crash - contatto fisico regia di Paul Haggis USA, Germania 2004
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crash - contatto fisico (2004)

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locandina del film CRASH - CONTATTO FISICO

Titolo Originale: CRASH

RegiaPaul Haggis

InterpretiSandra Bullock, Don Cheadle, Matt Dillon, Jennifer Esposito, William Fichtner, Brendan Fraser, Ryan Phillippe, Terrence Dashon Howard, Thandie Newton

Durata: h 1.53
NazionalitàUSA, Germania 2004
Generedrammatico
Al cinema nel Novembre 2005

•  Altri film di Paul Haggis

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Trama del film Crash - contatto fisico

Una casalinga di Brentwood e il marito procuratore. Un iraniano proprietario di un 24hours shop. Due detective della polizia, amanti occasionali. Il direttore nero di un canale televisivo e la moglie. Un fabbro latinoamericano. Due ladri di automobili. Una recluta della polizia. Una coppia coreana di mezza età... Vivono tutti a Los Angeles. E nelle prossime 36 ore per loro sarà inevitabile scontrarsi...

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Voto Visitatori:   7,77 / 10 (400 voti)7,77Grafico
Miglior filmMiglior sceneggiatura originaleMiglior montaggio
VINCITORE DI 3 PREMI OSCAR:
Miglior film, Miglior sceneggiatura originale, Miglior montaggio
Miglior film straniero
VINCITORE DI 1 PREMIO DAVID DI DONATELLO:
Miglior film straniero
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Voti e commenti su Crash - contatto fisico, 400 opinioni inserite

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albyhfintegrale  @  01/05/2014 20:26:49
   5 / 10
Trovo questo film molto sopravvalutato.
Le storie secondo me sono troppo forzate.
I personaggi sono il massimo dello stereotipo...salvo poi mostrare l'altro lato della medaglia....altrettanto stereotipato.
L'ho guardato...si è anche lasciato vedere senza annoiare...ma non mi ha lasciato davvero nulla. Non gli do un votaccio....ma neanche lo promuovo...

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Ultima risposta 08/04/2015 15.35.47
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MonkeyIsland  @  07/07/2013 17:19:53
   3½ / 10
Grandissima parac.ulata questo film.
Storie sconnesse che affrontano temi come il razzismo in un modo che mi è parso patetico.
TUTTI i personaggi nel corso del film cambiano la propria morale se prima erano a poi diventano b, non scherzo !

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Anch'io sono dell'idea che il razzismo sia ancora oggi un fenomeno dilagante, ma non puoi fare un film del genere stereotipato al massimo.
Salvo solo Dillon per il resto...lasciamo perdere

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Ultima risposta 08/04/2015 15.34.41
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PignaSystem  @  27/07/2011 23:23:26
   5½ / 10
L'epopea dello stereotipo secondo Paul Haggis. Girato come un telefilm anni '80, è un ibrido fastidioso e pieno di pretese. Il regista mira a modelli 'alti', ma non possiede nè la vèrve sferzante e disincantata di uno Spike Lee nè la maestria narrativa e stilistica di un Paul Thomas Anderson. Siamo certamente più vicini al black-glamour moraleggiante e fracassone del primo John Singleton, e non vedo come la cosa possa esser in qualche modo rassicurante. Pare sia questo il massimo dell' "impegno civile" di cui i moderni cineasti yankee sono capaci: una brodaglia ridondante e piuttosto stantìa di luoghi comuni, sociologia spicciola da 'salotto bene', politically correct a go go e, ovviamente, l'immancabile, pesante dose di sensazionalismo d'accatto e spettacolarizzazione delle umane miserie. Di base, tra un film come questo ed un reality show di media fattura, la differenza è assai sottile. Concettualmente tendono ad incontrarsi, se non a coincidere. E' cinema-anestesia, prodotto digeribilissimo pensato per sedare pure le coscienze più inquiete, timballo di retorica a pezzettoni per palati famelici ma non certo inclini al sublime, ennesimo pamphlet frettoloso e insopportabilmente cerchiobottista. Il doppiaggio macchiettistico, poi, non fa che peggiorare le cose (i cinesi dicono "fLenaLe" e "gLazie" ed i persiani parlano come Apu de 'I Simpson'), donando al tutto una coloritura burlesca e derisoria davvero tipica dello sguardo che gli occidentali sono soliti rivolgere alle culture altre. Insostenibili strizzatine d'occhio un po' ovunque, mezzucci e scene-madri, ricatti morali qua e là ed un finale assurdamente farsesco completano l'opera.Da segnalarsi, infine, numerosi plagi-citazioni-dejavù che richiamano almeno mezza dozzina di pellicole prodotte negli ultimi vent'anni (da 'Grand Canyon' a 'Clockers', passando per 'Magnolia', 'Training Day' e chissà quante altre.

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Ultima risposta 06/05/2015 10.51.23
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Gruppo COLLABORATORI julian  @  14/01/2010 01:47:34
   6 / 10
Ok, so che sono noioso e ripetitivo, ma per piacere togliete dalle mani di questi incapaci la macchina da presa e lasciate fare questi film ai signori Almodovar e Inarritu.
Il signor Haggis, uno sceneggiatore di professione che ha anche rovinato Flags of our fathers a Eastwood, si è ovviamente ispirato al Traffic di Soderbergh: tantissime storie, la maggior parte delle quali insensate e inconcludenti, e un solo tema: lì droga, qui razzismo, affrontato in modo infantile, con figure abbozzate, roba che se dessimo un tema in quinta elementare "Parla del razzismo in Italia" (che è pure argomento attuale) saprebbero esporlo meglio.
Due sole storie reggono: quella del fabbro/padre ispanico e del suo mantello invisibile (bello l'intervento divino sulla figlia, probabilmente scopiazzato a Magnolia, altro film che ha dato via a questa "moda dell'intreccio") e quella del regista nero e di sua moglie (bellissima Thandie Newton) alle prese con un Dillon corrotto che si redime. Fraser e l'odiosissima Bullock sono stati chiamati a riempire buchi di sceneggiatura.
Chiusi tutti i cerchi nel finale, si può affermare di non aver assistito a nulla di nuovo, alla solita tiritera di previdibili coincidenze, scontri tra persone, e blablabla che dovrebbe far riflettere gli spettatori. Non fa riflettere proprio nessuno o almeno solo quelli che ci sono cascati, sotto i colpi ripetuti dei giochi di prestigio della regia di Haggis.
Solo sufficiente, molto sopravvalutato e neanche lontanamente meritevole dell'oscar, ma questo non fa più notizia.

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Ultima risposta 14/01/2010 12.35.04
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corbi91  @  06/05/2009 14:58:16
   5 / 10
3 oscar per questo film....?? boh io nn l'ho trovato poi così bello... secondo me mooolto sopravvalutato...

