el mariachi regia di Robert Rodriguez USA 1992
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el mariachi (1992)

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locandina del film EL MARIACHI

Titolo Originale: EL MARIACHI

RegiaRobert Rodriguez

InterpretiPeter Marquardt, Reinol Martinez, Consuelo Gomez, Carlos Gallardo

Durata: h 1.21
NazionalitàUSA 1992
Genereazione
Al cinema nel Febbraio 1992

•  Altri film di Robert Rodriguez

Trama del film El mariachi

Arrivato in città con la sua chitarra, il mariachi (cantastorie ambulante di origine messicana) si trova nel bel mezzo della guerra fra le bande di Moco, padrone di tutti i bar e di tutti i clienti, e di Azul (che tiene le armi in una custodia per chitarra). Per ulteriore complicazione, il giovane si innamora di Domino, la donna di Moco....

Film collegati a EL MARIACHI

 •  DESPERADO, 1995
 •  C'ERA UNA VOLTA IN MESSICO, 2003

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Voto Visitatori:   7,23 / 10 (71 voti)7,23Grafico
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Voti e commenti su El mariachi, 71 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

Sir_Montero  @  21/01/2013 15:33:00
   8½ / 10
Spettacolare e suggestivo affresco di un Messico polveroso e violento, annegato nel Pulp puro e febbricitante.
E' doveroso a mio avviso, quando si parla di questo film, sottolineare abbondantemente il fatto che sia stato girato con un budget veramente basso (all'incirca sui 7000 dollari) e senza l'ausilio di attori famosi, o quantomeno preparati alla recitazione. Questa curiosità, ormai divenuta "leggendaria", ci fa capire chiaramente quanto sia alto il livello qualitativo della pellicola considerata l'emblema di un genere cinematografico spurio e particolarissimo: il burrito-western.
Ricco di sparatorie e inseguimenti, velato di una romantica malinconia, è un'opera unica che, nonostante sia il primo episodio di una trilogia (chiamata appunto del Mariachi) completata da Desperado e C'era una volta il west, rimane un unicuum di spettacolare e poetica bellezza.
Assolutamente consigliato.

2 risposte al commento
Ultima risposta 25/01/2013 19.54.01
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Gruppo REDAZIONE amterme63  @  03/07/2011 15:09:38
   8 / 10
C'è chi si ispira per i propri film al cosiddetto cinema di Serie B (al cinema dell'effetto) e chi invece cerca ispirazione da chi ha infuso vita ed emozione in ciò che ha creato (il cinema dell'arte). Rodriguez con "El Mariachi" ripropone al pubblico degli anni ‘90 lo spirito che ha animato la grande opera di Peckinpah, inserendoci varianti personali e mescolandolo con una stilizzazione visiva che richiama da lontano quella simile di Sergio Leone.
Grandi modelli per un risultato decisamente all'altezza. Il film emoziona, diverte, commuove, rimane nel cuore, entra nel mito.
Il mondo ritratto è molto simile a quello dei film di Peckinpah. C'è prima di tutto una società bacata fino al midollo, senza un briciolo di giustizia o ordine pubblico (emblematica la scena iniziale della polizia corrotta). In questo tipo di società non ha senso parlare di onestà o buoni sentimenti; occorre per forza venire a compromessi, sporcarsi con il malaffare (non c'è alternativa), usare la violenza e la giustizia privata, centillinare i buoni sentimenti. Rimangono comunque validi certi codici di comportamento umano. In pratica tutti sono cattivi ma ci sono diversi gradi di cattiveria: quella cinica, inumana, prevaricatrice e che cerca il potere assoluto; quella che invece vuole semplicemente la propria parte senza opprimere nessuno; infine i buoni e i miti costretti a essere violenti per istinto di conservazione o per sete di giustizia.
I tre gradi sono rappresentati dai tre protagonisti maschili del film: Moco è la persona apparentemente "rispettabile", quella più onorata e potente, lui rappresenta la cattiveria cinica e distruttiva, la più disprezzata, l'equivalente dei miliardari e dei potentati politici nei film di Peckinpah; Azul invece rappresenta il criminale dei bassi strati, quello popolano e folkloristico, comunque molto temibile e risoluto, lui è il crimine giusticabile e giustificato, l'equivalente del Mucchio Selvaggio e dei piccoli malviventi che cercano una vita dignitosa nei film di Peckinpah; El Mariachi infine impersona le persone buone, oneste, apparentemente miti e rinunciatarie, ma che si scatenano se devono difendere se stessi e la propria proprietà (la chitarra), un po' come il protagonista di "Cane di paglia".
Rodriguez ci mette poi del suo. Prima di tutto utilizza una chiave comica sconosciuta a Peckinpah. Però più che il comico estraniante e destrutturante di Tarantino, il comico è usato in chiave ironica e va a rappresentare il destino, gli strani disegni imprevisti e imprevedibili della vita, alla quale tutti devono in qualche maniera sottostare. E' un elemento che non disturba l'emotività e il pathos della storia, anzi in qualche maniera l'arricchisce e la nobilità, dandogli un ché di fatale e ineluttabile. Le uniche scene in cui si usa una comicità più diretta e grottesca (quando gli scagnozzi si sparano a vicenda) sono guarda caso le più deboli, le meno riuscite e quasi stonano nel contesto generale.
Altro elemento caratterizzante è la stilizzazione visiva. Fin dalle prime inquadrature si nota un modo di inquadrare insolito e particolare (di traverso, obliquo, deformante, con alternanza di piani lunghi e improvvisi primi piani). In pratica Rodriguez prende in prestito da Sergio Leone l'ottica enfatica e drammatizzante della visione focalizzata e concentrata. Il ritmo tra l'altro non è quello spezzato e convulso dei film di Peckinpah, ma quello lento e carico di tensione emotiva dei primi western di Leone.
Altro elemento nuovo e personale di Rodriguez è la presenza di un personaggio veramente femminile, attivo e determinante. Il cinema di Peckinpah, Leone e Tarantino è un cinema prevalentemente maschile: le donne fanno la parte di prostitute o di semplice appoggio al protagonista, altrimenti vengono mascolinizzate ("Kill Bill"). Il personaggio di Domino è uno dei più bei e completi personaggi femminili apparsi in questo tipo di film (insieme a Jackie Brown).
In fondo è l'amore fra Domino e El Mariachi che nobilita e rende il film bello e affascinante, al di là dell'azione e della violenza. Ed è anche quell'in più che rende il personaggio del Mariachi qualcosa di complesso e completo, che lo fa entrare nel cuore dello spettatore.
La conclusione riecheggia i film di Leone, in quanto il "premio" che viene dato al protagonista è quello di consegnarlo allo splendido e luminoso mondo del MITO.

