta la sua disturbante, oscura, disperata e tremendamente inquietante follia. Si perché l'interpretazione della Davis è spaventosa anche nel senso più letterale del termine, mai una donna al cinema mi ha spaventato quanto lei. Impressionante.
Ma questo non è soltanto un film di attori, anzi, di attrici. Robert Aldrich ci regala un capolavoro di regia, gestendo perfettamente il delirante crescendo di tensione e follia man mano che la storia prosegue e facendocelo penetrare dentro, angoscia, ansia, terrore, pietà, la macchina da presa di Aldrich non risparmia nessuna di queste sensazioni, costruendo un Thriller perfetto per inquadrature (no dico, la scena della cena di Blanche col topo, la scena iniziale dell'incidente, la


Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER, la sequenza finale...) soluzioni registiche, atmosfera straordinaria, ritmo lento e sospeso con accelerate mai troppo brusche e sempre perfettamente calibrate e gestione della tensione con grandguignolesco crescendo di macabra pazzia. Film tecnicamente superbo e divinamente interpretato, offre anche taglienti dialoghi resi con tremendo realismo dalle due dive e una sceneggiatura solida e davvero ben scritta, che non perde mai colpi ma anzi attraverso regia e interpretazioni ti trasporta nel vortice di follia e tragedia delle due sorelle, senza nascondere nemmeno per un momento una critica dura e tagliente al mondo dello spettacolo e all'alto prezzo che questo può esigere dalle vite di chi ne fa parte che si tratti del palcoscenico o del cinema, di dive-bambine sfruttate dai genitori per fama e denaro o di affermate attrici in età adulta, Aldrich non risparmia nulla. La sceneggiatura affronta benissimo tutte le fasi del film, non c'è nulla fuori posto, ambiguità, gelosie, menzogne letali, crudeltà reciproche, esistenze rovinate per sempre a causa dell'insondabile abisso che è la mente umana, e quindi follia, oscurità, morte, buio, non rimane che perdersi. Un film oscuro, lontano da concessioni serene o da finali lieti, un film moderno, ancora fresco e attuale, solido nell'atmosfera da incubo e con una Bette Davis irraggiungibile, con soluzioni di regia di Aldrich, che dirige il suo capolavoro, davvero sublimi. In conclusione siamo di fronte ad un capolavoro, che scava senza pietà nella mente e nell'animo di due donne per sempre divise da crudeltà e follia, capaci di rovinarsi per sempre la vita, reciprocamente.

"Allora in tutti questi anni avremmo potuto essere amiche..." Jane Hudson a sua sorella Blanche.

Cala il sipario, buio.

4 risposte al commento
Ultima risposta 14/02/2014 22.11.28
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