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Ultima risposta 05/09/2009 03.24.38
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Invia una mail all'autore del commento monica83  @  02/03/2009 21:17:26
   7 / 10
molto pessimista come film..a me non ha fatto impazzire particolarmente,ma comunque ti dà parecchie cose a cui pensare e su cui riflettere.Il problema è che magari ci pensi per la mezz'ora successiva al film,poi torni a pensare alle tue cose e addio film!ma nn preoccupiamoci,a film come questo danno l'oscar così ci dimostrano quanto sono sensibili..

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Ultima risposta 03/03/2009 17.27.22
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inferiore  @  02/03/2009 14:29:56
   8 / 10
Mmm, mi aspettavo un po' di più! Non che il film sia brutto, intendiamoci, ma me lo immaginavo diverso. Un film che riflette sulle tematiche del razzismo e dei pregiudizi sulle persone ma il tutto è tantino buonista! Il montaggio è davvero favoloso e tutti gli attori bene o male se la cavano. Dall'ideatore di ''Walker texas rangers'' mi aspettavo un film più adrenalinico. L'intreccio è geniale ma lo attendevo più in stile ''Snatch''. Il film è comunque più che ottimo, vi sono presenti dialoghi originali e ben strutturati e la vicenda è solida, procede veloce e senza alcuna sorta di intoppo.
E' un film originale e assolutamente da vedere. Però non aspettatevi un epilogo stile ''Pulp Fiction''...

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Ultima risposta 03/03/2009 17.15.26
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rick_deckard  @  24/04/2007 18:19:55
   6 / 10
Poteva essere un capolavoro! Il film parte benissimo e fino ad un certo punto riesce a parlare del razzismo con piglio, dialoghi intelligenti ed amara ironia, attraverso le vicende di alcuni personaggi, magari fin troppo stereotipati, che si ritrovano in situazioni che mettono in luce i loro giudizi/pregiudizi nei confronti del "diverso da sè". Peccato che la sceneggiatura negli sviluppi manchi di coraggio e scelga facili soluzioni, fino al pessimo finale riconciliante in cui le varie vicende narrate si sciolgono malamente o nel patetico buonismo o nel drammone da quattro soldi, come in quella in cui, per una sorta di cinico contrappasso, è il "bravo" ragazzo idealista ad uccidere il solito "povero nero".

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Ultima risposta 28/08/2007 23.26.15
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Tuco ElPuerco  @  19/02/2007 05:19:24
   5½ / 10
Non merita tutto il clamore (dovuto a cosa????) e il successo (inspiegabile per me,ma mi chiedo ancora perche' la gente va a vedere i Vanzina o perche' la Juve e' solo in B,quindi sono la persona meno indicata forse per porsi interrogativi gravi) di questo film.
Lo trovo,senza mezze misure lessicali,il solito blockbuster intellettuale.Tutto fatto perfettamente,ci mancherebbe.Ma qui si manca completamente di originalita'.Solite sceneggiature argute e adulte 8merce poi non cosi tanto rara oggigiorno,almeno per il modello proposto in questo film.Ritmi di conversazione a volte insostenibili,risposte argutissime e trovate simil fantasiose per spiegare un concetto che in 2 secondi e 3 parole sarebbe bello che esposto per fettamente.)I feticisti del dialogo se lo gusteranno,io pur essendolo,rimango sinceramente sazio di tali "trovate".Lo schema del montaggio alla Pulp Fiction e' stato stuprato ulteriormente per dare una parvenza di originalita',il cast ad alto cachet non fornisce cmq una grande prova di immedesimazione nei personaggi e nella storia.Questo "grazie" alla piattezza di molti attori (tutti operai e nessun artista sinceramente,tranne il grande Don Cheadle)e ad una definizione dei personaggi schematica ma non dettagliata;ad ogni personaggio e' come se venisse attaccata addosso un etichetta,etichetta che in molti di loro si rovescia verso il finale,senza pero' colpire,stupefare,interessare,dato che non si ha nessun contatto con quel personaggio a livello emotivo .Preferisco un pezzo di pane con un particolarissimo formaggio francese che questo minestorne americano.

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Ultima risposta 02/09/2007 21.51.30
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Invia una mail all'autore del commento vlad  @  12/02/2007 17:06:05
   5 / 10
Visto sotto consiglio di un amico, ho evitato quell'amico per lunghi giorni in forma di protesta.
Sarà anche girato bene, montato bene, fotografato bene, ma rimane una paccottiglia di luoghi comuni sul razzismo e sulla castrazione civica autoinflitta di determinate classi sociali; panoramiche su stereotipi di vite disegnate con tratto tanto ampio da accattivare lo spettatore di qualsiasi delle classi sociali messe in mostra. Cioè un po' tutte, alla fine. Insomma, tanto casino, tanto stress, tanti color di pelle, tante lingue, una babele del ***** che poi si conclude col solito eroismo, altrettanto fallico, che ci ricorda che: sì, in fondo siamo tutti uomini, tutti fratelli e figliol prediletti del padre eterno e bisogna che ci amiamo, almeno al cinema.
5 per Crash - Contatto fisico.

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Ultima risposta 17/04/2007 17.26.40
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The Monia 84  @  07/01/2007 14:38:30
   8 / 10
Premetto che questo è il film che, a livello affettivo, ho maggiormente detestato nella mia vita.

Gia il titolo, fregato da uno dei capolavori di Cronenberg e l'Oscar come miglior film, datogli a caso quando in lizza c'eran quattro film molto ma molto più grandi di questo.

Mettendo da parte l'antipatia, l'esordiente Paul Haggis (che, poverino, non è colpa sua: Forrest Gump, film che adoro, ha vinto su un capolavoro assoluto come The Shawshank Redemption; Gente Comune lasciamo perdere, Chicago ditto...) dirige il film benissimo: ottimo ritmo, ottima cura dei particolari, buoni attori (anche se li detesto tutti a pelle tranne Don Cheadle).

Ma alla fin fine, mi è sembrato come se si dovessero far quadrare i conti a tutti i costi.

Per dirla con le parole di un maestro della letteratura contemporanea: ci mancava solo che alla fine del film spuntasse una frase dl tipo "possiamo anche essere amici".

Non mi dimenticherò mai la faccia incredula per un secondo di Jack Nicholson quando ha annunciato il nome del vincitore: ho letto giusto?!

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Ultima risposta 13/09/2007 21.42.51
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Invia una mail all'autore del commento angel__  @  07/01/2007 00:50:36
   9½ / 10
uno dei film più belli degli ultimi anni.regia,cast,storia,tutto al massimo livello.

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Ultima risposta 19/02/2007 05.26.04
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Sasuke  @  05/12/2006 23:26:48
   1 / 10
Inutile.
Patetico.
Banale.
Sceneggiatura altamente zoppicante.
Probabilmente premiato per l'importante argomento che maldestramente tenta di affrontare.
Messa in scena di qualità televisiva.
Testi da porno.
Uno dei film più sopravvalutati di sempre.