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Ultima risposta 03/08/2011 08.35.51
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Torghinarbet  @  20/12/2007 04:23:17
   1½ / 10
Brutto, forse il più bello dei tre!!!
Che dire... è brutto forte... ma forte forte!!!

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Ultima risposta 09/02/2009 23.08.57
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Constantine  @  29/10/2007 11:28:28
   9 / 10
Esordio di Rodriguez alla regia, rivisto ieri notte in tarda serata, mi continua a stupire. Ci vuole talento per girare una pellicola del genere a quell'età e con quei fondi, ci vuole coraggio, ci vuole fortuna. Rodriguez ha avuto tutte e tre queste caratteristiche e ora è tra i più famosi cineasti d'oltreoceano. Permeato dal suo stile inconfondibile l'inizio della trilogia del Burrito-Western.

Se tutti i giovanotti assunti come cavie nel Texas facessero lo stesso percorso chissà quante nuove invenzioni avremo nei prossimi anni...

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Ultima risposta 20/12/2007 16.58.40
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Requiem  @  26/09/2007 19:19:21
   8 / 10
L'ottimo esordio di Rodriguez, è tutt'oggi, insieme a "Dal tramonto all'aba" il suo film migliore.
E' sfrontato, veloce, girato con 2 lire, ricchissimo di belle trovate e sequenze inconsuete.

Rodriguez avrebbe potuto fare di molto meglio in seguito, questo esordio ha un budget irrisorio e moltissime idee. Invece il regista ha avuto subito successo ed è rientrato nei ranghi immediatamente girandone un seguito all stars con i soldi (Desperado) , che in realtà ne è un remake bello e buono, seppur divertente.

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Ultima risposta 06/10/2007 16.06.52
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Invia una mail all'autore del commento Gondrano  @  15/09/2007 14:48:49
   6 / 10
Media voto tra l'effettivo valore del film e ciò che rappresenta, ovvero una pellicola realizzata veramente con quattro spicci. Idea non granché, equivoci basati sullo scambio di persona e qualche scena con l'impronta divertente del regista (scena della pianola, il tizio dell'albergo che telefona, ecc...). B-movie che del cult ha veramente poco.

1 risposta al commento
Ultima risposta 03/07/2011 15.30.06
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR quadruplo  @  13/11/2006 00:53:10
   7½ / 10
Bello,bello bello!!breve ma..intenso!!La storia, l'ambientazione, le musiche...La scena del Mariachi che entra nel primo bar per chiedere di suonare merita da sola la visione del film:geniale!!!

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Ultima risposta 27/09/2007 12.17.39
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Criminale  @  07/07/2006 03:50:09
   9½ / 10
Gran film, grande musica (six blade knife dire Straits) grande Tarantino gran bel film

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Ultima risposta 20/05/2007 22.51.09
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