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I film del "malefico Zè" da me visionati finora li ho apprezzati più o meno tutti. Questo "Exorcismo Negro", anche se pur leggermente inferiore ad ad altri titoli del regista, è uno tra i miei preferiti. Marins interpreta sè stesso e cerca l'ispirazione per un film dal titolo "Exorcismo", si reca dunque nella casa di campagna di un amico. I componenti della famiglia però sembrano posseduti. La colpa è di una strega del luogo che ha lanciato su di loro una maledizione aiutata da Zè Do Caixao, creazione cinematografica di Marins. Il regista scenderà all'inferno confrontandosi con la sua creatura per tentare di salvare i membri della famiglia... La prima ora del film si rifà vagamente al filone esorcistico in voga a quei tempi (siamo nel 1974, in pieno periodo post-Esorcista), con trucchetti molto mediocri ma divertenti, anche se una durata minore avrebbe sicuramente giovato. Poi le cose cambiano e cominciano le solite e deliranti torture, mutilazioni, urla di sofferenza in pieno stile Coffin Joe. Alcune sequenze della bolgia finale verranno riprese sempre da Marins per il successivo "Delirios de um Anormal". D'atmosfera anche la musica dei titoli di testa.
In questo film della serie, metacinematografico fino al midollo, esiston due dimensioni, quella del Marins regista, interpellato, intervistato, ecc. in dubbio su cosa raccontare nel suo prossimo film, e la dimensione di Coffin Joe, la sua creazione, tutta torture e sofferenze, dove la donna è perennemente sottomessa all'uomo.
Inutile dire che ad un certo punto le due dimensioni convergeranno e i due mitici si incontreranno.
Non convincentissime le scene di esorcismo e la donna satanica che ogni tanto si può vedere (infatti paion sequenze buttate lì a casaccio), ma comunque un altro film interessante, seppur sinora il meno ben riuscito.