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Ultima risposta 15/05/2008 13.12.41
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HATEBREEDER  @  10/11/2006 14:10:13
   10 / 10
A molti è sfuggita una cosa fondamentale:
questo film non è un film sul razzismo, ma il razzismo stesso.
Il razzismo in realtà non esiste, esiste solo una serie di coincidenze e di esperienze di vita che ti portano a credere o pensare determinate cose:
Una bianco viene rapinato da un nero? Il primo pensiero del bianco è 'i neri sono tutti cattivi'.
Un nero viene guardato male da un bianco perchè il bianco è stato rapinato il giorno prima da un altro nero? Il primo pensiero del nero è 'i bianchi sono tutti cattivi'.
Questo è il razzismo, questo è il film, questa è la realtà. Talmente semplice da essere incredibilmente complicato.
La parola 'film' è assolutamente riduttiva. Capolavoro assoluto.

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Ultima risposta 28/02/2007 13.52.34
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marie  @  28/08/2006 00:57:31
   4½ / 10
superbo trionfo di banalità tutte BEN mischiate tra loro, perché non si capisca troppo quanta mancanza di idee caratterizzi questo strapremiato filmettino.
la prima parte è ALLUCINANTE nel senso che si riesce a guardarla tramite l'ausilio di allucinogeni. i dialoghi tra i due ragazzi di colore sono decisamente di una stupidità e di uno stereotipato da non credere.. poi cosa abbiamo un poliziotto un po' cattivo, un po'razzista ma poteva poi un poliziotto essere davvero tanto cattivo? Può mai un veterano dell'arma non essere un buon esempio? Ma certo che no! anzi deve essere un eroe -con impensabile effetto sorpresa!- E può mai un'adorabile bimba morire? Ma certo che no! anche se per un attimo di vera suspence sarebbe potuto accadere.. E poi per rendere un film davvero figo e drammatico deve morire pur qualcuno... e chi se non il piccolo negretto buono per mano del poliziotto più buono e per quale motivo? BOH!!! Tutti sono cattivi ogni tanto, ma solo perché hanno qualche problema.. Il Leit-motiv poi da miracolo in piccolo paesino russo è troppo troppo pesante.

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Ultima risposta 19/09/2006 20.51.32
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AleAle  @  19/07/2006 15:33:20
   7 / 10
carino...all'inizio mi sono chiesta cosa stessi vedendo...poi ho capito.. che film profondo!! azzeccatissima la canzone finale "maybe tomorrow" dei stereophonics!!

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Ultima risposta 11/08/2006 19.48.54
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Gruppo REDAZIONE Pasionaria  @  22/06/2006 09:36:36
   5 / 10
Amo Altman e considero il suo America oggi un capolavoro, questo film mi è parso una sua scopiazzatura banale e superficiale.
Mi chiedo come abbia potuto vincere ben 3 premi oscar( miglior sceneggiatura originale poi... ) i temi dell'intolleranza, del pregiudizio razziale, dell'incomunicabilità sono qui trattati a livello elementare e stereotipato, attraverso la caricatura dei personaggi, francamente poco credibili.
La narrazione a mosaico non è sempre sufficientemente fruibile, a tratti si perde il filo e non lo si ritrova più, rimangono soltanto puntini di sospensione.

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Ultima risposta 15/10/2007 14.07.49
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frangipani79  @  23/05/2006 16:21:59
   1 / 10
E' il peggior film che abbia visto negli ultimi mesi.

Chiunque abbia visto La casa di Sabbia e Nebbia e Magnolia non può, non deve apprezzare Crash, che è una scopiazzatura malfatta dei film sopracitati.

I protagonisti cadono in situazioni al limite del ridicolo, come Dillon che in meno di 24 ore si trova ad avere a che fare con la stessa ragazza, o la presunta uccisione della bambina (chiunque ti uccida un figlio che hai tra le mani, l'istinto non è urlare, chiudere gli occhi e stringerla più forte, ma appoggiarla per terra e cercare di salvarla!).
Gli spunti da Magnolia sono infiniti, come Dillon che si prende cura del padre malato (come Philip Seymour Hoffman), la nevicata finale (in magnolia piovevano rane), la città di Los Angeles, caotica, il cialtrone mediatico (qui è Swayze e là era Tom Cruise). Una scopiazzatura indecente.
Da "La casa di sabbia e nebbia" prende la xenofobia verso un droghiere pakistano/persiano, che qui non è certo Ben Kingsley, ma un attorucolo incapace.
E poi è la qualità stessa della regia che è bassissima. Immagini fisse, dialoghi frammentari da telefilm, la colonna sonora è praticamente assente (solo brutta musica rap), e qual è il messaggio finale ? I buoni diventano i cattivi e i cattivi diventano i buoni ? Tutto qui ?
Peccato solo che non possa dargli ZERO.

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Ultima risposta 15/10/2007 14.11.19
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tottigoal84  @  24/04/2006 17:55:14
   5½ / 10
non è reale . Il regista cerca un intreccio alla Quentin Tarantino senza riuscirci e creando solo confusione . Immeritati i 3 socar e incompetente la giuria.
Ci sono però alcuni particolari importanti riguardanti la cura dell'immagine ma non sono sufficienti.

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Ultima risposta 17/05/2006 20.48.22
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Pippus  @  23/04/2006 20:44:08
   10 / 10
Un capolavoro! La realtà impressa nella pellicola...

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Ultima risposta 15/10/2007 14.12.26
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Gruppo STAFF, Moderatore Jellybelly  @  23/04/2006 20:16:14
   9 / 10
Splendido mosaico di storie che hanno come comune denominatore l'incontro-scontro di civiltà in una cultura (forzosamente) multietnica quale quella californiana. Haggis delinea con abilità ogni singolo personaggio, senza mai correre il rischio di incappare in banalità o retorica, e senza pietà per nessuno, perchè il pregiudizio è radicato in ognuno di noi, seppur a livello inconscio. Così, durante tutto l'arco del film, il rapporto causa effetto viene demolito, e ad ogni singola azione corrisponderanno reazioni uguali e contrarie, ma sicuramente inaspettate e rivelatrici. Ottimo prodotto d'autore, in tempi bui per un certo tipo di cinema.
Ottimo tutto il cast, con menzioni speciali per Don Cheadle, ad ulteriore conferma del suo talento, e per Matt Dillon, ed è questa la sorpresa: pensare che fino a pochi anni fa recitava in Sex Crimes...

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Ultima risposta 14/09/2007 09.58.48
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dolcenapoletana  @  14/04/2006 20:43:11
   10 / 10
Bellissimo e commovente...
La scena più bella quella della bimba....

