elizabethtown (2005)

Sono stata molto indecisa sul voto, fosse per me mi asterrei pure dal darlo. Partiamo dalla debolezza del film: la durata. Una commedia come questa non necessita affatto di un'estensione tale. Non che mi abbia annoiato, anzi il ritmo è ben sostenuto, ma qualche ridondanza è innegabile. La materia non è nuova eppure la sceneggiatura è il punto forte della pellicola. Dialoghi frizzanti, stravaganti, grazie al cielo mai sentenziosi. Adorabile, per un usare un termine inflazionato, Kirsten Dunst, eccentrica, logorroica ma spiccatamente intuitiva. Orlando Bloom, che non rientra esattamente nei miei canoni né di bellezza né di recitazione, è qui insolitamente in parte, giustamente sottotono, malinconico e interiorizzato.
Molto suggestivo il viaggio in solitaria del protagonista, arricchito da vere chicche musicali. E a tal proposito, mezzo punto in più è per il monito di Claire, "make time to dance alone with one hand waving free", suggerito da una canzone di Bob Dylan.

Ottimo film con una magnifica Kristen Dunst...la trama regge e il finale è a dir poco stupendo...ottimo anche Orlando Bloom nei panni di un uomo distrutto dal suo insuccesso nel progetto di una vita...davvero da vedere

Un film stupendo

Dai su, commedia dopotutto simpatica che si lascia ben vedere, anche se una certa roba la si poteva evitare. Anche per vedere Bloom in un ruolo non in costume (qualcuno penderà che è meglio che rimanga lì ^_^).

Come hanno gia' notato molti prima di me, questo film è basato su una pessima e banale storia, mal girata e recitata in maniera piatta dal monoespressivo Bloom ed in maniera troppo calcata da K Dunst. L'unica cosa positiva è la colonna sonora, ma i gusti musicali di C. Crowe sono cosa nota!
Da guardare se e solo se sono stati esauriti sonniferi ed alcolici in casa per chi soffre di insonnia!

Ma Cameron Crowe é davvero quello di Almost Famous?(straordinario film)epperò é anche quello di gerrimegguair(odioso).
Mi accodo a Martina:
Bocciato.

Dopo l'indimenticabile Penny Lane di "Almost Famous", impossibile da rimuovere dal cuore, arriva la scoppiettante Claire, forte della vita che le esplode dentro, contagiosa nella solarità che ha al di fuori.
Udite, udite: la Dunst, qui, è tutto fuorchè antipatica come al suo solito. Oh, che sarà mai successo? Mah...

Questo è l'unico film di Crowe, dopo Almost Famous, che riguardo. E volentieri anche: la Sarandon, poi, vale sempre i soldi che spendo.

Classica storia d'amore raccontata nei film americani...che originalità!!!
Film lento,in alcuni momenti anche noioso oserei dire!Niente di nuovo purtroppo!

Mi aspettavo molto di più. Orlando bloom merita 4 mentre kirsten 8... è un film che non decolla mai, ripetitivo e certe scene non c'entrano nulla (come il bambino che urla).... é una commedia-sentimentale adatto forse ad un pubblico femminile..... DELUDENTE......

Divertente la prima mezz'ora...pallosissimo il resto del film...

