frost/nixon - il duello regia di Ron Howard USA, Gran Bretagna 2008
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frost/nixon - il duello (2008)

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locandina del film FROST/NIXON - IL DUELLO

Titolo Originale: FROST/NIXON

RegiaRon Howard

InterpretiSam Rockwell, Kevin Bacon, Michael Sheen, Rebecca Hall, Frank Langella, Oliver Platt, Patty McCormack, Matthew MacFadyen, Toby Jones, Holly Weber

Durata: h 2.02
NazionalitàUSA, Gran Bretagna 2008
Generedrammatico
Al cinema nel Febbraio 2009

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•  Link al sito di FROST/NIXON - IL DUELLO

Trama del film Frost/nixon - il duello

In seguito allo scandalo Watergate, che lo costrinse a dimettersi dalla carica di Presidente degli Stati Uniti, Richard Nixon, rimase in silenzio per tre anni. Passato questo periodo di tempo, l'ex presidente sorprese tutti accettando di rilasciare una serie di interviste televisive per lo show condotto dal giornalista britannico David Frost, durante le quali parlò dell'esperienza del suo mandato e dello scandalo che appunto vi mise fine....

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Voto Visitatori:   7,60 / 10 (115 voti)7,60Grafico
Voto Recensore:   8,00 / 10  8,00
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Voti e commenti su Frost/nixon - il duello, 115 opinioni inserite

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Invia una mail all'autore del commento C.U.S.  @  11/03/2009 00:36:49
   6½ / 10
Sono un fervente anticomunista e quindi ho sempre avuto simpatie per il buon Nixon, perciò non potevo perdermi questo film, che mi ha lasciato soddisfatto solo a metà...
Bella la rappresentazione degli Stati Uniti di quegli anni, e poi in parte questo film fa capire l'importanza che hanno i media in politica, però Frost è descritto quasi come un rin********to infilato lì per caso...

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Ultima risposta 08/08/2010 16.48.11
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Gruppo STAFF, Moderatore Jellybelly  @  18/02/2009 00:03:24
   8½ / 10
Ma guarda te che razza di filmone che ti sforna Richie Cunningham!
"Frost / Nixon" è un miracolo di sceneggiatura e regia, che assieme riescono a trasformare un soggetto scarno e francamente poco interessante in un film teso, vibrante, ironico ed avvincente, che incede trionfante battuta dopo battuta, colpo dopo colpo.
Geniale la trovata di rendere un'intervista come un incontro di boxe, in cui i due contendenti si scrutano, si colpiscono, barcollano un round dopo l'altro per arrivare alla fine alla vittoria, rendendo però l'onore delle armi all'avversario sconfitto.
Su questa falsariga, se lo scontro tra Frost e Nixon vede il primo trionfare sul secondo, quello tra Sheen e Langella vede il secondo demolire il primo grazie ad un'interpretazione fuori dalla grazia di di0; l'unico scontro a finire in parità è quello tra lo sceneggiatore Peter Morgan ed il regista Ron Howard, al suo miglior film: speriamo che siano premiati col giusto riconoscimento per un prodotto d'eccellenza, nonché difficilissimo.

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Ultima risposta 18/02/2009 11.40.51
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simonssj  @  17/02/2009 11:36:09
   8 / 10
Buonissimo film sulla vicenda Watergate ma soprattutto sul potere della televisione nella ricerca della verità. I due protagonisti, in formissima, accentrano l'attenzione su di loro oscurando sia i collaboratori di Frost (buono solo Rockwell) e soprattutto l'evanescente Rebecca Hall, vera delusione della pellicola e non per colpa sua. Bella la priam parte, che accresce la tensione fino alle 4 interviste finali

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In definitiva un ottimo film, meritatissima la nomination per Langella

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Ultima risposta 19/02/2009 12.17.06
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TheGame  @  15/02/2009 21:46:05
   7½ / 10
intelligente e apprezzabile affresco di uno degli avvenimenti più discussi della storia politica e televisiva mondiale. Ron Howard stavolta fa centro, lascia da parte la sua solita retorica da 4 soldi e spiazza letteralmente anche i suoi detrattori più accaniti, confezionando quella che probabilmente è la sua miglior opera...impossibile non notare la perfetta regia messa in mostra in questo "Frost/Nixon" che, grazie ad un montaggio da orologio svizzero, orchestra un insieme di caratteristi di primo punto, riuscendo in tal modo a sopperire alla prevedibilità che affligge l'epilogo...a questo punto però, quello che stupisce maggiormente è la facilità di howard di passare con scioltezza da film studiati come questo a boiate come "il codice da vinci" o ruffianate come "a beautiful mind"...

