contagious - epidemia mortale regia di Henry Hobson USA 2015
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contagious - epidemia mortale (2015)

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locandina del film CONTAGIOUS - EPIDEMIA MORTALE

Titolo Originale: MAGGIE

RegiaHenry Hobson

InterpretiArnold Schwarzenegger, Abigail Breslin, Joely Richardson, Laura Cayouette, J.D. Evermore, Amy Brassette, Denise Williamson, Raeden Greer, Aiden Flowers, Taylor Ashley Murphy, Dana Gourrier

Durata: h 1.35
NazionalitàUSA 2015
Generedrammatico
Al cinema nel Giugno 2015

•  Altri film di Henry Hobson

Trama del film Contagious - epidemia mortale

Quando una pandemia mortale si diffonde nel paese arrivando a contagiare anche le piccole città dell'America più profonda, le autorità stabiliscono un ferreo protocollo per i pazienti affetti dal virus: devono essere allontanati dal contatto con gli altri umani e messi in isolamento in speciali reparti. Su quello che succede dopo ai contagiati, le autorità tacciono. Ma Wade Vogel non è pronto a rinunciare a sua figlia Maggie. Dopo settimane alla ricerca della ragazza, fuggita una volta venuta a conoscenza della sua diagnosi, l'uomo la trova e la riporta a casa dalla matrigna Caroline e i suoi due figli. Dopo aver perso la moglie anni prima, Wade è determinato a tenere con sé l'amata figlia il più possibile, rifiutandosi di lasciarla nelle mani della polizia locale presentatasi con l'ordine di prenderla in custodia. Con il progredire della malattia, però, Caroline decide di prendere i suoi due figli e andare via da casa, lasciando Wade da solo a guardare impotente Maggie straziarsi nella sua lenta trasformazione in uno zombie.

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Voto Visitatori:   6,10 / 10 (47 voti)6,10Grafico
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Voti e commenti su Contagious - epidemia mortale, 47 opinioni inserite

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AMERICANFREE  @  25/06/2021 23:14:09
   6½ / 10
Interessante la trama di questo film, il rapporto di amore del padre con la figlia contagiata e destinata a morire. Il ritmo è lento, non è il classico film di zombie. Commovente il finale.

Invia una mail all'autore del commento GuderianH  @  28/03/2021 16:11:34
   8½ / 10
Il film tratta il tema "zombi" da una inconsueta prospettiva psicosociale, col risultato di imprimergli un taglio introspettivo dominante, rispetto a prodotti che trattano lo stesso tema. Ne viene fuori una narrazione più coinvolgente e meno sensazionalistica, che personalmente preferisco

floyd80  @  11/04/2019 08:42:37
   6 / 10
Ottima regia e bella fotografia per un film che fa dell'atmosfera il suo punto forte.
L'amore di un padre per una figlia, la disperazione del non poter essere d'aiuto, quindo per Schwarzy l'opposto del suo classico personaggio e anche per quello il film è interessante.
Non rimarrà negli annali della storia del cinema, ma è una pellicola ben costruita seppur con una trama mal sviluppata.

BenRichard  @  15/03/2018 00:51:30
   6 / 10
Film che soffre di una lentezza e staticità eccessiva e di una trama interessante ma che purtroppo non ha alcun minimo sviluppo se non solo verso la fine. La noia qui è assicurata. Tuttavia confesso che qualcosa di buono mi ha lasciato questo film. A parte che sono un grandissimo "vecchio" fan del mitico Arnie, ritrovarlo nel cinema mi fa piacere, strano vederlo in un ruolo di questo tipo ma non mi è dispiaciuto affatto. Inoltre reputo questo "Contagious" un film discretamente valido a livello tecnico. Niente male la regia e una buona fotografia. L'atmosfera cupa e triste riesce a farsi sentire. Peccato davvero che la trama non sia stata sfruttata meglio, forse punta più del dovuto a voler sembrare realistica come storia facendocela vivere solo attraverso i sentimenti dei personaggi, cosa volendo anche apprezzabile, ma finendo così per essere un film un pò troppo anonimo.

