dans ma peau - in my skin regia di Marina De Van Francia 2002
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dans ma peau - in my skin (2002)

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locandina del film DANS MA PEAU - IN MY SKIN

Titolo Originale: DANS MA PEAU

RegiaMarina De Van

InterpretiMarina de Van, Laurent Lucas

Durata: h 1.33
NazionalitàFrancia 2002
Generehorror
Al cinema nel Giugno 2002

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Trama del film Dans ma peau - in my skin

Esther è una giovane executive la cui vita sembra essere giunta a un grande, positivo punto di svolta: sul posto di lavoro si prospettano ottime possibilità di carriera e nella sfera privata da qualche tempo ha una relazione con Vincent, un ragazzo premuroso che sembra amarla profondamente. Durante una festa Esther, avventurandosi fuori dalla villa, si ferisce a una gamba ma se ne accorge solo molto più tardi, in qualche modo incapace di provare dolore per la ferita. L’evento innesca una serie di reazioni nella psiche della ragazza che comincia a provare un fascino per l’automutilazione, per la sua pelle e per il suo sangue. In poco tempo Esther sprofonda in una spirale di follia che la spinge a chiudersi in casa, a interrompere ogni tipo di relazione con il mondo esterno fino al conseguente crollo psicologico che ha gravi ripercussioni anche sulla sua carriera…

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Voto Visitatori:   7,50 / 10 (16 voti)7,50Grafico
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Voti e commenti su Dans ma peau - in my skin, 16 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

Crabbe  @  02/11/2017 10:35:16
   7 / 10
Un dramma disturbante.

Film notevole, ma non adatto a tutti i palati.

ferzbox  @  04/03/2017 15:39:49
   7 / 10
Mamma mia che angoscia; sono rimasto talmente stupito da quello che vedevo da interrompere il film intorno ai 45 minuti per andare a vedere sulla rete come spiegavano il fenomeno dell'autolesionismo, scoprendo con mio rammarico che questo disturbo può arrivare a livelli altissimi quanto quelli mostrati dal film.
Non è un horror come scritto sulla scheda di filmscoop; non lo è assolutamente....si tratta di un film drammatico con addirittura qualche riverbero da film d'autore, ma estremamente forte nella tematica; da far spavento per come elevati possono essere i gradi di schizofrenia o depressione....al punto tale da far fare alle persone cose inimmaginabili; questo film ci sbatte una di queste cose terribili in piena faccia, senza troppi problemi, nella sua cruda e triste realtà.
La regia non è male, anche se a volte vuole strafare; per il resto è tecnicamente discreto e scorre abbastanza bene...
Finale aperto e ambiguo......
....se vi piacciono i film un pò particolari potete buttarci un'occhio.....