Trovo che Elizabethtown sia uno dei film più sottovalutati, specialmente dal pubblico maschile, dell'ultimo anno.
Il film ha avuto un briciolo di popolarità soltanto grazie ad Orlando Bloom, che come al solito è fuori parte. Non ha la faccia da guerriero né quella di un manager abbastanza "senior" da aver già provocato un milione di dollari di danni ad una qualsivoglia azienda. Insomma, ha un viso che dimostra 21 anni ! Kirsten Dunst, invece, è giovanissima, ma riesce a calarsi in ogni parte piuttosto bene e qui il suo ruolo le calza come un guanto.
Si può salvare un film per la sua colonna sonora ? Sì. Eccome! E' già successo per Trainspotting, per I Tenenbaums e così farò per Elizabethtown.
La storia è piuttosto fiacca, ma si tratta di un ritorno a casa, un rilassante ritorno alle cose semplici della vita, una città rurale, la famiglia un po' bislacca, gli amici di sempre e una ragazza un po' svitata che ogni ragazzo vorrebbe avere al suo fianco.
Mi ha annoiato soltanto il monologo della Sarandon, veramente tremendo, ma quando la storia ritornava in carreggiata, lasciandosi trasportare da brani scelti con una accuratezza millimetrica, allora credo davvero che tra qualche tempo le donne capiranno che l'unica cosa sbagliata del film è proprio Bloom (e anche la Sarandon) e gli uomini che non è un film da donnette ciarliere, ma profondo e ottimista.

Film gradevole bene interpretato. Blum si rivela attore bravo anche nei mezzi toni e fuori dal Kolossal. Ambientazione affascinante per chi ama l'America del Mid-West, paesaggi da invito turistico. Forse il film è solo un po' lungo....

Se mi kiedessero un aggettivo per definire questo film risponderei certamente: Assurdo!!!
Nel film i personaggi sembrano tutti un po pazzi.....Un po surreali, cm se fossero dei cartoni animati....
Nostante cio, alcune scene del film mi hanno un po colpito ed è proprio x questo k do la Sufficienza!
Trama: 4-
Novita: 6
Attori: 7+
TOTALE: 5.66(Aumentiamo per eccesso va!) ----> 6

poteva essere un ottimo film se non ci fosse stato orlando bloom e se fosse stato tagliato di almeno 10 minuti...cmq un film godibile

scorrendo i commenti qui sotto leggo parole come "film insulso", "americanata" "lento e noioso" o "soldi buttati via" ; ma voi siete MATTI!!! un conto è dire non mi piace , un altro è buttare m..... su un'opera di un regista di talento assoluto come crowe, per di più su una storia in parte autobiografica sulla morte di suo padre.

Ma che film avete visto??? avete davanti una delle più belle commedie degli ultimi anni... Elizabethtown è un film bellissimo e emozionante che parla di morte ,di vita, di amore di successo e di ambizione ; racchiude in se una storia surreale che tocca le principali emozioni di cui è condita la vita e tutto questo arricchito da un magnifico ritratto della campagna americana, che mostra una faccia dell'america che molti non conoscono. Come dimenticare una colonna sonora MONUMENTALE e bravi attori in stato di grazia.

Insomma un film da vedere e rivedere che consiglio a tutti. A quei poveri cristi che lo hanno criticato consiglio di riguardarlo dopo aver visto "l'appartamento" "prima pagina" e altri tre o quattro film di quel genio di Wilder perche per scrivere quello che hanno scritto, questo nome probabilmente non lo hanno mai neanche sentito nominare.

Questo è un film strano... Ci sarebbero tutti i presupposti per un buon film, eppure si ha la sensazione che qualcosa non funzioni... Ci sono molte scene ad effetto in questo film... ma sono troppo lunghe! Tutte le scene si dilungano troppo... (quando parlano al telefono oppure quando fa il viaggio sono dei tipici esempi) Inizialmente è come se portassero freschezza e leggerezza... ma poi passano i secondi e i minuti (in certi casi anche un quarto d'ora.....) e le immagini iniziano a stuccare, a diventare pesanti a tal punto da farti sbadigliare e domandare quando mai la sequenza avrà termine... Quando finalmente si vedono i titoli di coda si ha quasi una sensazione di sollievo; personalmente ho pensato: "carino, ma era l'ora che finisse! Un ce la facevo più!".
Peccato perchè non è che il film sia lento, scorre, ma si sofferma troppo sulle singole scene, mettendo insieme tante, troppe idee carine e finendo alla fine per appesantire quello che dovrebbe essere una piuma.