Invia una mail all'autore del commento bart1982  @  12/03/2017 01:25:03
   6 / 10
Story-Zombie che racconta il punto di vista della contagiata e di come il padre vive la vicinanza con essa e gli ultimi giorni prima della trasformazione definitiva.
Il film scorre lentamente non ha grandi exploit, finale sentimentale...

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Mishe  @  28/11/2016 01:59:08
   8 / 10
Questo è un film sull'amore che una figlia ha per il padre.Ho pianto ... bella fotografia,bel finale,bel film.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  29/09/2016 12:50:48
   6 / 10
Il film racconta una piccola storia all'interno di un contesto apocalittico e senza speranza futura. Lamore di un padre verso la propria figlia che viaggia verso un destino annunciato.
Non è certo da questo genere di film che possiamo aspettarci un lieto fine, il finale è piuttosto annunciato fin dalle prime scene.
Ma magari avrei preferito un briciolo di azione in piu'... il lento progredire della malattia non lascia nulla allo spettacolo e quasi tutto si svolge tra le mura domestiche.
Non è comunque eccessivamente mieloso e la prova dei due protagonisti è piu' che buona.

Junipher  @  28/03/2016 11:27:06
   6 / 10
Lento... troppo lento...

Alex22g  @  23/02/2016 10:49:37
   7½ / 10
Gran film che tratta il tema degli zombie da un punto di vista umano . Arnold nella sua migliore performance attoriale , finalmente ha scelto un film dove contano le espressioni facciali e non la fisicita' . Molto brava anche la ragazza protagonista , risulta credibile e suscita la giusta empatia allo spettatore . Ottime musiche e bella l'atmosfera fredda e asettica che si percepisce per tutta la visione . Non conosco il regista ma ha svolto un lavoro notevole nel confezionare un prodotto a modo suo coraggioso . Scordatevi gli eccessi degli zombie movie classici, qui il linguaggio e' piu' emotivo che splatter.

rogilord  @  19/01/2016 03:00:35
   7 / 10
Vorrei fare due considerazioni una sul film e l'altra sulla superficialità nel dare i voti di alcuni utenti. A me il film é piaciuto, NON É UN FILM CLASSICO SUGLI ZOMBI ( horror o d'azione che sia), é un film drammatico, piuttosto lento e riflessivo e come tale va preso e come tale DOVREBBE essere giudicato. Purtoppo il titolo " italianizzato" trae in inganno ( il titolo originale é Maggie e non Contagious- epidemia mortale). Per questo motivo, alcuni utenti, hanno fatto una banale equazione: Arnold Schwarzenegger+ titolo zombesco-apocalittico= film americanata alla zombieland o word war Z. Peccato perché questo film dovrebbe essere visto sotto tutt'altra luce, un prodotto interessante che non ha nulla a che fare con le tipiche pellicole con tema virus, contagi vari, epidemie ecc.. Ma (l' epidemia) fa solo da sfondo per caratterizzare la vicenda drammatica di una tragedia famigliare atipica. Un Arnold diverso dal passato, più " umano" ( non più macchina indistruttibile tutto muscoli), espressivo, profondo e commovente anche nel vedere i segni del tempo sul suo viso. Mi piacerebbe che le persone imparassero a informarsi, prima di vedere un film, per evitare giudizi banali, superficiali e anche un po' ridicoli ( in alcuni casi). Io stesso ho visto il film sapendo già che é lento, non c'é azione e che argomento tratta e l'ho giudicato per quello che sapevo di vedere. Quello che voglio dirvi: é inutile che giudichiate un piatto di parmigiana ( dopo averlo mangiato) se pensavate che era, in realtà, un tiramisù!

Zarco  @  05/01/2016 18:32:59
   7 / 10
Uno dei film più angosciosi mai visti. Lo stillicidio della ripugnante trasformazione in zombi della ragazza è dura da sopportare, viene quasi un senso di vomito e malessere fisico. Originale però è la scelta di trattare il tema sotto questo inconsueto punto di vista intimistico. Ci sono anche momenti di lentezza, soprattutto all'inizio. Nell'insieme però il film tiene ed è ben condotto. La valutazione è difficile, tra l'aspetto puramente tecnico-artistico e l'effetto personale. Faccio razionalmente prevalere il primo.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Freddy Krueger  @  01/12/2015 05:29:33
   6½ / 10
Desolazione, lutto, speranze che muoiono sono i tre aggettivi più adatti per questo film. Non è tanto l'orrore che il regista Hobson vuole esprimere. E' una trama che si sviluppa lentamente, esattamente il tempo che ci vuole per accettare che una persona cara è sul letto di morte, o che tua figlia ha una malattina incurabile. Probabilmente annoierà qualcuno, ma su quest'ottica è un discreto film, con un finale che personalmente avrei ampliato... Comunque ottima fotografia e bravissimi gli interpreti.

