dersu uzala regia di Akira Kurosawa URSS, Giappone 1975
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dersu uzala (1975)

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locandina del film DERSU UZALA

Titolo Originale: DERSU UZALA

RegiaAkira Kurosawa

InterpretiJuri Solomin, Maksim Munzuk

Durata: h 2.10
NazionalitàURSS, Giappone 1975
Generedrammatico
Al cinema nel Novembre 1975

•  Altri film di Akira Kurosawa

Trama del film Dersu uzala

Un capitano russo ricorda il vecchio Dersu, un cacciatore mongolo che gli fece da guida durante le sue esplorazione nella tundra. Durante una tormenta il piccolo uomo salva la vita all'ufficiale. Passano gli anni: Dersu diventa vecchio e quasi cieco. Il capitano lo prende con sé, ma Dersu non può invecchiare come un qualunque pensionato...

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Voto Visitatori:   8,88 / 10 (52 voti)8,88Grafico
Voto Recensore:   10,00 / 10  10,00
Miglior film straniero
VINCITORE DI 1 PREMIO OSCAR:
Miglior film straniero
Migliore regista straniero (Akira Kurosawa)
VINCITORE DI 1 PREMIO DAVID DI DONATELLO:
Migliore regista straniero (Akira Kurosawa)
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Voti e commenti su Dersu uzala, 52 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

Gruppo COLLABORATORI Harpo  @  28/09/2023 18:04:36
   8 / 10
E' un film meraviglioso, con una poetica incredibile e un intimismo struggente. Però, I'm sorry, preferisco il Kurosawa de I sette samurai o Rashomon, piuttosto che quest'ultimo. Indubbiamente in Dersu Uzala vengono raggiunte vette altissime di lirismo, ma per farlo sacrifica quella sua vena narrativa più unica che rara. Sarà un limite mio, che volete che vi dica.

Boromir  @  01/09/2022 12:17:56
   9 / 10
Giunto a un periodo notoriamente oscuro della propria vita, Akira Kurosawa si è recato in Siberia per realizzare uno dei suoi titoli più celebri. Lasciatosi momentaneamente alle spalle i samurai, il regista giapponese torna all'intimismo di Ikiru, e coniuga il suo studio per la pura umanità a una metodologia contemplativa di spazi aperti e grandiosi. Pur senza esibire katane e armature per quasi due ore e mezza, l'essere umano viene raccontato con il medesimo polso epico rintracciabile in Ran o Kagemusha, e ciò che ne viene fuori è un'emozionante storia di amicizia incastrata in una delle ultime grandi epopee sull'uomo in simbiosi-contrasto con la natura, impreziosita da un protagonista che tutt'oggi rimane uno dei più saggi e avvincenti mai concepiti da Kurosawa (ennesima fonte d'ispirazione per George Lucas, in questo caso per la caratterizzazione del maestro Jedi Yoda).
Il personaggio di Dersu Uzala sembra essere di poche parole e per lo più azioni, e presto guadagna rispetto e ammirazione dopo una strana introduzione alla squadra: spara con occhio di falco, scova le tracce, previene attivamente le condizioni più difficili e, in ultimo, è sempre un passo avanti rispetto ai suoi comprimari. Merito dell'attore Maksim Munzuk, duro, intelligente, a suo modo divertente e caratterizzato da un'umiltà fuori dal comune. Munzuk fa sembrare Dersu vivo in un modo che nessun altro attore avrebbe potuto eguagliare, lo fa suo, lo plasma sul proprio peculiare physique du role.
Il generale impianto narrativo è molto suggestivo, venendo per altro valorizzato dalle spettacolari riprese in esterna. Dal canto suo, Kurosawa non si limita a confezionare bellissime immagini, e come sua consuetudine riesce a far fluire da esse il vapore della catarsi. Come ben testimonia la virata drammatica degli ultimi venti, eccezionali minuti. Una volta giunti alla naturale conclusione, è impossibile non pensare di aver assistito a un'opera gratificante oltre ogni immaginazione, da ammirare addirittura con soggezione.

zerimor  @  02/02/2021 02:01:51
   9 / 10
Se dovessi consigliare un film che racconta una Grande Amicizia, quale sceglierei?! Ebbene, il primo titolo che mi verrebbe in mente sarebbe senza ombra di dubbio "DERSU UZALA". Una storia autentica che giunge dritta al cuore narrata in modo soave.
Fa da cornice una fotografia semplicemente meravigliosa che cattura la natura in tutte le sue sfaccettature. Bellissima anche la colonna sonora.
Ottima pellicola.