Se entrate in sale e vi aspettate di riscoprire la satira tagliente di Jerry Mcguire o la leggerezza di Singles, beh rimarrete un po' delusi. Il film parte bene, ti avvince e diverte ma ben presto capisci che forse Crowe questa volta ha voluto un po' esagerare, trattando troppi aspetti ma nessuno veramente a fondo. Bloom è molto convincente e Sarandon ovviamente si dimostra la grande attrice che è ma, sinceramente, confinarla a 15 minuti di apparizione in tutto il film rende la sua interpretazione "slegata" da tutto il resto e sfiora quasi il ridicolo nella scena del tip tap, quando invece avrebbe dovuto essere la scenda forse più pfofonda di tutto il film! Spiace vedere tanta ottima carne messa al fuoco senza che poi nel piatto ti rimanga molto e soprattutto il finale, protratto angosciosamente di mezz'ora, a film ormai terminato, per concluderlo con un improbabile happy end, lascia con l'amaro in bocca e con la sensazione che l'unica cosa azzeccata fosse la colonna sonora e le belle scenografie....ma questa purtroppo non è una consolazione! Consiglio comunque la visione almeno per la buona volontà degli attori che rendono credibile la trama a tratti confusa e che danno l'idea di aver visto qualcosa di eccezionale nella sceneggiatura ...e se ce l'hanno fatta loro possiamo permetterci il lusso di tentare anche noi!

Due ore di niente assoluto. Niente trama, niente morale, niente di niente. Un film lento, talmente lento da non avere un senso.
Si parte dal fallimento lavorativo si passa per la morte del padre e si arriva ad un nuovo amore. Forse il messaggio del film è quello di non abbattersi perchè dietro l'angolo può sempre esserci qualcosa di bello? ma non scherziamo.
Chiediamoci piuttosto come può un attrice consolidata come la Sarandon leggere il copione di questo film e invece di gettarlo ad alimentare il fuoco del suo camino decida di accettare la parte e rendersi ridicola nella scena più stupida, triste e insulsa di tutto il film, ovvero quando alla commemorazione del marito si mette a ballare il tip-tap.
Sono soldi buttati in tutti i sensi, per i produttori (tra cui Tom Cruise), per i distributori, per la casa cinematografica e poi per noi che spendiamo per vedere queste boiate.
Le uniche cose che riesco a salvare sono la colonna sonora e gli ultimi 10 minuti in cui durante il viaggio per la route 66 si vedono cose interessanti come il motel dove morì Luther King con la camera ancora intatta da allora e diventata un museo e il memoriale con l'albero dei sopravvissuti di Oklahoma City teatro del terribile attentato di qualche anno fa.
Bloom forse serve ad attirare le ragazzine al cinema ma la Dunst tra l'altro è anche bruttina e non proprio un mostro di bravura.
Non sprecate i soldi andate a vedere qualcos'altro

Il sogno americano sta per infrangersi nel fallimento (anzi, "fiasco") personale del protagonista che soccombe al macigno della globalizzazione. E il protagonista riparte dalle radici, "regredendo" alle sue origini, recandosi nella cittadina paterna immersa (o dispersa) nella sconfinata campagna americana del midwest, ovvero la provincia più profonda, lontana dalle regole devastanti del business e della grande metropoli globalizzata californiana, laddove i caratteri sono più marcati, un po' rudi, ma genuini, piuttosto bizzarri agli occhi di Drew/Bloom. Claire, la hostess, è forse l'opportunità di riscatto, la nuova speranza del sogno americano, o quello che dovrebbe tornare ad essere, così la nuova corsa all'Ovest - che poi è un ritorno (all'inferno) -, nel più che tradizionale americanissimo mito "on the road", si trasforma in nuova conquista sotto la guida precisa e amorevole di Claire, che incarna, a mio avviso, una bella figura di donna salvifica e rivelatrice.

PS: potrei aver detto una serie di str.onzate, ma è quanto di meglio sia ruscito a trarre da questo film gradevole a tratti, ma non proprio travolgente.