crypto (2019)

È un thrillerino piuttosto insipido che ha come unico merito quello di partire da un idea non ancora molto sfruttata dal cinema e cioè il mondo delle criptovalute,per il resto però c'è ben poco da salvare,si avverte la mancanza di tensione,il ritmo è lentissimo ed i frequenti buchi di sceneggiatura rendono alcune parti di difficile comprensione.
Cast svogliato dove l'unico attore degno di nota ( Russell) si vede ben poco rivelandosi solo uno specchietto per le allodole.
Tranquillamente trascurabile.

Un thriller che francamente non mi ha detto quasi nulla, perchè non ha nulla di particolare per essere ricordato. A volte si inerpica in tecnicismi noiosi, trattandoli in maniera un po' superficiale, che si ripercuote sul tirmo alquanto lento. Il ruolo di Russell, personaggio così legato alla sua fattoria, alla sua terra, al reale insomma, è troppo marginale per creare un contraltare dove molto è virtuale e poco reale. Passo.

La storia non è niente di nuovo ma il film si lascia guardare fino alla fine...

Film, che tratta un argomento particolare come il riciclo di denaro, ma che lo fa in maniera banale e poco coinvolgente.
Personaggi mal costruiti e al limite dell'inutilità...rasenta la sufficienza.

Titolo fuorviante scelto per catturare l'attenzione, il film racconta malamente di riciclaggio di denaro, della mafia russa, d'un dramma familiare, d'un veterano col DSPS, mentre l'argomento delle criptovalute neppure lo sfiora.

Mauro Lanari