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Ultima risposta 23/05/2006 16.27.27
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Gruppo COLLABORATORI martina74  @  29/03/2006 00:41:05
   5½ / 10
Alla sua prima uscita, non avevo preso in considerazione l’idea di vedere Crash al cinema: la struttura narrativa a mosaico me lo faceva accomunare, come già sottolineato in altri commenti, ai film di Altman o al bellissimo Magnolia. Per di più il tema trattato (il razzismo, l’intolleranza), benché di scottante attualità, non è certamente nuovo.
Ma la premiazione con l’oscar mi ha incuriosita… e mi ha incuriosita e insospettita ancor di più l’attribuzione dell’oscar alla carriera proprio a Robert Altman, storicamente snobbato dall’Academy per aver realizzato film considerati “leggeri”, con cast tanto numerosi da non riuscire ad approfondire i personaggi, lasciati in secondo piano rispetto alle storie.
Molti anni dopo America oggi, viene assunto agli allori un film che ne è la brutta copia, e che utilizza ossessivamente la colonna sonora come Magnolia, in cui però l’eleganza di aimee mann aveva ben più spessore.
Crash è un compitino svolto in maniera poco brillante, con molte forzature e una certa stereotipazione dei personaggi, tanto “guidati” nel loro mutamento di prospettiva da risultare falsi. Un film che vorrebbe essere la denuncia dei luoghi comuni e ne è esso stesso infarcito.
Uno spunto interessante raccontato in modo banale, per di più con una regia prevedibilissima e alcuni espedienti tanto accattivanti quanto ingenui (vedi il ralenti).
In sintesi, non è importante solo raccontare una storia, ma anche saperlo fare… e Haggis in questo, a mio avviso, fallisce.

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Ultima risposta 05/06/2006 16.37.03
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andreapau  @  27/03/2006 10:45:00
   7 / 10
ebbene si,sono andato a vederlo soltanto perchè ha vinto alcuni oscar e non ho resistito all curiosità.ebbene,sono rimasto molto deluso.il sistema narrativo,già di altman e ricalcato con maestria comunicativa da anderson in magnolia,stavolta è una vera e propria copiatura maldestra,con tanto di best track a ricucire la vicenda nel finale,proprio come in magnolia.ma la track di aimee mann era superlativa e le storie ricucite erano già da se,degli scampoli di eccellente fattura.finiati i paragoni,posso parlare di crash-conatto fisico.una società composta di molecole impazzite,che si sfiorano cercando di evitarsi,l'una convinta della superiorità morale dell'altra,con residui ancestrali di conflitti irrisolti e irrisolvibili,colgono l'essenza di se insieme,soltanto dopo il crash che le obbliga al contatto fisico,unica forma di salvezza da questa deriva suicida dell'umanità.il male,presente nella società americana è una entità a se stante,ormai indipendente e autosufficiente,si nutre di cattiveria, malvagità,violenza e per principio dei vasi comunicanti raggiunge nel travaso il livello di troppo pieno con grande immediatezza.un male assoluto,ormai una tara cromosomica degli uomini,che nascono con il bisogno di vendetta.in crash,tutti appaiono come carnefici,salvo scoprire che sono a loro volta le vittime di qualcosa.l'unico elemento che potrebbe essere salvifico,è l'abbraccio,l'amore e la fratellanza..ma puoi essere fratello del bianco che ti discrimina e che stai rapinando?e ti puoi fidare del poliziotto razzista che ti persegue in base al suo umore che dipende dal disservizio sanitario gestito da neri e impedisce a suo padre di dormire?quel poliziotto che molesta tua moglie e vorresti ucciderlo,ma sei un bravo negro integrato che odia la violenza pero' tua moglie ti accusa di essere senza dignità?e se sei un giovane progressista che crede nella forza della ragione,puoi prescindere dai luoghi comuni che ti fanno temere gli afroamericani,e evitare di ucciderlo?se poi sei una donna bianca che ha paura di essere considerata razzista perchè ha un marito politicante democratico,eviti di credere ai luoghi comuni e non ti proteggi...e il negro,ti vede debole e ti rapina con una pistola puntata in faccia!insomma,come per il debito pubblico,ognuno di noi nasce con un fardello di violenza e cattiveria da redistribuire equamente e subire passivamente.bel mondo di *****!!il film insomma,riesce nell'intento,ma è pervaso da un semplicismo da real tv che non ho apprezzato.le vicende infatti,sono molto semplicistiche,quasi caricaturali..avrebbe giovato un maggiore approfondimento psicologico.ma forse,in fondo,i guai sono terra-terra...ed è giusto raccontarli così.

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Ultima risposta 30/03/2006 19.16.31
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veryvictorio  @  21/03/2006 19:21:10
   6½ / 10
Sicuramente un film discreto, ma ho trovato assurdo il premio Oscar come miglior pellicola.
Personalmente non l'ho trovato così eccezionale.
Non mi è piaciuto in particolare il taglio troppo "televisivo": "Crash" mi è quasi sembrato una delle diverse serie made in USA che si vedono in tv da un po' di anni a questa parte. I personaggi sono troppo stereotipati, le storie soltanto abbozzate, le ambientazioni (Los Angeles odierna) vista e rivista.

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Ultima risposta 21/03/2006 19.36.43
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento Caio  @  18/03/2006 18:40:29
   9 / 10
Bello! Un oscar veramente meritato per un film emozionante e intelligente. Il tema è la discriminazione razziale. Attraverso le diverse vite che si intrecciano intorno a questo tema, il regista ci racconta i meccanismi devastanti che generano il disprezzo verso "l'estraneo". Basta un gesto, un contatto, uno scontro, e la paura partorisce l'odio, e l'odio il pregiudizio , e questo a sua volta innesta perverse reazioni a catena, dove la vittima diviene a sua volta carnefice, in un ciclo senza fine....finchè un gesto disegno contrario, un momento, un attimo di autentica compassione fa girare la ruota nel verso contrario, conducendo i cuori degli uomini sulla via della salvezza.

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Ultima risposta 18/03/2006 18.58.52
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justin81x  @  12/03/2006 17:54:57
   6½ / 10
mah che dire..è un film decisamente particolare,bello nel suo genere!
Ottimo cast e regia..però mi aspettavo un qualcosa di più!!!

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Ultima risposta 13/03/2006 13.09.44
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brenz  @  12/03/2006 10:16:37
   7½ / 10
Film interessante ed intrigante, trama veramente alternativa ed originale.
Film che giustamente tratteggia in maniera spietata una società americana con mille contraddizioni e mille problematiche sociali.
Se il film è "etico" va bene così, noi siamo adulti ed abbiamo la capacità di ragionare anche da soli.
Un film non deve per forza essere imparziale, può anche indicare la giusta via.

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Ultima risposta 12/03/2006 14.29.01
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groucho-alto  @  06/03/2006 20:37:37
   6½ / 10
E' sicuramente un buon film, ma non mi ha convinto più di tanto.

Ciò che mi ha colpito in senso negativo è il carattere didascalico del film, la solita morale "volemosse ' bbene".

