copia conforme regia di Abbas Kiarostami Italia, Iran, Francia, 2009
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copia conforme (2009)

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locandina del film COPIA CONFORME

Titolo Originale: COPIE CONFORME

RegiaAbbas Kiarostami

InterpretiJuliette Binoche, William Shimell, Jean-Claude Carrière, Agathe Natanson, Gianna Giachetti

Durata: h 1.46
NazionalitàItalia, Iran, Francia, 2009
Generedrammatico
Al cinema nel Maggio 2010

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Trama del film Copia conforme

Uno scrittore inglese, James, in occasione dell'uscita in Italia del suo ultimo libro, tiene una conferenza sulla stretta relazione tra l'originale e la copia nell'arte. Conosce una giovane gallerista d'origine francese, con la quale passa qualche ora per le stradine di un piccolo paese del sud della Toscana. Quando la donna per divertimento lo spaccia per suo marito, un uomo spesso assente, lo scrittore si presta al gioco. Un gioco che però si rivela pericoloso e diventa difficile discernere il vero dal falso.

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Voto Visitatori:   5,67 / 10 (18 voti)5,67Grafico
Voto Recensore:   9,00 / 10  9,00
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Voti e commenti su Copia conforme, 18 opinioni inserite

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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR pier91  @  20/08/2014 14:01:56
   6½ / 10
Spoiler presenti

In "Viaggio in Italia" di Rossellini due coniugi inglesi si scoprono estranei in un duplice significato. Estranei perché stranieri, ospiti di una terra radicalmente diversa da quella natale; estranei perché lontani l' uno dall' altra, trasfigurati dal tempo in individui che non si riconoscono.
Nel film di Kiorastami due coniugi fingono di non essersi mai incontrati prima; proseguendo con il trucco si scoprono copia conforme all' originale. Estranei nelle emozioni, si comportano come estranei "veri e propri". Questa la più convincente interpretazione di un racconto che, di fatto, non getta mai la maschera.
Più di ogni piccolo lampante segno, mi hanno persuaso due momenti. Il primo, nel bar, in cui lui esce per rispondere al telefono. Al di là della funzionalità narrativa, un tale atteggiamento stona con quello tenuto all' inizio, nel corso della conferenza. Le conversazioni telefoniche, di solito, sono tanto più imbarazzanti quanto più intimo è il rapporto con chi attende che riattacchiamo. Il secondo, nella camera d' albergo, in cui i due si trovano finalmente soli: l' assenza di un pubblico non dovrebbe far traballare una giocosa messa in scena?
Tuttavia, pur meno convincente (per logica, sicuro, e per sentimento, forse), la storia funziona a prima (s)vista anche al contrario: "veri e propri" estranei che si comportano da estranei emotivi. Per il semplice desiderio di raccontarsi, ma senza troppo scoprirsi.
L' apparente plausibilità di entrambe le versioni è ad ogni modo preziosa. Richiama la gravosità di incongruenze, asincronie, mistificazioni tipica di molte relazioni.

Primo film di Kiorastami che vedo. Fastidioso, poco intenso (per me), e tuttavia denso di intelligenza. Una sorta di perculata allo spettatore, niente affatto inedita, ma certamente costruttiva.

1 risposta al commento
Ultima risposta 20/08/2014 14.04.32
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topsecret  @  06/06/2013 07:45:59
   6 / 10
Ho sempre rimandato la visione di questo film di Kiarostami perché, leggendo la trama, avevo l'idea di un film prolisso, noioso e forse troppo caricato di psicodramma. All'inizio invece mi è sembrato un prodotto abbastanza valido: interessante e ben interpretato da una Juliette Binoche sempre affascinante. Poi però la seconda parte inizia con un viaggio effimero nel gioco delle parti che sinceramente non mi ha lasciato delle grandi sensazioni. Una serie di riflessioni di coppia che prendevano corpo in maniera spontanea ma non sempre convincente non mi ha coinvolto abbastanza, come invece l'inizio prometteva.
Una pellicola che raggiunge la sufficienza, a mio modo di vedere, unicamente per la prova dei protagonisti, ma che non lascia grande pathos emozionale.

Lory_noir  @  14/03/2012 00:20:44
   7 / 10
Non mi ha convinto in toto ma sicuramente mi ha interessato e incuriosito e questo non può che essere positivo per un film perché è sinonimo di originalità. La Binoche in questo film è incantevole.