Danae77  @  04/11/2015 17:10:56
   8 / 10
Un trauma chiuso a chiave nei cassetti del cervello..backstage di una vita tranquilla, ammirazione, amore da contorno. Un incidente sul cantiere della propria esistenza, l'inizio della fine...l'inizio dell'inizio! Solidità tenuta insieme con impasto di saliva. La bestia che rompe le catene, senza più freni, senza più inibizione. Alter ego che sfonda ogni limite di perversione verso l'io che custodisce. Ibrido, fuorviante. Occhi che non riconoscono più i pezzi di se, corpo che non sente più come sensibile. Unione alla carne, sempre più viscerale. Il proprio nutrimento che isola ogni forma di realtà. Piccoli trofei, disperazione della bellezza disseccata. Ossessione che divora, su ogni lato. Incompreso allo sguardo, l'orgasmo di aversi in bocca, profonda libidine di ciò che, di se, scivola dal palato fino al sesso.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  19/02/2014 13:09:15
   8 / 10
Durante un party Esther si ferisce, non se ne accorge immediatamente come se il suo corpo fosse anestetizzato o approvasse silente ciò che gli è accaduto.
Da quel momento un delicato ingranaggio mentale si incrina, nonostante un fidanzato amorevole ed una carriera professionale in discesa comincia ad infliggersi intenzionalmente delle lesioni, ritirandosi sempre più nel suo mondo alienato in cui c'è spazio solo per il martirio volontario.
Esther si lacera le carni, si tagliuzza, asporta addirittura lembi di pelle; lo spettatore non comprende ma prova pena per lei, costretta a mentire a chiunque, a vivere nella paura del giudizio altrui e al tempo stesso affetta da un disturbo che la spinge a deturparsi senza alcun rimorso. Pur non arrivando a mostrare il particolare splatter le sequenze in grado di turbare sono numerose, restano impresse soprattutto quella della cena e quelle dedicate alle fughe in motel dove la ragazza si concede delle vere e proprie "scappatelle", e non certo in compagnia di un aitante giovanotto.
E' comunque una sorta di amore proibito il suo, una venerazione degenere che la bravissima Marina De Van (regista, sceneggiatrice e attrice principale, già collaboratrice di Ozon) traduce in termini penosi, attraverso una narrazione misurata, una regia elegante capace di vezzi (nel caso utili) come lo split-screen in grado di catturare la brama ossessiva che la divora.
Vengono portati a galla i lati più insondabili dell'animo umano inseriti in un contesto oscuro in cui il nostro voyeurismo è minato dall'assenza di coordinate logiche ben precise. Per poi giungere allo sgorgare di quelle lacrime in cui è racchiusa tutta la sofferenza per l'impossibilità di vivere in armonia col mondo circostante, il bisogno violento fagocita qualsiasi altra urgenza. Ora è irrimediabilmente sola.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  23/11/2013 12:10:07
   8 / 10
E' un film disturbante, difficile da assimilare perchè tutto ciò che si vede non ha una spiegazione apparente, oltre a presentare scene abbastanza forti. La protagonista è sempre davanti ai nostri occhi, seguiamo le sue vicende quotidiane ma non si riesce a cogliere cosa c'è dietro quella voglia di automutilarsi e di assaporare sè stessa, la sua carne e il suo sangue. Forse è una reazione inconscia, un istinto di ribellione verso il nulla che la circonda formato dalla sua rete di relazioni sociali improntate sulla superficialità. Il recupero della corporalità mi è sembrato un superamento ad una insensibilità personale che non le permette, prina dell'incidente iniziale, di sentire dolore. E' una spiegazione personale perchè il film non offre spiegazioni, non esiste un pregresso del personaggio che aiuti a capire il perchè di questa sua "esigenza".
Un tono gelido, per nulla rassicurante dominato da quest'attrice/regista con una messa in scena fredda e con un'interpretazione straordinaria per intensità. Poca colonna sonora, ma molto sonoro di sottofondo che diventa sempre più opprimente e malato nelle scene di mutilazione. Da vedere ma non me la sento di consigliarlo.

Badu D. Lynch  @  09/05/2013 14:07:46
   9 / 10
Evadere per ritrovarsi dentro.

Riscoprirsi attraverso il proprio corpo. Senza scopi, senza ambizioni. La pura e ultima manifestazione di un desiderio estremamente umano. Non c'è traduzione psicologica o analisi filosofica : è nichilismo esistenziale e cinematografico ; è la semplice esposizione carnale e passionale dei vuoti quotidiani che caratterizzano e attanagliano la protagonista. Desideri obliqui - desideri di vita e di morte. Dans Ma Peau è il ritorno disilluso al corpo : un tuffo nella pelle e nel sangue - senza speranza e senza sogni ; sprofondare ad occhi aperti in una dimensione che non conosce Dio, che va oltre la morte. Un film che si autodistrugge, che non ha la necessità di lasciare una via da seguire, senza strascichi e senza orme - non concepisce nulla : è un aborto filmico volontario.
Una pellicola che riporta al cinema di David Cronenberg, ma con una sostanziale differenza : non c'è filosofia, non c'è evoluzione ed involuzione ; Marina de Van rimane immobile di fronte allo specchio cinematografico - si ammira e si disprezza, si esibisce e si mostra. Promuove il proprio fallimento.
Un'opera unica e ultima.