DarkRareMirko  @  30/11/2019 01:09:53
   9 / 10
Oscar meritato per il film che venne girato dal regista poco dopo una crisi che lo spinse pure quasi al suicidio; girato in russo, molto ben documentato, tratto dal famoso libro, tiene per tutti e 130 i minuti.

Leale, sincero, è un riuscitissimo film sull'amicizia, in tal caso simboleggiata dal bonario piccolo uomo delle pianure.

Notevole e favolistico.

Filman  @  06/10/2016 14:25:23
   9½ / 10
Tenendo in considerazione la sua profondità autoriale legata ad un certo impegno sociologico, fortemente osservabile fino a questo film, sembra che Akira Kurosawa abbia allentato la presa verso un certo naturalismo e levigato lo spessore delle proprie tematiche più attuali, ma in realtà il giro di boa è dovuto ad un personale ed inevitabile esaurimento artistico, preso in critica anche troppo tardi, benché immeritati siano stati i risultati peggiori del regista, in termini di incasso, subito precedenti a DERSU UZALA. Questo esperimento cinematografico sostenuto economicamente in larga parte dell'Unione Sovietica, infatti può vantare di essere sia un film d'avventura destinato a diventare un classico, che presta al cinema più moderno un linguaggio interpretato dall'ambientazione della natura più selvaggia, formalizzato da un senso di sopravvivenza denso e ammirevole, descritto in specifiche e dinamiche soluzioni, sia un film drammatico a tema, in grado di commuovere per un rapporto di amicizia e solidarietà senza corruzione emotiva, e in grado di far riflettere sulla purezza dell'uomo lontano dalla civilizzazione. Il tutto garantito da una delle prove estetiche migliori di Kurosawa.

KitaVerde  @  30/07/2016 13:02:22
   8½ / 10
Delicato come un bicchiere di cristallo, la natura come luogo di potenza e ammirazione/devozione.

Dersu Uzala è semplicemente una storia che racconta l'amicizia nella maniera più realistica e pura che ci sia.
Asakazu Nakai talento della fotografia. Alcuni scenari da quadro ottocentesco.
Supercult

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  10/10/2015 00:40:28
   10 / 10
Una meravigliosa storia d'amicizia, dove la Metafora non e'mai gratuita e l'affetto di Dersu con il Capitano non diventa mai stucchevole. Uno dei piu' poetici capolavori del cinema

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR rain  @  23/07/2014 18:27:41
   9½ / 10
Una storia d'amicizia semplicemente commovente per quello che è senza dubbio uno dei migliori film di Kurosawa. Un'amicizia pura, che supera il confine tra società civile e terra selvaggia. Colpisce come il cineasta nipponico riesca attraverso le immagini (e le musiche) a realizzare una storia così bella e a farlo in maniera così semplice, senza dover ricorrere ad espedienti di bassa lega.
Dersu, il piccolo grande uomo, resterà sempre nel cuore di chi ha visto questo film.

GianniArshavin  @  13/07/2014 22:42:58
   8 / 10
Delicata storia d'amicizia e rispetto per il maestro Kurosawa , uno dei migliori film sul tema mai realizzati.
Il regista , fra realismo , natura , sentimenti, ci consegna dopo un periodo molto difficile della sua vita un'opera vera , umana , mai retorica o in cerca di facili sentimentalismi. Questa storia d'amicizia fra il cacciatore senza dimora Dersu Uzala e il capitano esploratore è un qualcosa di autentico e toccante , come solo i veri sentimenti possono esserlo. In questa pellicola nulla è artificioso ma anzi a vincere è la semplicità e la naturalezza con cui il tutto ci viene mostrato.
Darsu è un uomo raro , rispettoso , sincero come pochi altri , un personaggio quasi favolistico vista la sua grande umanità anche verso gli esseri viventi considerati meno "importanti".
Sarò ripetitivo ma è difficile rendere l'idea delle emozioni che con semplicità questo titolo trasmette nelle due ore di visione. Il rapporto fra il cacciatore e l'esploratore è sviscerato in maniera perfetta , senza fronzoli inutili o frasi fatte, una comunione fra due uomini diversi fra loro per cultura , costumi , abitudini e stile di vita ma accomunati da una profonda considerazione reciproca.
Da lode la regia di Kurosawa e la location teatro della vicenda , luogo ideale nel quale ambientare un racconto del genere.
Bravissimi anche gli attori , sopratutto i due principali che ancora oggi sono ricordati prettamente per la loro performance in "Dersu Uzala".
Nel complesso una grande opera , meritatamente premiata nel 76 con l'Oscar per il miglior film straniero, che oltre al successo riconsegnò al regista la fiducia nei propri mezzi.

sheratan  @  01/05/2013 18:42:47
   7 / 10
Molto bello, soprattutto per il messaggio : rispetto per la natura prima di tutto, mi aspettavo di più, invece dalla storia, molto semplice e piatta, senza mai un sussulto. Bella la fotografia, i paesaggi, ed incredibilmente grazioso il personaggio di dersu

The BluBus  @  22/04/2013 17:10:41
   9 / 10
Uno dei capolavori del maestro giapponese, di quelli che non ti dimentichi mai 9+!

