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"Crimes of the future" è il secondo mediometraggio del regista canadese, accostabile al precedente "Stereo" per molti aspetti (vedi il commento di "Stereo"). Il protagonista del "documentario" cerca un certo Rouge, suo maestro in passato nonchè suo idolo. Lo cerca per varie cliniche in cui succedono cose strane. Infatti questo Rouge era un medico che ha causato pare volontariamente con dei cosmetici un morbo che colpisce e uccide le donne appena entrate in pubertà. Ciò comprometterebbe la tradizionale riproduzione femminile in un ipotetico futuro e la natura già stà adattandosi: il protagonista scopre degli uomini che hanno sviluppato dei nuovi organi (mi ha fatto pensare alla possibilità di una nuova procreazione come per "brood" anche se lì era donna). Ah tra l'altro come se non bastasse questo morbo si manifesta con delle secrezioni di un liquido bianco da alcune parti del corpo, come orecchie e capezzoli, che ha effetti afrodisiaci. Ma strani, del tipo feticistico (non sò se si possa dire così), come se inducessero allo sviluppo di un altro tipo di sessualità. Anche se non ho capito molto bene questo fatto. Comunque a differenza di "stereo" che comunque finiva in sospeso, questo mediometraggio lascia ancor più interrogativi a causa di una scena finale assurda, con un'inquadratura finale che lascia di stucco e dà da pensare.
Un altro buon mediometraggio degno di nota dunque; Cronenberg aveva 26 anni se non sbaglio e già dimostrava con i suoi primi due mediometraggi la passione per determinati temi. Lo stile "documentaristico" potrebbe annoiare ad una prima visione, e forse andrebbe visto più di una volta, anche per via del linguaggio molto complesso.