cria cuervos (1975)

Il lutto visto attraverso gli occhi di una bambina. Ma non tanto quello del padre per cui si colpevolizza ma quello della Madre.
Non a caso la stessa Chaplin interpreta la protagonista sia da bambina che da adulta, cosi da marcare questa fusione di sentimenti.

Un film estremamente drammatico, lento e poco digeribile ma che affronta il tema della morte come pochi altri film sono riusciti a fare.
Non a caso quest'opera sara' fondamentale per un regista come Gulliermo del Toro e per il suo "Il labirinto del fauno".

poetico profondo e tutto quello che vuoi ma...che ******s...mi ha annoiato

Visione molto poetica e da valutare su più piani, quello dell'infanzia come difficile momento di crescita, ma anche quello politico visto che è stato girato alla fine del franchismo. A un primo impatto il film piace e confonde, ma leggendo e informandosi un po' sui vari significati, gli aggiunge decisamente un valore in più. Bravissimi protagonisti, in primis la bambina Ana Torrent, ma anche Geraldine Chaplin ho apprezzato tanto. Un'opera particolare e profonda.

Tenero e delicato.
Ana vive e rivive in una sorta di danza fra presente e passato avvenimenti chiave della sua infanzia prima e dopo la morte dei genitori. Affronta la figura del padre, donnaiolo , la madre debole e insicura, la zia autoritaria , la nonna (grande interpretazione) le sorelle e la tata. E tutti entrano volenti o no nel suo mondo.
Per certi aspetti sì può interpretare in chiave psicoanalitica, il sogno , il rapporto con gli adulti, le zampe di galline in frigo, di conseguenza capirlo nella crescita "travagliata " di Ana.

Ana rievoca la sua infanzia segnata da lutti e complessi di colpa.
"Cria Cuervos" - dal proverbio spagnolo "alleva corvi e ti beccheranno gli occhi" - è un film molto intimo sempre in equilibrio tra sogno e realtà che descrive con perizia l'animo della bimba protagonista. Guardare il mondo degli adulti attraverso i suoi occhi lo rende allo stesso tempo ridicolo e pietoso.