crisi regia di Ingmar Bergman Svezia 1946
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crisi (1946)

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locandina del film CRISI

Titolo Originale: KRIS

RegiaIngmar Bergman

InterpretiWiktor Andersson, Anna-Lise Baude, Allan Bohlin, Gus Dahlström

Durata: h 1.33
NazionalitàSvezia 1946
Generedrammatico
Al cinema nell'Aprile 1946

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Trama del film Crisi

Il film narra le vicende di una giovane diciottenne, Nelly, che vive una vita tranquilla in un villaggio costiero con la madre adottiva Ingeborg insegnante di pianoforte, donna di semplici costumi ed ammalata, che l’ha allevata fin da piccola. Nel paese arriva la madre vera Jenny, che è subito vista dagli abitanti per il suo comportamento, come una presenza scandalosa. Nelly invece resta affascinata e segue Jenny a Stoccolma, attratta dalla vita eccitante e audace che gli offre la grande città. Ma in Nelly si riaprono antichi ricordi… Conosce il lato oscuro dell’umanità e della grande città. Dopo molte peripezie sposa il giovane che da molto tempo era innamorato di lei.

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Voto Visitatori:   6,50 / 10 (7 voti)6,50Grafico
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Voti e commenti su Crisi, 7 opinioni inserite

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Filman  @  06/08/2020 13:34:33
   6 / 10
L'opera prima di Ingmar Bergman è molto più legata ai suoi tempi che alla mente di chi l'ha diretta, e gli anni 40 non sono stati particolarmente fertilizzanti per il cinema.
Meritevole d'attenzione è quel linguaggio classico internazionale che, in assenza di un'identità europea (post-bellica) non ancora sbocciata, viene usato per raccontare KRIS, diverso dal dramma americano solo per pochi aspetti appena accennati, quali l'ambientazione della storia.
Il dramma in questo caso non è d'amore ma familiare ed è leggermente più profondo e impegnato del solito.
Ma è il peso della vecchiaia a far soffrire questa pellicola in bianco e nero: come si può vedere dall'interpretazione ancora pantomimica degli attori (bravi), dal montaggio molto schematico e come si può sentire dalle musiche piuttosto casuali e non adattate alle immagini, la direzione generare è particolarmente indietro con gli anni.

DarkRareMirko  @  17/07/2020 10:57:34
   7 / 10
Esordio del maestro svedese, qui a malapena discreto; personaggi non troppo a fuoco, un pò di confusione, ma la visione è comunque salva, per questa storia un pò alla Pietrangeli.
Bene gli attori, soggetto ok, ma Bergman farà di molto meglio.

BlackNight90  @  23/04/2011 02:43:31
   6 / 10
Primissimo film di Bergman, come spesso accade ai veri Autori si notano già elementi che saranno caratteristici della sua poetica.
Altro non si tratta che di un melodramma travestito da commedia, in cui i personaggi, protagonisti e comprimari, come sempre sarà nei film del regista svedese, emergono a fatica in tutta la loro tormentata e complessa umanità: a parte l'innocente Nelly, tutti vivono e agiscono in base al loro egosimo, alla paura della morte e, soprattutto, della solitudine, non ne è esclusa l'affettuosa madre adottiva.
Tutti hanno bisogno di trovare un'ancora che li tenga attaccati alla vita, a farne le spese è sempre un'altra persona, per interrompere questo meccanismo non c'è che la morte, o nel caso di Nelly, l'amore, perché per questo c'è ancora una possibilità tornando a casa, abbandonando quella città che per Bergman è luogo di inquietudine e disagio e da cui di solito si fugge.
Inevitabile l'inesperienza nella regia, soprattutto nell'utilizzo di musiche ridondanti inserite un po' alla rinfusa, il film è lento ma è un discreto inizio.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Freddy Krueger  @  23/02/2011 12:00:56
   5 / 10
Boh, non mi è sembrato neanche di vedere un film di Bergman, tranne forse per alcune tematiche. Non coinvolge molto e a me non ha detto nulla. Ma per fortuna questo è solo l’inizio, Bergman viene ricordato per altro.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  07/03/2009 11:55:55
   6 / 10
Tutto sommato non è un film malriuscito, forse anche per colpa di esigenze produttive che lo rendessero più commerciale, ma sono presenti elementi del Bergman futuro: una cura molto approfondita della figura femminile, contrasti molto forti. In quest'ultimo caso, molto interessante la differenza tra la realtà di città e del piccolo paese di provincia. Entrambi però con pregi e difetti che rendono difficile una scelta per la protagonista.

Invia una mail all'autore del commento wega  @  29/04/2008 20:11:52
   8 / 10
Primissimo film di Bergman, eh sì eh sì....
Una commedia, ma anche un melodrammone, atipicamente Bergmaniano per la presenza di un'importante colonna sonora, la storia di una ragazza con due madri, una storia nella quale il regista divide nettamente la semplicità della periferia dall'eccentrico cittadino, già inizialmente all'arrivo dell'eccentrica madre in periferia, per continuare poi nella sala da ballo, e per finire all'arrivo della semplice donna nell'eccentrico centro cittadino.
Bergman già allora punta sui problemi della famiglia, "è più madre la vera madre o chi l'ha cresciuta", in un dramma appunto in cui vedremo soffrire una ad una tutte e tre le protagoniste, non manca però l'happy-ending, imposto sicuramente dalla produzione.
E' comprensibile da parte del regista -per un lancio nel mondo cinematografico- questo accomodamento ad una sceneggiatura imposta dai produttori, tuttavia il risultato è davvero buono, logisticamente lo si può paragonare ad uno degli ultimi lavori inglesi di Alfred Hitchcock, in termini di budget e ricostruzioni scenografiche.

Beefheart  @  08/04/2008 18:24:35
   7½ / 10
Pur non essendo d'accordo col regista che, in apertura, definisce questo film più commedia che dramma, devo dire che, come dramma, non è affatto male. Lo stile è asciutto come sempre e, come sempre, esprime ottimamente il tormento umano davanti alla morte, alla malattia, alla solitudine. Sobrio e moderato ma, al contempo, efficace e funzionante. Ottimo il finale.

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