In una periferia sospesa tra metropoli e natura selvaggia, dove l'unica legge sembra essere quella del più forte, Marcello è un uomo piccolo e mite che divide le sue giornate tra il lavoro nel suo modesto salone di toelettatura per cani, l'amore per la figlia Sofia, e un ambiguo rapporto di sudditanza con Simoncino, un ex pugile che terrorizza l'intero quartiere. Dopo l'ennesima sopraffazione, deciso a riaffermare la propria dignità, Marcello immaginerà una vendetta dall'esito inaspettato.
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Garrone si conferma il mio regista italiano preferito. Qui si ripropone con una storia inventata che trae spunto da un terribile fatto di cronaca nera.
Il regista migliora sempre di più, con una fotografia incredibile che rievoca le vecchie pellicole dei neorealisti italiani. Location sempre al meglio, luoghi e angoli della nostra Italia che solo lui riesce a scovare e a rendere visivamente così bene. Cemento, povertà, degrado. Siamo abbandonati a noi stessi. Sicuramente uno dei punti di forza è l'ambientazione.
Purtroppo non riesco a dire lo stesso del resto, non sono d'accordo con il premio vinto a Cannes (che poi hanno dichiarato che hanno voluto accontentare un pò tutti con i premi, bah, e che è una spartizione?) dall'attore che sforna comunque una buona prova ma più che interpretare mi è sembrato essere proprio così nella vita reale: è stato più che altro se stesso. Ho preferito di gran lunga la prova dell'antagonista Simone che mette davvero ansia e sembra sul serio uno di quegli energumeni con cui risulta impossibile ragionare. L'altro punto a sfavore a mio avviso è la storia, troppo scarna, troppo semplice e che mi ha lasciato proprio poco. Va bene lo spaccato ma qui è quasi un duetto tra i due attori che pochissimo racconta della società in cui vivono: poco sappiamo all'inizio e poco sapremo alla fine del film. Cosa ci vuoi dire Garrone? Che la violenza chiama violenza? Che anche il più innocuo dei personaggi può trasformarsi in un feroce assassino a causa della società che lo insidia?
Non lo so, mi è sembrato tutto troppo piatto e gia visto e stravisto come messaggio. Alla fine mi sono ritrovato con la domanda: e quindi? 2 ore di "bullismo" tra i due, quasi unici, protagonisti non mi sono bastate per sentirmi appagato. E non mi ha mai emozionato.
Il definitiva non il suo migliore e nemmeno il mio preferito. Titoli come "Gomorra, l'imbalsamatore, Reality e Primo Amore" per me rimangono superiori in quanto a storia, originalità e coinvolgimento. Come comparto tecnico qui siamo un gradino sopra ma preferisco una regia meno raffinata e una storia più coinvolgente e di spessore.
Bello ma con un messaggio che non mi ha affatto soddisfatto. Da vedere comunque.