VinLet  @  06/02/2013 21:47:05
   7 / 10
Il film è agghiacciante, crudo, drammatico, ma è unicamente incentrato sull'autolesionismo di Esther, nulla che chiarifichi cos'è che le fa scattare questo folle e morboso delirio psicologico.
L'incidente è la scintilla.
Anche il finale lascia un senso di insoddisfazione
Ottima l'interpretazione della protagonista

jannakis  @  11/12/2012 18:45:02
   8 / 10
disturbante e delicato, molto coinvolgente.

bulldog  @  01/05/2012 17:48:56
   7½ / 10
Invia una mail all'autore del commento ziokartella  @  03/01/2012 12:43:35
   7 / 10
Non è un horror ma un film drammatico sui disturbi della psiche, certo che il disturbo in questione è particolarmente ripugnante, si arriva all'automutilazione e all'autocannibalismo, insomma all'eccesso, ma il problema è di come cambia in peggio l'esistenza delle persone, indipendentemente dalla loro condizione sociale od economica, quando si ammalano "dentro"...depressione, anoressia, bulimia,eccetera....e di come cambia di conseguenza anche la vita delle persone intorno a loro, film amaro ma, ahimè, attuale.

sweetyy  @  05/12/2011 14:25:01
   7 / 10
Buona prova di Marina De Van, regista e protagonista di questo film, morboso e ossessivo.. devo dire che mi ha disturbata parecchio.

2 risposte al commento
Ultima risposta 06/12/2011 20.41.41
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lupin 3  @  01/11/2011 16:50:32
   8 / 10
Buon film, più crudo di quello che mi aspettavo.

Ale-V-  @  24/08/2011 02:42:18
   6 / 10
Profondo dramma psicologico spacciato come horror.
Di sicuro molto forte e di grande impatto (soprattutto visivo) ma, sinceramente, vedere x 90 minuti una tizia che si scarnifica e si mangia da sola non ha aggiunto nulla di nuovo alla mia cultura cinematografica. Premio il lato drammatico della vicenda e la eccellente interpretazione della protagonista....

pinhead88  @  16/07/2010 13:49:57
   7½ / 10
Inquietante nella sua dimensione riflessiva e nella dilatazione dei tempi.bravissima la De Van,sia come sceneggiatrice che come interprete,veramente superlativa.
non aspettatevi un qualsiasi film horror con sangue e urla,questo è un film super drammatico.

marfsime  @  27/06/2010 18:19:30
   7 / 10
Film particolare che racconta la discesa verso la follia di una donna che a seguito di un incidente fortuito che la ferisce ad una gamba sviluppa una sorta di morboso piacere nell'automutalizione arrivando addirittura a mangiare parte della sua carne. Il film ha un ritmo lento che è quasi imposto da una sceneggiatura così particolare..gli ultimi 15-20 minuti sono un delirio totale di follia quando la protagonista si rinchiude in una stanza e inizia a mutilarsi brutalmente. Film particolare e non per tutti..astenersi i suscettibili al sangue.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento goat  @  21/10/2008 14:21:38
   8 / 10
cinema arty francese, sperimentale, dal contenuto corrosivo e disturbante.
un film che prende l'automutilazione e l'autocannibalismo e ne fa metafore con diverse chiavi di lettura, che vanno dalla dipendenza simile a quella che induce la droga all'evasione da una società in cui tutto è superficiale, tutto è 'roba', e solo il dolore, il sangue e la carne sono reali e permettono di sentirsi vivi. un film che si vive come una malattia e che come una malattia lascia i suoi strascichi sotto pelle per lungo tempo dopo averlo visto.
inutile consigliarlo o meno, questi sono titoli in cui uno non incappa per caso e che quindi chi si appresta a vedere sa, almeno blandamente, quello a cui andrà in contro. solo una cosa: il genere qui su filmscoop recita horror, ma il film in questione NON lo è per niente. è un film estremamente drammatico, riflessivo, diciamo un sussurri e grida in salsa gore se proprio dobbiam tirar fuori un paragone.

2 risposte al commento
Ultima risposta 01/11/2009 22.49.34
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