-Uskebasi-  @  17/08/2015 02:32:23
   7 / 10
COMMENTO SPOILEROSO

Servirsi del pane per raccontare qualcosa di molto più delicato, per smuovere qualcosa in soggetti che non lo vogliono.
Gli zombi non c'entrano, è uno specchietto per le allodole, è un ammirevole sfondo metaforico per affrontare il tema delle malattie degenerative, di quello che comportano all'interno di una famiglia.
Il tempo è lento, ma gli interessati vorrebbero che lo fosse ancor di più, perché percorrono una strada a senso unico. Questo è il solo limite del film.
Non ci può essere soluzione, bisogna solo attendere la morte.

Jolly Roger  @  07/08/2015 11:07:08
   7 / 10
Nell'ultimo decennio gli zombies hanno dominato il campo nel cinema horror e l'argomento è (ri)entrato così in profondità nell'immaginario collettivo che oggi si può tranquillamente girare un film di zombies che non abbia nemmeno lontanamente le caratteristiche di un horror. Anzi, lo si è già fatto, inserendo l'argomento zombies in film apocalittici, actions o addirittura comici, peraltro con risultati a volte molto buoni. Maggie va oltre; credo sia il film con zombies che maggiormente si allontani da tutto quanto è stato visto prima, sia perché l'epidemia è solo uno sfocato sfondo della vicenda e tra l'altro è sotto controllo, sia perché il film è molto intimista e sentimentale, un terreno praticamente inesplorato, fino ad oggi, dai morti viventi.
"Maggie" (da noi tradotto con "Contagious – Epidemia Mortale" con lo scopo di tirare qualche babbeo in più dentro la sala) ha come protagonista questa ragazza adolescente, che, essendo rimasta infetta, si sta progressivamente trasformando in zombie. Il film è incentrato sul rapporto di amore tra lei e il padre, il quale cerca di rendere felici gli ultimi giorni di lei, di godersi insieme il tempo rimasto e di regalarle bei momenti fino alla fine, ovvero fino al giorno in cui lei si sarà definitivamente trasformata e avrà perso la sua umanità. Un film, quindi, che sfiora temi delicati, come quello delle malattie degenerative e delle gravi scelte a cui queste situazioni ti sottopongono. Il film affronta questi temi con grande sobrietà e delicatezza, regalando momenti davvero intensi e addirittura poetici, il tutto rappresentato con grande equilibrio riuscendo a non sprofondare nel sentimentalismo strappalacrime.
La fotografia del film è stupenda e ho trovato uno Schwarzenegger in parte, molto intenso ed espressivo. Ci sono commenti contrari ma sono dovuti al fatto che la gente non è abituata a vederlo in ruoli così drammatici e questo sbigottimento ostacola la loro obiettività di giudizio.
Se vogliamo trovare un difetto al film, credo sia la lentezza, a volte eccessiva. Al di là di questo, è un gran bel film e contiene tre o quattro momenti di grande sentimento.
Dall'altra parte, il film si espone a critiche: questa natura sentimentale e drammatica, ma trasposta in un contesto zombies, può dare l'impressione che il film sia una bestia strana, un ibrido né carne né pesce, soprattutto se una persona non comprende che la vera ed unica natura del film è la prima e quini non percepisce i significati del film.
Detto questo, è comprensibile che alcuni possano storcere il naso quando temi gravi come quello delle malattie vengono mescolati a tematiche di rango basso come le infezioni degli zombies...
Tuttavia, resto pienamente convinto della bontà di questo strano e coraggioso ibrido, un film intenso, originale ed emozionante.

Quarta Zona  @  30/07/2015 01:01:58
   6½ / 10
La flanella non mi dà tregua.

