class enemy regia di Rok Bicek Slovenia 2014
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class enemy (2014)

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locandina del film CLASS ENEMY

Titolo Originale: RAZREDNI SOVRAZNIK

RegiaRok Bicek

InterpretiIgor Samobor, Natasa Barbara Gracner, Tjasa Zeleznik, Masa Derganc

Durata: h 1.52
NazionalitàSlovenia 2014
Generedrammatico
Al cinema nell'Ottobre 2014

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Trama del film Class enemy

Slovenia, oggi. Un liceo come tanti. Una classe come tante. Una quotidianità come tante. Ma è davvero tutto così ordinario, così regolare? E' davvero tutto così tranquillo, sotto la patina di normalità? Basta l'arrivo del nuovo professore, il durissimo Robert, per innescare un violento corto circuito: didattico, prima, e umano, poco dopo, quando la tragica morte di una studentessa devasta gravemente gli equilibri. Il dolore dei ragazzi si traduce immediatamente in rabbia e la rabbia, alimentata da interrogativi esistenziali troppo difficili da affrontare, si traduce in caccia: caccia al colpevole, caccia al nemico. Una scorciatoia emotiva che impatta, fatalmente, contro il nuovo professore: il colpevole perfetto, il nemico perfetto. Come finirà la guerra? Cosa porterà e quanto costerà, a ciascuno, quell'atto di cieca ribellione? Esplorando le zone d'ombra che separano i torti dalle ragioni, i buoni dai cattivi, i vincitori dai vinti, la partitura di Class Enemy smonta gelidamente le certezze più categoriche e invita a riflettere.

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Voto Visitatori:   7,47 / 10 (17 voti)7,47Grafico
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Voti e commenti su Class enemy, 17 opinioni inserite

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Jokerizzo  @  27/03/2020 19:07:22
   10 / 10
Fatevi un enorme favore..davvero...recuperate questo piccolo grande capolavoro del cinema sloveno, veramente toccante e riflessivo!

Spotify  @  30/11/2018 05:38:44
   7 / 10
Una bella sorpresa proveniente direttamente dalla Slovenia.
Di film su ambienti scolastici ostili, ne sono stati fatti tanti, ma questa pellicola ha qualcosa in più.
La storia è ambientata in un liceo e vede protagonista una classe in particolare. Un giorno, arriva un professore di tedesco nuovo, Robert Zupan, dai metodi duri e conservatori. Fin da subito, il rapporto tra Zupan e la classe non è buono, fino a quando non giunge notizia che una ragazza di quella stessa classe, si suicida. I motivi che l'hanno portata a commettere tale gesto, non li conosce nessuno. Fatto sta che, questo drammatico evento, basterà ai ragazzi della classe di innescare una vera e propria ribellione contro il professor Zupan e contro il sistema.
Dunque, quella che Rok Bicek, al suo esordio cinematografico, mette in scena, è una metafora della società odierna. Il regista infatti, non fa un film incentrato propriamente sul sistema scolastico, ma utilizza tale elemento, allo scopo di mostrare lo scontro sociologico che si ha nella società attuale.
E' uno scontro tra culture diverse, ovvero quelle dei giovani d'oggi, non propensi ad apprendere certe regole che sono state insegnate alle generazioni precedenti, e gli adulti, i quali, se necessario, si travestono da "autorità" per evitare che i giovani si perdano.
Bicek, i giovani di oggi, ce li mostra apparentemente strafottenti e sfacciati, ma, di fronte a certi avvenimenti, sono estremamente sensibili e pronti a tutto pur di combattere per la loro causa. In questo, io ci ho visto anche una critica rivolta ai tutori di questi ragazzi, i quali, evidentemente, non fanno abbastanza per far si che i giovani stiano al loro posto. E quindi, a volte, serve una figura come quella di "Robert Zupan" a mettere in riga gli irrequieti ragazzi.
Ed è esattamente qui che avviene lo scontro, quando i ragazzi capiscono che di fronte hanno qualcuno che non permette loro di fare ciò che vogliono e ciò che loro ritengono giusto.
Bicek è molto bravo nell'annullare i ruoli del professore e dei ragazzi: infatti, dopo un po' di tempo, non si sa più chi stia facendo la cosa giusta e chi quella sbagliata. Dipende tutto dalle circostanze, dal volere delle persone. Fatto sta che il director elimina totalmente quel confine che separa il giusto dallo sbagliato, sfociando nel caos. Ad esempio, non si può dire se sia giusto o sbagliato quello i ragazzi fanno nei confronti del professore, come ad esempio quando prendono possesso della radio. E non si può dire se sia giusto o sbagliato il comportamento di "Zupan" a seguito della morte della ragazza.
Ovviamente, il regista analizza anche il sistema scolastico attuale. Ed abbiamo uno scontro anche qui, ovvero nei metodi di insegnamento e comunicazione tra professori e alunni: da un lato abbiamo i modi conservatori di "Zupan", dall'altro, la disponibilità e l'apertura, quasi amichevole, degli altri docenti nei confronti degli studenti.
La caratterizzazione dei personaggi è ottima. Sono tutti molto credibili, specie i ragazzi, dai quali viene fatto trasparire un reale senso di angoscia e tristezza.
Il ritmo è dinamico. La pellicola procede speditamente e cattura l'attenzione dell'astante sin dai primi minuti.
C'è da dire poi che Bicek, fa davvero un lavoro eccezionale dietro la macchina da presa, in quanto il film è girato solo in interni. Davvero bravo questo director.
Ben fatte le sequenze che vedono protagonisti i ragazzi e il professore. Sono scene cariche di pathos, dove si ha la sensazione che potrebbe succedere qualcosa da un momento all'altro.
Il finale è fatto bene. Non conclude propriamente il film, mostra soltanto l'ultimo, atteso, confronto tra "Zupan" e gli alunni.
Bella la fotografia. Colori accesi ma grigi, volti a sottolineare l'atmosfera tesa che si respira.
Anche la scenografia funziona. La scuola è ricreata benissimo.
Il cast è valido: i ragazzi sono tutti bravi, ci mettono molto impegno. Ognuno dei giovani attori tira fuori tanto carattere e tanta passione. Un plauso ad ognuno di loro.
Igor Samobor è senza dubbio bravo, però l'ho trovato fin troppo impostato. Carica troppo la parte. Tuttavia, il suo sguardo glaciale è assolutamente funzionale e la freddezza con la quale pronuncia i dialoghi non è facilmente dimenticabile.
La sceneggiatura è efficace: non parliamo di uno screenplay articolatissimo, ma senza dubbio ferreo e diretto. L'impianto narrativo è buono, molto intenso a tratti, segno che le idee c'erano. I dialoghi sono ottimi, idem la stesura dei personaggi.
Magari, una pecca che si può riscontrare, è che, in certi momenti, il film risulta un tantino artefatto.