NotturnoInRosso  @  27/03/2013 00:28:12
   9½ / 10
E' un film che commento non senza un pò di soggezione, a essere onesti. Cosa si può dire di questa pellicola del bravissimo Kurosawa? Fondamentalmente la storia è semplice, di per se. Nel mezzo di una serie di spedizioni esplorative nasce un'amicizia tra il capitano Arseniev e il cacciatore gold Dersù Uzala; amicizia che proseguirà negli anni a venire. Il regista mette in scena un film monumentale, e non solo per le bellissime riprese paesaggistiche (fantastico l'uso del colore e della fotografia, assolutamente favoloso). La storia si dipana attraverso momenti di serenità, di drammaticità fino alla piega finale che prendono gli eventi. E' un film complesso, molto complesso; ricco di metafore e di significato, ma non per questo risulta noioso. C'è anche una fortissima componente introspettiva, impersonificata dai comportamenti del vecchio cacciatore, che mostra al suo amico come la taiga (ma in realtà il mondo) sia piena di "òmini forti". Dersù insegna piano piano ad Arseniev e ai soldati cosa sia la vita nel rispetto della natura e delle sue leggi, nel rispetto del prossimo e nel votarsi alla pace. Dal canto loro i soldati faranno capire al vecchio uomo cosa sia la vita moderna, i suoi pro e i suoi contro. Due mondi a confronto che si incontrano ma mentre il vecchio mondo rispetterà il nuovo, non accadrà il contrario. Un film sull'amicizia vera, di quelle che rimangono per sempre dentro a una persona. Oggi film cosi col c...o che ce li troviamo. Grazie signor Kurosawa.

vieste84  @  27/12/2012 22:52:06
   7½ / 10
Una delle storie di amicizia più belle e profonde del cinema dai risvolti drammatici. Il film è uno spettacolo per gli occhi per i colori scelti e per i paesaggi ma come tematica è abbastanza diverso rispetto i suoi precedenti e futuri capolavori...Premio oscar al miglior film straniero, ma secondo il mio modesto parere l avrebbero potuto vincere anche i vari rashomon, sette samurai, sfida del samurai, fortezza nascosta e ran. Mi fermo qui perchè se no la lista è troppo lunga :-)

Invia una mail all'autore del commento luca986  @  05/09/2012 00:15:32
   8½ / 10
Un altro film meraviglioso di un regista meraviglioso...Regia monumentale, fotografia perfetta.

hghgg  @  29/08/2012 12:55:36
   9½ / 10
Con "Dersu Uzala" si inaugura il periodo della massima maturità artistica dell'immenso maestro giapponese, che proseguirà poi con "L'ombra del guerriero" "Ran" "Sogni" "Rapsodia in Agosto" e "Madadayo". Ci troviamo di fronte ad uno dei suoi film più belli, uno dei grandi capolavori del cinema. Kurosawa non rinuncia a quel sapore epico che possiamo trovare in tutti i suoi film degli anni '40-'50 e '60 (epiche sono qui le riprese mozzafiato della tundra, epica qui è la natura stessa), ma il suo cinema diventa ora più poetico, riflessivo, contemplativo; il Kurosawa rinato dopo il recente tentato suicidio, riflette sull'armonia tra l'uomo e la natura, l'amicizia vera tra gli stessi uomini, la vecchiaia (tema che tornerà con più forza soprattutto negli ultimi 2 film del regista, ai tempi di Dersu appena 65enne). L'interpretazione di Maksim Munzuk è da incorniciare, la fotografia è straordinaria, le immagini e i giochi di luce sui ghiacci della tundra tolgono il fiato e sono tra le cose più belle che abbia mai visto; la regia di Kurosawa ci mostra tutto ciò con una maestria che ha ormai raggiunto livelli impensabili per moltissimi altri cineasti. Forse il film più poetico del maestro, di sicuro uno dei suoi massimi capolavori. Uno dei più meravigliosi inni alla natura e all'amicizia. Immenso.