Premessa propedeutica. * scorrere fino all'asterisco per passare al commento del film

Ai tempi delle medie avevo un compagno che tutti, me compreso, chiamavano Zizou.
I suoi genitori erano pieni di soldi, ma per tre anni lo vidi sempre con la stessa camicia di flanella. Era la sua uniforme, doveva omologarsi al cattivo gusto della moda anticonformista per entrare a far parte del club degli alternativi.
Io, poco glamour e troppo introverso, optai per la terza via, quella che portava all'esclusione da qualsiasi tribù – cosa che poteva costarti la decapitazione durante la ricreazione.
Erano tempi difficili insomma.
Fu durante uno di quei pericolosissimi intervalli che scoprì la più grande passione di Zizou, i Nirvana.
Che due pxlle quei Nirvana! Fin dal primo ascolto capì subito perché Zizou li aveva eletti a sua unica ragione di vita: i lamenti del loro cantante, un belloccio con il Rolex al polso e la chitarra sempre scordata, erano la rappresentazione in musica del finto disagio che Zizou cercava di ostentare insieme ai suoi amici. I Nirvana erano la flanella musicale, tant'è che un giorno vidi un video di Kurt Cobain su TMC e non fui per nulla sorpreso dal fatto che indossasse la stessa camicia di Zizou.
Quanto ho odiato i discorsi di Zizou sui Nirvana e il grunge, tutto quel ridicolo entusiasmo adolescenziale per una band di cui non poteva capire nemmeno le parole.
Poi arrivarono le superiori, le nostre strade si divisero e per un po' di tempo ci perdemmo di vista.
Un bel giorno lo rividi ed era cambiato, aveva smesso di fare finta, nulla in lui era sopravvissuto del periodo grunge. Lo Zizou che conoscevo, il compagno di scuola che mi aveva fatto odiare i Nirvana e le camicie di flanella, era morto.
Maledetto Zizou! per te dev'essere stato facile seppellire tutto, ma non per me. Ancora oggi, quando mi capita di vedere qualcuno con quelle terribili camicie, o se parte una canzone dei Nirvana alla radio, incomincio a pensare a quei momenti. Non ti perdonerò mai.

* With the lights out, it's less dangerous. Here we are now, entertain us. I feel stupid and... Contagious – Epidemia mortale.

A differenza di quanto potrebbe suggerire la presenza degli zombie e di Arnold "Spaccatutto" Schwarzenegger, il film è tutt'altro che un action/horror, piuttosto è la storia di un dramma familiare in cui un padre assiste impotente alla degenerazione dell'amata figlioletta, infettata da un virus non specificato e prossima alla fase finale. Non è un caso che il titolo originale sia "Maggie", come il nome della povera malcapitata, ma qui, in Italia, hanno pensato bene che il titolone "Contagious – Epidemia mortale" - tre parole una più roboante dell'altra – avrebbe permesso una pesca di (micro)cefali maggiormente fortunata.
La trama, va da sé, è molto semplice. Maggie, una sedicenne orfana, scopre di essere contagiata e scappa in città, ma il padre – Schwarzenegger nel ruolo del contadino Wade Vogel - va a riprenderla e la porta nella casa di campagna, dove vive Caroline, la matrigna della ragazza. Il governo, intanto, ha stabilito che i contagiati devono venire isolati, ma nessuno sa con certezza cosa accadrà dopo e Maggie non vuole finire in quarantena. Con il progredire della malattia, però, Caroline decide di prendere i suoi due figli e andare via da casa, lasciando Wade da solo con Maggie. Da qui in poi si assiste al dramma di un padre che tenterà in tutti i modi di non farsi portare via la propria figlia e di vivere con lei, nella maniera "meno dolorosa" possibile, gli ultimi giorni che le restano da vivere.
Quindi, cari cybernauti, lasciate ogni speranza, voi ch'amate la serie di Resident Evil.
Lo sconsiglio vivamente a tutti i sedicenti appassionati dei film di zombie, anche perché potrebbero rimane delusi di fronte all'apparizione - davvero rara - di qualche vero esemplare di non morto, ancora di più se la cosa viene abbinata a una totale assenza di caricatori svuotati e teste esplose.
Eh sì, perché il film è drammatico e non c'è spazio per l'azione.
Quando leggo cose del tipo "film lento… non decolla… dove sono gli zombie?", non posso che ridere di chi si affanna a criticare un prodotto che non è stato pensato per la gente assuefatta allo stile costantemente sovraeccitato del cinema dell'ultimo decennio.
In conclusione, un film sobrio, intimista e coraggioso, capace di uscire dai cliché del genere, usando un agente patogeno che trasforma la gente in zombie per raccontare la tragica realtà di molte persone, ovvero il dramma di chi convive con la grave malattia di un proprio caro.
Molto bella la fotografia, una tonalità fredda e desaturata che trasmette un forte senso di malinconia. Benissimo la Breslin (Maggie) e il suo make-up durante le varie fasi della mutazione.
Probabilmente si poteva lavorare di più sui dialoghi, sviluppare meglio alcuni personaggi secondari e il rapporto tra i vari protagonisti, non solo tra Caroline e Wade, ma soprattutto tra Caroline e Maggie. Altra nota negativa è l'ingombrante presenza dell'inespressivo Mister Muscolo nel ruolo centrale del papà, ovviamente il tentativo di farlo recitare non poteva che dare un modesto risultato, seppure sia una delle sue prove migliori.
Interessante ma con dei limiti. 6,5

