che - l'argentino regia di Steven Soderbergh USA 2008
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che - l'argentino (2008)

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locandina del film CHE - L'ARGENTINO

Titolo Originale: CHE

RegiaSteven Soderbergh

InterpretiBenicio Del Toro, Demian Bichir, Santiago Cabrera, Elvira Mínguez, Jorge Perugorría, Edgar Ramirez, Victor Rasuk, Armando Riesco, Catalina Sandino Moreno, Rodrigo Santoro, Unax Ugalde, Yul Vázquez, Carlos Bardem

Durata: h 2.00
NazionalitàUSA 2008
Generebiografico
Al cinema nell'Aprile 2009

•  Altri film di Steven Soderbergh

Trama del film Che - l'argentino

Che è il titolo del doppio film presentato al Festival di Cannes da Steven Soderbergh, nel quale vengono accorpate le due pellicole realizzate dal regista americano che raccontano la storia di Ernesto Guevara, detto "Che". L'argentino racconta la storia di Guevara ai tempi della rivoluzione cubana dei barbudos guidati da Fidel Castro.

Film collegati a CHE - L'ARGENTINO

 •  CHE - GUERRIGLIA, 2009

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Voto Visitatori:   6,60 / 10 (76 voti)6,60Grafico
Miglior attore (Benicio Del Toro)
VINCITORE DI 1 PREMIO AL FESTIVAL DI CANNES:
Miglior attore (Benicio Del Toro)
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Voti e commenti su Che - l'argentino, 76 opinioni inserite

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bussisotto  @  20/04/2009 11:55:24
   7 / 10
Il rischio che si corre nel girare una biografia dedicata ad un personaggio storico (anche se in questo caso si parla di eventi più recenti) è quello di incorrere nella agiografia del personaggio stesso (beatificazione o giù di lì-...)
Steven Soderbergh, a mio parere, è riuscito in parte ad evitare questo errore, offrendo al pubblico una sorta di pseudo-documentario.
Certo, per chi non ama il genere, oltre due ore di proiezione possono risultare un pò noiose, ma il prodotto è sicuramente buona cinematografia.
Da applauso l'interpretazione di Benicio del Toro.

1 risposta al commento
Ultima risposta 20/04/2009 23.29.58
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Bonzobob  @  19/04/2009 17:42:38
   5½ / 10
Un film fatto di barbe, giungla, attese, sigari sempre più grandi, ancora giungla.
Il film procede annaspando tra tempi morti riempiti da altra giungla, schiene sudate, attacchi d'asma, marce snervanti. Sembra che non succeda mai nulla di importante, non si capisce contro chi combatta la rivoluzione, non si capisce chi sia veramente Che Guevara, tutto freddo e asettico. Benicio del Toro convince ma non entusiasma.
Concordo con quanto detto da qualcuno prima di me: troppo,troppo, troppo documentaristico.

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Ultima risposta 20/04/2009 13.36.35
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  17/04/2009 19:06:12
   7 / 10
Tutto come previsto: è chiaro, un film destinato a deludere/dividere molti.
Niente incassi da box office, nessun clamore promozionale (beh insomma...), il Che di Sodelbergh è asettico, quasi metafisico, vagamente spirituale nel suo "cammin di vita". Il regista si comporta come se la figura del rivoluzionario fosse conosciuta ai più in tutte le sue glorie e vicissitudini.
Per questo chi si aspetta un tono elegiaco degno di un W Zapata (Kazan) o l'enfasi ideologica di un Ken Loach ("Terra e libertà") dovrà battere in ritirata.
Destinato a far uscire gli spettatori - affamati di gloria lordata - a testa bassa (magari preoccupati di dover resistere altre due ore per la seconda parte in programmazione fra qualche settimana) e per questo forse merita un plauso.

Non incondizionato, forse: magari qualcuno lo rivaluterà fra trent'anni, come ha fatto col Messia di Rossellini (e il paragone non mi sembra affatto azzardato anzi) ma adesso...
Adesso a Benicio Del Toro è chiesto di "vestire" il Che, non di "recitarlo": quindi la denutrizione culturale del personaggio sembra impregnarsi di amarezza, come se davvero i nostri (ex?) eroi di un tempo non abbiano più una vasta eco di risonanza davanti alla resa dominante e passiva del mondo attuale.
Interessante, perchè nella cronistoria documentata - a dirla tutta piuttosto didascalica - c'è il bisogno del cinema di diventare anche "letteratura visiva".

E le immagini che scorrono, così fredde e pacate malgrado la drammaticità delle vicende, hanno i cromatismi delle divise militari, o l'uso sperimentale del b/n quando il Che si trova davanti ai nemici storici del Comunismo e della Rivoluzione.
Cupo, opprimente, il film lascia lo spettatore a interrogarsi sulle parole (più o meno "le ragioni della rivoluzione non sono efficaci se si mostra come se dovessimo sapere già tutto", guardacaso - oppure "un popolo che non sa leggere nè scrivere è un popolo facile da ingannare"), dell'uomo, denutrendo il Che iconografico conosciuto da tutti (tutti?) o per meglio dire che crediamo tutti di conoscere.

