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Un documentario che ripercorre la carriera sportiva dell'ineffabile Paul "Gazza" Gascoigne non lesinando aneddoti della sua tortuosa vita privata, tra dipendenze varie e problemi mai veramente risolti con i tabloid inglesi. Sulla sua vita sregolata e la sua cronica sfortuna calcistica si potrebbero scrivere almeno dieci libri: questo lavoro cerca di condensarne le fasi principali in meno di 90 minuti di durata e finisce per essere un pò superficiale, pur avendo lo stesso "Gazza" come interlocutore principale. Se da una parte esce un ritratto dell'uomo molto onesto - con le sue debolezze e i suoi celeberrimi colpi di testa - dall'altra parte si passa in rassegna con troppa velocità la sua storia calcistica ( ad esempio, tre minuti di numero per parlare della Lazio ) riproponendo all'infinito i 5/6 memorabili gol che ha siglato, tralasciandone altri che avrebbero dato molta più varietà al racconto ( per essere stato un centrocampista segnò tantissimo durante la sua carriera ). E anche i contributi esterni di celebrità calcistiche come Lineker, Mourinho e Rooney aggiungono poco alla celebrazione del personaggio ( soprattutto gli ultimi due ). Il risultato finale è quindi un pò deludente: un'occhiata la vale senz'altro, ma speravo mi lasciasse qualche emozione maggiore.
Un fisico particolarissimo quello di Gazza, che univa una straordinaria forza fisica ed una tecnica veramente sopraffina. Un giocatore che in campo divertiva, si divertiva ed era amato, malgrado quei lati oscuri della sua personalità che il documentario certamente non tralascia, ma punta soprattutto nell'epica sportiva di questo giocatore abbastanza sfortunato in campo, che ha vinto meno del suo reale valore. Fa piacere vederlo di nuovo in forma, sperando che non ricada più in quel baratro che sembra risucchiare tanti campioni segnati dall'autodistruzione come George Best, altra leggenda britannica, figura mai nominata in questo film, al quale le assonanze non mancano.