Chissà, con un grande attore nei panni di Wade Vogel… o forse è soltanto colpa della camicia di flanella che Arnold indossa nel film?

Quarta Zona, qui va tutto bene.

djciko  @  23/07/2015 11:08:53
   6½ / 10
Un film con una visione diversa sugli zombies. Argomento gia' sfiorato in Resident Evil e nella parodia Shaun of the dead, ma qui nè horror nè comica, ma drammatica.
Schwarznegger in un ruolo serio, mi sa che ha voglia di ricominciare a fare l'attore sul serio (e meno male che c'e' questo film, oltre al ridicolo Terminator).

Gli zombie in questo film non c'entrano, la vicenda è incentrata sulla difficilissima decisione riguardo cosa fare con una persona infetta, ma che ami e che vorresti a tutti i costi proteggere.

A parte il finale un po' scontato, il film supera la sufficienza, soprattutto per la recitazione di Schwarznegger.

IperBark  @  19/07/2015 02:43:30
   8 / 10
Film molto molto particolare: uno pensa "film sugli zombie" + "Arnold Schwarzenegger" e subito si immagina un film in cui il buon Arny stacca a morsi le teste degli zombie dicendo "Hasta la vista, baby" (e in questo diciamo che è anche traviato dal titolo italiano, quando l'originale punta su un neutro "Maggie").
Ecco, se pensate di vedere un ennesimo film in cui l'eroe tamarro di turno spara all'impazzata sulla folla di zombie, riuscendo a sopravvivere ad intere orde, potete pure cambiare pellicola.
Qui "l'apocalisse zombie"

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fa solo da sfondo. Il focus è tutto sulla vicenda familiare dei Vogel, la cui figlia è ormai prossima alla trasformazione in non-morto, e a tutto quello che questo comporta: il poco tempo rimasto, il rapido manifestarsi dei sintomi sempre più gravi e debilitanti, ma soprattutto il dramma interno di papà Arnold, indeciso se far portare via sua figlia dai militari o ucciderla lui stesso.
Il film è molto lento, ma mai noioso, riuscendo a coinvolgere emotivamente lo spettatore

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e a mettergli una crescente ansia man mano che il virus progredisce e Arnold si ritrova sempre più solo e sempre più indeciso sul da farsi.
Diverse sono le scene in cui sembra che stia per farsi viva l'azione

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ma questo non accade mai, impedendo lo sfogo d'ansia allo spettatore e aumentando perciò l'angoscia.
Il finale è il picco massimo di quest'ansia accumulata per tutta la durata del film, e l'ho trovato davvero ben fatto.

