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Breck Eisner,regista de “La città verrà distrutta all’alba”,remake del noto film di Romero, si era già misurato con il genere horror dirigendo un episodio della serie “Fear Itself”. Tutto sommato il lavoro è da ritenersi accettabile,soprattutto nella prima parte in cui i meccanismi per infondere una buona dose di mistero nello spettatore vengono gestiti con buona lena.In seguito si perde un poco di interesse e soprattutto nel finale gli accadimenti si allineano a quelli già visti di centinaia di altri horror.Inoltre ci si sarebbe potuti sbizzarrire un pochino di più per la rappresentazione dell’entità maligna che alberga nell’intrigante location,una sorta di fortino fuori dal tempo ed in mezzo ai boschi ,tra l’altro rassomigliante a quello utilizzato in “Dead man” di Jim Jarmusch.Un “windigo”,figura terrificante e poco conosciuta della mitologia pellerossa,sarebbe potuta essere un’intuizione più appassionante considerata anche l’ambientazione.Comunque ,nonostante qualche incongruenza e un ritratto un po’ troppo ammorbidito dei quattro rapinatori, Eisner dirige bene e mantiene desta l’attenzione senza mai annoiare.