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Ultima risposta 17/06/2009 19.31.13
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Satyr  @  12/02/2009 12:10:12
   9 / 10
Dopo oltre vent'anni di carriera Ron Howard sforna il suo capolavoro definitivo, una pellicola che meriterebbe un giusto riconoscimento, la linea di confine tra un ottimo filmaker e un autore con la A maiuscola. Frost/Nixon per chi scrive è il miglior film visto in questa magra stagione cinematografica, un gioiello di suspense costruito come un match di boxe, una sfida senza esclusione di colpi tra due uomini alla ricerca della giusta riabilitazione: il primo discreto conduttore di Talk Show soppresso dalle televisioni americane e ora costretto a cercare successo in Inghilterra e Australia, il secondo unico presidente d'America a essersi dimesso per il più grande scandalo politico di tutti i tempi. Ron Howard da parte sua non incentra la pellicola sul Watergate, ma traccia un disegno completo della figura di Nixon, cinico e superficiale nella vita privata, ambiguo e controverso in quella pubblica, un uomo convinto che le decisioni di un presidente non possano essere considerate illegali, lontano -anzi lontanissimo- dal prendersi una piccola parte di colpa, forte della sicurezza di aver sbagliato prima con il cuore che con la testa. E in tutto questo il quadro che ne fuoriesce è straordinariamente sintetico ed efficace: inizialmente Howard attreverso poche ma significative immagini di repertorio, sintetizza in appena dieci minuti una fetta cruciale della situazione politica americana degli anni settanta, dando grande risalto alle difficoltà vissute dal popolo in uno dei momenti più scuri della nazione; il resto è rappresentato dalla mostruosa impresa compiuta da Frost nel mettere su un intervista caratterizzata da duemila difficoltà (economiche e logistiche), fino ad arrivare ai quattro scontri cruciali davanti alle telecamere....ma il film non è solo un piccolo riassunto di uno degli avvenimenti mediatici più importanti del secolo scorso, ma un racconto ricco di sfumature, carico di tensione, privo di pause, impressionate e tiratissimo con una cura maniacale per tutte - e sottolineo tutte - le figure secondarie, a livello di importanza appena un gradino sotto i due sfidanti. Grandioso il cast, sia nelle figure di contorno che ovviamente nei due stratosferici protagonisti: Langella non imita ma incarna letteralmente Nixon, entrando nel personaggio con tale forza da meritarsi applausi a scena aperta; non da meno la prova di Michael Sheen, attore a me sconosciuto ma perfetto nel rappresentare un uomo capace di sfidare tutto e tutti per inseguire il successo personale e professionale. Personalmente lo straconsiglio di cuore.

