furore regia di John Ford USA 1940
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furore (1940)

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locandina del film FURORE

Titolo Originale: THE GRAPES OF WRATH

RegiaJohn Ford

InterpretiHenry Fonda, Jane Darwell, John Carradine, Charley Grapewin

Durata: h 1.58
NazionalitàUSA 1940
Generedrammatico
Tratto dal libro "Furore" di John Steinbeck
Al cinema nel Novembre 1940

•  Altri film di John Ford

Trama del film Furore

Dall'Oklahoma alla California a bordo di un vecchio camion. La famiglia contadina di Tom Joad (Fonda), travolta come migliaia di altre dalla Grande Depressione del 1929, affronta un avventuroso viaggio verso la "terra promessa" dove ci sarà il lavoro. Ma Tom, che è appena uscito di prigione ed è ricercato dalla polizia, deve lasciare i suoi cari per non metterli nei guai.

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Voto Visitatori:   8,81 / 10 (26 voti)8,81Grafico
Migliore regiaMiglior attrice non protagonista (Jane Darwell)
VINCITORE DI 2 PREMI OSCAR:
Migliore regia, Miglior attrice non protagonista (Jane Darwell)
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Voti e commenti su Furore, 26 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

topsecret  @  18/05/2021 14:41:27
   9 / 10
Ennesimo capolavoro targato Ford che si dimostra regista versatile e abile nel sapersi destreggiare in più generi.
FURORE è un film forte e crudo narrativamente e visivamente, abilmente interpretato e capace di colpire lo spettatore in maniera significativa, regalandogli una visione altamente coinvolgente e di grande umanità.
Sicuramente fonte d'ispirazione per altri registi, anche oltreoceano, FURORE è una pellicola che mostra sofferenza, miseria e solitudine, in un paese sull'orlo del baratro e in profonda crisi economica, dove la famiglia è l'ultimo baluardo che tenta di resistere ai soprusi e alle avversità umane e naturali.
Un grande film che vale la pena vedere e apprezzare come merita.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  03/11/2019 18:36:51
   9 / 10
Chi pensa che John Ford sia capace di girare solo film western dovrebbe vedersi questo capolavoro!
Siamo nel 1929, l'anno della grande depressione Usa, ma i temi affrontati dal film non sono poi cosi lontani dalla nostra realta'. Forse per questo il film sembra girato ieri, non sente per nulla gli anni che ha, avvincente dall'inizio alla fine.
La storia di una fuga da una terra desolata e senza frutti, l'arrivo nel paese dove lo sfruttamento sembra obbligato vista la mole di gente disperata alla ricerca del lavoro.
Un protagonista che malgrado commetta piu' di un omicidio riesce a creare grande empatia con il pubblico.
Emozionante!

7219415  @  07/12/2017 16:29:37
   8 / 10
Bellissima trasposizione del capolavoro di Steinbeck. Avendolo letto quasi 10 anni fa non posso fare un paragone però ottima la pellicola di John Ford.

Invia una mail all'autore del commento Suskis  @  22/10/2016 19:54:13
   8½ / 10
Tratto dall'omonimo romanzo di Steinbeck (che, a quanto leggo, non aveva però lo stesso ottimistico finale) e diretto dal grandissimo Ford, è un intenso ritratto delle famiglie americane nel periodo della grande depressione. Mi ha colpito soprattutto la bellissima fotografia di un'America lontanissima dalle tipiche immagini del tempo: ogni inquadratura è come un quadro splendido e surreale (la prima parte del film sembra avvenire in un incubo infernale). Una grande prova anche per gli attori (alcune facce sono indimenticabili). Proprio dove si discosta dal romanzo, forse, perde un po'di realismo, nel cercare un tono di speranza (ed evitando la censura dell'epoca)

GianniArshavin  @  22/10/2016 11:31:05
   8½ / 10
Tratto dal capolavoro senza tempo di John Steinbeck, il film John Ford non sfigura di fronte alla controparte letteraria e ancora oggi risulta essere uno dei migliori film della storia del cinema nonché il miglior lavoro sul tema mai realizzato.
Il regista segue molto da vicino la narrazione di Steinbeck, centrando in pieno il messaggio del romanzo e malgrado le restrizione che il cinema all'epoca imponeva la critica all'uomo capitalista che mangia e sfrutta altri uomini arriva in modo amaramente potente. La principale modifica sostanziale è l'eliminazione per ragioni di censura della magnifica scena che chiudeva il libro, sostituita da uno dei monologhi più belli mai ascoltati in un film. L'altro leggero cambiamento che il regista ha apportato è puramente concettuale, infatti l'opera filmica è un pelo più ottimista di quella cartacea, molto più aspra e nefasta.