Conclusione: un film che ragiona su più vedute. Bicek, esprime il suo pensiero in maniera concisa e coerente. Non è un capolavoro, ma questo "Class Enemy" è senza dubbio uno dei prodotti cinematografici più interessanti degli ultimi anni. Una visione ci sta tutta.

7+

marcogiannelli  @  25/09/2018 09:46:23
   7½ / 10
Può contenere un minimo di spoiler.
Beh, per essere a quel tempo un 28enne direi che il regista ha tirato fuori dal cilindro un film di una maturità incredibile.
Si parte con la contrapposizione tra l'insegnante donna che deve lasciare il posto per la maternità il nuovo insegnante uomo, insegnanti di tedesco, che immagino che in Slovenia sia comparabile all'inglese per noi. Lei è amica degli studenti, gli riserva voti buoni, concede loro di fare un po' tutto quello che vogliono. Lui al contrario sembra una persona seria, severa, attentissimo all'educazione, quasi autoritario. Insomma sembra buona vs. cattivo. Ma in realtà non è così, non ci sono buoni o cattivi e le stesse figure che inizialmente sembrano positive diventano poi negative e viceversa.
Zupan parla solo in tedesco, è quello il suo metodo di insegnamento, non viene a patti. E' freddo anche nel comunicare la morte di una compagna alla classe (che qualche giorno prima aveva affrontato da solo per capire cosa ne volesse fare della propria vita), anzi sembra sfruttare la cosa per fini accademici, sfidandoli usando Thomas Mann (che in realtà sarà il motore letterario di tutto il film). Però ad un certo punto lo spettatore (io personalmente, fin da subito) capisce che Zupan non è una m**da, ma è un uomo che ha una saggezza profondissima. Per quanto la morte di qualcuno sia un dolore indescrivibile, lui come educatore sente il compito di cogliere la palla al balzo e trasformare dei ragazzi che sono incoscienti, per nulla maturi, fuori dalla realtà in delle persone vere e proprie.
I ragazzi però approfittano a loro volta dell'episodio per accusare il professore dell'accadimento per via dei suoi metodi nazisti. Attaccano lui in primis, ma poi anche il sistema scuola, ma è evidente che tutto quello che faranno sarà per un tornaconto personale che poco ha a che vedere con la loro compagna.
I personaggi, anche quelli dei ragazzi, sono ben sfaccettati, dopo mezz'ora si ha una chiara idea dei caratteri generali di tutti.
Magnifica la scena dell'incontro con dei genitori inadatti e in cui preside e professore li tengono in pugno con poche frasi chiave, così come quella delle maschere in cui ascoltiamo le parole di Mojca mentre l'immagine delle maschere si alternano a un flash back di Sabina che si aggira per i corridoi. Ultima citazione alla scena finale in cui