E' innegabile che il conflitto razziale e culturale negli USA di oggi sia un tema scottante, ma a me non piacciono i film che vogliono per forza lanciare un messaggio.

Preferisco che sia lo spettatore a riflettere e trarre le proprie conclusioni. Per esempio, in "Brokeback Mountain" Ang Lee, restando fedele al racconto e alla sceneggiatura, non insiste sulla denuncia sociale della discriminazione nei confronti dei gay, bensì descrive in modo asciutto e non moralistico su una storia di amore soffocata della mentalità ristretta di un certo tipo di società.

Un altro aspetto deteriore di questo film è la stereotipizzazione della maggior dei personaggi, probabilmente conseguenza del fatto che si tratta di un film corale che per motivi ovvi di concisione non entra in profondità nei personaggi, che restano solo abbozzati.

In "Crash" ci sono comunque delle scene forti e belle (mai come in Brokeback Mountain, però) ed è un film degno di esser visto.

Tutto sommato l'Oscar come miglior film è, a mio avviso, decisamente immeritato.

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Ultima risposta 19/04/2006 21.54.34
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Invia una mail all'autore del commento Andrea Lade  @  06/03/2006 18:34:39
   5½ / 10
Dopo aver visto la notte degli Oscar mi sono incuriosito a noleggiare un film che durante la stagione avevo rifiutato più volte.
Rimango stupito di come questo film abbia avuto una presa così forte sul pubblico europeo.
Che avesse successo negli Stati Uniti potevo aspettarmelo in quanto ci sono tutti gli elementi per rispondere alla logica di mercato, ma vedere un voto così alto anche qui, seppur temperato da lucide critiche mi stupisce alquanto.
Il tema principe su cui ruota la pellicola è il razzismo, un tema di primaria attualità negli Stai Uniti, un tema su cui anche ahimè un bambino di 5 anni d'oltreoceano ha già le sue idee, un tema con cui si entra in contatto in ogni momento.
Ma attenzione! Anche un tema molto complesso e obbligatoriamente degno di un'attenta speculazione. Qui in "Crash" il soggetto è trattato con molta banalità e i personaggi vittima non solo cadono nei clichè più classici del made in U.S.A. ma in alcuni casi sfiorano un macchiettistico che sa di commedia leggera. Personaggi come la cinese, il poliziotto super-eroe e la donna in crisi sentimentale sanno di visto e rivisto e non apportano nulla di originale nel cinema e soprattutto per un tema delicato e molto più grave di quanto il filmetto vuole rappresentare.
Da salvare comunque i dialoghi e la colonna sonora.
Giudizio mediocre ma mezzo punto in più per l'astuzia dell'operazione che è comunque da apprezzare
Oscar come miglior film? Non vuol dire nulla. Anche la coca cola è la bevanda più amata negli Stati Uniti, ma a me fa schifo e fa anche male.

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Ultima risposta 30/03/2006 04.08.24
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Gruppo STAFF, Moderatore priss  @  06/03/2006 15:00:17
   5 / 10
un film indipendente girato in 35 giorni e che ha incassato negli Usa 60 milioni... non è difficile capire perchè abbia avuto successo oltreoceano questo filmetto.
E' ben confezionato, con un cast di sicuro richiamo e continua nel solco dei grandi affreschi corali della tradizione di altman o del più recente gaghan, il film fa appello a tutti stereotipi dell'americanità quotidiana.
vuole dipingere ogni conflitto razziale, di classe, fra i sessi, fa appello ad ogni stereotipo: il pezzo grosso che gioca col politically correct, il poliziotto dalla vita familiare travagliata, la donna chic che si accorge di quanto siano fatui i suoi rapporti...
pretenziosetto e un po' ruffiano, patinato e fin troppo misurato per essere sincero.

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luca  @  28/02/2006 01:20:17
   9½ / 10
Fantastico.
Ho visto gli splendidi Brockback Montain e Munich, ma dopo stasera sono sicuro: questo è il film dell'anno!
Probabilmente non riuscirà a vincere l'Oscar.... ma alla fine cosa cambia?
Neglio occhi ci resta uno spaccato della società contemporanea riuscitissimo, un insieme di storie e di personaggi che si intrersecano in una qualunque giornata a Los Angeles.
E' un film sul razzismo ma non solo, è una cruda istantanea sul realtà dei nostri giorni, colma di rabbia, violenza, ipocrisia, delinquenza, discriminazione. Ma è anche un film sulla speranza, su come la vita possa offrirci in ogni istante una nuova chance, un'opportunità di redenzione, di rialzare la testa, di cambiare. Ognuno di noi è vittima e carnefice, è la causa ed effetto, è giudice e imputato, a seconda dalle situazioni in cui ci colloca il Caso (o per chi ci crede, il Destino).
E come le auto si scontrano, si tamponano, si distruggono.... così le persone si incontrano, si scontrano, si innamorano.
Al ritmo della vita, è impossibile non scontrarsi... cosa c'è di più vero?

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regista  @  25/02/2006 13:39:50
   10 / 10
capolavoro

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Northpoint  @  09/02/2006 08:05:02
   6½ / 10
E' un film strano.. tante storie che si intrecciano direttamente o indirettamente, e solo alla fine si arriva a capirne il senso.
Un film sul razzismo, sui pregiudizi (in un senso e nell'altro), sul presunto buonismo, spaccato di 36 ore su una Los Angeles scomoda, ai margini quasi.
E' un film da rassegna, quindi non aspettatevi di andare a vedere un filmetto tanto per...
Qualcuno l'ha paragonato a Magnolia... Magnolia non mi era piaciuto nemmeno un pò, questo sì. Non è un capolavoro ma nel suo genere è piacevole.

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Ultima risposta 09/02/2006 10.19.43
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Invia una mail all'autore del commento FISTofRAGE  @  17/01/2006 02:04:50
   10 / 10
il film... Molto bello.

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Ultima risposta 19/01/2006 10.22.57
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No Mercy  @  15/01/2006 17:48:23
   9 / 10
Uno dei film piu'belli della stagione relegato a passare in sordina(per chi sa quale ignaro motivo).Se non fosse stato per filmscoop sarei anche io all'oscuro di questa pellicola(scaricata da internet visto che nelle sale e'gia'stato tolto)basata su un fantastico intreccio di personaggi destinati a scontrarsi a causa di una mentalita'razzista ancora troppo presente.Fantastici i dialoghi e promosso a pieni voti tutto il cast in blocco!

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valtad  @  14/01/2006 20:59:45
   5½ / 10
che film sopravvalutato!
non mi dice nulla se non che basta con sti fim di denuncia!
non servono a nulla se non a far parlare gli stolti!
rivedete America Oggi quello si che era un gran film

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Ultima risposta 21/02/2006 00.15.45
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maen  @  09/01/2006 16:48:10
   10 / 10
Nessun trailer..nessuna pubblicita...solo filmscoop dice di questo film..e io mi son fidato dato che è stato primo in classifica per un mese...
E' bellissimo e toccante,lo consiglio a tutti.

