cuore di vetro regia di Werner Herzog Germania 1976
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cuore di vetro (1976)

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locandina del film CUORE DI VETRO

Titolo Originale: HERZ AUS GLAS

RegiaWerner Herzog

InterpretiJoseph Bierbichler, Stefan Guttler

Durata: h 1.44
NazionalitàGermania 1976
Generedrammatico
Al cinema nel Giugno 1976

•  Altri film di Werner Herzog

Trama del film Cuore di vetro

La morte del maestro vetraio di un villaggio di montagna, scomparso con il segreto del ""vetro-rubino"", produce effetti disturbanti sui suoi compaesani.

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Voto Visitatori:   7,43 / 10 (14 voti)7,43Grafico
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Voti e commenti su Cuore di vetro, 14 opinioni inserite

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Oskarsson88  @  17/12/2020 22:59:54
   6 / 10
6 a tavolino, film del genere non sono votabili, non ci può essere un criterio standard. Herzog da sfogo alla sua indole visionaria e onirica, in una storia dalla trama non del tutto rettilinea, ma che delinea comunque un'umanità allo sbando ed una caccia alle streghe, nell'incolpare il veggente e nelle scene finali della barca, un'umanità abbastanza allo sbaraglio. In ogni caso, belle alcune scene, soprattutto nella natura di stampo prettamente documentaristico. Il film scorre un po' lento e faticoso, ma alla fine si arriva al finale senza neanche troppi patemi. Inclassificabile, con gli attori poi che hanno recitato sotto ipnosi, vabbeè ciao..

Invia una mail all'autore del commento Suskis  @  28/01/2015 23:02:59
   7 / 10
Più affascinante e misterioso che altro, è un esperimento del visionario Herzog, che ha fatto recitare praticamente tutti sotto ipnosi, col risultato di ottenere un film che è più che altro un'esperienza onirica. Difficile dire cosa sia più bizzarro, se la recitazione o i dialoghi. La storia c'è, fino a un certo punto, ma accompagna anch'essa in questo sogno bizzarro.

Gruppo COLLABORATORI Compagneros  @  08/07/2014 16:05:28
   7½ / 10
Da un cast ipnotizzato, Herzog ci consegna un film ipnotico e allucinato. Come scrive giustamente il Morandini: "Affascina, inquieta e chiede spettatori complici."

Beefheart  @  10/04/2012 15:06:50
   6½ / 10
Una sorta di commedia cupa e drammatica tra il visionario ed il fiabesco. Film minore del regista, che comunque esprime tutto se stesso nei classici tratti poeticamente duri ed opachi dei volti, dei paesaggi, dei colori. Natura, nebbie, musiche evocative, fotografia spenta, atmosfera greve. La trama non è molto ricca, ciò nonostante la fruibilità del film non è immediata per via di un certo ermetismo nella chiave allegorica e di un ritmo tutt'altro che sostenuto. Non male alcuni passaggi prossimi al grottesco che possono ricordare il cinema di Fassbinder. All'altezza, anche se faticosa, l'interpretazione teatrale dei protagonisti, buona la direzione e discreta la caratterizzazione di alcuni personaggi. Un film la cui consigliabilità è limitata ai fedeli di Herzog.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR jack_torrence  @  24/01/2012 16:22:00
   9 / 10
La collocazione temporale dell'opera è indicativa. Siamo ancora ai primi dell'800. A un certo punto il "veggente" parla della città dalla torre di ferro, richiamo a Parigi culla della Rivoluzione. La torre non c'era ancora, ma nelle parole del veggente passato e futuro si fondono.
La società cristallizzata nel villaggio fuori dal tempo, proviene dalla profondità dei secoli. Nella sua immutabilità, è testimonianza di una civiltà immobile, incestuosamente ripiegata su se stessa. Paralizzata nel tempo, arresa alla sua terragna lontananza da ogni orizzonte.
E' anche una reminiscenza dell'infanzia di Herzog, trascorsa sui monti della Baviera nella lontananza dalla civiltà urbana, e dalla modernità.
Il vate, è il custode della nostalgia di ciò che sta oltre, al di là delle montagne e del tempo.

Il timor panico del nobile è quello di chi invece si sente tirato fuori dalla modernità, di chi ha sentore di esser divenuto anacronistico. La disperazione per essere rimasto senza la formula del vetro rubino è indizio della paura di non avere più presa sulla società. La rivoluzione industriale è iniziata, anche se non se ne ha che il presagio.
Mentre ancora nell'opificio del vetro si lavora solerti e operosi, nella decadente dimora nobiliare il tempo trascorre senza vita.
Nell'incendio sta la violenza di chi ha intuito la propria fine.