Naitsirk  @  31/07/2012 22:50:30
   9½ / 10
Capolavoro di Akira Kurosawa, un film d'altri tempi. Immenso e significativo.

Invia una mail all'autore del commento Suskis  @  25/05/2012 00:02:00
   8½ / 10
Film splendido: una fotografia spettacolare che ritrae un mondo perduto, popolato da animali e da personaggi da fiaba. Una storia di amicizia, di dignità e di grande umanità, pervasa però da una grande tristezza. Anche una critica al mondo moderno, vuoto e opprimente (Kurosawa aveva tentato il suicidio prima di questo film). Oscar meritatissimo.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Tumassa84  @  18/02/2012 03:55:25
   8 / 10
Il primo film dopo il tentativo di suicidio di Kurosawa Akira. Ed è un film molto particolare, non solo per il fatto di essere l'unico girato fuori dal Giappone.

Il protagonista è Dersu Uzala, un cacciatore mongolo che si trova a far da guida a un gruppo di soldati in esplorazione nella taiga siberiana. Al centro del film vi è il rapporto di rispetto e amicizia che nasce tra lui e il capitano Arseniev. Essi rappresentano rispettivamente l'uomo antico, quasi primitivo, che conserva un legame mistico e ancestrale con il mondo della natura; e l'uomo moderno, più superficiale e disilluso. Ciò non vuol dire che Arseniev sia tratteggiato in maniera negativa, anzi, è un personaggio assolutamente positivo, dotato di indiscutibile buon cuore. Ma è chiaro che se dobbiamo pensare a una gerarchia tra i due, Dersu Uzala risulta oggettivamente in una posizione superiore rispetto ad Arseniev. E il motivo principale è uno: nella bellissima scena di quando i due si perdono nella distesa ghiacciata, solo Dersu è in grado di far fronte all'ostilità dell'ambiente e se non fosse stato per lui Arseniev sarebbe sicuramente morto, sopraffatto dal freddo, dalla fatica e dalla crudeltà dell'infinito. Al contrario, sarà un gesto, naturalmente fatto con le migliori intenzioni, di Arseniev a portare Dersu alla morte: è infatti il fucile di ultimo modello che gli ha regalato ciò che attira l'attenzione del brigante che uccide Dersu. Quindi, se l'uomo antico salva l'uomo moderno, l'uomo moderno uccide l'uomo antico. E' questo il messaggio ultimo che ci arriva dall'opera di Kurosawa se ridotta ai minimi termini.

Dal punto di vista prettamente cinematografico, siamo di fronte a una pellicola di assoluto livello. La fotografia che ritrae con campi lunghi e lunghissimi la bellezza e l'ostilità della Siberia è magistrale, così come di grande spessore è l'interpretazione degli attori, quello che impersonifica Dersu Uzala su tutti. La buona sceneggiatura e il ritmo del montaggio fanno il resto, confezionando un'opera di quasi due ore e mezza che non annoia per nemmeno un secondo. Se i film prima del Maestro avevano perso di smalto e la difficoltà a girare nuovi film era imputabile a un'effettivo calo della qualità dei suoi lavori, oltre a motivi contingenti che riguardano il mercato del cinema giapponese nella seconda metà degli anni '60 e negli anni '70, evidentemente il periodo di depressione culminato nell'estremo gesto non è stato inutile, e gli ha permesso di ritrovare nuova linfa creativa come dimostrerà anche nei lavori seguenti. Bentornato.

Fratuck89  @  23/11/2011 10:51:34
   9½ / 10
bel film pregno di emozione e movimento, sebbene ambientato in un ambiente freddo e ostile come quello siberiano, valori quali amicizia, amore per la vita selvaggia, rispetto per la natura, e critiche contro il mondo artificiale sono medaglie al petto per questo capolavoro

addicted  @  30/09/2011 00:00:11
   10 / 10
"Facile dare sempre 10 ad un film di Kurosawa", penserà il cinefilo più maligno... effettivamente mi sento quasi in imbarazzo a dover dare l'ennesimo voto massimo ad un opera del maestro giapponese. Ma che fare? Come si fa a non entusiasmarsi fino all'adorazione di fronte ad un cinema perfetto, che coinvolge, meraviglia, commuove, delizia gli occhi e lo spirito, toccando in profondità i più alti sentimenti dell'uomo. Sequenze incredibili, che si stampano fortemente nella memoria. Pochi tratti apparentemente semplici bastano a tracciare mondi interi. Magistrale.

