destricted regia di Matthew Barney, Marina Abramovic, Marco Brambilla, Larry Clark, Gaspar Noè, Richard Prince USA, Gran Bretagna, Francia, Italia, Yugoslavia 2006
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Sinceramente non mi ha colpito troppo, corto di Noè a parte (secondo me il migliore), che ho riconosciuto subito per stile, musiche e temi (praticamente riprende gran parte della visione del locale dove Cassel cerca lo stupratore in Irreversible, di 4 anni prima).
Tutto morbosetto e noioso (Clark in primis, e per ben 40 minuti, nonostante ci siano vere pornodive, come Sativa Rose e nonostante si finisca pure con un rapporto sessuale completo); se proprio devo salvare qualcosa assieme a Noè, salvo il corto di Barney, che ha uno stile originalissimo e quasi ironico, condito da buone riprese.
Per il resto, Brambilla usa due minuti che, per stile, mi han ricordato il Kiss di Warhol, l'Abramovic (che è davvero weird nel raccontare pratiche antiche) almeno mostra gente che si "incula la terra", proprio come in Novecento e Subconscious cruelty mente Prince e Wood non brillano per nulla in particolare (il primo recuperara un vecchio porno amatoriale mentre il secondo mostra un tizio che si masturba); pochetto per interessare davvero.
Il film si lascia vedere ma è un pò fine a sè stesso; se proprio dovete, recuperate solo Noè (che mostra pure Katsumi e Manuel Ferrara!) e Barney (entrambi dureranno sui 40 minuti in totale...).
difficile valutare un opera del genere...7 corto/medio metraggi molto diversi fra loro ma con tema comune il sesso nelle sue varie forme o ''perversioni'' se cosi possiamo definirle. Mi aspettavo sinceramente un'opera molto + hard e molto + feticista/deviata invece tutto sommato cè della poesia in tutto cio' anche sè è molto velata ( come nel corto di barney x esempio ) .
nel complesso è tutto molto noioso e di difficile interpretazione, l'episodio + bello e anche l'unico che mi ha un po scosso è quello di larry clark, abilissimo ancora una volta a mostrare impietosamente una gioventu' ormai priva di valori .
al contrario di quanto ha detto ciaby, ho trovato molto noioso l'episodio di marina abramovic ( e anche disgustosa la storia del pesce nella vagina per non parlare dei bimbi unti col fluido vaginale bleh ) e quello di noè non sono riuscito a finire di vederlo xke' tutti quei flash sono davvero al limite della sopportazione.
anonimi gli altri episodi tranne quello di barney forse quello stilisticamente migliore ma anche il + complesso.
6 politico , chiaramente non un film per tutti, solo x amanti dello sperimentale estremo
Registi d'ambito sperimentale esplorano l'utilità e la ferocia della pornografia attraverso l'arma del cinema alto e del vigore intellettuale. Ne esce un'opera poliedrica, altalenante di qualità, ma comunque suggestiva e indispensabile. Poco consigliata ai puristi del cinema e assolutamente imprescindibile per gli amanti del cinema surrealista.
