come harry divenne un albero regia di Goran Paskaljevic Irlanda, Italia, Gran Bretagna, Francia 2001
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come harry divenne un albero (2001)

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locandina del film COME HARRY DIVENNE UN ALBERO

Titolo Originale: HOW HARRY BECAME A TREE

RegiaGoran Paskaljevic

InterpretiColm Meaney, Adrian Dunbar, Cillian Murphy, Kerry Condon

Durata: h 1.40
NazionalitàIrlanda, Italia, Gran Bretagna, Francia 2001
Generedrammatico
Al cinema nel Marzo 2001

•  Altri film di Goran Paskaljevic

Trama del film Come harry divenne un albero

Irlanda, 1924: l'incubo ricorrente di Harry è quello di essere un albero da abbattere e trasformare in legno per bare. Vedovo e padre di Patrick e Gus, ha perso il primo durante la guerra civile, mentre non ha molta stima per il secondo. Un giorno gli balza in testa un'idea: perché non trovarsi un nemico, in modo da riottenere un po' di gusto per la vita? La sua scelta cade su George, l'uomo più potente del villaggio...

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Voto Visitatori:   6,67 / 10 (9 voti)6,67Grafico
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Voti e commenti su Come harry divenne un albero, 9 opinioni inserite

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sweetyy  @  02/09/2016 13:50:37
   6 / 10
Storia non molto sensata... mi aspettavo di meglio

Xavier666  @  26/12/2012 23:02:58
   6½ / 10
Mi ha lasciato perplesso, sono ancora convinto di non essere riuscito ad apprezzare a pieno un film notevole. Ma non è stato amore a prima vista. Trovo il personaggio di Henry troppo preso da un odio che non viene per nulla giustificato, trovo la protagonista bella quanto inutile, nè carne nè pesce e poi scema. (ok sì, il fascino dello zio con potere e autoritario che la seduce, mah) soprattutto il personaggio di Cyllian Murphy, rimane sempre uguale, non si evolve, eppure sei lì che pensi, ok ora fa qualcosa, ora sbrocca, ora si incavola... invece, nulla, accetta il suo destino, l'amore (?) della contadina e la tirannia del padre... Nulla contro il film, le recitazioni, le ambientazioni favolose, il contesto storico culturale del villaggio irlandese di inizio secolo XIX... ma proprio la trama... Boh... Ma che voleva rappresentare il regista?

C.Spaulding  @  28/07/2012 12:42:25
   6 / 10
Film carino ma niente di che. Sicuramente ben fatto e ben recitato e la storia è abbastanza singolare tuttavia l'ho trovato un po noioso e non del tutto coinvolgente. Un'occhiata gli si può dare ma senza troppe aspettative.

alastar  @  01/02/2011 12:13:43
   6 / 10
Film non entusiasmante anche se non merita l'insufficienza.La storia non ha nè un inizio (raccontato solamente a voce) nè una vera e propria fine anche se più o meno la si può immaginare.Faccio fatica a commentare una pellicola del genere dal punto di vista dei contenuti.I conflitti futili,l'odio per la vita che ti toglie gli affetti più cari che ti rendono impassibile come un albero sotto le intemperie,d'accordo,ma poi?Concordo con chi sottolinea l'irrequietezza interiore del protagonista anche se non mi pare sia ingiustificata ma ha una radice ben chiara.Ottima l'interpretazione del protagonista Colm Meaney e il doppiaggio di Giancarlo Giannini.Ottima la fotografia e le inquadrature in primo piano che alzano il giudizio su questo lavoro.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  01/04/2009 14:56:13
   7 / 10
Storia dal sapore surreale ambientata negli anni venti,capace di miscelare svariate influenze culturali,a partire dallo spunto di partenza,ovvero un racconto cinese,per continuare con l’ambientazione irlandese per concludere con il regista,il serbo Goran Paskaljevic.
Ciò che ne esce è un amaro trattato sulla meschinità umana,grazie al quale Paskaljevic illustra ancora una volta l’idiozia dei conflitti umani,già affrontata seppur con tono molto più tragico ne “La polveriera”.
Il tema da parte dell’autore è sentito,e non potrebbe essere altrimenti considerato che il suo paese natio,la ex Jugoslavia,è stato devastato dal conflitto di cui tutti sappiamo.
Ciò che l’autore tende a dimostrare è come l’odio nasca spesso senza motivazioni valide e come questi tragga sostentamento da futili motivi,che possono essere,come in questo caso,determinati da invidie causate da un’esistenza insoddisfacente e pregna di amarezze.
Ed è infatti ciò che succede al protagonista,uno strepitoso Colm Meaney,che decide di mettersi contro l’uomo più facoltoso di Skillet,il piccolo villaggio in cui risiedono i protagonisti di questa folle storia.Da piccoli e quasi infantili dispetti la situazione degenererà ben presto sino a raggiungere inevitabili sviluppi drammatici,i quali purtroppo, come illustrato nel bel finale, non serviranno assolutamente da monito contro l’assurdo e cieco antagonismo venutosi a creare.
Se il messaggio di fondo appare importante e ben esplicitato non tutto scorre al meglio,si avverte la sensazione che sia presente qualche lungaggine di troppo che a tratti rende la narrazione poco agile,senza poi contare che qualche snodo si sarebbe potuto approfondire maggiormente.
Piccoli difetti per una pellicola che si attesta comunque su un pregevole livello.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento Zazzauser  @  04/10/2006 17:36:44
   6½ / 10
Ci troviamo di fronte ad un prodotto non molto conosciuto ad opera di un regista serbo, Goran Paskaljevic, che trasforma in cinema una storia dall’interessante sfondo storico e sociale e dal plot interessante.
Nell’Irlanda degli anni ’20 troviamo Harry che stanco della propria vita si cerca senza ragione un nemico del quale tenta di rovinare la vita. Inoltre c’è Gus, suo figlio, ragazzo ancora giovane e bello ma non a proprio agio con il Mondo che lo circonda e George O’Flaherty, ricco uomo del villaggio che ha appena portato una ragazza per assistere la moglie che ha appena partorito.
Da quando questa ragazza sposa Gus si viene a creare un sistema di rapporti di amore-odio fra i membri di questa piccola microrealtà rurale, fra i quali spicca questa irrequietezza interiore, quasi una fobia di Harry, peraltro completamente ingiustificata, nei confronti di una vita nemica che identifica nella figura di George, e che cerca di inculcare come nemica anche nella testa del giovane e confuso figlio, impacciato con le donne, ma che ha comunque amore da vendere anche se non riesce ad esprimerlo sempre; ma spicca anche questo rapporto adultero di George, fra la ragazza, sua moglie e la sua serva, da cui Harry trae un pretesto, anche in mancanza assoluta di prove, per incastrarlo e raggiungere il suo stupido scopo. L’insoddisfazione verso una vita che gli ha tolto troppo e dato poco spinge Harry a ciò, a voler diventare un albero, che non teme nessuna intemperie e per l’eternità osserva tutti coloro che sono sotto i suoi rami: rami che fanno da tegole per la casa che gli è stata tolta.

