cuore sacro regia di Ferzan Ozpetek Italia 2005
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cuore sacro (2005)

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locandina del film CUORE SACRO

Titolo Originale: CUORE SACRO

RegiaFerzan Ozpetek

InterpretiBarbora Bobulova, Andrea Di Stefano, Lisa Gastoni, Massimo Poggio, Erica Blanc, Camille Dugay Comencini, Caterina Vertova

Durata: h 1.57
NazionalitàItalia 2005
Generedrammatico
Al cinema nel Febbraio 2005

•  Altri film di Ferzan Ozpetek

Trama del film Cuore sacro

Irene Ravelli ha ereditato dal padre non solo il patrimonio, ma anche uno spiccato senso degli affari. Ottenuto il dissequestro dell'antico Palazzetto di famiglia, Irene scopre che una delle stanze, abitate un tempo dalla madre, è rimasta intatta come se la donna ci abitasse ancora. Il fantasma della madre e l'incontro con una straordinaria bambina, Benny, generano in Irene un conflitto che la porta ad un totale cambiamento.

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Voto Visitatori:   5,68 / 10 (111 voti)5,68Grafico
Miglior attrice protagonista (Barbora Bobulova)Migliore scenografia
VINCITORE DI 2 PREMI DAVID DI DONATELLO:
Miglior attrice protagonista (Barbora Bobulova), Migliore scenografia
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Voti e commenti su Cuore sacro, 111 opinioni inserite

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DarkRareMirko  @  06/04/2021 22:11:22
   7½ / 10
Il film Pasoliniano per eccellenza di Ozpetek, con temi come altruismo e solidarietà.

Intenso e religioso, con una bella e brava Bobulova, prende e fa riflettere, risultando ben diretto e musicato.

Wilding  @  07/04/2020 10:00:54
   7 / 10
Fuor di dubbio pesante nella sua profondità di pensiero filosofico e concetti religiosi espressi, con una trama che non va al di là del racconto della conversione mistica di francescana memoria. Eppure riesce a trasportarci sino alla fine, forse per la splendida interpretazione della Bobulova, forse per la filosofica teoria del Cuore Sacro, meravigliosa e affascinante. Da vedere, con pazienza, ma da vedere.

charles  @  27/02/2011 14:10:15
   6 / 10
Chissà con quali criteri si assegnano i David di Donatello. I film di Ozpetek ne fanno incetta, ma fatta salva la indubbia capacità del regista di scegliere, come in questo caso, temi interessanti, la trasformazione in film degli stessi delude spesso.
Succede anche qui, dove una incerta regia ed una insufficiente interprete del ruolo principale (guarda un po', anche lei premiata), vanificano una ambientazione molto suggestiva e una trama interessante.
Peccato, con un po' più di impegno, ci scappava un grande film.

collina  @  22/09/2008 09:25:28
   7 / 10
Un film stilisticamente ineccepibile che punta tutto sull'ambiguo potere del gioco luce - musicalità ,sull'esaltazione pittorica delle scenografie e su numerosi piani sequenza atti a scrutare i luoghi e le emozioni sul volto della protagonista.

carla80  @  01/02/2008 18:51:34
   7 / 10
La colonna sonora, come in tutti i film di O., è affascinante, fra brividi e batticuore.
Il film decisamente trascendentale è interessante, ritorna il tema del cambiamento e del viaggio interiore.In questo film gli imput dello"spostamento" sono dati dall'incontro con una bambina e dal rivissuto di una stanza appartenente alla madre della protagonista.
Risalta l'esigenza della spiritualità e dell'espiazione di non so quale peccato che psinge, alcune persone, a gesti di delirante fanatismo altruistico...evidente nell'ultima scena del film.

Paolo70  @  27/06/2007 15:47:21
   6½ / 10
FIlm che parla del cambiamento di una donna radicale; da manager si trasforma in benefattrice dei più bisognosi al punto tale da essere considerata malata di mente.

Ch.Chaplin  @  06/04/2007 14:37:35
   6½ / 10
insomma..è bellissima l'idea, ma il problema è ke se non si sta attenti veramente è un garbuglio unico e poco comprensibile; l'uso della mdp è secondo me un po' accademico e poco efficace (poi posso essere smentito), la sceneggiatura lascia buchi su buchi..ripeto, l'idea è molto interessante, ma sviluppata male, 6 politico + mezzo voto x la bellezza della protagonista..;-)

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Ultima risposta 16/10/2007 19.38.50
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Lory_noir  @  27/02/2007 15:12:52
   6½ / 10
Il film in alcune parti è emozionante, in altre è stupido. Io apprezzo il lavoro di Opzetek e la recitazione della Bobulova. Il film nel complesso è abbastanza guardabile e può piacere.

mikyross  @  27/02/2007 11:49:29
   7 / 10
Lontano dal casino delle fate ignoranti, lontano dalla famiglia della finestra di fronte, questa volta il film parla dell'INDIVIDUO. Della sua ricerca di sé e dello scardinamento di una vita forse troppo imposta per decidere se abbandonarla, modificarla o ributtarcisi dentro per trovarvi protezione. La retorica di Özpetek forse in questo film raggiunge il suo punto più alto, e quindi a tratti fastidioso, ma la spiritualità rimane. Bello.

