chi lavora e' perduto regia di Tinto Brass Italia 1963
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chi lavora e' perduto (1963)

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locandina del film CHI LAVORA E' PERDUTO

Titolo Originale: CHI LAVORA E' PERDUTO

RegiaTinto Brass

InterpretiPascale Audret, Tino Buazzelli, Piero Vida, Sady Rebbot, Franco Arcalli, Nando Angelini, Gino Cavalieri

Durata: h 1.30
NazionalitàItalia 1963
Generedrammatico
Al cinema nel Gennaio 1963

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Trama del film Chi lavora e' perduto

1° film di Giovanni Brass, in arte Tinto (1933). Bonifacio, giovane veneziano disoccupato e anarchico, fa una serie di strani incontri.

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Voto Visitatori:   7,20 / 10 (5 voti)7,20Grafico
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Voti e commenti su Chi lavora e' perduto, 5 opinioni inserite

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Mpo1  @  20/11/2012 23:01:31
   7½ / 10
Splendido titolo per uno dei primi film di Brass, ancora lontano dallo pseudo-erotismo della sua produzione più recente e famosa.
Si tratta di un film che ancor'oggi può essere attuale; il protagonista deve decidere se accettare o no un posto di lavoro, e vaga per Venezia cercando di capire se è meglio sottomettersi ai dettami sociali o restare libero… Il lavoro, il posto fisso, è considerato dal protagonista un mezzo con cui la società ci ingabbia, ci priva della libertà, ci schiavizza; il lavoro è conformismo, è morte dell'individualità, è non-vita.
Oltre alla retorica del lavoro, anche l'orribile triade religione-patria-famiglia viene presa di mira e sbeffeggiata.
Per i tempi molto originale non solo nei contenuti ma anche stilisticamente, con influenze godardiane.
Unico difetto è la scelta del dialetto, per cui molti passaggi sono poco comprensibili per i non-veneti (magari sarebbero stati utili dei sottotitoli in Italiano!) e il film diventa un po' confuso.
Ai tempi fu nel mirino della censura (tra l'altro si parla anche di aborto), il regista fu costretto a cambiare il titolo con il più banale "In capo al mondo".

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