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Ultima risposta 13/02/2009 20.12.03
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Gruppo COLLABORATORI matteoscarface  @  10/02/2009 16:38:54
   9 / 10
Ottima e incalzante ricostruzione della quattro interviste che portarono Nixon alla disfatta totale come politico e come uomo e alla ribalta un giovane conduttore di talk show che dimostrò di essere anche un grande giornalista.
Storicamente accaduti, i fatti su cui si basa il film sono portati sullo schermo da un Ron Howard ispiratissimo, che mette a segno i colpi e dirige con grandissima abilità un film superlativo, emozionante, coinvolgente e drammatico. Intensa e provata l'interpretazione magistrale di Langella, che si cala nel personnaggio di Nixon fino a diventare Nixon, ovvero la sua esatta fotocopia, i gesti, le movenze, il modo di parlare e di guardare con sguardo inquisitorio il proprio interlocutorio, erano propri di quel presidente, restituiti da Langella con precisione indimenticabile, chi lo ha visto anche nei filmati non faticherà a riconoscere "l'uomo del Watergate". E' così che sarà ricordato infatti, oscurando tutto il resto della sua personalità. Nixon non era Bush, però, ed è quello su cui si basa il film, non un atto di accusa quindi verso una persona che ha pagato ormai fino alla morte, ma un giro a 360 gradi. Di Nixon viene esplorato tutto "l'uomo", non solo quello del Watergate, a volte cinico fino all'inverosimile, a volte ironico, si lascia andare a scatti d'ira ma anche a rispetto verso l'avversario che ha davanti, sicuramente molto colto, preparato. Non un Bush, insomma. Il ritmo del film è una macchina in corsa, si arriva alla suspence da batticuore (e sono solo interviste!), levigata però da momenti di intimità toccante dei protagonisti e da momenti di grande ironia, la fotografia del calabrese (è del paese vicino al mio) Salvatore Totino è molto buona, il montaggio è perfetto e, cosa migliore, la sceneggiatura è scritta con passione e intrisa di ritmo.
Alla fine Nixon non è un mostro (anche se non v'è nessun intento assolutorio, anzi tutt'altro) ma un uomo, un povero vecchio ricurvo devastato dalla solitudine e dal rimorso, e le ultime scene sono infatti quelle più toccanti, malinconiche.
Nulla da dire sul resto del cast, validissimo, e sull'emergente Sheen, un ottimo David Frost, che rappresenta anche una grande metafora dell'uomo che mette in gioco tutto se stesso credendo in un sogno personale gigantesco, senza garanzie, che arriva sull'orlo del fallimento, ma alla fine ci riesce, con le sue forze.
Solo una nota per la bellissima protagonista femminile, che per tutto il film porta solo gli hamburger, regalando ampi e generosi sorrisi.
Sono fatti passati da decenni, eppure sembra siano successi ieri sera.
Frost/Nixon non è nient'altro che puro Cinema, di alto livello.
E bravo il nostro Richie Cunningham che stavolta dopo mille Codici da Vinci ce l'ha fatta.

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Ultima risposta 14/02/2009 05.15.04
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR quadruplo  @  09/02/2009 12:07:54
   8 / 10
E' stata una gradita sorpresa questo nuovo lavoro di Ron Howard.
Sorpresa perchè rende un'intervista una vero e proprio incontro ricco di pathos con tutte le fasi che lo compongono : il lancio della sfida, la preparazione al duello, la lotta fatto di tattica e strategia e termina con la vittoria finale di uno dei due contendenti.

E il "vincitore" del film è Langella, strepitoso.
Mi ha fatto pensare al "W." di Stone: il paragone è forse un pò spinto (considerando il taglio differente del regista e il contesto socio-politico totalmente diverso), però Howard riesce a descrivere perfettamente il Nixon-uomo e il NIxon-presidente (manca solo il Nixon-Cavallo..).
La figura di uno dei presidenti più controversi degli Stati Uniti probabilmente non esce riabilitata dal film ma personalmente mi ha molto toccato una delle inquadrature finali, dove si riesce anche a provare della pena per l'uomo.
Ottimo "sfidante" anche quel Michael Sheen a me sconosciuto, perfettamente nella parte.

Credo che per il tema trattato e la tipologia del film fosse difficile fare di più, e se anche non vincerà l'Oscar, questo rimarrà uno dei prodotti più convincenti di questa stagione cinematografica.

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Ultima risposta 09/02/2009 13.48.47
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kaelis  @  08/02/2009 11:24:35
   9 / 10
Che dire, quest'anno i film di matrice "storica" (vedi Milk..uno sopra tutti) danno il meglio di sè. Il Duello (non a caso con la D maiuscola) è un film che cattura, ti lascia in tensione anche se sai come è andata la storia, e focalizza pienamente i riflettori sui due protagonisti. La mano della regia riesce a rendere centrale il tira-e-molla fra gli antagonisti, mentre la mera descrizione del Watergate quasi si eclissa davanti ai due avversari. Un Langella superlativo che non interpreta Nixon, ma lo incarna appieno, con le battute sferzanti, gli sguardi e la mimica mai eclatante (invito a vedere i filmati originali dell'intervista). Sheen non è molto da meno, e passa dai toni macchiettistici a quelli drammatici senza soluzione di continuità. Ottimo anche il cast di comprimari. Spariscono un pò quelli di Nixon-Langella, ma solo a causa dell'istronicità dell'ex presidente, che alla fine riesce comunque a suscitare l'empatia dello spettatore, così come fece nella realtà con i cittadini americani. Eccellente, ottima prova corale.

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Ultima risposta 09/02/2009 13.45.46
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Neptunes  @  07/02/2009 16:53:52
   9 / 10
Wow

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Ultima risposta 09/02/2009 11.39.04
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