Serlon  @  02/01/2006 14:00:00
   6 / 10
Sono più validi i nomi del film in se.
Non ho una particolare simpatia per Ozpetek, sebbene va riconosciuto che sia un ottimo regista. Ma in questo film la vera nota positiva è l'interpretazione della Bobulova...

win2k  @  01/01/2006 09:20:03
   7 / 10
Bel film, forse pecca un pò la recitazione, trama simpatica ma da sconsigliare se si ha sonno, si rischia di non riuscire a finirlo

Invia una mail all'autore del commento bobo94  @  30/12/2005 13:53:52
   6½ / 10
Non mi è sembrato proprio male questo film. Diciamo che ha buoni pregi e alcuni difetti. I pregi sono una scenografia effettivamente studiata bene, gli ambienti scelti sono di effetto. Anche la trama ha uno sfondo di notevole intensità, anche se sviluppata in modo un po' travagliato. Ottime le musiche, come quasi sempre nei film di Ozpetek.
I difetti sono sostanzialmente la lentezza del film nella prima parte e l'interpretazione della protagonista (poco espressiva secondo me). Forse non vale il biglietto del cinema, ma si puo' tranquillamente vedere....

jackk  @  24/12/2005 09:50:26
   10 / 10
Bellissimo film, da non perdere. Un aspetto della vita quotidiana che tutti ben conosciamo e che troppo spesso non vogliamo vedere. Voto 10 per sollevare una media troppo bassa per un simile film.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento Caio  @  19/12/2005 19:21:59
   6½ / 10
allora...il film è buono: molto suggestive le ambientazioni di una Roma nascosta, molto bravo il cast (soprattutto la bambina), molto commovente e profondo..ma un pò confuso verso la fine, o meglio troppo surreale. Perchè? Perchè all'improvviso avvalersi della fantasia quando si vuole raccontare ciò che accade nell'animo degli uomini, cose così vicino a noi, così tangibili. Probabilmente non l'ho capito del tutto, ma mi ha spiazzato ad un certo punto...come se perdesse il senso della misura.

la mia opinione  @  30/10/2005 16:21:23
   8 / 10
La prima parte è un po macchinosa, tutte le sequenze della bambina.. perche sono poco chiare. Da meta film in poi la sceneggiatura decolla in un mix di emozioni intense con riferimenti etici, religiosi molto interessanti. Senza dimenticare l'analisi sul periodo storico consumista. Il finale è eclatante, ai limiti del capolavoro. Cmq sia si tratta di un film interessante. 8 pieno.

Invia una mail all'autore del commento albatros70  @  05/10/2005 22:41:17
   7 / 10
Parte molto bene tanto che mi fa pensare di essere incappato nel migliore del regista, meglio anche de La finestra di fronte; poi però si perde un pò nella narrazione, il cambiamento di Irene è troppo repentino ed alcuni punti sono un pò troppo esasperati (il ritorno della bambina che accarezza Irene), alla fine non supera certamente la finestra di fronte che rimane, a mio giudizio, il migliore ozpetek ma rimane un buon film sull'indifferenza del nostro mondo nei confronti dei più deboli, da vedere in ogni caso.

Invia una mail all'autore del commento angelowilliam  @  25/09/2005 22:31:25
   7 / 10
Non sono amante dei film italiani,perchè sono lenti nell'evolversi, le trame risultano poco corpose, le interpretazioni quasi piatte. Questo film emerge positivamente nel panorama cinematografico italiano e non solo.

L'interpretazione del personaggio di Irene(Barbora Bobulova) in tutto il film è colorata dalla tristezza che in parte o totalemente doveva trasformarsi in profanda gioia. Questa è la pecca del film che l'interpretazione è sempre la stessa rimane quell'alone di tristezza.

wight  @  22/09/2005 20:04:19
   8 / 10
Un film che vale la pena di vedere. Fa riflettere anche con i suoi difetti. E' vero che il cambiamento di Irene è troppo repentino e alcuni passaggi sono ingenui. La Gastoni a tratti da più il senso della soap opera che di un film. Il film però è una grande riflessione sulla società di oggi e sulle nuove povertà. Non credo sia un film solo laico o solo religioso. E' un film contro l'indifferenza, sia verso gli altri, sia verso la spiritualità.

genni  @  26/08/2005 00:36:12
   8 / 10
Un semplice specchio di vite che cambiano completamente,dalla superficialità alla voglia di spiritualità perduta o mai avuta.Una ricerca del cuore nascosto che abbaglia a volte il nostro animo,non c'è niente da definire su questo cuore sacro.Emozionante,brava la Bobulova,bellissime le musiche.
Non ai livelli de La finestra di fronte,ma rimane coinvolgente.

Merlino  @  17/08/2005 16:28:57
   9 / 10
Se prima mi piaceva la Bobulova, ora dopo aver visto questo film, sono letteralmente innamorato dei suoi occhi abbaglianti. Lei e' bravissima! E regge bene tutto il peso di un film coraggioso, che seppur con qualche incertezza, riesce a portare a termine un tema difficilissimo, un operazione a nervi scoperti. Rimango stupito delle critiche accesissime, che vogliono distruggere un film a mio parere bellissimo. Penso comunque che tutti i grandi film, o li ami o li odi, e quindi benvengano le critiche.
In piu' vorrei far presente, che molti dimenticano che Ozpetek rimane forse l'unico regista sulla scarsissima scena attuale del cinema italiano, a saper valorizzare in modo incredibile, e sapientemente poetico ed emotivo, angoli piu' o meno noti di Roma, come si usava fare piu' spesso nel cinema di alcuni decenni fa, Neorealismo e dintorni, fino al magister Fellini. Dopo di loro.. su Roma, il nulla.
Credo in piu' che nelle intenzioni del regista, la Irene del film, non voglia essere un San Francesco al femminile, ma semplicemente una donna che cerca il suo cuore e quello degli altri. Ridurre sempre tutto alla citazione, fuorvia forse da un percorso piu' costruttivo di originalita' intellettuale.
Buona visione a tutti.