Su di un'isola ai confini del mondo, pochi indomiti decidono di partire alla volta dell'orizzonte, determinati a ridisegnare i confini dello scibile umano.
La tensione a superare i confini angusti dell'esistenza, non era ancora stata raffigurata da Herzog in modo tanto visionario - e collegata, come in questa allegoria, al destino della civiltà occidentale perennemente tesa a superare i propri limiti.
"Cuore di vetro" è l' "Odissea nello spazio" secondo Herzog.
Le isole Skellig di County Kerry, sono una location perfetta (e da me molto amata): rappresentano l'inospitalità del luogo estremo per eccellenza, una meta (finis terrae, non plus ultra) che l'immaginazione e l'ambizione umana può convertire in un nuovo punto di partenza.

addicted  @  08/09/2011 22:36:30
   9 / 10
Ipnosi o meno, Herzog pone con questo film un tassello fondamentale nella sua personale poetica del sublime. La sequenza finale è assolutamente favolosa, tra le più belle sotto tutti i punti di vista.
C'è bisogno degli artisti veri, come Herzog. Essi, anche senza volerlo, dicono solo ciò che è necessario.
Da non perdere.

woyzek  @  17/11/2010 22:50:35
   9½ / 10
Gruppo COLLABORATORI SENIOR elio91  @  06/05/2010 18:01:52
   7½ / 10
Tanto affascinante e "ipnotizzante" che la storia va in secondo piano più volte. Questa fatica di Herzog è assolutamente folle e apocalittica,molto più tetra e distruttiva di Aguirre e destabilizzante quanto i suoi Nani.
Le musiche sono fantastiche e gli attori completamente imbambolati,l'ipotesi che il regista li abbia ipnotizzati per davvero non sembra tanto lontana dalla realtà ma comunque la veridicità del fatto non è importante.
Un paese del passato che,privato della sua unica fonte di arte e sostentamento,finisce in bocca all'irrazionalità e ad un'Apocalisse annunciata più volte dal visionario del villaggio,un'Apocalisse che doveva scatenarsi sul mondo e si scatena infatti sul Villaggio.
Forse il film di Herzog è un'allegoria sulla politica ma è probabile,anzi quasi certo, che riguardi i limiti dell'uomo come è sottolineato nello splendido finale.
Come sempre la Natura esplode in alcune immagini fantastiche specie all'inizio. Ma è probabile che questo Cuore di vetro sia anche un capolavoro,io non lo so. Sono veramente rimasto sorpreso e ipnotizzato.
Per dirne un'altra: le riprese vere della lavorazione del vetro sono semplicemente ammalianti.

Invia una mail all'autore del commento wega  @  27/02/2010 13:38:01
   7 / 10
Affascinante. Ammettiamolo pure: la lavorazione del vetro è una delle cose più affascinanti appunto che si possano vedere, ma non c'ho capito un *****. Herzog è un pallaro dai, come non credo - effettivamente - che non abbia mai visto "Freaks" prima del suo quasi esordio, come non credo che non abbia visto il film di Ferrara, non credo nemmeno che questi attori fossero realmente sotto ipnosi. Un film strano e piuttosto statico.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Freddy Krueger  @  10/02/2009 15:15:15
   8 / 10
Ipnotizzante. Esattamente come è stato fatto agli attori.
Un magnifico prodotto di Herzog, inusuale e personalissimo, molto lento ma adorabile.
Un film tutto romantico, ma non nel senso che tratta una storia d’amore, bensì romantico come uno dei periodi della migliore Arte, dove i pittori (geni) come Friedrich o Turner suggestionavano con i loro paesaggi incredibili, i poeti come Lamartine, Chateaubriand o Goethe sfornavano dei capolavori, stavolta descrivendoli quei bellissimi paesaggi.
Lo stesso fa Herzog, ci incanta con la fotografia e con la musica semplicemente straordinaria. La storia va in secondo piano, ma le simbologie sono tante.
E poi questo film ha il merito di avermi fatto conoscere i Popol Vuh.

Gruppo COLLABORATORI ULTRAVIOLENCE78  @  19/09/2007 10:45:35
   8½ / 10
AMMETTO DI NON AVERLO CAPITO, MA MI HA ESTREMAMENTE AFFASCINATO.

benzo24  @  22/06/2005 12:50:00
   9 / 10
Uno dei film più affascinanti che siano mai stati girati.

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Ultima risposta 14/01/2008 16.58.30
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