Strano regista, Sodelbergh: detiene un primato odioso (un potere produttivo che fa gola a molti) e passa dal mainstream a operazioni coraggiose tipo "Bubble"... "Che" è poi un caso a parte, così difficile da giudicare e inquadrare... ma è anche chiaro che il Che di S. appartiene al suo cinema più di quanto si pensi.

A me ha discretamente annoiato, lo ammetto, ma l'ho accolto provando a destarmi dalla passività avvinto da almeno un paio di bellissime sequenze (la condanna dei "traditori" e lo scontro del Che con le delegazioni dei governi sudamericani).

Insomma, tecnicamente potrebbe essere superbo: ma per uno come me che ha trovato tediose anche le tre ore di Jfk e la sua ossessione morale, che altro dire? Diamo a Sodelbergh il merito di non essere Oliver Stone?

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Ultima risposta 19/04/2009 22.26.41
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Signor Wolf  @  14/04/2009 13:37:28
   5½ / 10
Trama troppo frammentatata e sconclusionata nel tentativo di raccontare in maniera neutrale un personaggio così scomodo

molto meglio i diari della motocicletta

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Ultima risposta 14/04/2009 13.51.59
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Neu!  @  12/04/2009 11:15:09
   7 / 10
la televisione commerciale vi ha dato alla testa: non riuscite più apprezzare nessun film che non faccia uno sfoggio eccessivo e ripetuto di emozioni... e poi venite a dire *******te del tipo che è un film senza phatos, oppure che è un elenco freddo di eventi... siete riusciti a rovinare per le stesse motivazioni medie a film bellissimi come "La Classe" di Cantet, film di una limpidezza e di un rigore impressionate, e onestamente bello, ma pacato nello sfoggio... e quindi non vi piace. guardatevi Maria de Filippi allora, se volete tutte queste emozioni dfel *****. buon film, lodabile (checchè qualcuno ne dica) proprio per la sua sua sobrietà; e per il suo distacco dalla mitizzazione. unica cosa, hanno sbagliato il titolo; doveva chiamarsi "la rivoluzione di Cuba" non "Che-L'Argentino", perchè racconta minuziosamente la rivoluzione, e quello di Che Guevara risulta essere solo un punto di vista degli eventi.

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Ultima risposta 12/04/2009 20.20.18
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  12/04/2009 00:16:00
   5 / 10
Può piacere o meno, ma fare un film sul Che è prima di tutto fare un film su un mito ed il rischio di farne un elogio incondizionato è altissimo. Soderbergh probabilmente ha paura del mito Che ed attua un'operazione diversa ma ugualmente rischiosa: avendo come base il discorso alle Nazioni Unite e l'intervista alla televisione americana Soderbergh cerca di raccontare l'uomo Guevara, il suo pensiero, anche attraverso quei piccoli momenti privati che lo rendano più umano tenendo a distanza il mito.
Il rischio, puntulamente avvenuto secondo me, è di avere di fronte un film completamente asettico e privo di pathos che forse non accontenta nessuno, malgrado il lodevole impegno di Del Toro. Chi conosce la storia di Che Guevara rimarrà deluso proprio per la mancanza nel film di un qualsiasi coinvolgimento emotivo, ma allo stesso tempo chi non conosce la storia di questo leader militare e politico non credo possa farsi un'idea precisa su chi fosse veramente. Bisogna dare atto che è solo la prima parte di una pellicola di oltre quattro ore, quindi in un certo senso un film mozzato e non compiuto, ma francamente mi aspettavo molto meglio.

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Ultima risposta 25/04/2009 20.58.29
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dagon  @  11/04/2009 12:10:43
   5½ / 10
Film didascalico ed accademico, senza un minimo di pathos, cosa imperdonabile data la figura in questione. Una sorta di bignami cheguevariano, che si ferma alla messinscena. Niente da dire sulle ambientazioni e men che meno sul cast (castro è spiccicato). Poi... solita regia con scelte stilistiche viste e riviste, da uno dei registi più sopravvalutatati degli ultimi 20 anni.

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Ultima risposta 02/05/2009 11.12.06
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bongha  @  11/04/2009 10:57:25
   4 / 10
Mamma mia che delusione, e pensare che aspettavo l'uscita di questo film da diversi mesi e dentro di me speravo che finalmente uscirà un film che farà capire al mondo chi era il "CHE", ma tutto questo non si è avverato.
Il film è lento, piatto, TREMENDAMENTE SUPERFICIALE, non si capisce assolutamente la storia (almeno che uno non la conosca già), non si capisce il vero animo e valori del "Che" che lo hanno spinto ad imbarcarsi sul Gramna per liberare Cuba, insomma sembra un capitano qualunque, di una colonna qualunque, in una guerra qualunque, in una qualsiasi parte del mondo.
Secondo me la C.I.A ha pagato Steven Soderbergh per cercare di uccidere anche il mito del "CHE", visto che erano riusciti ad uccidere solo l'uomo, ma non ci riusciranno mai :"HASTA LA VICTORIA COMANDANTE".
ps: se qualcuno vuole andare al cinema per cercare di capire chi era il "CHE" non ci vada assolutamente ma si legga "SENZA PERDERE LA TENEREZZA" di Taibo Paco Ignacio II

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Ultima risposta 20/04/2009 13.22.13
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