Invia una mail all'autore del commento contralto  @  13/08/2005 21:12:13
   10 / 10
DA QUANDO HO VISTO QUESTO FILM LA MIA VITA è CAMBIAT, TUTTO MI SEMBRA DIVERSO LO GUARDO SOTTO UN ALTRA OTTICA...IL GRANDE OPZETEK MI HA DATO TANTO TRASMETTENDOMELO ATTRAVERSO LA MITICA "BARBARA BOBULOVA"o"BARBORA" LEI SI KE MI HA TRASMESSO CIO KE VOLEVO SENTIRE DA NNI.. PECCATO SOLO KE NON POTRO CONOSCERLA MAI...GRAZIE FERZAN, GRAZIE BARBARA, E GRAZIE A TUTTI GLI ATTORI... PERCHè UN CUORE SACRO COSI è MERAVIGLIOSO...

dino2004  @  30/04/2005 09:18:43
   7 / 10
E' un bellissimo film che mi ha coinvolto emotivamente e in cui recita una gran brava bella e dolcissima attrice come Barbora Bobulova che ha meritatamente vinto il David e che sono sicuro è solo il primo di una lunga serie.

bambola chimica  @  10/04/2005 11:16:31
   9 / 10
forse il film più profondo ed emozionante di Ozpetek...bravissime le attrici, bella la fotografia e la colonna sonora...da vedere per cercare di abbandonare la vita materialistica e cinica che spesso la società ci impone di vivere. Grazie Ferzan per toccare il mio cuore con ogni tuo film.

Chloe62  @  28/03/2005 15:02:08
   9 / 10
Sono una grande osservatrice dei film di Ozpetek, ad iniziare dal primo "Harem", film sconosciuto ma di una rara bellezza. Penso che i film di questo regista siano solo da vivere ed osservare ed è molto difficile e oserei dire anche pretenzioso poterli criticare. Ha la facilità di non confezionarci dei bei filmetti di due ore ove tutto è comprensibile ma giustamente la sua genialità è di metterci davanti uno specchio che riflette un momento della vita.
La sua genialità è di non banalizzare le cose ma farcele osservare, come un pezzo di muro testimone di vite vissute, un viso che parla con gli occhi ed altre piccole cose che fanno del film attimi di sensazioni che raffiorano dal proprio passato. Grazie Ozpetek di essere cosi' umano. Forse migliorerai come regista, le tue trame saranno più comprensibili, affronterai argomenti più facili, ma non mi interessa, continua ad essere cosi' genialmente imperfetto, continuero' a sentirmi una spettatrice privilegiata guardando le tue cassette.

9 risposte al commento
Ultima risposta 02/04/2005 17.58.35
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Wolf  @  20/03/2005 02:36:57
   7 / 10
Emoziona, coinvolge, e dà da pensare. Anche troppo forse, la questione di fondo rimane irrisolta, certi elementi (finale compreso) non chiari. Personaggi interessanti, alcuni purtroppo non sfruttati abbbastanza. Bella fotografia, discreta prova degli attori, colonna sonora a fasi alterne.
Ma nel complesso, appunto, "vale la pena vederlo"

Gruppo REDAZIONE maremare  @  18/03/2005 12:25:58
   6 / 10
Difficile commentare questo film.
Devo dire di non avere mai amato particolarmente Ozpetek, considerandolo un regista di un certo valore ma ancora alla ricerca di una propria identità. Basti dire che il film suo che preferisco è il primo, Hammam, girato con un budget ridotto e poche pretese.
Con questa sua ultima fatica Ozpetek riprende il tema centrale di Hammam, tema che, a ben vedere, tornerà anche nei film successivi: la ricerca del proprio sè, della propria identità (sessuale, culturale, sociale).
Allora penso che Ozpetek è un turco trapiantato in Italia, omosessuale dichiarato, e mi chiedo quanto di irrisolto ci sia in lui.
Ma lasciando perdere considerazioni assolutamente personali, veniamo al film, che dividerei nettamente in due parti, coincidenti (guarda caso) con i due tempi cinematografici.
Se trovo la prima parte splendida, nella descrizione di una lenta presa di contatto della protagonista con il proprio passato, la propria infanzia abbandonata, nella seconda, purtroppo, ritrovo i difetti di Ozpetek di sempre: un discorso populista generico e un poco banalotto.
Forse se fosse rimasto sul dramma privato, senza dovere necessariamente concretizzare, avrebbe realizzato un film più risolto.
Invece l'evoluzione della storia e, in particolare, il finale sembrano rappresentare una nuova insicurezza, un nuovo compromesso cui si costringe Ozpetek, come per timore di andare più a fondo, nella ricerca del proprio vero cuore, del proprio vero sè.
Alla prossima, caro Ferzan.

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Ultima risposta 03/04/2005 01.24.54
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johncrew  @  18/03/2005 10:24:14
   7 / 10
caruccio il film, forse un tantino triste e un po' esagerato alla fine: San Francesco non è mai arrivato a fare strip-tease! A parte questo un 7 se lo merita.

Invia una mail all'autore del commento MarcoB74  @  13/03/2005 18:06:28
   6 / 10
".... la bella lavanderina che lava i fazzoletti per i poveretti di questa città!!!"

Eccede, eccede, eccede in questo film Ozpetek e non essendo neanche la trama tutta farina del suo sacco (si ispira fortemente a Europa 51) purtoppo il voto cala.
Un peccato perchè cmq la bobulova a dato una buona interpretazione, la bimba è veramente simpatica e i temi proposti sono anche toccanti per quanto ormai un pochino assuefatti.
Secondo me è interessante però il concetto sottinteso che finchè una persona non conosce e non tocca con mano determinate realtà non potrà , mai arrivare ad una completa redenzione che non è meramente religiosa, ma social-intimista.

