Hollywood, anni Cinquanta: il giovane Ed Wood, che ama vestirsi da donna, realizza, nella maniera più incredibile, alcuni film poverissimi mediante espedienti ""produttivi"" spesso grotteschi. Fattosi amico di Bela Lugosi, ormai vecchio, misero e morfinomane, lo assiste fino alla morte. Dopo un incontro con Orson Welles, Ed Wood realizza il suo primo film di successo: ""Plan 9 from Outer Space"".
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L'Ed Wood ritratto da Tim Burton è un sognatore in possesso di poco talento e scarsi mezzi, un raffazzonatore di idee e di invenzioni, ma anche un personaggio di ammaliante ingenuità. I suoi b-movies fanno ridere e non sono da prendere troppo sul serio, per questo sono tornati alla ribalta. La domanda è: fino a che punto era convinto della limitatezza del proprio talento? Dalla manifesta mediocrità emerge qualcosa di straordinariamente sincero. Guardare un film come Glen or Glenda ad esempio per me è stata un'esperienza originale e spassosa, per l'improbabile accento inglese di Bela Lugosi, per la recitazione, ma anche e soprattutto per le immagini di repertorio inserite qua e là e sconnesse da tutto il resto. E così dalla genesi di questo piccolo film diventato ormai di culto (tornato in auge soprattutto grazie a questo disincantato e appassionato omaggio di Burton) via via verso gli scapestrati film seguenti, il film di Burton offre una galleria di personaggi inverosimili ma reali, e decine di situazioni grottesche raccontate con sincera devozione. Divertente e allo stesso tempo malinconico il ritratto di Bela Lugosi, magnificamente interpretato da Martin Landau, e bellissima la fotografia per l'ennesima favola nera di Burton, che qui riesce a sfoderare la sua ironia migliore.