Nonostante l’interessante intreccio, ci sono alcune perplessità che forse il film (ed il libro?) avrebbero dovuto spiegare… Meaney entra bene nella parte ma il suo personaggio mostra sin dall’inizio una mania di persecuzione, un vittimismo ed un autolesionismo che oltrepassano la realtà, cosa spinga O’Flaherty all’adulterio non viene spiegato, tantomeno non segue alcun filo logico, nemmeno quello principale, il fatto più importante del film, che invece dovrebbe essere la pedina conclusiva di questo “preciso” schema; l’epilogo, il risultato di una serie di concause, di fatti, di situazioni fortuite o volute che tirano le fila della trama. Ne risulta uno svolgimento degli eventi chiaro nella sua inspiegata chiarezza nella parte centrale, ma appunto senza capo né coda, che inizia nel nulla e finisce nel nulla (certi comportamenti di certi personaggi non si capiscono affatto nel finale, anche dovrebbero esserlo perché dovrebbero fungere da anello forte della catena e dare un po’ più di solidità alla trama che era partita, come ho già detto, in modo debole: soprattutto il comportamento della giovane Eileen che conferma la imho negativa l’enigmaticità del personaggio), una storia in cui fine ed inizio non si ricongiungono ma restano tronchi, non formano affatto una storia circolare. Della serie in cauda venenum: un venenum conseguenza di un inizio poco soddisfacente. Forse sono anche questi i frutti di un film tratto da un romanzo.

Non si sa mai se tutto ciò che accade è stato ampiamente voluto dall’autore del libro o se si tratta di negligenza nello scrivere. Non mi aspetto che capiate quello che voglio dire ma probabilmente tutto vi sembrerà più comprensibile se guarderete il film.

Però a me sono piaciute le ambientazioni storiche e sociali: ad esempio lo sfondo dell’Irlanda degli anni ’20 in guerra con l’Inghilterra sul quale l’autore non ha fatto molto leva se non spiegando la morte del fratello di Gus con il fatto che è stato ucciso “da pallottole inglesi”. Oltretutto il personaggio del bravissimo Cillian Murphy (non a caso irlandese) mi proietta verso la prossima visione del nuovo film di Ken Loach, le cui ambientazioni ed il quadro storico-sociale sono pressoché identiche (se non mi sbaglio).

Comunque non si può definire un film brutto. E perdonate la lunghezza. Sono già stato tacciato riguardo a ciò. Non lo faccio per fare il figo, è che sono logorroico di mio... oltretutto la lunghezza non è sempre sintomo di intelligenza o cultura.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  18/09/2006 21:23:25
   6 / 10
Non riesco a unirmi al coro di entusiasmi per questo film.
Trovo che il protagonista gigioneggi un po' troppo, e comunque è un film strano bizzarro molto molto vicino allo spirito del teatro dell'assurdo di Beckett (non a caso irlandese pure lui no?) .
Passi una sufficienza per la sua originalità

1 risposta al commento
Ultima risposta 26/09/2006 09.48.14
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Gruppo STAFF, Moderatore Jellybelly  @  13/04/2006 22:26:34
   8 / 10
Piccola perla sicuramente da vedere. Splendido spaccato dell'Irlanda provinciale di inizio 1900, con la sua grettezza, invidia e le sue contraddizioni. Fotografia splendida, bravissimo e promettente Cillan Murphy, eccezionale Giancarlo Giannini che dà la voce al protagonista Harry, in quella che è probabilmente la sua migliore prova al doppiaggio assieme a quella in Profumo di Donna.

2 risposte al commento
Ultima risposta 28/11/2013 10.00.59
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Invia una mail all'autore del commento gei§t  @  30/03/2006 14:53:01
   8 / 10
Ho visto questo film perchè incuriosito dal titolo; si è rivelata unapiacevole sorpresa, film originale e coinvolgente.

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