Gruppo COLLABORATORI gerardo  @  13/03/2005 00:44:59
   6 / 10
Il cinema di Ozpetek non si discosta molto da quello del cancerogeno Muccino. Anche il suo è sovraccarico ed eccessivo, non difforme dai canoni televisivi abusati e dilaganti nel cinema medio(cre) italiano di oggi.
Cuore sacro è il remake di Europa 51 di Rossellini, non c'è ombra di dubbio: persino il nome della protagonista è lo stesso. (Negli esiti estetici, morali e ideologici, però, c'è un abisso incolmabile tra i due).
Pensava forse, Ozpetek, che a distanza di oltre 50 anni il grande pubblico non l'avrebbe notato? Mah...
Europa 51 è un capolavoro poco riconosciuto nella filmografia del regista di "Roma città aperta". C'è da chiedersi come mai un regista come Ozpetek, che appartiene a quella schiera di registi medi (e mediocri), borghesi, ruffiani pluripremiati e sopravvalutati (certo, fanno mercato), si sia cimentato con un remake così particolare e con una tematica che i borghesi purtroppo non riusciranno mai a comprendere appieno. Come affronta la colpa Irene di Rossellini? Passa attraverso un lungo e doloroso travaglio che la porta, dall'alta borghesia, ad accostarsi prima all'ideologia comunista, poi alla dedizione totale ai più poveri (siamo nella Roma degli anni immediatamente post-bellici, dove la miseria e le mecerie costituiscono una realtà ancora molto evidente nella società italiana). Irene/Bergman ABBANDONA non solo le sue ricchezze, ma soprattutto il suo status sociale di donna alto borghese. Si spoglia della sua identità originaria e diventa una nuova persona. Per questo tutti la credono pazza e il manicomio sarà la sua condanna definitiva: Irene finirà reclusa e allontanata perché ritenuta (implicitamente) "pericolosa" per la società borghese. Il suo è, d'altronde, un gesto fortemente rivoluzionario, sovversivo.
L'Irene di Ozpetek vive, invece, un travaglio alquanto rapido, quasi indolore: da un'inquadratura all'altra ha trasformato la sua nobile casa in mensa per i poveri (è bastato il passaggio del fantasma della madre, o della ragazzina ladra/santa martire, a darle l'input-imprinting della santità e in un solo cambio d'inquadratura, con un salto ellittico che ci "risparmia" il dolore del travaglio morale, ritroviamo l'imprenditrice di successo diventata una nuova ancella del Signore). Ozpetek si sbarazza comodamente del passaggio ideologico, per fare di questa nuova Irene una santa borghese. Di fatto, Irene/Bobulova, pur spogliandosi completamente dei propri vestiti (anche dei suoi averi? Non è dato saperlo, perché cedere gli abiti e i gioielli portati addosso, nella stazione dell'Anagnina, è un gesto plateale, ma non completamente esplicativo) pare non spogliarsi della sua identità borghese. Il suo discorso fremente e misticheggiante al convegno con i francesi in realtà non mostra fino in fondo l'abbandono totale (come farebbe pensare la spoliazione francescana finale) del suo status sociale. Non basta dichiararsi contrari allo sfruttamento e all'arricchimento.
Quello che fa Irene/Bergman è un cammino di purificazione / liberazione, di rigetto del proprio ceto di appartenenza. Il cammino mistico di Irene/Bobulova è un insieme di platealità da rotocalco televisivo (come le madonne che piangono, per intenderci), ma senza il passaggio fondamentale della rinuncia al proprio status. E' tutta esibizione e parole (il film è fin troppo didascalico, cosa che aggrava i sospetti di falsità), che assomigliano più a un dispetto alla zia arcigna che i segni di una vera, profonda e dolorosa crisi morale.
Il finale è piuttosto inquietante: la perizia psichiatrica (nazional-popolare, direbbero i CCCP) della dottoressa assicura il pubblico (voce-off) che la nostra Irene non è pazza. Irene è assolta dalla colpa di aver tradito la sua "nascita" borghese (per dirla alla Pasolini) e noi spettatori possiamo stare tranquilli. Per la colpa di cui si parla nel film, quella ormai è stata redenta con le opere buone e caritatevoli della donna. Noi borghesi, con lei, ci siamo sciacquati la coscienza e possiamo sentirci più sereni e in pace col mondo.
Come regia Ozpetek ci dà addosso pesante con le carrellate pseudopoetiche e i primissimi piani della Bobulova; abbonda insopportabilmente con le carrellate avvolgenti attorno alla protagonista fino a metterne due identiche a distanza di due sole sequenze, verso la fine. E', appunto, il correlativo tecnico della platealità del misticismo di Irene, sottolineato, in un crescendo barocco, dall'uso della musica pomposa e onnipresente. Laddove, invece, Europa 51 è di un'asciuttezza estetica che sa veramente di rigore religioso e morale.
Nonostante tutto, però, c'è da riconoscere una grandissima interpretazione di Barbora Bobulova, che nonostante la parte anche ridicola a volte, riesce, con la sua espressione sempre un po' smarrita, a far sembrare quasi credibile il film piuttosto fasullo che sta interpretando.

