gatti rossi in un labirinto di vetro regia di Umberto Lenzi Italia, Spagna 1974
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gatti rossi in un labirinto di vetro (1974)

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locandina del film GATTI ROSSI IN UN LABIRINTO DI VETRO

Titolo Originale: GATTI ROSSI IN UN LABIRINTO DI VETRO

RegiaUmberto Lenzi

InterpretiMartine Brochard, Joan Richardson, Ines Pellegrini, Andres Mejuto

Durata: h 1.30
NazionalitàItalia, Spagna 1974
Generethriller
Al cinema nel Dicembre 1974

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Trama del film Gatti rossi in un labirinto di vetro

A Barcellona un serial killer compie sempre lo stesso macabro rito di estrazione dell'occhio sulle donne che uccide.

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Voto Visitatori:   5,90 / 10 (15 voti)5,90Grafico
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Voti e commenti su Gatti rossi in un labirinto di vetro, 15 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

Alpagueur  @  30/09/2020 16:48:10
   8 / 10
Uno degli incipit più indovinati tra i gialli di sempre e un titolo suggestivo (che cavalca l'onda "animalesca" tanto in voga a quell'epoca) possono sopperire ad una sceneggiatura così così e a delle recitazioni sufficienti ma non eccelse? sembra di si. Pronti via, il maestro Bruno Nicolai impatta sullo spettatore con la sua musica devastante e melodiosa allo stesso tempo (la batteria illumina la strada), nel tunnel degli orrori, non si può restare indifferenti a quelle note. Le ramblas di Barcellona fanno da cornice a una vicenda drammatica, il trauma infantile c'è (ma non sembra essere così convincente come in altri gialli), la scena chiave (collegata al titolo) pure. Uno dei rari film (assieme al Gatto di Bido) in cui la figura del "gatto" (colorato) è tangibile, la metafora del titolo si può toccare, è presente, si vede, si sente. Il ritmo a volte può sembrare un po' lento ma ci pensano le note di Nicolai a risvegliare l'interesse dello spettatore durante l'arco del film. Concludendo, una colonna sonora e un titolo che valgono un film intero. Tutto il resto è noia...

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DitaAppiccicose  @  29/06/2017 20:55:37
   6½ / 10
Film godibile nonostante una recitazione appena sufficiente, un doppiaggio anche peggiore ed un movente per gli omicidi piuttosto risibile. A piacermi abbastanza è stata la capacità di coinvolgere lo spettatore fino alla fine grazie ad una trama che porta a sospettare di quasi tutti i membri della comitiva, pur non essendoci mai una tensione particolare. Lo sguardo d'insieme, insomma, mi è piaciuto di più delle singole componenti di cui sono composti i film ( soggetto, sceneggiatura, fotografia, regia, ecc… ).

albert74  @  15/06/2017 10:27:26
   7 / 10
tipico film lenziano dal particolarissimo titolo in un periodo del cinema italiano in cui andavano di moda i titoli riferiti ad animali (Argento docet!).
La caratteristica di questo triller è la particolare cura per la sceneggiatura e una trama sufficientemente complessa. Lenzi si disinteressa, invece, degli attori i quali, sono appena passabili. Il film, di produzione italo-spagnola, è ambientato nella solare e calda Barcellona. Gli omicidi avvengono tutti alla luce del giorno. L'ambientazione è buona. Ovviamente - come andava di moda all'epoca - c'è il solito assassino che uccide una ad una le donne di una comitiva di turisti. Il titolo si riferisce proprio ai turisti. I gatti rossi sono i turisti (il killer predilige le donne vestite di rosso), il labirinto simboleggia la trappola in cui questi sono intrappolati mentre il vetro... non dirò nulla per non svelare il finale.
Gatti rossi non lesina una giusta dose di splatter (giusta per quell'epoca), con parecchio sangue, alcuni sgozzamenti e scene più o meno riuscite.
tra gli attori una discreta Veronica Miriel, conosciutissima in Italia perché è la Marisol di Un sacco bella. Sparita poi dalle scene agli inizi degli anni '80 per dedicarsi alla pittura.
Complessivamente è un buon film che non raggiunge i livelli dei film di Argento ma che comunque se la cava bene.

