formula per un delitto (2002)

Sarebbe un buon thriller a livello di sceneggiatura ma ci sono un bel pò di cose che non mi permettono di essere di manica larga con questa pellicola che tutta via ho guardato con interesse fino alla fine.
Prima cosa la Bullock...un'attrice mediocre ed irritante che fatica ad essere espressiva e che in questo caso non da il massimo nonostante il ruolo centrale e psicologico lo richiedesse, di detective invischiate fino al collo in un caso di omicidio se ne sono viste sicuramente di migliori!
La durata eccessiva che raggiunge le due ore perdendosi spesso in momenti leggermente piatti e a volte ripetitivi che rendono quasi snervante portare a termine la visione con la verve dell'inizio.
Un finale hollywoodiano che rivolta la frittata un paio di volte ma che sopratutto ha una sequenza finitissima in cui il panorama balneare alle spalle degli attori è palesemente al computer, ma possibile che non avessero la possibilità di girare la scena in una vera scogliera!?

Sono poi positive le interpretazioni dei due giovani (un Pitt ed un Gosling ancora in erba) ben caratterizzate anche se leggermente esacerbate, la regia non eccelle ma regala qualche virtuosismo tipo l'inquadratura che scruta gli indizi lasciati sulla pelle del braccio del cadavere.
Non è uno di quei thriller carichi di tensione e non è nemmeno un thriller-giallo dove scoprire chi sia l'assassino...è un thriller psicologico e drammatico che ha il suo perchè nell'analisi psicologica dei personaggi (e della società borghese) e volendo anche dal punto di vista delle indagini in quanto mostra come progettare un delitto perfetto e come i detective possano audacemente smontare dei piani ben organizzati.
Tratto da una storia vera, che ispirò molti altri film, ed il che lascia da pensare sul come possa una società spingere degli individui a compiere un omicidio solo per dimostrare una filosofia.