Sei un blogger e vuoi inserire un riferimento a questo film nel tuo blog? Ti basta fare un copia/incolla del codice che trovi nel campo Codice per inserire il box che vedi qui sotto ;-)
Hideaki Anno è famoso soprattutto per la saga di "Neo Genesis Evangelion", capolavoro di sci-fi "spirituale" dai temi piuttosto impegnativi; nulla a che vedere con "Cutie Honey", creazione dell'altrettanto celebre collega Go Nagai traslata sullo schermo da Anno utilizzando attori in carne ed ossa. Si narrano le gesta di un'eroina maliziosa, un po' sbadata e dai capelli rossi con approccio molto disimpegnato, a tratti quasi demenziale, tipicamente giapponese nel mettere in scena una comicità surreale di stampo slapstick. Honey Kisaragi nasce come protagonista di una serie di shonen (fumetti destinati ad un pubblico adulto) per poi passare alla tv in una serie animata mai giunta in Italia a causa dei chiari riferimenti sessuali. La componente erotica è quindi presente in questa pellicola anche se in forma molto tenue ed ironica, generalmente esplicitata attraverso inquadrature mai clamorosamente sfacciate. A tenere banco c'è Eriko Sato, faccino di gomma e fisico da sballo, perfetta nell'incarnare lo stereotipo dell'eroina sexy un po' svampita. L'autore concentra con efficacia in circa novanta minuti la storia di questa spadaccina cyborg. C'è il passato tragico, l'alleanza con alcuni personaggi bizzarri (l'austera detective, il giornalista misterioso), i pittoreschi antagonisti capitanati dalla strega Sister Jill, la vita quotidiana in cui, come spesso capita in questi prodotti, il salvatore del mondo è un nerd vessato un po' da tutti. La pellicola scorre piacevole tra eccessi ultrakitsch, combattimenti venati da grande ironia seppur dalla resa visiva non eccelsa a causa di una computer grafica dozzinale. Simpatico e frizzante, sicuramente consigliato agli amanti degli anime più bizzarri.
Sfrenato ed esuberante inno alla gioia in versione superhero-pop-sexy. Eriko Sato invitante con quella tutina...la storia a volte, però è confusa e ricca di plot hole. Hideki Anno, comunque, sa il fatto suo
il voto in realtà oscilla tra il 2 e il 4 ma mi sento di dargli la sufficienza leggendo il film per quello che è, una trasposizione di un vecchio cartone.
premettendo che il regista è un certo Hideaki Anno (death&rebirth, the end of evangelion) uno si aspetta qulcosa di miracoloso, cosa che potrebbe avverarsi solo per chi è un patito di sailormoon e affini; di fatti questo film non è altro che un film a metà tra SAILOR MOON e i POWER RANGERS con tutti i vari difetti, ambientato però nel glam degli anni 60/70, tutto rosa e colorato e la musichetta principale poi è la ciliegina sulla torta.
la nota positiva non può che essere la protagonista Eriko Sato (meravigliosa), che: 1. o è la persona più stupida della terra 2. si è calata nel personaggio in modo fantastico tanto di vocine ed espressioni degne del miglior anime