Larry Filmaiolo  @  21/07/2011 12:33:55
   9½ / 10
capolavoro praticamente incommentabile. Inutile sprecare parole: ogni scena trasuda perfezione e sentimento. Tocca il cuore e l'anima.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Edgar Allan Poe  @  01/07/2011 21:18:31
   8½ / 10
"Fresco" di un 9 1/2 a quel capolavoro che risponde al nome de "Il fascino discreto della borghesia", sono costretto a mettere un'altro voto febbrile a questo film davvero bello di Kurosawa. E' incredibile! Io vedendo l'ambientazione sulla neve, in giro per i boschi, il gruppo di soldati ecc. ecc. mi aspettavo uno di quei film sulla guerra (che per quanto belli, forse risultano un pò pesantucci) come "Salvate il soldato Ryan" o "La grande guerra" (scusate se paragono un filmettino a un capolavoro assoluto). Invece no. E' una commovente storia sull'amicizia, che forse mai raggiunge dei ritmi lenti o roba simile... qualcuno forse per la durata di due ore e dieci si può spaventare, ma ci sono tanti capolavori che durano anche di più, e pure il patetico "Titanic", di una banalità da capogiro, dura oltre tre ore...
E lasciamo perdere il fatto che "Titanic" ha vinto 11 Oscar e "Dersu Uzala" uno solo, su quello non scrivo una sillaba, dico solo che è una cosa semplicemente vergognosa.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR elio91  @  12/06/2011 12:29:23
   9 / 10
Il commento contiene spoiler.


Che si può dire che non sia già stato detto nei commenti precedenti?
Dopo il tentativo di suicidio di Kurosawa e 5 anni dal suo ultimo film,l'ingiustamente maltrattato (all'epoca) Dodeskaden,il suo ritorno è costellato da un film di grandissima evocazione visivia e umanistica,non a torto considerato tra i suoi grandi capolavori.
Dersu Uzala è un'opera incentrata sul rispetto e l'amicizia; in questo senso certamente è uno dei film più belli su questi temi e riesce ad esserlo in maniera anticonvenzionale e lontanissima da qualsiasi tentativo di ricercare sentimenti facili o lacrime a fiumi con musiche smielate. Tutt'altro,Kurosawa parla di semplicità e anche lo stile visuale è quando di più semplice possa esserci,ma i personaggi che si muovono in mezzo ai colori multiformi della tundra recitano in un immenso teatro naturale in cui le parole hanno pochissima importanza in confronto a tutto il resto.
Dersu Uzala poi,il cacciatore che dà il titolo al film,è una delle rappresentazioni più belle e commoventi di un uomo votato al rispetto per tutto ciò che lo circonda. Una sorta di eroe che si potrebbe dire benissimo senza fucile,che si muove attraverso le insidie naturali volgendole a proprio favore,dotato di un senso di amicizia sconfinato ed universale (mi ha lasciato con gli occhi lucidi quando più volte abbandonava dietro di sé oggetti e cibo solo perché altri uomini potessero utilizzarli). Per lui il principio unitario è semplicemente un tutt'uno: tutti sono uomini e tutti meritano la vita.
Ed è bellissimo anche questo incontro con il capitano russo e l'amicizia densa di significato che nasce tra i due. Due anime o due mondi differenti solo sulla carta ma dal cui incontro nascue un insegnamento che arricchisce.
E quando nel finale accade che la morte (causata dall'uomo ingordo e prepotente,ma sempre lasciato sullo sfondo da Kurosawa) porti via l'uomo,l'amicizia e l'amore non finiscono e continuano in un ciclo continuo. Se si nota bene il film finisce con una morte e inizia sempre con la stessa e la ricerca di una tomba che non c'è:però il capitano non ha dimenticato Dersu e i suo insegnamento fondato sull'amore.
Quando la semplicità tocca una grande onestà d'animo e non si abbandona ad un senso di ricercato virtuosismo a tutti i costi,nascono questi grandi capolavori capaci di ammaliare per la loro completezza,e visiva e di significato.

Gruppo REDAZIONE amterme63  @  13/08/2010 16:36:31
   10 / 10
E' un film formalmente semplice, appassionante, visivamente sublime, dal messaggio assolutamente coinvolgente e attuale.
I veri protagonisti sono la Natura e l'Amicizia. E' un film anche sul valore e sul dovere della Memoria, del tramandare ai posteri il ricordo e le esperienze di chi ha già provato la vita e il mondo e che può così insegnare qualcosa ai nuovi arrivati.
Ritorna quindi anche in questo film il tema fondamentale di molte opere di Kurosawa: il rapporto umano fra un giovane entusiasta ed energico e un maestro saggio ed esperto.
"Dersu Uzala" dovrebbe fare parte delle opere d'arte da conservare di fronte ad una eventuale distruzione dell'attuale civiltà umana, per poter idealmente trasmettere i valori su cui ricostruire un nuovo futuro modo di vivere.
Capolavoro.