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Ultima risposta 02/04/2005 12.23.58
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  11/03/2005 23:14:38
   6 / 10
No, ragazzi, Ozpetek non è un bluff... Dunque: immagino un libro di qualche centinaio di pagine, arrivo alla fine fiatando ma se sono giunto al capolinea vuol dire che qualcosa mi ha suscitato interesse, e mi sono posto diversi interrogativi, superando l'avversione per qualche lungaggine di troppo. Prendo questo libro e scopro, come in tutto il cinema di Ozpetek, attimi sublimi sovrastati da un'eccesso di forma e vanità. Gira miracolosamente bene, a volte, ma sembra un arabo riverente (inchino please) verso il cinema italiano, ritrova l'Irene di Europa 51 quando Rossellini riuscì - maledetto - a distruggere meravigliosamente (o effetto affettivo del suo Privato) l'angelica Ingrid Bergman con un personaggio - almeno nella prima parte - purtroppo non molto diverso da lei stessa (la Divina che ama il benessere, il lusso, che abbandona i figli per tornare a Hollywood e bla bla bla). Ammira Winspeare ma non riesce a cancellare il ricordo del cupo "vaghe stelle dell'orsa" di Visconti a cui l'eternità decadente della dimora (in quel di Volterra allora, centro di Roma oggi) tangisce esplorazioni vive e traumatologiche dei fantasmi (da Bunuel a "la stanza del figlio" di Moretti Nanni). Beh allora? Allora non mi basta sapere che il cinema di ozpetek è ancora lì, a sensibilizzare sui paraventi monotematici (la sfera di cristallo freudianamente sociale in cui le sue eroine amano sguazzare - il crogiolo di un'habitat sociale indotto dall'occulta ferita rimossa, un'ombrello per sovrastare la tempesta quando ti bagna). Gli schemi sono praticamente gli stessi che già avevano convinto a metà nel sopravvalutato "la finestra di fronte": incontri inconsueti che celebrano il fasto tardivo di una rivalutazione di sè, la visione di un'otttica che non si vuole vedere e improvvisamente costringe la Buy Giovanna Mezzogiorno o Bobulova a "vedere"impietosamente e a giudicar(si)e, ancora incidenti di macchina e fantasmi evocati nel silenzio, Almodovar o Cassavetes? Troppe cose per un uomo solo che aspetta di diventare un grande regista: filma con magnifica etica sukoroviana volti emanciati e laceri di un terzo mondo occidentale (le mense per i poveri) ma poi eccede, delirante di abnegazione laica, convertito al potere della parola (del richiamo Divino) al decorso dei videoclip o al finto-thriller onirico che fa tanto Dario Argento senza colpo ferire (attendiamo vanamente un coltello piantato al collo di Irene, sindrome della dimensione "nuda" della solitudine collaterale)
Quel che maggiormente infastidisce è pero' quel bisogno assoluto di stagnarsi sui parametri della fede, da una parte attraverso bignamizzazioni aforistiche di pensiero "debole" ("Perchè trasformare il passato, i ricordi, in denaro?" - "Tutto intorno a noi sta cambiando" - "I miracoli non bastano", "io non ho niente di mio") che dovrei leggere su Donna Moderna et similia, dall'altro forzando la mano su una condivisibile mutazione di Irene, riportando tutto allo specchio della schizofrenia. Perdita di coscienza secondo Ozpetek riguarda esattamente cio' che è inopportuno sollecitare, in quanto predestinato a rifiutare una società imperfetta che pero' porta ognuno di noi alla rassicurazione ego(t)istica delle nostre tasche e del nostro cuore, sacro o meno che sia. E allora io credo che l'autore - che indubbiamente ha un grande talento tecnico ma ancora una certa carenza psicologica - sia ancora alla ricerca di se stesso. Comtinua a porsi domande, interrogativi, senza trovare una soluzione ai suoi quesiti. Perso forse nelle sfere di cristallo della riverenza (ai maestri del nostro cinema e d'oltreoceano) o del proprio seducente conformismo

p.s. ennesimo esercizio di prolissità di kowalsky, per chi mi sopporta ancora

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Ultima risposta 16/03/2005 22.17.59
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mavi  @  07/03/2005 18:00:06
   7 / 10
Un film importante, forse troppo "sentito" dalla'autore medesimo: non tutto è chiaro, non tutto è lucido. Bravissima Erika Blanc nel suo breve ruolo

Caruso  @  07/03/2005 11:48:33
   6 / 10
Chesto firme di fernandoo opopomozz gli è un firme sulla vocazione cieca e anche un po insursa di chesta donna menagier di chelle che che le campan solo coi vibratori..anzi di chelle che quande e vanno a comprar i vibratore e chiedan : Che la mi d qui vibraotore rosso? ...e i commesso : No signora io l estintore e un glielo posso mica vendere maremma ladrona! ...mah...poi incontra chesta bambina ****na e più ladra di Juve,Milan e Inter che la gli sfrizziha pe i capo di viver perbenino , alla io san francesco e allora la si sturba anche di sgrillassi e la comincia a viver pe far di bene agli altri manco la fosse della fate bene fratelli..peccato che i pretino e gli fa capire che una bischera che vole cambiar i mondo da se gli è utile come pulissi le mele senza aver kakaho. Mah...Sguscian poi pe tutti i firme visioni mistiche e paraculii vari , ci manca solo che appaia i cardinale Milingo che per me e un guastava ....lui si che gli avuho un cuore sacro e anche i resto visto che gli è riusciho a spretassi , cambiar religione , impregnare mettendola in cinta la maria sunghe prima di sposassi , trombar , divorziare e finire in manicomio o quasi ma rimanendo prete uguale ! Un pò come chesta protagonista che la fa un monte di casino ma poi grulla e ricca gli era e grulla e ricca la ritorna! Comunque charche stimolo bono ni firme e ciè ..anche se i delirio tarvorta gli è un pò esageraho e inutile...andate a vedello ma solo se un vunn avehe un incarzante voglia di favvi prete o di buttavi da un terrazzo !

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Ultima risposta 11/05/2008 01.17.03
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bussisotto  @  07/03/2005 09:42:27
   8 / 10
Silenzi. Immagini. Emozioni.
Un gioco ad incastro di sguardi e parole, che commuove ed intriga.
Nulla è lasciato al caso, la cura dei particolari rasenta la perfezione.
Un film obliquo, vagamente provocatorio, dalle mille interpretazioni.
Che talento Ozpetek!