Gruppo COLLABORATORI atticus  @  22/11/2011 20:37:51
   8 / 10
In tutta franchezza, il film mi ha lasciato più di una perplessità. Non tanto per il dipanarsi della vicenda quanto per il reale senso che Kiarostami intendeva imprimergli. Resta il fatto che una narrazione tanto raffinata non la si vedeva da anni, agile com'è nel disperdere le tracce della realtà in un labirinto di sentimenti contrastanti ma unici e irripetibili, bilancita dalla leggiadrìa stilistica del regista e da una spiazzante percezione metafilmica dell'insieme.
Se (e solo se) il film voleva raccontare il gioco di una coppia come antidoto alla crisi e tentativo di un nuovo inizio, anche il mezzo utilizzato si adatta alla farsa, e se nella prima parte la voglia di abbandonare i protagonisti ai loro sprloqui è feroce, nella seconda si resta piacevolmente coinvolti nel loro legame chimerico; anzi, in qualche modo l'integrazione tra noi e loro è tale che la confusione dei piani di verità/finzione e di naturalezza/recitazione diventa indistinguibile (la Binoche mi ha fatto ciao ciao con la manina!). E l'atmosfera anela inquietudine, malinconia e profonda umanità. E' il cinema che inganna ma che descrive l'autentico tramite l'inganno. E' la riproduzione di un originale che è passato.
Letteralmente immensa Juliette Binoche, bravissimo Shimell. Splendida la fotografia calda con cui il nostro Luca Bigazzi dipinge le location toscane.
Un film incredibile, potrei non averci capito un cavolo.

claudio54  @  17/11/2010 23:35:14
   7 / 10
Ho visto il film in dvd. Fin dai primi minuti ho cominciato ad avere un senso di fastidio senza capire da cosa fosse provocato. Poi ho avuto l'illuminazione: ho tolto il doppiaggio italiano ed ho ascoltato l'audio originale. Praticamente un altro film. Tanto erano fastidiosi e poco credibili i doppiatori italiani per quanto era invece ottima l'interpretazione dei due protagonisti. Ho sempre avuto un'ottima opinione dei doppiatori italiani, ma in questo caso hanno davvero rovinato il film. A proposito del quale non entro troppo nel merito. Se non piace questo tipo di film è bene non andare neanche a vederlo. Se piace il genere, ebbene, è decisamente interessante. Un esercizio di stile, come hanno detto molti, ma ben fatto.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR foxycleo  @  15/09/2010 11:39:25
   6 / 10
Abbas Kiarostami è un regista che apprezzo e qui sicuramente si nota la sua eleganza e la sua inclinazione alla descrizione paesaggisttica. Splendida la fotografia della nostra Toscana. Peccato però che il film si fermi alla superficie dei problemi dei due protagonisti. Non riesce ad arrivare al cuore e nemmeno a scandagliare profondamente la ratio.
Splendida prova della Binoche.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  19/08/2010 01:31:53
   6 / 10
Premetto che amo follemente kiarostami e il suo modo di fare cinema, ma questa prova in trasferta (definitiva?) del regista di "Sotto gli ulivi" mi è sembrato soprattutto un fotoromanzo travestito da saggio intellettuale.
Il vecchio Abbas strizza l'occhio a Rossellini e soprattutto a Rivette, predominando la storia con una serie di dialoghi sul senso dell'esistenza che farebbero spazientire anche il più purista degli amanti dell'arte e dei sentimenti umani ("Se fossimo più tolleranti con le debolezze dell'altro ci sentiremmo meno soli") e finisce per perdere per strada la straordinaria (e si spera non ancora perduta) capacità di un cineasta di affrontare l'ambientazione come riserva di emozioni umane.
Alla fine, "Copia conforme" fallisce proprio perchè, per quanto giocato su alte premesse e finalità, resta un superficiale ritratto di due identità giocate sul bisogno "didattico" di capirsi, o di amarsi.
Rohmer riesce a evocare certe sfumature con semplicità, Rivette (appunto) le complica e le stordisce, Kiarostami sembra volerle celare nei particolari tecnici (la mdp nel breve viaggio in automobile) o pseudo-esistenziali (tutta la scena al ristorante è francamente irritante).
Insomma, qui ci vedo più banalità che sperimentalismo.
La splendida prova della Binoche e la notevole fotografia, con i bellissimi paesaggi toscani, incentiva la mia sufficienza.
Ma da Kiarostami è lecito aspettarsi molto di più di un trattato Rivettiano sulla "coppia" conforme

forzalube  @  09/06/2010 06:02:01
   7½ / 10
In una parola definirei questo film, praticamente interamente costruito sui dialoghi della coppia protagonista, spiazzante.