Ottimo il lavoro fatto sui personaggi, spiccano le caratterizzazioni di Tom e di mamma Joad.
Da sottolineare anche la prova in cabina di regia di Ford, qui alle prese con un genere particolare per lui, e la bellissima fotografia in b/n.

Dunque Furore è un film magistrale, un caposaldo senza tempo che esprime al meglio l'essenza del romanzo. Sullo stesso tema merita anche il grande CD di Bruce Springsteen.

Goldust  @  08/07/2015 15:35:33
   8½ / 10
Uno dei capisaldi della filmografia Fordiana, una cruda e realistica fotografia dell'America rurale e affamata degli anni '30 in cui una famiglia disperata insegue la Terra Promessa andando incontro a mille insidie e difficoltà. Memore della sua abilità nel campo western, il regista costruisce l'epopea della famiglia Joad seguendo l'esempio di quelle carovane di coloni ( mi verrebbe da dire di Mormoni, parafrasando un futuro film proprio di Ford ) che nel vecchio West attraversavano deserti e paesaggi inospitali alla ricerca di un posto migliore dove vivere e lavorare, carichi di speranze e senza nessuna certezza su cui contare. Ma è il respiro epico misto all'impegno sociale di cui è pregno che ha reso questo film un capolavoro senza tempo, ed infatti rivisto oggi, con quelle scene strazianti che abbracciano le sfortune di vagabondi ed emarginati senza tetto nè cibo, risulta essere ancora tristemente attuale. La parte centrale è indubbiamente quella meglio riuscita, lontana dai didascalismi dell'inizio e dall'ostinato ottimismo finale. Meritato oscar per mamma coraggio Jane Darwell.

kingofprunes  @  22/05/2015 12:20:01
   9 / 10
Aveva capito che non bisogna andare a vivere nel deserto, perché lì il nostro pezzo d'anima non può servire da sola, serve soltanto quando sta con gli altri pezzi dell'anima grande, e cioè quando si vive in mezzo agli altri uomini.

ZanoDenis  @  30/10/2013 14:20:28
   9 / 10
Altro quasi capolavoro di ford, la storia di una famiglia, costretta a cambiare paese per trovare lavoro, ci sono scene veramente toccanti e immagini stupende. Grandissimo film

vieste84  @  12/10/2013 19:02:29
   7 / 10
Questa pellicola di John Ford a livello di intrattenimento è invecchiata di più dei suoi western, ma gli argomenti e i temi trattati ne fanno un film più attuale che mai. Mi discosto dalla media solo perché non è riuscito a prendermi appieno e ammetto che un po mi annoiato

Gruppo COLLABORATORI SENIOR elio91  @  11/07/2013 20:04:56
   8½ / 10
Conosco il libro ma solo per sentito dire, per la trama e per alcuni passi letti in originale. Mi rifiuto di leggerlo con l'oscena traduzione italiana vecchiarda e piena di tagli compiuta sotto il fascismo. Steinbeck in Italia e il suo capolavoro sono poco conosciuti anche a causa di questo menefreghismo generale verso la sua opera, quando una nuova traduzione sarebbe non l'ideale ma un punto di partenza per leggerlo: non è possibile doversi adattare ad una prosa tagliuzzata con la roncola, piena di errori e salti, censure del regime fascista qua e là.
Premessa doverosa.

Il film è grandissimo, c'è poco da dire. Ford spinge sul pedale del patetismo ma non disturba mai, l'onestà del dolore dei personaggi e il nomadismo forzato dalla disperazione sono VERI. Reali. Commuovono spesso. Per un'opera di ben 73 anni fa è un merito eccezionale che conferma come i grandi registi siano capaci di restare freschi e attuali anche secoli dopo (non ci siamo ancora però...).
Nessun lieto fine anche se la mano un pò sembra forzare verso quel punto, sarebbe stato fin troppo vedere anche la scena finale del libro con l'allattamento "solidale" all'epoca. Ma sono minuzie quando appena due minuti prima c'è uno dei monologhi più forti e commoventi della storia del cinema da parte del bravo Fonda, preso dal libro e che poi Bruce Springsteen non ha potuto fare a meno di inserire nella sua "The ghost of Tom Joad" adattandola a suo modo:

Now Tom Said; "Mom, wherever there's a cop beatin' a guy
Wherever a hungry new born baby cries
Where there's a fight 'gainst the blood and hatred in the air
Look for me mom I'll be there
Wherever there's somebody fightin' for a place to stand
Or decent job or a helpin' hand
Wherever somebody's strugglin' to be free
Look in their eyes mom you'll see me."