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gemellino86  @  20/05/2018 19:46:33
   7½ / 10
Thriller drammatico sulle incomprensioni giovanili in un ambiente scolastico. Idea ottima realizzata però in maniera un po' artefatta. Attori anonimi ma molto bravi soprattutto il professore. Tutto sommato un buon esordio di Boniek che ha avuto il coraggio di affrontare temi attuali importanti.

ZanoDenis  @  10/03/2017 12:18:30
   8½ / 10
Sorpresona proveniente dalla Slovenia, un dramma potente che ci sta una bella mezzora ad ingranare ma poi non lascia scampo.
Incredibile la caratterizzazione di ogni singolo personaggio, il pathos che riesce a trasmettere, le problematiche che fa sorgere che portano lo spettatore alle riflessioni più dure e inaspettate.
Il personaggio del professore è tra i più riusciti del cinema recente, ieratico, schietto e senza fronzoli, disilluso e antidogmatico, freddo nei modi e forse un po rude, crudele all'apparenza ma umano fino in fondo, mostra una visione soggettiva del mondo che spiazzerà lo spettatore.
Incredibile come il confine tra bene e male venga annullato così efficacemente, incredibili le riflessioni che porta, non limitandosi al solo sistema scolastico, ma creando un discorso universale su vita, morte e problematiche sociali e istituzionali.
Girato molto bene, tutto in interni e con un budget ridicolo, la regia è efficace, ma a sorprendere è l'utilizzo dei colori, sempre impostati sul freddo, alternando il bianco al verde acqua, colori ricorrentissimi nel film e creando un'atmosfera sempre più disagiante e fuori controllo.

Un gioiellino da tenere d'occhio, come è da tenere d'occhio il giovane regista che l'ha realizzato.

Crabbe  @  09/03/2017 21:43:13
   7½ / 10
Ottimo film dell'esordiente Bicek in stile Haneke.

Consigliato.

Tangolino  @  03/03/2017 23:54:16
   7 / 10
Ottima sceneggiatura che fornisce molteplici spunti di riflessione, ben gestita nel fornire diversi punti di vista. Solo per questo consiglio caldamente la visione del film.
Purtroppo tutto ciò è supportato da una regia non adeguata, che però si solleva in un paio di scene, in cui non solo non è fastidiosa, ma riesce anche a trasmettere emozioni. Parzialmente giustificato dal fatto che il film è a basso budget e il regista è al suo primo film, ma ciò non influisce sul giudizio.
Occasione mancata per sfornare un capolavoro o quasi, secondo me.

Neurotico  @  12/02/2017 18:21:54
   7 / 10
Un film silenziosamente devastante sul mondo della scuola, tra professori autoritari ed intimidatori, e alunni viziati con vari problemi tra cui la depressione e l'elaborazione del lutto (gestita con un vittimismo che fa sentire superiori e speciali). Succede la tragedia e i ragazzi si ribellano puntando il dito contro il sistema scolastico impersonato da un professore superficialmente sospettato di nazismo e pedofilia. Il ruolo dei genitori è solo abbozzato nella scena dell'assemblea di classe. Da vedere.

guidox  @  02/01/2016 13:14:56
   7 / 10
molto profondo, fa pensare, anche se a volte risulta un po' troppo artefatto.
comunque una visione la vale tutta.

Tango71  @  28/11/2015 22:23:51
   8½ / 10
Realizzato a un regista ispirato, Class Enemy arriva a toccare gli animi del pubblico malgrado qualche difetto sul ritmo. Il film colpisce per la sua sobrietà e per come esplora con finezza i rapporti complessi tra i prof e gli adolescenti. Sicuramente desta dibattiti.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR wicker  @  20/07/2015 19:28:18
   8 / 10
Bel film sloveno,che parte un pò in sordina ma poi srotola tutti iproblemi di una classe eterogenea etnicamente,ma unita contro un nemico comune ..il sistema ..
Va qui da capire se sia veramente questo il problema o una concatenazione di eventi porti lo spettatore a pensare altrimenti..
Girato totalmente in interni e con un finale da applausi sia per l'ultimo monologo che per la scena finale vera e propria prende ancor più valore la recitazione dei giovani e sconosciurti protagonisti..
Il regista è un ragazzo dell'85 vedevo su wiki,quindi fa piacere vedere anche che i giovani sono bravi e hanno idee originali!