Mavors84  @  06/03/2005 14:52:42
   9 / 10
il nove è per il coraggio che ha avuto il regista, arenatosi in film a sfondo omosessuale, di cambiare argomento e di trasmettere emozioni... io adoro ozpetek forse il film ha qualche difetto, non è stato (a mio avviso) sviluppato in toto... ma il film mi ha emozionato e per me basta :)

Invia una mail all'autore del commento Micina666  @  06/03/2005 12:46:19
   9 / 10
La regia è perfetta, i riferimenti biblici ben intrecciati con il resto della narrazione, la Bobulova è un'artista eccellente e di classe -e gli altri attori non sono da meno-, la colonna sonora è congeniata in maniera impeccabile..uno dei film più belli (nel senso letterale della parola) visti ultimamente..

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Ultima risposta 09/03/2005 10.37.08
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dio padre  @  05/03/2005 13:44:05
   8 / 10
TEMA DEL FILM-La manifestazione dell'ego che trova la sua complessa unicità nel "dare agli altri" riscoprendo nell'amore incondizionato la voce profonda che anima ogni essere vivente...A mio avviso la malattia dell'uomo è costituita dal quel particolare fenomeno,alimenteto dall'insicurezza e dalla fragilità,che lo conduce ad "annientare"gli altri per sentirsi "superiore"e dunque illusoriamente "accettato" dalla società.Questa distorsione dell'ego che si chiude in se stesso per emergere come assoluto lo conduce per forza di cose in un conflitto sostanziale con gli altri(ed è il caso della zia dirigente aziendale),così precludendo a se stesso di riscoprire la sua natura pura che tende ad abbracciare la molteplicità costituita da tutti gli esseri ed in particolare a quelli a lui simili,gli altri uomini.La società capitalista(la costante insoddisfazione derivante dal mancato raggiungimento della vetta in un contesto prettamente materialista-economico) ed il messaggio dell'illuminismo interpretato in termini restrittivi che pone al centro dell'Universo l'uomo(come io-tutto) non intervengono di certo ad agevolare la comprensione del nostro "cuore sacro",ovvero quell istinto puro non soggetto a regole,ma semmai la fonte, indirizzato al bene collettivo che si configura in sostanza con il bene supremo del singolo.Alla trasgressione di queste "norme sacre"al fine di assecondare la società anche il più "sicuro"degli individui si sentirà smarrito nella sua stessa casa(ed è il caso della protagonista);una presa di coscienza(scatenata spesso da eventi drammatici)può cambiare le cose...
Morale-Non ci sono Buoni o Cattivi,ci sono solo persone che scelgono strade differenti...Il mondo ci impone le nostre scelte,ma noi dobbiamo viverle nell'ottica di esserne ireali fautori.Un bacio d'amore a tutti.

tattina  @  04/03/2005 20:27:34
   7 / 10
naturalmente si tratta di un film adatto a chi riesce e vuole estrapolare un significato profondo dalle immagini, le parole, le situazioni create dal regista. io stessa non credo ancora di esser riuscita a cogliere tutto quello che c'era da cogliere. ma per quello che posso dico che è un film bello, profondo, ricco di messaggi impliciti ma importantissimi! il personaggio della bambina mi è piaciuto tanto e credo che sia molto d'effetto!quanto alla performance della Bobulova, beh, si poteva fare meglio ma non è malaccio! nonostante tutto questo io credo che manchi qcsa al film perchè possa arrivare ai livelli dell'ultimo: la finestra di fronte, che mi è piaciuto tantissimo!

Invia una mail all'autore del commento gianpoz  @  04/03/2005 11:12:45
   8 / 10
Ottimo film, forse persino superiore al celeberrimo "Le fate ignoranti".
Se non fosse per un po' di retorica di troppo nelle ultime scene, per esempio quella della metropolitana in cui la protagonista si spoglia di tutto. Ma il film è profondissimo, elegante, ben recitato. Eccellente davvero la zia della protagonista, perfettamente calata nel personaggio.
Leggo un po' di cose nel film: in ciascuno di noi c'è il bene originale, come il peccato originale. Ma la forza di quel bene è tale che quando affiora nelle nostre vite per un attimo, non ci lascia più e vince per sempre sul cuore antagonista. Dedicarsi agli altri non significa creare un'azienda: leggo una critica molto fort alla Chiesa Cattolica. Infatti il prete del film, di fronte alla generosità non religiosa ma profondissima e incontaminata della bambina, mette in crisi persino le sue convinzioni religiose, le sue regole. Perchè il bene assoluto non non ha regole.
Insomma: il bene originale non implica l'appartenenza ad una religione, e trova, senza regole appunto, in sè una forza ancora superiore. E quel cuore ha sempre la stessa faccia, come nel quadro dell'ultima scena, perchè è uno stampo che ciascuno di noi ha dentro, più o meno nascosto.