DogDayAfternoon  @  19/05/2013 17:39:40
   7 / 10
Allucinante come un film di 73 anni fa possa essere così attuale...se ancora non siamo ai livelli della Grande depressione poco ci manca! Nonostante le tre generazioni passate il film è ancora godibilissimo, forse uno dei migliori ritratti sulla Grande depressione. In alcuni tratti mi è parso tuttavia che il film faccia calare un po' l'attenzione, ma resta comunque un film da vedere assolutamente.

Guy Picciotto  @  05/09/2012 22:30:54
   9 / 10
Il capolavoro di Ford
La Prima grande depressione raccontata col realismo impietoso (prima grande depressione ordita dalla Federal Reserve , la banca centrale degli stati uniti fondata nel 1913, che altro non è che un cartello privato oligarchico di famiglie).
Per quanto riguarda il lavoro bisogna aggiungere che la dialettica è stata completamente ribaltata molto prima. Infatti, c'era una volta...un mondo in cui il lavoro veniva equiparato alla peste, tant'è che i nobili, gli aristocratici e tutti quei simpaticoni consideravano il lavoro come sinonimo di schiavitù (ed è così). Poi ci fu la rivoluzione industriale, il capitalismo, il mercato, ed ecco che nella dialettica odierna il lavorare viene visto come una virtù, e un posto di lavoro squallido un qualcosa a cui ambire. Questo si ricollega poi all'odio che la gente comune riversa nei confronti dei rom e dei barboni che tirano a campare suonando, cantando o mendicando perchè in questa logica malata se non hai un lavoro allora necessariamente sei un delinquente o comunque da deprecare.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  18/09/2011 14:14:29
   9½ / 10
L'America della grande depressione raccontata da John Ford in un affresco spietato di una nazione caratterizzata dalla disregazione sociale e umana in cui domina lo sfruttamento dell'uomo sul proprio simile. Meravigliosa la fotografia in bianco e nero di Tolland dai forti contrasti come altrettanto grande è la prova del cast.

dave89  @  17/08/2010 10:47:27
   8½ / 10
film che racconta e mostra la miseria nel suo lato più crudo e disperato. da vedere

Ch.Chaplin  @  10/06/2010 11:47:44
   9 / 10
disarmante..puro e realista..non lascia scampo, è crudo e ti sbatte in mezzo ad una situazione che è sempre attuale..sceneggiiatura non originale (steinbeck rules), ma è il miglior ford..

LoSpaccone  @  09/05/2010 11:02:26
   9½ / 10
Sublime nella sua essenzialità nonchè nella sua umanità. Un film incredibilmente progressista, lontanissimo dal conservatorismo di Ford, a dimostrazione che le etichette valgono poco quando si riesce ad entrare nella verità della vita, della miseria, dei legami, della terra. Capolavoro.

vitocortesi  @  15/12/2007 22:50:08
   9 / 10
Film bellissimo che descrive la povertà in cui viveva la gente americana durante
la Grande Depressione.Ottimi i dialoghi e grande interpretazione di Fonda.

Gruppo COLLABORATORI julian  @  11/12/2007 00:04:49
   9 / 10
Penetrante e intenso, uno sconvolgente ritratto della miseria che per una volta non ha per protagonisti degli italiani ma degli americani.
Triste, doloroso, pungente ma sicuramente da vedere.
A mio modo di pensare questo, tra quelli che ho visto, è il miglior lavoro di Ford e, incredibilmente, non è un western, la sua specialità.