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Un film che affronta una tematica mainstream da un punto di vista diverso, con uno Schwarzenegger meno eroe e più umano (anche se le poche scene in cui uccide degli zombie strappano un sorriso nostalgico): promozione a pieni voti.

steven23  @  08/07/2015 15:20:14
   7 / 10
Interessante questa opera (credo prima) di Hobson, un dramma familiare come se ne sono visti già molti sul grande schermo, ma con la variante della pandemia mortale sullo sfondo, pandemia che trasforma le persone in zombie... e lo fa molto, molto lentamente.
Lento risulta essere anche il film, alle volte persino troppo, specialmente nella parte centrale. Eppure non annoia, la placidità che avvolge la vicenda viene compensata dal tentativo (in parte riuscito) di scavare a fondo nei personaggi e di mostrare nel modo migliore possibile tutta la sofferenza e l'impotenza con cui si trovano costretti a convivere. Se qualcuno si aspetta sangue, zombie uccisi a profusione oppure della sana azione beh, che cambi pellicola perché qui non c'è niente di tutto ciò. E la stessa cosa potrei suggerire a chi si aspetta di vedere un horror in stile "L'alba dei morti viventi"... il virus mortale qui non fa altro che da sfondo per illustrare i rapporti tra un padre e una figlia contagiata: non serve sapere le cause, non serve venire a conoscenza di come sta il resto del mondo, non serve neppure vedere altri zombi in azione. Eventuali risposte a questi interrogativi risulterebbero inutili.

Tornando alla pellicola e a ciò che la riguarda in senso stretto beh, direi che la regia di Hobson è più che discreta, ma è la fotografia a farla da padrona. Per l'intera ora e mezza ci si trova all'interno di un paesaggio freddo, povero di colori e che trasuda letteralmente desolazione... casa Vogel pare l'unico posto rimasto sulla terra e il senso di solitudine che trasmette è notevole.
Anche il cast, e ovviamente mi riferisco alla coppia protagonista, non se le cava affatto male. La Breslin, oramai cresciuta dall'ultimo suo film che ho visto, regala una prova di buona intensità e conferma un discreto potenziale... Arnold, invece, era colui che stuzzicava di più la mia curiosità, non fosse altro che per un ruolo del tutto inusuale; forse un esperimento oppure un semplice tentativo, fatto sta che il risultato è tutt'altro che disprezzabile. Che non sia mai stato un attore espressivo è fuori di dubbio, e lo conferma in parte anche qui malgrado qualche piccolo miglioramento... ciò che gli manca in volto, però, riesce a compensarlo con una fisicità e una presenza sulla scena notevoli. Riempie perfettamente ogni singola inquadratura che gli viene riservata e, in un modo tutto suo, riesce a esternare i tormenti e l'impotenza di un padre costretto a vedere la figlia spegnersi piano... e a faticare a farsene una ragione. L'amore che nutre per lei è il vero collante dell'intera pellicola, e in certe scene si percepisce con grande nitidezza.

Intenso e azzeccato anche il finale... con quel bacio sulla fronte a sancire un legame tra padre e figlia che neppure un virus così terribile o la morte potranno mai spezzare!

5 risposte al commento
Ultima risposta 09/07/2015 20.31.53
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Gruppo COLLABORATORI Gabriela  @  07/07/2015 16:19:51
   7½ / 10
Maggie non è un film che ti aspetti. Maggie si allontana da tutti i luoghi comuni sugli zombi.
Hobson è un regista sincero ed onesto che racconta la vita quotidiana di un padre che lotta contra la malattia terminale di sua figlia, qui rappresentata dal virus trasmesso dagli zombie ma poteva essere qualunque altra malattia.
Non interessa sapere perché esistono gli zombie, da dove vengono e che fine farà il mondo. Non ci sono eroi ne guerre, solo un padre che vuole stare il più possibile con sua figlia.
Tutta la storia gira intorno al rapporto di Wade con Maggie; una famiglia sconvolta e la consapevolezza che Maggie varcherà un punto di non ritorno e non sarà mai più la stessa.

Bentornato Swarzy

Leonardo76  @  05/07/2015 22:02:23
   6½ / 10
Non male l'idea della trasformazione lenta e l'austriaco fa il suo onesto lavoro di attore da serie A2. Bello il finale.

lucki71  @  03/07/2015 17:36:53
   6½ / 10
...un nuovo punto di vista, e anche poco utilizzato, sugli zombie...e cioè "che succede se ad essere contagiata è tua figlia..come ti comporteresti??"...bè a parte la lentezza dovuta alla trasformazione, a me il film è piaciuto, con uno Schwary che finalmente prova a recitare e a tratti sembra convincente...interessante!!