CyberDave  @  23/05/2016 08:33:44
   6 / 10
Ennesimo giallo italiano anni 70 che prende spunto a piene mani dai primi lavori di Argento.
Parte bene e diventa subito interessante con un paio di omicidi e alcuni personaggi che entrano in scena rendendo articolata la storia.
La parte centrale è davvero interessante, le indagini della polizia sembrano non portare a nulla e ognuno dei personaggi sembra poter nascondere qualche segreto che lo fa essere un sospettato.
Si arriva cosi al finale che, come spesso accade, mescola un pò le carte in tavola e cerca di rendere "memorabile" la pellicola, senza riuscirci a mio parere.
Troppo labile la motivazione del killer da risultare poco credibile e non di forte impatto, ci si poteva aspettare qualcosa di meglio.
Anche la parte splatter del film lascia abbastanza a desiderare e non regala particolari momenti di tensione.

Un film onesto, che si lascia guardare dagli appassionati del genere ma che difficilmente attirerà preferenze di qualche spettatore occasionario.

dagon  @  01/09/2015 18:59:01
   5 / 10
Non certo uno dei migliori esponenti del genere, nonostante alla regia ci sia Lenzi. Come spesso accadde, la sceneggiatura è lacunosa e con qualche "WTF??". Più che dimenticabile. Titolo che combina tutto il possibile per richiamare i successi di Argento: animali, colori e cristallo (vetro), per tacer del poster.

Leonardo76  @  26/10/2012 20:01:16
   5 / 10
Filmetto che non lascia particolare traccia. Omicidi banali, personaggi senza carisma, ambientazione troppo solare, movente dell'assassino da chiamata immediata ai Carabinieri per denunziare lo sceneggiatore. Solo per collezionisti.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  03/04/2011 00:33:07
   4 / 10
I titoli di testa fanno ben sperare, ma la speranza dura molto poco. Thriller poco avvincente, povero di suspence in quasi tutti gli omicidi, piuttosto scarso anche nel gore. Mediocre sceneggiatura che non regala colpi di scena, visto che è piuttosto scontata l'identità dell'assassino, nondimeno pecca molto anche in credibilità e nonsense (la dinamica del primo omicidio, la spiegazione finale del movente). Il protagonista maschile sembra provenire da un fotoromanzo: non cambia espressione nemmeno sotto minaccia.

JOKER1926  @  27/03/2011 20:18:11
   5 / 10
Il titolo affascinante e classico del genere "Gatti rossi in un labirinto di vetro" non è effettivamente la prova, la sicurezza di un prodotto, quello di Lenzi, sorprendentemente sotto la media; insomma il film del 1974 si rivela una grossa delusione mostrando difetti grandi e palesi, quasi clamorosi.
Termine clamoroso che può esser adoperato tranquillamente per qualificare i difetti di Lenzi per quanto concerne l'ambientazione davvero poco funzionaria ed utile alla causa di un thriller.
Ma oltre questo da criticare un pessimo lavoro a livello di storia, tutto abbastanza confuso, regia che vuole nascondere il killer nelle facce di tutti i protagonisti del film ma quante forzature! Tutti i personaggi, in modo alterno, sono messi in "discussione", sceneggiatura non di primo livello.

"Gatti rossi in un labirinto di vetro" non regala molto allo spettatore in termini di coinvolgimento, passa alla storia comunque lo pseudo movente del killer, pessima macchinazione nel frangente.

Cannibal Bunny  @  20/12/2010 23:05:18
   5 / 10
A lungo andare diventa noioso, il movente poi non è per nulla credibile, facendo perdere ulteriore valore alla pellicola che non parte neanche male.