quaker  @  07/09/2007 00:24:59
   10 / 10
E' senza dubbio uno dei più bei film sociali mai realizzati, ed uno dei migliori film di John Ford, insieme ad Ombre Rosse. Nello stesso tempo è velato di estrema malinconia, di profonda, intima tristezza.
Grandi tutti da H. Fonda a John Carradine (un grande attore tante volte sprecatosi) a Jane Darwell.
Un'America diversa, abbandonata, misera, affamata come quella dei Giorni del cielo. John Ford (un conservatore che aveva però accettato il New Deal) la sa raccontare, senza retorica, ma senza indulgenze, lavorando sui contrasti (fra il campo per lavoratori governativo e quelli dei grandi ranch californiani, fra il candore delle divise dei benzinai e i vestiti laceri dei Joad, o ancora nella scena del bar) con la stessa semplicità dei protagonisti, grande amore per il suo paese, forte e costante richiamo ai valori della solidarietà.


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Dick  @  08/07/2007 21:38:04
   9 / 10
Toccante film su gente che si piega ma non si spezza che è anche un affresco amaro su un certo periodo.

AKIRA KUROSAWA  @  30/05/2007 15:39:49
   9 / 10
dopo sentieri selvaggi il migliore di jonh ford. ottima l interpretazione di henry fonda.la fotografia è stupenda e sembra propri o rispecchiare quella d epoca. un film che deve far riflettere su come una volta fosse dura la vita, oggi noi siamo molto fortunati....

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  10/04/2007 00:47:06
   10 / 10
In assoluto il capolavoro di Ford, a un anno da "Ombre rosse" (che è invecchiato meno bene a dire il vero) e "Alba di gloria" (altrettanto entusiasmante) e uno dei piu' grandi film della storia del cinema mondiale.
Una rilettura lirica, appassionata, fedele, ma anche personale del classico di Steinbeck dove aleggia lo spirito di Woody Guthrie e tutto il tributo al cinema pioneristico di qualche anno prima. Fonda è un memorabile Tom Joad e lo straordinario messaggio sociale del film è ancora intatto: immagini così belle e spesso epiche che lasciano il segno nello spettatore anche dopo molti anni... a chi accusava Ford di essere uno "spirito reazionario" e non un semplice, talvolta agiografico, narratore della storia americana, sarà sfuggito forse che, insieme al solo King Vidor (v. Allelujah, il nostro pane quotidiano, street scene) è stato l'unico ad aver affrontato seriamente e coraggiosamente certe tematiche "progressiste"

1 risposta al commento
Ultima risposta 09/10/2009 10.18.16
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR agentediviaggi  @  09/04/2007 21:23:47
   9 / 10
Grande cinema politico. Devo dire che a tratti mi sono annoiato, ma non certo per colpa del maestro, quanto piuttosto per la vicenda narrata, tanto deprimente, quanto assolutamente lontana dalle trame epiche avvincenti dei suoi film western. Questo film è ambientato in un periodo, quello della grande crisi del 29, in cui anche gli USA erano un paese del terzo mondo o per lo meno una parte importante della popolazione si spostava da una parte all'altra di questo grande Paese per trovare un lavoro spesso sottopagato, senza diritti sindacali e in condizioni igienico-sanitarie disastrose.
Un pò statico Henry Fonda, ma intenso piu che mai nel commovente monologo finale, un urlo di battaglia contro le ingiustizie sociali che opprimevano e opprimono anche oggi molti lavoratori nel mondo.

Epicuro  @  12/06/2006 15:31:32
   10 / 10
È semplicemente uno dei migliori film di Ford (quello che meglio esprime il suo lato politico).

no surrender  @  21/03/2006 15:45:47
   8½ / 10
bellissimo. grande Fonda..

1 risposta al commento
Ultima risposta 23/03/2006 22.19.18
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Gruppo STAFF, Moderatore priss  @  08/03/2006 13:49:44
   8 / 10
furore è tratto da uno dei romanzi più belli di steinbeck e malgrado monco del finale assolutamente improponibile per il cinema dell'epoca devo dire che gli rende giustizia.
in un bianco e nero "abbagliante", con un grande Henry Fonda tratteggia con stile quasi documentaristico la ricerca di un eden da parte dei diseredati senza nome distrutti dalle vicende economiche post-crollo di wall street.
bellissima la sequenza in cui sono le ombre dei personaggi a osservare la partenza di colui che gli intima di lasciare la loro terra.
Un unico appunto: regia pulita, ma tradizionalissima, perchè dare a Ford la statuetta per la migliore regia? magari miglior film... ma la miglior regia andava a "rebecca"

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