Vedi recensione

Romi  @  28/05/2010 13:32:12
   7 / 10
Film che esalta il sentimento dell'amicizia, poetico, ma preferisco altri film di Kurosawa meno soporiferi

Manu90  @  30/04/2010 16:13:01
   7 / 10
Buon film, bella la storia, ottima la fotografia e bravi gli attori. Tuttavia non lo considero un capolavoro, come molti fanno invece.

Melemiele  @  19/01/2010 15:49:42
   10 / 10
film impressionante...

edmond90  @  09/09/2009 23:27:18
   10 / 10
Il piu grande film sull'amicizia che sia mai stato girato.EPICO

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Ciumi  @  24/07/2009 19:09:20
   8 / 10
Chi sa raccontare storie semplici ha virtù altissime, perché dispone della capacità di risvegliare in chi le ascolta i sentimenti più puri.
Kurosawa possiede queste virtù così rare e preziose. E con “Dersu Uzala” ci apre uno squarcio ad un mondo trascurato, che è tutto racchiuso nell’animo di quel singolare cacciatore, Dersu appunto. A questo “Nanook delle tundre” viene subito d’affezionarsi. Le sue parole aprono il cuore. L’immacolato splendore degli spazi innevati, l’impenetrabile colore della foresta, la natura, bellissima, divengono la unica dimora. Morirà lì dov’è vissuto, perduto, ma il suo messaggio non lo si può dimenticare. E’ una favola antica, di quelle da tramandare ai nipoti, sincera, di rispetto, di saggezza, di amicizia.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  27/04/2009 13:08:28
   8 / 10
Spesso è con storie semplici come questa che si fa il cinema!
Kurosawa racconta l'amicizia tra un soldato Russo e un Mongolo che si incontrano nella tundra quasi per caso...Gli insegnamenti del saggio Mongolo faranno apprezzare ai soldati i doni della natura!
Storia asciutta che non lascia spazio a scene trionfalistiche sull'amore o sull'amicizia ma racconta semplicemente una vicenda umana!
Film toccante e riflessivo!

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  27/11/2008 17:55:08
   9 / 10
Un inno alla solidarietà umana e all'amicizia fra uomini sullo sfondo magnifico di una natura dura ed affascinante. Bellissimo film di Kurosawa, al suo ritorno dietro la macchina da presa dopo un periodo tormentato. Riesce a commuovere senza una punta di retorica e senza scadere nel facile sentimentalismo. Da non perdere.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Freddy Krueger  @  30/04/2008 21:15:12
   7½ / 10
Buona storia commovente, bella fotografia, degna di nota la regia, bravi attori e bene il doppiaggio in italiano. Niente da dire.

2 risposte al commento
Ultima risposta 30/04/2008 22.22.13
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Invia una mail all'autore del commento wega  @  26/02/2008 10:15:03
   9 / 10
Grande affresco umanitario-naturalistico dal sapore epico per gli spazi aperti.
Kurosawa contrappone sistematicamente il gelo della taiga al calore del sole, metaforicamente sul versante plastico-figurativo è la storia di una piccola stella, che porta giovialità, serenità ad un gruppo di soldati, addirittura vitale per qualcuno. Dersu citerà anche il sole, definendolo un "Homo".
Meraviglioso incontro con la natura, e i suoi quattro esponenti principali, aria, acqua, terra e fuoco, una pellicola atipica, in parte girata in modo documentaristico, dall'altra con una delle più classiche e potenti drammaturgie, preambolo drammatico, dramma ed epilogo.
Anche fotograficamente è impeccabile, e se gli esterni -che il regista ci da tutto il tempo per ammirarli- sono di una bellezza inconfutabile, gli interni addirittura rimandano al migliore del Bergman, una fotografia asciutta, non pretenziosa, candida, paradossalmente sembra quindi non ricercata.
Il film termina con un epilogo che non ha niente a che vedere con i canoni Hollywoodiani, non c'è esaltazione, non c'è retorica, il finale di una storia di un'amicizia così profonda e casuale che non può lasciare indifferenti.

taras bulba  @  13/02/2008 17:09:52
   7½ / 10
Bella storia e splendida fotografia.
Mi è piaciuta meno il fatto che dersu sia stato così serviziole e devoto al capitano, quasi come fosse stato il suo servo.

vigno4president  @  13/02/2008 16:22:41
   9 / 10
poetico, dal finale triste e con immagini fantastiche...
da vedere

éowyn_3  @  09/01/2008 18:22:43
   8 / 10
tra natura e amicizia, una storia semplice narrata con realismo e quasi freddezza, ma con intensità, tanto da sapere alla fine commuovere. splendidi paesaggi e buona colonna sonora

ogedei  @  12/10/2007 01:16:15
   10 / 10
per me il più bel film.

