don't look now - a venezia un dicembre rosso shocking regia di Nicolas Roeg Gran Bretagna 1973
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don't look now - a venezia un dicembre rosso shocking (1973)

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locandina del film DON'T LOOK NOW - A VENEZIA UN DICEMBRE ROSSO SHOCKING

Titolo Originale: DON'T LOOK NOW - A VENEZIA UN DICEMBRE ROSSO SHOCKING

RegiaNicolas Roeg

InterpretiJulie Christie, Donald Sutherland, Hilary Manson, Clelia Matania

Durata: h 1.50
NazionalitàGran Bretagna 1973
Generethriller
Al cinema nel Novembre 1973

•  Altri film di Nicolas Roeg

Trama del film Don't look now - a venezia un dicembre rosso shocking

La figlia di John e Laura Baxter, Cristina, annega in uno stagno. Da Londra la famiglia si trasferisce a Venezia. Laura si lega alle sorelle Wendy ed Hellen, la quale dice di poter contattare Cristina nell'aldilà, cosa che non piace assolutamente a John, mentre si susseguono misteriosi omicidi apparentemente scollegati a questa vicenda...

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Voto Visitatori:   7,55 / 10 (56 voti)7,55Grafico
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Voti e commenti su Don't look now - a venezia un dicembre rosso shocking, 56 opinioni inserite

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Commenti negativiStai visualizzando solo i commenti negativi

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Angel Heart  @  11/01/2015 16:02:16
   5 / 10
Lo stile di Roeg, onirico e pregno di salti confusi tra analessi e prolessi, non mi e' mai andato a genio.
Un thriller piatto e monotono dove non succede nulla se non nel delirante finale (che spiega tutto e non spiega niente); l'alone da cinema europeo e gli stralci di una Venezia da incubo (popolata da individui alquanto sinistri) di certo non bastano a farne un buon film.
Incolore la prova di Sutherland, invisibile la Christie, ma buone le musiche dell'esordiente Donaggio.

BlueBlaster  @  15/04/2014 14:02:33
   4½ / 10
Mi spiace andare controcorrente ma a me questo film (titolo italiano di un trash ignobile) ha fatto proprio càgare...
Posso capire che in linea di massima possa essere stato catalogato come cult viste le qualità tecniche e sopratutto il climax torbido ed il finale straniante che avranno fatto il loro effetto 40 anni fa!
Io, adesso nel 2014, valuto il film per quello che mi ha trasmesso e per come effettivamente l'ho trovato personalmente...e non mi è piaciuto praticamente in nulla!
Intanto la sceneggiatura ha quel surrealismo che non è che mi faccia impazzire, ha una serie di messaggi nascosti che lo rendono un film un pò intellettuale ma che inficiano nella scorrevolezza e nella continuità narrativa.
Regia e fotografia invece sono di ottimo livello regalando qualche sequenza interessante (specie nei primi minuti e nel finale) e a volte inquietante...si fa poi un uso del montaggio particolare che piaccia o meno da un certo carattere distintivo alla pellicola.
Buona la scelta di Venezia tra canali e calli ombrose, fa simpatia (e lo dico da veneto) sentire parlare in veneziano e spesso era poco credibile e anche un pò ridicolo, specie perché in certe occasioni il dialetto e le cadenze erano giuste ma altre volte si fondevano con il meridionale...
Cast di prima scelta che fa il suo dovere, comunque ho trovato ostentato l'erotismo e la scena dell'amplesso che si poteva tranquillamente evitare e mi sembra inserita solo per voler stupire.
E per finire...si cita tanto il finale come fosse uno degli apici del terrore ma, a parte il colpo di scena, non mi è sembrato così tanto da brividi o perlomeno non lo è più ma anzi mi è parso grottesco.
Può benissimo piacere, specie agli amanti del thriller-horror all'italiana (perché anche se il film è inglese io ci vedo tanto italian style), ma secondo me non merita poi molte lodi se non per la regia di Roeg.
Fulci e Argento trarranno insegnamento da questo stile morboso, dal montaggio spesso serrato e dall'intelligente uso dei colori...ecco se proprio devo trovare un pregio a questa opera è quello di fare da pietra miliare.

Jack_Burton  @  26/12/2013 19:13:18
   2 / 10
Film che apparte la scena finale, piuttosto agghiacciante, non è presentabile in termini cinematografici...è tutto malfatto e pressochè amatoriale.
Se questo è un "CULT", io sono il papa...