Invia una mail all'autore del commento Andre82  @  05/12/2010 11:20:04
   6½ / 10
Gli aspetti di fondo di tutti i thriller/gialli che ho visto di Lenzi sono la bontà della regia e soprattutto degli attori. Anche questo "Gatti rossi in un labirinto di vetro" (titolo di ispirazione argentiana che incuriosisce) ne è una conferma. Visto che ho citato Argento, gli preferisco decisamente Lenzi.

pinhead88  @  20/06/2010 15:00:37
   7½ / 10
Un titolo geniale per un giallo/thriller altrettanto ottimo.Lenzi lo considero un validissimo regista che si è cimentato in non pochi generi,peccato che molti lo prendano in considerazione soltanto come un registaccio da serie Z,cosa che non è affatto,calcolando che in quel periodo anche un Bava realizzò immani porcherie.un giallo italico di cui andare fieri,ottimi momenti di suspance e anche piuttosto originale nelle dinamiche.

Someone  @  03/07/2009 10:19:26
   5 / 10
Un po' mi dispiace stroncare questo film, in quanto reputo Lenzi un valido regista di serie B. Purtroppo questa pellicola non mi ha convinto. Il tutto risulta abbastanza confusionario, ed il finale fa cadere quei pochi aspetti che si erano consolidati in precedenza. Non pessimo, ma neanche sufficiente.

LEMING  @  03/07/2009 08:13:46
   3½ / 10
Thriller fotocopia dei primi film di Dario Argento, con interpretazioni imbarazzanti,tensione zero, trama ridicola, motivazione del killer patetica e improbabile, in una parola PENOSO, come molti altri thriller italiani dell'epoca (Dario escluso,...ovviamente!)e per finire, come andava di moda all'epoca....qualche nudo artistico.....non si sa mai ...per attirare qualche spettatore in più!
Lemming

DarkRareMirko  @  02/03/2009 21:05:55
   7½ / 10
Thriller molto buono realizzato da Lenzi, derivativo (come dice il commento qui sotto o come si può leggere in rete per l'appunto il film prende in prestito molti elementi da Argento) ma ad ogni modo mai macchinoso o particolarmente difficile da comprendere, caso molto raro se si considerano la maggior parte dei gialli/thriller italici.

Bravini gli attori, discreta la regia di Lenzi (non priva ad ogni modo di cenni grossolani), bella la trovata dell'occhio strappato dalla vittime.

Solita spiegazione finale dell'assassino strana, trita, grottesca.

Buona la fotografia.

Da vedere.

phemt  @  22/12/2007 14:31:45
   7 / 10
Titolo geniale (che tra l’altro può anche essere interpretato in un paio di modi) per l’ultimo giallo seventies firmato Lenzi che negli anni 70 era al top della carriera prima del vistoso calo subito nel decennio successivo… Thirller in classico anni 70 style un po’ troppo debitore a certe tematiche Argentiane (a partire dallo stile passando alla presenza degli animali nel titolo per arrivare al particolare che sfugge al protagonista) ma comunque diretto con mestiere ed interessante… Lenzi è abile nel caratterizzare praticamente ogni personaggio come possibile assassino con l’ausilio (e a dirla tutta forse abusandone) di primi piani su facce minacciose e comportamenti ambigui; purtroppo il colpo di scena finale non sorprende ma soprattutto il movente è davvero terribile e al limite del delirante… Ed è un peccato perché il film funziona, regge e tutto sommato avvince…
Gli omicidi son tutti più o meno uguali ma ben coreografati e malgrado una tensione non sempre costante e la presenza di qualche trashata il film si fa vedere… Per appassionati dello giallo anni 70, loro probabilmente non rimarranno delusi!
Bella la colonna sonora di Nicolai, nel cast si nota la presenza di una giovane Veronica Miriel che qualche anno dopo vedremo accanto a Verdone nei panni di Marisol in uno degli episodi di Un Sacco Bello…

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