Tango71  @  03/07/2015 16:09:36
   10 / 10
Con approccio unico e interessante per il sotto-genere zombie, Maggie è un dramma ben predisposto, avvincente, e struggente con prestazioni formidabili da parte di Arnold Schwarzenegger e Abigail Breslin; splendida fotografia i cui colori mantengono la pellicola sempre triste, cupa e soprattutto deprimente, personaggi buoni e solida regia dell'esordiente Henry Hobson. Spero che Schwarzenegger torni a lavorare con lui al più presto. Chi si aspetta un horror sugli zombie pieno d'azione non lo guardi perchè è tutt'altro. Il piglio giusto alla visione è considerarlo come un film drammatico, abbastanza lento.

6 risposte al commento
Ultima risposta 09/07/2015 20.32.07
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Wilding  @  02/07/2015 22:06:58
   7½ / 10
Molto lento vero, ma moltissimi spunti di riflessione in questo titolo che è certamente la prova più vera e interessante del buon Arnold Schwarzenegger.
Da vedere.

Parrok  @  02/07/2015 18:15:28
   6½ / 10
Di solito i film lenti mi piacciono molto questo non mi ha fatto impazzire. Penso che la psicologia dei personaggi poteva essere approfondita un po di più. Il tema della storia è carino, non è altro che un dramma molto triste dall'inizio alla fine a tema zombie. Arnold mi è piaciuto molto nella parte, anche il finale tutto sommato è carino. Spero per la prossima volta che qualcuno farà un film simile di vedere un po' di introspezione in più.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  01/07/2015 13:10:01
   6½ / 10
Il background professionale tutto muscoli e azione di Arnold Schwarzenegger, se associato agli zombie, potrebbe dare adito a pensieri oscenamente esploitativi, in cui l'ex Governatore della California riduce in polpette maree di famelici ed ottusi non morti.
Niente di tutto ciò: la pellicola diretta da Henry Hobson è invece un dramma intimista, il cui obiettivo è sviscerare lo struggimento di un padre che vede la figlia avvicinarsi alla morte senza poter far nulla per aiutarla. Tutto perchè Maggie (titolo originale del film, molto più azzeccato del fuorviante "Contagious") è stata morsa da un infetto, in un mondo in cui un virus necrotizzante è la tragica realtà.
Lo scenario adottato è quello di un'apocalisse famigliare, con un nucleo affettivo in disfacimento in cui è rimasto solo il protettivo istinto paterno ad ergersi come barriera contro l'inevitabile.
Silenzioso e corrucciato Schwarzy offre una prova tutto sommato accettabile, mentre la Breslin si conferma attrice di buona levatura.
I due si muovono in un panorama plumbeo con un temporale all'orizzonte che è minaccia perpetua, a sottolineare come la tempesta piomberà inevitabile: è solo questione di giorni, forse di ore.
La cosa che colpisce in positivo è il riportare scampoli di vita famigliare come se davvero una malattia incurabile, con il suo tremendo decorso, sia piombata in casa demolendo ogni equilibrio. C'è da ammettere che il tema orrorifico sia più un pretesto; la sensazione è che essendo lo zombie tornato parecchio in auge si tenti di far breccia grazie al rinnovato appeal del mostro.
Hobson disegna una scenario visivamente molto depresso ed efficace, prova a perseguire un cinema non ricattatorio pur scadendo in un paio d'occasioni in scene abbastanza patetiche, al tempo stesso però lascia che silenzi, sguardi e gesti quotidiani sostituiscano parole che suonerebbero come appendici effimere in prossimità del nulla.
La pellicola si focalizza su due personaggi agonizzanti, consapevoli dell'ineluttabile con i quali si entra in sintonia in punta di piedi lasciando ogni clamore da parte.
Il tema non è nuovo, basti pensare al datato "I, zombie" o al più recente "Contracted", sicuramente più orientati sul dramma personale. In "Contagious" l'idea di sofferenza si riflette ad un'altra persona evidenziandone i dubbi e le angosce, magari non tutto viene risolto alla perfezione ma la scrittura composta e dignitosa dei personaggi, a favorire la percezione di un dolore ingiusto, è sicuramente da premiarsi.