Leonardo76  @  02/06/2012 11:48:51
   4½ / 10
Troppo confusionario per i miei gusti e con un finale forse tra i più ridicoli e senza senso che abbia mai visto. Bella l'ambientazione (difficile il contrario visto che è Venezia) e inquietanti le 2 sorelle, fuori contesto e troppo lunga la scena di sesso. Non capisco che senso abbia mettere una sfilza di personaggi equivoci e (almeno dalle apparenze) con dei segreti da nascondere

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER e poi si scopre che il maniaco altro non è che...

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER.
Tipico film che parte bene e poi si perde nel nulla stile Blow-up di Antonioni.

CHIVALEVOLA  @  05/12/2011 01:29:06
   3½ / 10
Ho aspettato 38 anni, prima di mandare giù 'sto fetecchione!
Stasera, alla fine... *******bònachettranvata!
Without rhyme or reason! Attori sprecati, Venezia sprecata!
Beh... ho proprio dovuto andarmi a documentare sul director... dovevo riuscire a capire, come si potesse mettere in piedi un accrocco come c'era riuscito lui, quel Roeg!
E guardate cosa dice, del suo "modo registico", wikipedia: "... Accade, poi, spesso che Roeg organizzi il materiale narrativo in forme disgiuntive e semicoerenti, riservandosi di riallacciare un senso generale nelle sequenze finali dei suoi film, in cui si addensano informazioni addizionali che risultano cruciali per lo sciogliersi del nodo della trama..."
...
Okay... qualunque sia il senso di ciò che è scritto in questo virgolettato sopra... ora si spiega tutto!
...
Salvo, lo sciogliersi del nodo della trama! Quello è ancora molto ben ingarbugliato!
Sarà colpa delle forme disgiuntive e semicoerenti?
Quanto odio, il popolo d'essai!

E il doppiaggio! Costava troppo, non lasciare gli interpreti a muovere le labbra silenziosamente, in tutte quelle occasioni? Cos'è, non riuscivano a tradurre il dialogo? *******cheppena!

JOKER1926  @  04/07/2011 17:02:11
   5 / 10
Classificatosi ottavo posto nella graduatoria ufficiale cinematografica inglese "A Venezia un Dicembre rosso… Shocking", dovrebbe essere , in una congetturata linea teorica, un film sublime rispettando in pratica la propria risonanza verso il pubblico. Effettivamente questa pellicola del 1973 di Roeg una buona valutazione è riuscita a procurarsela, questo però grazie ad un pubblico assai superficiale che, evidentemente, ha adocchiato solo alcune sfaccettature del lato tecnico.
"A Venezia un dicembre rosso… Shocking" mostra chiaramente delle particolarità. La città del film è Venezia, ma questo non è niente. Infatti la città marina è trasformata in un posto lugubre e forzatamente tremendo ove non emerge nulla di genuino e solare, nasce e si sviluppa invece un alone di una potenza oscura grandissima. Atmosfera senza dubbio ben edificata, forse eccessiva ma la regia è consapevole di tale progettazione visto che lo spettatore è immerso in un film di genere Thriller. Proseguendo brevemente il discorso sul versante tecnico c'è da riconoscere la buona musica e gli attori discreti.

In questa prima analisi, alquanto tecnica, non sono effettivamente emerse pecche imperdonabili, ma andiamo con calma, c'è da analizzare il lato contenutistico, e qui iniziano seri guai.
Infatti ciò che non convince minimamente in questo prodotto è proprio la storia.
Difficile cioè trovare nel film filtri di logica, si naviga verso il buio visivo e concettuale. Per non parlare poi della sceneggiatura che circonda i protagonisti principali del film con delle figure strampalate di pessimo gusto. Insomma la cieca/veggente seppur esteticamente inquietante è un'icona molto improbabile e ridicola. Non convince nemmeno il commissario di polizia, irritante immagine cinematografica nel frangente.
Il film attorniato dalle note atmosfere nonostante tutto non riesce mai a decollare, molta confusione narrativa, nel finale il "no sense" domina soavemente. A conti fatti le suggestioni, come la premonizione, non mancano certamente ma oltre ad esse escono fuori molti punti morti a livello di concettualità. Non si capisce nulla in pratica, il killer è probabilmente una farsa (potrebbe forse andar bene) ma parliamoci chiaro, a livello di spiegazioni e di attuazione pratica resta poco, anzi pochissimo.
Qualcuno potrebbe difendere il lavoro del '73 con la scusa che sia stato in linea di massima un prototipo, un modello di far cinema ma francamente, questa teoria gode di un'umile convinzione. Insomma si salva qualche trovata, ma niente di geniale, sicuramente.

"A Venezia un dicembre rosso… Shocking" è da scartare, curioso ma poco efficace il finale.

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