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Forse è un'opera troppo cervellotica, ma sicuramente affascinante quanto la splendida e bravissima Juliette Binoche. Magari è un flm da rivedere per rifletterci ancora su.

4 risposte al commento
Ultima risposta 12/06/2010 13.14.24
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR kubrickforever  @  02/06/2010 13:09:49
   8 / 10
Una piacevolissima sorpresa.
E' il primo film che ho visto del regista iraniano quindi non sapevo bene a cosa potevo andare incontro. Si fa una certa fatica ad inquadrarlo nella prima mezz'ora, poi diventa molto più chiaro. Non l'ho trovato nè un semplice esercizio di stile come han detto alcuni critici, nè tantomeno intellettualistico, come ha scritto l'utente sotto di me. E' un film malinconico, nostalgico e delicato con un'ottima regia ricca di lunghi piani sequenza e primi piani. I due protagonisti sono bravissimi nell'interpretare l'evoluzione atemporale della loro coppia, in particolare J.Binoche ci offre una performance straordinaria. Attenzione ai dialoghi, sono fondamentali per capire a pieno il film.



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Ultima risposta 05/06/2010 18.49.14
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR jack_torrence  @  28/05/2010 03:07:10
   9 / 10
Un film sublime.
Mi dispiace che la critica sia rimasta mediamente spiazzata da un film in tante cose diverso dai capolavori di Kiarostami, uno dei più grandi registi viventi, confondendolo per quello che sembra a prima vista, a uno sguardo non attento ai risvolti emotivi, umani, umanisti, che pulsano sotto la confezione "intellettuale" del film. Che è tutt'altro che uno scialbo esercizio di stile privo di ispirazione.
E poi la regia è ispiratissima, anticonformista, inventiva e leggera.

Kiarostami è un raffinatissimo artista, che - connaturato al suo talento visivo e di drammaturgo impareggiabile - possiede l'innato dono di saper riflettere - e restituire con ironia - le infinite ambiguità del rapporto tra finzione e verità.
E' naturalmente metalinguismo. Anche. Ma non principalmente.

La poetica di Kiarostami non si esaurisce in una teorica dei segni: va al cuore dell'esistenza, e ci regala personaggi vivi, emozionanti. Non teoremi. Questo "Copia conforme" è di certo "intellettuale", ma non è "intellettualistico", come la prima metà del film farebbe pure pensare: ma è nella seconda che si concentra tutto.
Il ritratto del personaggio di Lei, interpretato dalla Binoche, è indimenticabile per intensità ed autenticità.
Sono convinto che il valore di questo film verrà sempre più riconosciuto con gli anni.

Nella recensione, ho prestato molta attenzione subito sulla seconda parte del film, dove lo spettatore a una prima visione corre il rischio di perdersi. Come in un film di Lynch, occorre lasciarsi andare alle emozioni e lasciar da canto la logica narrativa, per apprezzare l'assoluta autenticità di quanto, in quella seconda parte del film, potrebbe apparire una stucchevole messinscena.

E' un film molto complesso, fitto di risonanze interne; i dettagli sono tali e tanti (e tanta è la sua accuratezza formale), che ad ogni visione si disvela, si complica, si trasforma: in un moltiplicarsi affascinante di prospettive.

Un film sperimentale e, insieme, il capolavoro della maturità.
Ha l'aria di divenire un classico.

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2 risposte al commento
Ultima risposta 21/03/2011 23.40.07
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willard  @  26/05/2010 09:10:17
   6½ / 10
Esercizio di stile nel raccontare la giornata di una lei ammiratrice e fan di un lui scrittore mediamente noto, che, su iniziativa di lei, trascorrono del tempo insieme prima che lui riparta. Da un certo momento in poi si fingono marito e moglie in vacanza e tutto diventa difficile nel distinguere il vero dal falso, nell'introiezione dei due protagonisti del cercare di costruirsi un vissuto che non c'è e (probabilmente) non ci sarà mai. La vicenda si svolge nell'entroterra toscano, nel paese di Lucignano, paesino medioevale nell'aretino, del quale però non abbiamo viste o riprese mozzafiato in quanto i paesaggi che vengono messi più in evidenza sono quelli del volto dei personaggi e dei piccoli spazi che essi stessi riempiono.
Non andate a cercare ritmo, azione o momenti memorabili, ma sistematevi ben svegli per seguire quasi in tempo reale le iniziative a volte quasi irritanti di Juliette Binoche, brava e bella come sempre, a cercare di creare una "copia conforme" della vita di una coppia qualunque mediamente in crisi in una giornata di vacanza qualunque.

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