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Ultima risposta 13/01/2006 08.42.20
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onimusha  @  03/01/2006 00:46:52
   8½ / 10
non capisco come mai una trama cosi geniale, sia stata poco pubblicizzata.
cmq film molto bello dall'inzio alla fine--- intrecciò di diverse storie, perfettamente incastrate alla trama centrale sul razzismo.
Tra i primi Top5 del 2005

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Ultima risposta 05/01/2006 21.14.28
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Invia una mail all'autore del commento dr.slump  @  22/12/2005 18:15:23
   5 / 10
Apologia delle coincidenze! Quasi al punto di considerarlo irreale. Comunque inconcludente, lento a tratti banale, colonna sonora ripetitiva e il tema centrale del film è trattato come se fosse l'unica cosa che esistesse al mondo e quindi senza enfatizzare i contorni e i valori ad esso associati. Film ottimo da vedere in video cassetta o dvd a noleggio, per il resto se decidete di andarlo a vedere al cinema (soldi buttati) premunitevi di un buon caffè prima (forse meglio due). VERAMENTE UN PECCATO POTEVA ESSERE MOLTO MEGLIO. VOTO 5-

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Ultima risposta 15/10/2007 14.17.59
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miktrix  @  22/12/2005 01:26:18
   10 / 10
il miglior film degli ultimi cento anni!!

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Ultima risposta 26/12/2005 02.48.19
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Invia una mail all'autore del commento klaud  @  21/12/2005 23:40:24
   10 / 10
mi è piaciuto molto..è la mia opinione!!!!!!!!!!

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Ultima risposta 22/12/2005 11.21.52
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roywolf  @  19/12/2005 23:17:35
   3 / 10
Non mi è piaciuto affatto_Lento e scollegato.
Il peggiore che ho visto quest'anno,peccato il cast era buono.

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Ultima risposta 05/03/2006 18.13.00
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GibsON^  @  18/12/2005 20:07:57
   9 / 10
uno dei migliori film visti quest'anno. Film sul razzismo, sui pregiudizi, sulla moralità, sulla casualità della vita, sull'essere e l'apparire. Un film dove i buoni diventano cattivi e i cattivi diventano buoni, a volte per caso, a volte no.
Mi ricorda "magnolia" per l'intreccio delle storie e per certi versi anche "21 grammi".

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Ultima risposta 20/12/2005 23.59.01
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la mia opinione  @  17/12/2005 03:01:41
   1 / 10
L'idea di fondo fatta bene potrebbe essere interessante, ma obiettivamente cosi', questo film è proprio brutto. Il tema del razzismo, della posizione dello stato nei confronti dei cittadini, e altri temi, quelli del film, trattati male, malissimi, sconclusionati, senza nessun proposito valido, citazioni banali e dialoghi da rabbrividire, un vero fallimento. Inutile iniziate ad insultarmi come sempre nei commenti perchè è ognuno è libero di dire quello che pensa, io penso che questo film non è affatto un bel film, anzi un vero flop. In alcune parti è davvero da rabbrividire.. penoso e insignificante.

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Ultima risposta 15/03/2007 15.43.12
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ildoc  @  16/12/2005 09:31:57
   4 / 10
Che dire di questo film?... L'unica parola che mi viene in mente è RAZZISMO.
Sì, perchè questo film non parla d'altro! In due ore e rotte di durata vedremo solo gente razzista (come se tutto il mondo fosse così!) che pensa in modo discriminatorio e che approfitta di ogni situazione (anche la più futile) per iniziare una discussione (e spesso anche una rissa) sulle differenze di pelle, lingua, abitudini e quantaltro possa venirvi in mente... E a volte di più! Fino ad arrivare a situzioni che rasentano l'assurdo (memorabile è la scena del poliziotto di colore a letto con una donna, che di colore non è, che risponde a sua madre al telefono dicendo:"Mamma sto sc*pando una donna bianca!"... MA PER FAVORE!!... Che razza di poliziotto direbbe una cosa del genere alla propria madre?... E poi senza alcunissimo motivo!). Insomma, quello che ho visto è solo un insieme di scene forzate che secondo me non rispecchiano la realtà e di sicuro non il mio modo di pensare.

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Ultima risposta 08/02/2006 12.16.01
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Cohelet  @  09/12/2005 19:38:09
   9 / 10
veramente bello... in una LA assai realistica

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Ultima risposta 10/12/2005 00.06.22
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al_pacino  @  08/12/2005 00:55:55
   8½ / 10
Bel film che fa capire quanto siano idioti certi pensieri superficiali e pregiudiziali della mente umana

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Ultima risposta 12/12/2005 16.27.43
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zeta  @  05/12/2005 16:37:00
   5 / 10
Peccato. A me questo film non è piaciuto proprio. Mi trovo in disaccordo con tutti i pareri favorevoli che ci sono sul forum. Lo spunto è molto interessante, la morale accennata anche. Ma la realizzazione dell'idea produce una serie di personaggi improbabili, se non impossibili. La loro caratterizzazione è portata così all'eccesso da allontanarli dalla realtà e dalla normalità. In molti tratti il film è scontato, in altri forzato. Non mi ha emozionato perchè, a mio avviso, manca di cattiveria. Se la piaga del razzismo fosse così manifesta, come la propone il film, sarebbe più facile combatterla. La difficoltà nel contrastarla, invece, sta proprio nel fatto che essa è subdola, invisibile, inafferrabile. Sono tanti i titoli sull'integrazione razziale e sull'emarginazione sociale che credo siano migliori di questo film che non dice nulla di nuovo e nel complesso mi appare banale. Ovviamente è un'opinione.

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Ultima risposta 21/05/2008 01.49.16
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Gruppo COLLABORATORI gerardo  @  02/12/2005 16:44:08
   6½ / 10
Due giorni di esistenze incrociate all'insegna dello scontro/incontro "etnico", sociale e culturale (nonché fisico, come recita il sottotitolo italiano del film) nella Los Angeles multirazziale odierna. Il popolo d'America appare in questo film di Haggis un mosaico ancora più composito di quello che noi riusciamo ad immaginare, nel quale ogni pezzo è destinato ad una inevitabile collisione col suo più prossimo; un mosaico che è anche una bomba pronta ad esplodere.
In Crash ogni personaggio porta con sé una propria colpa originaria da scontare, nessuno può dirsi innocente.
Ciò che lascia più perplessi è la scelta narrativa del film: nel suo pur significativo realismo del quotidiano, Haggis ritaglia delle situazioni conflittuali ad incastro tutte molto simili: ognuna di queste situazioni è uno scontro interrazziale basato sul pregiudizio reciproco, ma messe tutte insieme, in questa struttura chiusa delle 2 giornate, esse appaiono quanto mai innaturali e pretestuose. Ovvero, non sembrano dispiegarsi al di là dell'intreccio particolare che lega un personaggio all'altro nel ristretto ambito del film.
In parole più semplici: è l'estrema somiglianza delle prerogative di ognuno, e quindi delle relative azioni, a non essere (diciamo: a non sembrare) naturale all'interno di una stessa struttura narrativa: un corto circuito un po' forzato.