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sestogrado  @  03/03/2005 21:43:43
   6 / 10
mi trovo a commentare l'ennesima ozpetekkata.. bene diciamo che la locandina dava "great expectations" (per carità, niente accostamenti col genio-Dickens) e lasciava intravedere qualcosa di più interiore e spirituale (per non dire religioso) rispetto alle precedenti fatiche. ebbene il film era pervaso proprio da quest'aura spirituale che emanava la figura di Ilaria (in particolare nel secondo tempo); bellissimi anche i personaggi della vecchia zia alcolizzata e della bambina.. e un bel 9 all'interpretazione (di tutti). pollice verso però per quella costante indissolubile dei film di ozpetek che è l'annientamento dell'universo maschile. il ruolo del maschio eterosessuale (in tutte le sue pellicole) viene praticamente azzerato (i protagonisti maschili o sono omosessuali o sono preti o sono morti) ed il carattere forte e deciso del genere (che viene invece assorbito dalle donne). niente da obiettare sia chiaro, ma quest'abitudine si ripete ormai da troppe "puntate" e credo proprio che sarebbe l'ora di accostare i due universi armoniosamente.. proprio per questo mi è sembrato ripetitivo (diciamolo: Ozpetek è l'Almodovar italiano) e Cuore Sacro non è il suo migliore lavoro... sufficiente
p.s. per chi non conosce il regista guardi Le Fate Ignoranti

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marco86  @  02/03/2005 21:03:40
   7 / 10
Un film convincente tanto quanto impegnativo.Purtroppo qualche difetto è presente soprattutto nella seconda parte:la scena in cui la protagonista si propone come la san francesco dei giorni nostri era meglio non farla.Ma in particolare non si capisce bene quale sia il collegamento tra l'improvvisa santità della Bobulova nella seconda parte,e tutto quello che era avvenuto nella prima.Alcune sequenze,peròsono molto belle,come quella in cui irene rincorre la bambina nei bassifondi del palazzo.
Ottima la fotografia.Buone anche le musiche,nonostante rimarchino leggeremente quelle de la finestra di fronte.Gli attori non sono da applausi a scena aperta,ma fanno comunque la loro dignitosa figura.

rainbow  @  02/03/2005 08:27:18
   10 / 10
un film bellissimo da non perdere e che rivedrei volentieri.



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Invia una mail all'autore del commento alex78  @  01/03/2005 00:29:41
   6 / 10
Non piu' di una sufficienza. La scena alla San francesco???? La scena di Cristo in braccio a Maria???? ma perfavoreeeeeeeeeeeee.
Sicuramente piu' bello "la finestra di fronte".

Mariospa  @  28/02/2005 22:37:13
   9 / 10
bellissimo film!
Bravissimi gli attori.La storia è molto bella piena di messaggi e di citazioni, un film che potrebbe mettere alla luce il nostro personalissimo "Cuore sacro"!

Da vedere sicuramente!

Supergiaf  @  28/02/2005 19:25:19
   6 / 10
Storia poco originale , riferimento francescano nello spogliarsi di lei.La solita visione di poveri nullafacenti nelle nostre società opulente che frequentano le mense ma non danno una mano a sparecchiare si che i loro problemi sono soprattutto psicologici.Addirittura c'è una commessa evidentemente licenziata che va alla mensa.Non si capisce bene se perchè i soldi non bastano o perchè licenziata (quando il mestiere di commessa ai grandi magazzini è uno dei piu' richiesti).Brava la Bobulova, belle immagini, bella fotografia.Il film mi ha annoiato dunque lo giudico medicore come tutti i film dove controllo spesso nel buio della Sala l'ora.6 di stima per Ozepek .

GiaF

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GIGANTE  @  28/02/2005 15:31:52
   8 / 10
sono andato al cinama proprio curioso di vederlo questo nuovo film di ozpetek per 2 motivi : avevo molto apprezzato la finestra di fronte (non mi era piaciuto invece le fate ignoranti causa un accorsi da internare) e sto vivendo un personalissimo riavvicinamento alla religione cristiana grazie ad un prete "vero" e senza dogmi. il film mi è piaciuto tantissimo:emozionante,senza sbavature(fin un po leziosetto...),coinvolgente e ben interpretato soprattutto dalla protagonista. nel dopo film abbiamo discusso con amici almeno 2 ore sui vari significati della pellicola e sui diversi momenti della trama.ma ci è rimasto un dubbio : quando Irene rientra da casa di Benny dopo la visita alla madre si siede ed inizia prima a gratttare con un dito e poi a cercare di ripulire con il polso della giacca la superficie di un tavolino.avete capito perchè? quale significato all'interno della trama? grazie



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lafataignorante  @  28/02/2005 13:38:26
   8 / 10
Caro Ferzan....
eri partito così bene, avevi fatto un primo tempo favoloso.
Per oltre un'ora mi avevi fatto dimenticare le stupidate che tediano la mia vita, proiettandomi oltre la piccolezza del mio vivere... e poi puff!
Hai voluto strafare.
Hai voluto rimarcare l'irrimarcabile.
Hai reso la bravissima Bobulova una pazza visionaria ai limiti dell'invasato.
E' così che si "decide" di diventare santi?
No, non credo... Credo che accada e basta. Senza visioni. Senza tentativi di replicare l'operato di San Francesco.
A dire il vero non ho nemmeno intravisto le grandi domande sulla morte che dicevi di esserti posto, ma piuttosto (e mi piaciuto molto) grandi interrrogativi sul confine tra il bene e il male grazie alla figura della piccola moderna Robin Hood....
L'otto te lo meriti per lo sforzo, per il coraggio e perché sei il mio regista preferito e sei BRAVO!!!



medusa  @  28/02/2005 13:26:31
   7 / 10
veramente interessanti e convincenti gli attori , buona la regia, rimangono però delle perplessità. Non tanto per il tema che trovo attuale e reale (Come non pensare ad Edoardo Agnelli che ha vissuto sulla sua pelle le contraddizioni e le ambivalenze nel rapporto industria - morale? come negare, in ogni cittadino dell' occidente ricco ,la compresenza di consumismo e senso di colpa, di due cuori a volte in lotta fra loro ? ). Piuttosto non mi ha convinto lo sviluppo della sceneggiatura. Se la prima parte è suggestiva ,allusiva e forte a livello cinematografico, la seconda scade a mio parere in una serie di esagerati richiami al patetismo cristologico ,a immagine poco originali , a quegli stessi occhi di Garko bello e morente delle Fate ignoranti. Va bene ,il regista ammette che gli piace esagerare ma a me non ha convinto.