TheLegend  @  06/07/2015 03:35:41
   6 / 10
Un film che vorrebbe dire molto,forse troppo,dimenticandosi di farlo nel modo giusto.
Sono mancati l'emozione e il coinvolgimento.
Comunque il regista dimostra di avere un'idea di cinema che mi piace e aspetterò il suo prossimo film per vedere se sarà capace di fare meglio.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  05/06/2015 20:30:41
   7½ / 10
La scuola è un sistema facente parte della nostra società, importante quanto si vuole ma non l'unico perchè a sua volta è parte di un macrosistema più grande e complesso. La scelta di Bicek l'ho apprezzata principalmente per un motivo, cioé di dare una visione limitata entro i confini della scuola. E' spiegabile all'interno della sola scuola la causa di un gesto estremo del suicidio? ed all'interno di questa scuola la causa di un tale gesto è raffigurata da una singola persona?. All'interno di questo orizzonte limitato le soluzioni giocoforza diventano approssimative e limitate anch'esse. La diatriba scontro tra un professore dai modi freddi e austeri ed una classe che mostra la sua ribellione in maniera a volte immatura per non dire ottusa e un po' ipocrita sono la conseguenza di una visione limitata che non tiene conto di ciò che accade aldifuori delle mura scolastiche. Il film di Bicek è molto raffinato nel rimanere ondivago perchè in fondo non ci sono soluzioni certe, tuttavia dentro il calderone scolastico pone dei quesiti giusti, gettare le basi per la vita reale che attenderà dei ragazzi che va oltre ovviamente il mero livello didattico. Nella sua glacialità riesce ad essere realmente inquietante e sinistro e soprattutto fa riflettere. Non una cosa da poco per un regista di appena 28 anni.

MonkeyIsland  @  22/04/2015 01:38:52
   8½ / 10
Lo aspettavo da parecchio questo film e avrei voluto vederlo al cinema non fosse che la distribuzione che ha avuto è stata ridicola, e finalmente dopo secoli è arrivato nel mercato home video..
E' in assoluto il primo film sloveno che visiono e sono rimasto estremamente colpito dalla maturità dell'opera (il regista ha solo 29 anni) che offre moltissime chiavi di lettura, che passano dalla critica verso la propria nazione accusata più volte

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER a quella verso il sistema scolastico attuale e l'educazione che i genitori impartiscono oggi ai lori figli

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER non curanti del percorso di crescita che attraversano.

L'unico neo che posso fare alla pellicola è quello di avere parecchi dialoghi in tedesco (consiglio di armarsi di sottotitoli) ma è stato anche un modo per capire la bontà dell'opera quando un discorso sentitissimo di una delle alunne in tedesco (di cui non so una parola) mi ha fatto sudare freddo..
Splendida anche la chiosa finale del professore che è anche una verità sacrosanta

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER

Forse il voto è esagerato vista la visione a caldo ma mi ha colpito veramente tanto...

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Freddy Krueger  @  30/01/2015 10:59:35
   7 / 10
"Class Enemy" sembra una risposta a "Entre les murs". Se quello si focalizzava su un bravo insegnante che veniva messo a dura prova da una classe di scalmanati adolescenti dell'epoca moderna, in questo invece il nemico di classe è il professore, un vero incompetente che non comprende il mondo dei giovani e non empatizza. I giovani affrontano la perdita della compagna suicida con metodi prima comprensibili e poi riprovevoli. Del resto l'età da superiori significa essere giovani in preda alle emozioni e in cerca di un capro espiatorio; un mostro che prima è il professore, poi è l'intero sistema, ma poi dovranno fare i conti con i propri sensi di colpa, fino al finale dove tutti i nodi vengono al pettine: la vita va avanti come l'acqua che scorre e si mescola con sé stessa dietro alle pale della barca.

Clint Eastwood  @  10/10/2014 22:01:24
   8 / 10
Film magnifico, diretto poi da un ragazzo classe '85. Si oserebbero dai paragoni con Haneke o col romeno Mungiu ma lasciamolo riprovare che non abbia già dato tutto in questo film. Detto questo, ottima la prima.

Andate a vederlo al cinema. Forse il voto più appropriato sarebbe un 7 ma con un budget di mezzo milione sfido io che qualcuno in Italia faccia di più. Il film merita

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Ultima risposta 30/10/2014 08.39.24
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