2 risposte al commento
Ultima risposta 12/10/2007 02.44.34
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Beefheart  @  03/07/2007 23:40:13
   8½ / 10
Bellissimo film intenso e poetico, made in URSS, sull'amicizia ed il rapporto uomo/natura. Dersu Uzala è il nome del meraviglioso personaggio protagonista: un piccolo uomo, cacciatore mongolo, di etnia Goldi, che vive nella taiga in perfetta simbiosi con la natura circostante, a volte amica, a volte avversa. L'altro protagonista è il capitano Arseniev, con la sua squadra incaricato di compiere rilevamenti topografici del territorio ai confini con la Manciuria cinese. Quando i due si incontrano, casualmente, una notte, nel fitto della foresta, nasce subito una promettente collaborazione e Dersu diventa la guida del gruppo. In seguito maturerà una vera e propria amicizia che li preserverà nei momenti più difficili della spedizione. L'aspetto più suggestivo sta, senza dubbio, nella magistrale caratterizzazione di Dersu, rappresentato come una miscela portentosa di animismo, naturalismo, generosità e saggezza, concentrata in un omino di un metro e cinquanta, perennemente infagottato in pesanti copricapo e abiti di pelliccia, armato di un vecchio fucile e di un legno biforcuto, che se ne va, ramingo, per la taiga siberiana, a parlare con gli elementi e gli animali, che uccide solo per mangiare. Lo spettatore, come del resto il capitano Arseniev, non può fare altro che innamorarsi di tale personaggio, capace di impartire preziose lezioni di vita senza avere la minima pretesa di insegnare alcunchè. Quasi tutte le scene sono girate all'esterno, tra boschi, laghi ghiacciati e fiumi impetuosi; la fotografia è ottima e la recitazione all'altezza, soprattutto per l'indimenticabile Maksim Munzuk, alisa Dersu, musicologo nella vita reale. Da vedere.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento thohà  @  28/05/2007 13:37:57
   8½ / 10
Commovente storia tra due amici, il vecchio Dersu (un Gold, mongolo) ed un capitano russo che gira per la tundra prendendo misurazioni e facendo rilievi.
Delicato il vecchio, che si aggrega alla piccola compagnia, e regala tutto il suo sapere sulla foresta con la profonda conoscenza che ha della natura e della vita all'aperto.
Grande la generosità di questo piccolo uomo. Accampati presso una capanna abbandonata, prima di andarsene chiede al capitano qualche fiammifero, un po' di riso e di sale, lui raccoglie anche un po' di legna e lascia tutto nella piccola abitazione, spiegando: "Quando altro arriva, trovare mangiare e fuoco, Lui bene, stare".
Durante una spedizione, il militare e Dersu si salvano soltanto per la tempestiva reazione di quest'ultimo che non si abbandona, ma raccoglie cannicci velocemente per formare un riparo. Sembra d'acciaio questo ometto dalle gambe storte.
Arriva l'ora dell'addio. Il capitano ed i suoi uomini hanno imparato molto e sono arricchiti da questa esperienza.
Il tempo passerà e ci sarà un nuovo incontro tra il Dersu ed il capitano, ma tutto sarà diverso per un piccolo incidente che turba non poco il vecchio e che cambierà la sua vita.

AKIRA KUROSAWA  @  08/05/2007 17:30:37
   10 / 10
il miglior film sull amicizia mai realizzato nella storia del cinema. kurosawa usciva in questo periodo da un momento molto grigio perche aveva appena tentato il suicidio per l insucceso del suo precedente film e cosi i sovietici gli hanno detto .peche nn viene a fare un film da noi? e cosi fu ed ecco dersu uzala.
bellissima la fotografia con dei colori verdi stupendi, bravi gli attori e bellissima la musica. capolavoro

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento matteo200486  @  23/01/2007 08:31:57
   10 / 10
...bellissimo... Film sull'amicizia, molto ben interpretato... Quello che mi ha colpito, in particolare, è stato l'assenza di moralismo nello sviluppo del tema... Solo un grande come Akira Kurosawa poteva regalarci questo capolavoro...

quaker  @  07/07/2006 23:32:33
   10 / 10
Mitico capolavoro di Kurosawa. Guardatelo: Dersu, uomo solo. Vecchio cacciatore, solitario come Santiago. Dersu nella taiga e, sperduto, ormai vecchio, in casa del capitano. Korosawa è un regista gelido e spietato come pochi, e in questo film assolutamente straordinario dà il meglio di sè. fa commuovere lo spettatore, ma resta algido e perfettamente padrone della materia che deve trattare, senza nulla concere alla retorica.