LittleSpielberg  @  28/02/2005 13:11:05
   9 / 10
Bello....e non ho messo 10 perchè 10 lo metto solo in rarissimi casi.Quindi...voto massimo.Bella la fotografia, sceneggiatura e tema....rischioso, ma nel complesso riuscito!Frizzante la recitazione della bambina e buona quella della protagonista, anche se(credo unico neo)alla fine era divenatato un po' lento tutti quegli sguardi e tutti quei continui voltarsi intorno...ma dopotutto il film sottoforma di metafora chiede proprio di...guardarsi intorno no?????Bello bellissimo...chi ha un po' di sensibilità verso il prossimo ed una profonda fede se lo vada a vedere

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Ultima risposta 01/03/2005 03.58.18
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Invia una mail all'autore del commento fragen  @  28/02/2005 08:33:32
   9 / 10
Un film meravigliosamente stupendo, un film profondo che trasmette sentimenti profondi; un film che mette in risalto la realtà degli emarginati.
Mi ha emozionato tantissimo questo capolavoro di Ozpetek...

Non ho le parole per esprimere quanto mi sia piaciuto..

Proprio un ottimo film

jerry  @  27/02/2005 18:32:20
   10 / 10
Un GRAZIE grandissimo (in particolare ad Ozpetek ed a Barbara Bobulova) per il dono che ci avete fatto con questo capolavoro che, sono certo, segnerà una svolta nella storia del cinema contemporaneo e sarà un punto di riferimento per chi si vorrà addentrare lungo i ripidi sentieri dello Spirito. Congratulazioni.

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Ultima risposta 01/03/2005 20.41.38
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kizo  @  27/02/2005 17:36:02
   8 / 10
Bello davvero..........Ottima regia.......grandi riprese......buona la trama

stef.oxht  @  27/02/2005 17:07:00
   7 / 10
Certamente il tema trattato non era dei più semplici,la sceneggiatura c'era,la storia pure,però in certi punti cade troppo nell'eccessivo,nel voler a tutti costi imprimere i significati con i gesti estremi mostrati dalla protagonista....comunque consiglio di vederlo,nel complesso è un buon film.
E secondo me insegna anche qualcosa di positivo,che non è mai poco!

robert75  @  27/02/2005 14:42:42
   9 / 10
Drammatico - emozionante - ispirato - bellissimo!

Raramente un film italiano mi ha dato tante emozioni come questo.
L'ultimo forse è stato "Le chiavi di casa".

Il regista è davvero capace di tenere per quasi 2 ore il cuore e la mente assorbiti dalla metamorfosi spirituale della protagonista (la bravissima Bobulova), che ad un certo punto della sua vita "perde la bussola" e riscopre il suo cuore sacro, per anni celato dalle sue ambizioni professionali, per le quali ha sacrificato la vita affettiva, sino a portarla sull'orlo della pazzia.

Fanno da contorno una serie di personaggi molto ben descritti che danno forza e struttura alla trama del film, anche se è proprio sulle spalle della Bobulova che si regge l'intera pellicola.

Il film non è stucchevole, non è banale, non da facili risposte a domande esistenziali, anzi, risponde con altre domande ancora, stimolando molte riflessioni.

E allora si esce dalla sala con gli occhi umidi e la voglia di essere migliori...non è poco per un film no?

Lauren  @  27/02/2005 14:20:59
   6 / 10
Il primo tempo era bello intrigante e i dialoghi erano scoppiettanti.Ma devo ammettere che il secondo tempo è stato deludente, la figura di Irene da tormentata e oscura è diventata stucchevole.
Insomma il primo tempo è da 8 e il secondo è da 4 fate un pò voi la media...

LuiZ  @  26/02/2005 21:30:09
   10 / 10
c è poco da dire, questo è un film che ti resta in pancia, lo definirei scuro per quanto meraviglioso, è una tragica ma assoluta realtà cio che questo grande regista ci ha raccontato, attraverso una splendida interpretazione di Barbora Bobulowa diretta per la prima volta x cio che vale. un grande film

taken  @  26/02/2005 21:11:44
   10 / 10
un vero capolavoro, un film tosto una grande voglia di spiritualita' un film che dara' fastidio xche rifiutiamo un po tutti di ammettere che esiste una nuova poverta', ne abbiamo purtroppo paura, per me il miglior film di Ozpetek che ne consacra l assoluta maturita' cinematografica e lo pone al vertice dei migliori registi italiani del momento. complimenti alla Bobulova

vivi79  @  26/02/2005 09:05:57
   9 / 10
bellissimo...ma preferisco la Finestra di fronte...
mi ha emozionato di più
solo questione di gusti!

Invia una mail all'autore del commento abacab  @  25/02/2005 22:26:22
   7 / 10
Ozpetec con questo suo lavoro (anche di sceneggiatura) meriterebbe un 10 solo per il coraggio di fare un film su una "conversione".Che di questi tempi non è poco.Un film difficile, a tratti poco verosimile ma con punte eccelse anche grazie alla recitazione di una splendida (nella parte, ma anche nei primi piani...) Bobulova, solo un po' poco *******ssima e cattivissima quando è manager, ma perfetta quando diventa "buona".Ottime le ritrovate Lisa Gastoni ed Erica Blanc.Perfette.Film buono che fa uscire dal cinema migliori di come si era quando si è entrati, e quindi che vale il prezzo del biglietto ( e quasta mia regoletta non vale per moltisimi film americani...)
Musiche di Andrea Guerra simil-finestradifronte.

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