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Molto divertente e con un nome abbastanza illustre ( e impegnato come dimostra il suo splendido "Diario di un maestro") in cabina di regia.
I numerosi passaggi di proprietà di una vacca diventano il filo conduttore che intreccia storie di miseria ,sopraffazione e istinti pruriginosi. Come già detto in precedenza di vacche in sto film ce ne è più di una: ma il meglio lo danno i personaggi maschili ( cast stellare, insolito per un film del genere) tra cui spiccano il burinissimo Padron Beolco di Carotenuto e il Ruzante di Moschin ( assai sprecato,meritava molte più scene), senza dimenticare il grande Montagnani. Finale amaro che fa riflettere.