Sync (Marco Brambilla)- 2'
Ritmo serrato, scattante e passionale quanto un orgasmo. Scene di sesso, baci, abbracci ed effusioni tratte da film, telefilm e materiale pornografico: sotto una martellante musica tutte queste figure rosee si confondono, si sovrappongono, diventano un tutt'uno, si toccano, si sfiorano. Il risultato è eccelso, interessante e la brevità contribuisce alla perfezione di un cortometraggio semplice, ma sconvolgente. VOTO : 9
House Call (Richard Prince) - 13'
Pornazzo di donne sole o accompagnate, filtrate dalla lontananza di una pessima qualità visiva e di un'assenza di audio che fa tanto filmino casereccio anni '70, con tanto di tette e peni dalle misure esagerate. La scarsa qualità contribuisce a sottolineare l'essenza effimera del porno, ma a parte qualche fichetta il risultato è pessimo e totalmente esasperante. Il peggiore del lotto. VOTO: 3
We Fuck Alone (Gaspar Noé)- 24'
Inizio rassicurante XD: un avvertimento dichiara che il film è vietato alle persone affette di epilessia e ben presto capiremo perchè. La telecamera diventa una spia che si accende e si spegne sotto un inquietante rumore ripetuto, come quello di un interruttore. Tutto questo per ventiquattro minuti. nei flash di luce vediamo gente che si masturba, stanze disordinate e persone pronte al contatto fisico. Notiamo anche, però, che le persone che vivono un rapporto d'amore sono solo improntate su video, mentre quelle che si masturbano sono reali. Il risultato è una feroce critica alla realtà umana contemporanea: un attacco alla solitudine, alla decadenza delle emozioni e alla superficialità di un gesto basato sulla passione altrui. L'ininterrotto flash diventa quindi un intermediario tra finzione cinematografica e realtà che spiazza, strania e alla fine stupra lo spettatore. In una scena vediamo un'effusione tra una ragazza e il suo orsacchiotto di peluche: il tutto viene ripreso con un'incredibile poesia e realismo inquietante. Sul volto della ragazza c'è felicità, ma lo spettatore è in grado di comprendere il suo desiderio d'amore che non verrà mai realizzato. Disperazione, dolore, silenzio.
Il risultato è sicuramente straniante, spesso noioso: ma il fascino di questo corto è indubbio. VOTO: 7.5
Hoist (Matthew Barney) - 14'
Capolavoro. Il solito genio di Barney riesce a descrivere in modo grottesco e macabro il sesso, attingendoci una valenza artistica notevole. Bellissima la fotografia lugubre, meravigliosa l'idea di partenza, devastante il risultato finale. Quattordici minuti di cinema puro, crudo e destabilizzante. Meraviglioso. Disturbante sì, ma anche galiardo. VOTO: 10
Balkan Erotic Epic (Marina Abramovic)- 14'
Insieme ad "Hoist" Il mio preferito del lotto. La regista jugoslava descrive con una potenza disumana delle immagini i riti erotici che si praticavano tempo addietro nell'Europa Dell'Est per contemplare la fertilità e allontanare le malattie. La potenza visiva, i colori vivaci, la voice-off da documentario, gli inserti cartoonistici...ne esce un corto potente, grottesco e persino sensuale e macabro: uomini che masturbano la terra per approvigionare il raccolto, donne che si massaggiano i seni guardando il cielo per propiziare la serenità. Un corto originale, schizofrenico e fuori dagli schemi. Capolavoro. VOTO: 10
Death Valley (Sam Taylor Wood) - 9' Un uomo si masturba in una terra arida. Raccontato così, questo corto può sembrare piuttosto sfacciato e in effetti è così: nove minuti disperati e selvaggi risolti in un unico pianosequenza. Un uomo solo in una terra sola cerca la felicità attraverso il solo gesto in grado di consolarlo. Lo sforzo però, sfocerà in pianto e, come, "We Fuck Alone" emerge una certa critica nei confronti dell'incomunicabilità umana e del complesso andamento delle relazioni umane. Interessante. VOTO: 8
Impaled (Larry Clark) -38'
Questo mi ha deluso per metà: pare la pecora nera del progetto. Certo è migliore anni luce dall'orrendo "House Of Call", ma è troppo reale, troppo poco grottesco che si distacca in modo esagerato dagli altri. Ciò è influenzato dal fatto che Larry Clark abbia più una posizione cinematografica che sperimentale e in questo suo frammento di quaranta minuti emerge la sua idea di cinema come "indagine delle torbidi passioni dell'adolescenza". E' anche l'unico corto del lotto ad avere una sorta di trama. Tuttavia non coinvolge, non appassiona e rimane fine a sé stesso. Gli ultimi vorticosi quindici minuti sono la parte migliore. VOTO: 6