albert74  @  30/06/2015 09:30:03
   7 / 10
film di buon livello e recitato bene ma non capisco perchè mettere 10 a un film simile. non è un capolavoro e anche se l'atmosfera è perfetta e c'è una buona dose di drammaticità dall'inizio alla fine, non è privo di difetti.
Non c'è, per esempio, un introspezione e una caratterizzazione adeguata dei personaggi, l'evolvere della malattia poteva essere affrontato meglio. alla fine lascia un senso di incompiuto.

faluggi  @  30/06/2015 00:56:24
   10 / 10
Oramai per sfornare bei action bisogna contare su vecchie glorie come Schwarzy, Sly o Neeson. Filmone dall'inizio alla fine che mi ha riportato ai tempi di Io vi troverò. Tanta azione e divertimento, bravo Schwarzy, chi mette voti bassi non ha capito il film.

2 risposte al commento
Ultima risposta 08/07/2015 13.32.29
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InvictuSteele  @  29/06/2015 23:48:06
   7 / 10
Ed io che pensavo di andare a vedere un filmaccio horror pieno d'azione col grande Shwarzy che ammazza gli zombie a mano nude, invece il film è l'esatto opposto, lento e dai toni pacati, molto intenso e nebuloso. La fotografia cupa e la campagna deserta rendono bene il disagio e il dramma che il genere umano è costretto a vivere. Si tralasciano molti quesiti del tipo: Come è nato il contagio? Come convivono gli altri con questo dramma? Il virus è ovunque nel mondo? Il film si concentra solo su un paio di famiglie e fa vivere la tragedia dall'interno, perciò non si ha l'intenzione di chiarire ogni cosa. Il ritmo è lento, blando, così come la recitazione di Arnold risulta misurata (che certamente non è un attore dalle mille espressioni) ed è bello vederlo in un ruolo atipico. Un horror poetico con poco sangue e molto sentimento.

darkscrol  @  28/06/2015 21:42:50
   7½ / 10
Bello, mi è piaciuto molto.

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER

saraba  @  28/06/2015 10:43:39
   8 / 10
Hobson è un artista.
film girato benissimo con una fotografia spettacolare.
lento? eh eh eh...

bloody83  @  27/06/2015 09:59:30
   7½ / 10
Visto ieri, allora è un film particolare, è un film lentissimo
Però mi è piaciuto, la storia è toccante e quasi tutto incentrato sul rapporto di sofferenza del padre verso la figlia che si sta pian piano trasformando.
Bravissima lei nella parte, grande Arnold anche, bravissimo perchè trasmette proprio quel senso di sofferenza e di impotenza che può avere un padre verso la figlia ''malata''.
Davvero un ottima interpretazione :)

topsecret  @  26/05/2015 16:14:28
   7 / 10
In rete si può trovare facilmente un cortometraggio (che consiglio a tutti) dal titolo CARGO, dove in 7 minuti si concentra tutto l'amore di un padre per la propria figlia neonata che in un contesto post apocalittico è costretto ad ingegnarsi per conservarle il dono della vita.
In questo MAGGIE il contesto è lo stesso, ma questa volta si racconta del dolore di un padre che deve assistere la figlia contagiata da un virus che la trasforma in zombie, restandole accanto fino al momento dell'inevitabile, cercando di darle tutto l'amore e il conforto possibile e soprattutto di restituirle quella dignità che il virus le toglie in maniera sempre più crescente.
Non è mai facile presentare una diversa prospettiva del genere zombie, ma la scelta di John Scott 3 nello scrivere la sceneggiatura si rivela interessante e coinvolgente: il virus trattato come una malattia ha il sapore amaro dell'attualità. Così come interessante e credibile è la prova offerta dai protagonisti, con uno Schwarzenegger che non ti aspetti, in grado di tenere nascosti i muscoli e mostrare una carica emotiva non indifferente. Bene anche la Breslin, dotata di talento e precisione, e nota di merito anche per la fotografia fredda e cupa e per la regia sobria e calibrata.
Un bel dramma da consigliare e vedere.

9 risposte al commento
Ultima risposta 02/07/2015 16.29.13
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