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER

Dick  @  16/06/2006 01:01:51
   9 / 10
Film semplice e allo stesso tempo profondo a sfondo naturalistico realizzato da Kurosawa quando era in gravi difficoltà che non risulta affatto banale e lento al punto giusto.
La scena della tempesta molto ben fatta e toccante a livello visivo.

Sbanallaus  @  12/04/2006 21:52:16
   10 / 10
Film girato quasi come un documentario che ti coinvolge tantissimo... non si può non amare il protagonista e capire pienamente il suo amore per la natura e il disaggio nel vivere in citta. Film che fa capire anche l'angoscia e lo stress della vita moderna rinchiusi dentro scatole a fare cose inutili. Un vero inno alla natura.

Gruppo COLLABORATORI bungle77  @  01/04/2006 11:25:50
   9 / 10
Che dire...Kurosawa rasenta la perfezione nel trattare il tema dell'amicizia... il film non si lascia mai andare in facili sentimentalismi ed in inutili moralismi. Scenografia splendida... ottimi anche i due interpreti

style  @  14/01/2006 23:40:54
   9½ / 10
film bellissimo, poetico e commovente, spettacolare e inedita l'ambientazione.


L'unico appunto è il doppiaggio in italiano (almeno la versione che ho io...) fatto a mio avviso in modo mlto approssimativo...

Zoso87  @  05/01/2006 21:29:36
   8 / 10
Bel film, storia dove l'uomo incontra la natura e l'amicizia. La natura divide ed è avversa ma unisce gli uomini nelle difficoltà allo stesso tempo...

xxxb9s  @  12/12/2005 01:37:48
   7½ / 10
bel film, ben fatto , bravi attori ,storia toccante e profonda.

ma la media è troppo alta...

mi sa ke ogni volta ke si commenta un film "antico" c'è sta tendenza ad abbondare... "perchè fa figo"

ridimensioniamoci un po'

6 risposte al commento
Ultima risposta 30/04/2008 21.22.24
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Crimson  @  11/09/2005 14:22:17
   8 / 10
Pochi anni dopo aver tentato il suicidio, Kurosawa torna a realizzare un (altro) film meraviglioso. Si tratta di un film insolito: è ambientato nella taiga russa(uno scenario fantastico), e ha come protagonisti attori non-giapponesi. Dersu è interpretato dall'ottimo Maksim Munzuk, un attore di teatro a quanto pare non professionista; il capitano Arseniev dall'altrettanto bravo Juri Solomin (che ricordo nel magico film "La tenda rossa"). Tra di loro si stabilisce un rapporto strettissimo. Per natura sono da una parte molto simili: probi, leali, coraggiosi; dall'altra sono simboli di realtà agli antipodi: la civiltà (il capitano) e la vita incontaminata (Dersu). In superficie il film è una storia di solidarietà e amicizia; scavando più in fondo, è una denuncia del tramonto definitivo del rapporto uomo-natura, in chiave pessimistica. Dersu ha uno stile di vita immutabile, e non potrà mai adattarsi alla vita in città, nonostante il capitano sia convinto del contrario. "Sarà solo questione di tempo", esclama quest'ultimo, cercando di rassicurare il piccolo uomo saggio.
Così, nonostante la grande intelligenza, Arseniev non può capire che il proprio ottimismo non ha ragione di esistere.
Non è colpa sua, ma di una società che con le proprie comodità si illude di poter rispondere a tutti i bisogni dell'uomo.
A me il film è piaciuto molto, e mi ha colpito il messaggio, anche se preferisco altre tematiche di questo straordinario e poliedrico regista.
Credo che l'ambientazione sia una tra le più belle della storia del cinema.


Prof  @  07/03/2005 07:44:13
   10 / 10
Un film dal sapore epico. La figura del protagonista resta paradigmatica e carica di fascno anche per l'uomo moderno.

Gruppo REDAZIONE maremare  @  06/02/2005 00:47:27
   10 / 10
Bellissimo film di Kurosawa.
Il richiamo della foresta in versione autorale.

1 risposta al commento
Ultima risposta 07/06/2005 01.28.51
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento Andre85  @  29/12/2004 18:21:15
   10 / 10
...quando la poesia incontra il cinema...

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