I giovani Jim, Judy e Plato, sono accusati di aver aggredito un uomo. Il giorno dopo Buzz e i suoi sfidano Jim a una pericolosa gara: correre in auto verso un precipizio e lanciarsi dalla macchina il più tardi possibile...
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Orson Welles era un suo detrattore ("odio questo film, odio questo genere di film, non me ne importa assolutamente nulla...") , e io fatico a comprendere fino in fondo la fama la leggenda che circonda, fin dalla locandina, questo film. Che è un'esperienza memorabile, certo, ma che oggi appare (ci appare) un concentrato di stereotipi sulla delinquenza o ribellione giovanile. Sullo stesso tema, Nicholas Ray, grandissimo regista ha fatto sicuramente di meglio ("i bassifondi di San francisco") ma "rebel without a cause" gode di una fama universale e indiscussa che supera il successo o le potenzialità di qualsiasi altro film (anche di "il seme della violenza" con Glenn Ford, due anni dopo). 1) Esprime nel modo piu' eloquente possibile la personalità (e la fragilità) di James Dean 2) Inaugura un vero e proprio filone del genere 3) Segnala nelle devianze giovanili una vera e propria causa (cfr. la famiglia) 4) Ci parla di amore di amicizia di odio e sconfitta
Ho l'impressione che la cosa migliore del film sia proprio la famiglia di Jim, con quel brutale rovesciamento dei ruoli tristemente consolidati, e il padre inadatto a rappresentare un modello vero e proprio per il figlio (maschio).
Ho sempre trovato francamente edificante l'amicizia tra Jim e Plato (la rivelazione Sal Mineo) e col tempo questa sensazione (fastidiosa) si è rafforzata
Ho anche avuto l'impressione che Ray parlasse di temi che non conosceva direttamente, la stessa (famosissima) scena delle corse in auto è superficiale ed è soprattutto fotografata splendidamente.
Mi toccherà consigliare un film europeo che dice le stesse cose con una maggior incisività. e cioe' "peccatori in blue-jeans" di Marcel Carnè
Ma c'era Jacques Perrin, che non fa storia quanto James Dean.
"Gioventu' bruciata" è, in definitiva, un buon film invecchiato malissimo.
Ma Nathalie Wood, nel fiore dei suoi 16 anni, è una creatura meravigliosa che basterebbe da sola a giustificare un'alto gradimento (non solo visivo)