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Ultima risposta 25/12/2005 21.22.47
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andreadf  @  28/11/2005 18:26:09
   5 / 10
mi aspettavo di più e vi spiego perchè: questo film è una fotografia di una realtà che non ci appartiene. e non mi venite a dire che tutto ciò che accade la accadrà poi qua... riduttivo e comprensibile a metà.

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Ultima risposta 29/11/2005 17.43.35
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Finaldestinatio  @  28/11/2005 17:50:07
   10 / 10
sarà anche vero che tutto ha il sapore del già visto però scorre in maniera piacevole ed è veramente bello

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Ultima risposta 28/11/2005 18.05.59
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Gruppo REDAZIONE maremare  @  27/11/2005 23:50:48
   6 / 10
In Crash tutto ha il sapore del già visto: dalla scrittura cinematografica che ricorda molto da vicino "L'america Oggi" di Altman, alla descrizione della solitudine e miseria morale della società in cui viviamo, resa con ben altro spessore dal Solondz di "Happiness" ( film di cui invito caldamente la visione). Anche il discorso della società multirazziale che si chiude nel proprio guscio paranoico, invece di aprirsi ad uno scambio multiculturale è stato reso già magistralmente da Spike Lee nei suoi film migliori ( come non ricordare, ad es., il monologo del Norton de 'La venticinquesima ora?'). Infine il giochino del 'siamo tutti buoni e cattivi' lascia un po' il tempo che trova (diciamocelo) e sul caso e la necessità che guida i nostri gesti autori di ben altro spessore si sono già espressi.
Insomma un film che promette e non mantiene.
Rimane comunque lodevole lo sforzo di Haggis di elevarsi dal piattume medio americano e realizzare un film che riesce a non scontentare nessuno, da chi va a vederlo perchè legge i nomi di Matt Dillon e Sandra Bullock (assolutamente inutile), ai palati più fini.
In conclusione un film da cui mi aspettavo di più, ma non da buttare via completamente.
Anche se il salvataggio della donna incastrata nell'auto ( una delle scene topiche del film) ricordava molto 'Speed'.

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Ultima risposta 13/09/2007 21.46.13
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  27/11/2005 22:04:42
   7 / 10
Maledizione, ma perchè alla fine ho l'impressione che questo cinema tiri indietro le mani prima di scottarsi? Le short cuts di Higgis non hanno a dire il vero molto in comune con l'Altman di "America, oggi", semmai mi ricordano i personaggi di 13 variazioni su un tema di Jill Sprecher (che è indubbiamente superiore), o la tipologia di dramma tipo "l'ombra della vita". Io a quest'ombra avrei voluto dare un Volto diverso, invece nulla che mi esorti ad uscire dalla sensazione di deja vu, nulla che davvero non ci abbiano già detto nichilisticamente Spike Lee o Solondz nei loro film. Eppure, è un buon film, e nondimeno girato in modo assai intelligente. Anche se tutto quel possibilismo (tutto puo' mutare a favore o sfavore di q.no) è radicato nel cinema americano, e allora è facile ammettere che la debolezza principale è di voler ad ogni costo trovare un lato meno amorale quasi positivo anche nelle figure piu' meschine. Il finale del resto è conciliatorio o blandamente integralista? Opterei per la seconda ipotesi: nel gioco distruttivo delle coscienze l'importante è non sfidarle ulteriormente. Dopotutto, la L.A. di Higgis si ricorda di Rodney King pestato a sangue dai poliziotti bianchi (guardacaso tutti assolti), ma al posto del "copkiller" Ice-T l'autore sceglie il meditativo Isham o un'icona country come Merle Haggard che neanche nelle strade dell'Alabama... Non è affatto politically correct: all'isteria dei personaggi, alla tensione imminente, si oppone un "suono" sintetico che certifica duramente tutto l'immenso fatalismo del disordine. Un po' come il Cruise di "collateral", bianco innamorato del jazz. C'è un vago senso di incompiutezza, e la citazione del vangelo ("il figliol prodigo") non aiuta di certo (anche questo è un clichè) ma è di gran lunga l'episodio migliore, il piu' toccante, il più denso di sottigliezze. Un working man di colore sopraffatto dalla sua identità razziale e dalla sua storia personale: ogni madre porta con se' l'amore esclusivo per il dolore, il rapporto con chi ha fatto la scelta piu' a rischio. Piu' contorto nel suo pessimismo il rapporto pur vago con Hollywood e gli script in mano ai bianchi: guardacaso la comunità nera di Hollywood recita in un film dove deve soltanto rivendicare la propria frustazione. Higgis realizza un'opera impetuosa e spesso anche notevole, alla quale oppone il solito alibi della forza spirituale (il mantello invisibile della bambina). Perr fortuna no, non è Anderson che in Magnolia pretende di essere Dio davanti al giudizio universale. Non è un film presuntuoso, anzi, è ricco di sfumature davvero esaurienti anche se con qualche forzatura di troppo (lo slang afroamericano, i linguaggi di una società tanto cosmopolita quanto privata della forza essenziale del rapporto espressivo-affettivo-umano). Mi piace che si citi la famigerata Discovery Channel e non posso che pensare alla gustosa parodia di Micheal Moore che "arrestava" inermi manager con la loro ventiquattr'ore. Il mondo di Crash è quello di una segregazione patologica, che come concept lascia semplicemente a bocca aperta. Gli sguardi feriscono, e si feriscono. Uomini dalla pelle scura che paventano il disagio, che disconoscono i loro "fratelli" ("guardami, tu mi crei imbarazzo. Crei imbarazzo in te stesso"), sia che siano ladri o semplici hipsters innamorati di Tupac et similia. Troppa identità scorre nelle vene, o troppa spersonalizzazione razziale: per imitare una maggioranza o per trovare un destino migliore per se' e i propri figli? La redenzione di Higgis è pura utopia, per questo si sfalda da sè. Ma è proprio per questo che il film è comunque importante: perchè realizza l'impossibile sogno di un'identità protetta, fagocitata dalla paura di perdere le proprie radici o le proprie ragioni di vita e di democrazia

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Ultima risposta 23/01/2007 01.26.54
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norah  @  27/11/2005 16:02:27
   8 / 10
Nell'America post-11 Settembre,il sistema d'integrazione multiculturale sembra fare acqua da tutte le parti.

Nel frattempo, in una Los Angeles violenta,corrotta e corrosa dall'intolleranza razziale, si incrociano destini...

Attraverso incidenti automobilistici, furti e abusi, il regista mette in luce le differenze razziali e le scissioni sociali.
Haggis costringe questi mondi e questi personaggi così diversi tra loro a scontrarsi (crash), ed a guardarsi per la prima volta in faccia: nessuno è piu ciò che crede di essere; ed è in funzione delle circostanze e del destino, che ciascuno mostra il suo lato nascosto, buono o cattivo che sia; il bianco e il nero si confondono, lasciando trasparire le innumerevoli sfumature insite in ognuno di noi.
Così il poliziotto intollerante-estremista, non esiterà a salvare la giovane donna di colore, vice-versa, il collega antirazzista ci fornirà una prova di intolleranza razziale eclatante.
L'ironia del destino fa si che riso e lacrime si richiamino continuamente, che i ruoli si invertano in una frazione di secondo, trasformando i buoni in cattivi; e che la morte bussi alla porta proprio quando non la si attendeva, dopo essersi astenuta in situazioni molto piu ovvie.
Tutti gli attori partecipano indistintamente alla costruzione di quest'opera corale.
Sono rimasta piacevolmente colpita da Matt Dillon, attore che non ho mai apprezzato fino in fondo.
Il film non spicca di certo per originalità, ma ci da un'ottima occasione per riflettere.
Sicuramente da non perdere.

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Ultima risposta 30/11/2005 00.10.40
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fede977  @  25/11/2005 20:49:41
   9 / 10
Veramente un progetto eccellente.
Un cast straordinario diretto da un regista meticoloso.
Pulsioni di odio verso chiunque non sia come me.
Pulsioni di odio verso chiunque non la pensi come me.
Pulsioni di odio nei confronti di chiunque non abbia la pelle del mio stesso colore.
Un film che rispecchia quello che si legge dell'America, un grande paese, ma dove pazzi armati di pistola, che la possano portare (poliziotti) o no (delinquenti), girano tranquillamente per le strade innescando catene di violenze spaventose.

FA RIFLETTERE è verissimo (lo ha detto Piccola 83)
E FA DIRE: GRAZIE DIO CHE M'HAI FATTO NASCERE QUI

Grandissima la prova di Matti Dillon, Ryan Philippe (secondo me sottovalutato) e di Don Cheadle (il detective nero) che in America è una star e in Italia lo conoscono veramente in pochi, è un peccato, perchè è uno dei più bravi attori di hollywood (vedi Traffic e Ocean's Eleven).

ANdatelo a vedere: MERITA.

Ciao
fede977

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Ultima risposta 17/01/2006 14.45.03
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Piccola83  @  24/11/2005 14:59:13
   7 / 10
La diversita'à vista solo come minaccia..
LA VITTIMA CHE DIVENTA CARNEFICE E VICEVERSA...
Un film che proietta la bassezza e l'assenza di amore che fa da colonna sonora alle nostre vite, o meglio, alle vite di molti di noi.
Ho trovato troppo forzati alcuni aspetti, soprattutto il cambiamento repentino, improvviso e quindi poco credibile, di alcuni personaggi.

Ma è un film che fa riflettere.

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Ultima risposta 27/11/2005 12.25.49
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benzo24  @  21/11/2005 12:41:04
   5 / 10
Film che ripropone i temi già proposti da America Oggi di Altman ma con meno convinzione, con dialoghi meno originale e con qualche personaggio piuttosto inutile (vedi Fraser - Bullock ad esempio), gli attori non offrono grandi prove, a parte un ottimo Matt Dillon (come sempre!), Il film sembra sempre sul punto di esplodere di andare oltre quel policamente correto e3da situazioni banali e già viste e quell'umorismo alla tarantino che funziona solo quando lo fa lui. Peccato rimpiango il terremoto violento e liberatorio di Altman. Per chi volesse veramente vedere cosa è Los Angeles gli consiglio di andarsi a guardare quel grande capolavoro di Altman.

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Ultima risposta 27/11/2005 12.51.26
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ziotom77  @  16/11/2005 14:42:44
   9 / 10
In ogni metropoli del mondo anche solo camminando per strada s'incontrano persone, si creano dei contatti, ma a Los Angeles, i suoi abitanti sono talmente barricati dietro la loro città di vetro e metallo, da non incontrarsi quasi mai, ed è tanto il loro desiderio di imbattersi in qualcuno, di avere un contatto fisico, da volersi scontrare con qualcun altro solo per sentire qualcosa.
Questa è la descrizione di L.A. che fa il Detective.
Contatto Fisico", In questa cornice si sviluppano e s'incrociano e sovrappongono tante storie di indifferenza, intolleranza e razzismo, interpretate magistralmente da Don Cheadle, candidato agli Oscar per "Hotel Rwanda", Sandra Bullock, Matt Dillon e Brendan Fraser. Ciò che colpisce guardando il film, dal punto di vista tecnico, oltre alla crudezza imposta dagli argomenti trattati è che nonostante le storie raramente s'intreccino tra loro, non si avverte il senso di divisione tipico del film a episodi, anzi la pellicola scorre tranquilla, e benché si salti da una vicenda all'altra di continuo, il cambiamento è impercettibile, non fosse altro perché si nota che i personaggi non sono sempre gli stessi. Apparentemente l'elemento conduttore è il razzismo, l'ignoranza e la rabbia che alcune persone hanno nei confronti di culture diverse, ma poi proseguendo nella visione ci si rende conto che il punto focale è la poca voglia o possibilità di comunicare che portano alla violenza e alla tragedia, indipendentemente da quale sia l'origine dell'interlocutore. Volendo dare un significato al film, Los Angeles diventa lo specchio della società in cui viviamo tutti, dove la paura, la diffidenza e la frustrazione hanno preso il sopravvento, portando a repressione e rabbia, a violenza gratuita e tragedie non volute…e non c'è innocenza che possa salvare. Il bene e il male si confondono nella città degli angeli.
Alla fine di questo film appassionante e commovente ci si chiede se esiste un modo per riscattarsi, se si può recuperare la dignità e l'innocenza perduta. Ma la sorte si sa: spesso è dotata di un'ironia che va oltre ogni nostra comprensione!
In effetti se non c'è rispetto per gli altri non avemo mai contatti ma soltanto scontri!!!!

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Ultima risposta 20/11/2005 22.51.56
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento Giordano Biagio  @  12/11/2005 23:37:49
   9 / 10
Film da vedere. Interessanti i paradossi sul razzismo, il film sembra dire che per quanto si è razzisti non lo si riesce mai ad essere del tutto perché la società è talmente complessa da offrire sempre delle possibilità di riscatto alla nostra coscienza macchiata e consentire varie espiazioni ai nostri sensi di colpa. Film straordinario sul piano visivo e del ritmo. Storie ed episodi che commuovono ma fanno anche riflettere sui repentini cambiamenti delle composizioni sociali americane con i loro relativi nuovi conflitti segnati da modalità reattive di tipo nichilista.
Buona anche la suspense di numerose scene.

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