I giovani Jim, Judy e Plato, sono accusati di aver aggredito un uomo. Il giorno dopo Buzz e i suoi sfidano Jim a una pericolosa gara: correre in auto verso un precipizio e lanciarsi dalla macchina il più tardi possibile...
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Indubbiamente è stato un film importante per quegli anni, dove il concetto del disagio giovanile forse non era ancora ben assimilato dalla società. James Dean divenne un simbolo, il portabandiera dei cosiddetti attori belli e dannati, identificabile con una generazione che mostrava sempre più segnali di ribellione ed inquietudine. Il film a mio parere però non sembra essere strutturato in maniera impeccabile; specialmente i dialoghi non mi sono sembrati avere una grande forza, piuttosto li ho trovati abbastanza ingenui, forse troppo enfatizzati. La storia comunque riesce ad infondere un discreto interesse in chi guarda e, grazie al cast e ad un Dean intenso ed abile, risulta emozionante quanto basta e meritevole dell'attenzione che ha ricevuto. Un cult che personalmente però non entusiasma eccessivamente.
Sarà pure un cult movie ma io purtroppo nn ci ho visto niente di speciale..credo piuttosto che la morte prematura e violenta dei tre protagonisti ne abbia alimentato la fama
A cosa attribuire la fama di cui gode ancora oggi questo film e il suo protagonista ? Boh... di certo ha contribuito la morte prematura di James Dean, sopraggiunta qualche mese dopo l'uscita di Gioventù Bruciata, a creare un mito cinematografico dei giovani d'oggi. Personalmente mi pare azzardato mitizzare un attore che ci ha lasciato solo 3 titoli importanti così come mi pare esagerato definire questo un capolavoro. Un buon film con molte sbavature, qualche parte ridicola, qualche altra altamente drammatica. Una sequela di alti e bassi, anche se prevalgono gli alti per fortuna. Non basta per l'8.
Ho notato un errore nel film. E' il primo giorno di scuola e Jim si prepara per uscire di casa. Saluta i genitori vestito tutto elegante con la cravatta. Uscito fuori vede Judy e le va incontro. La cravatta è scomparsa. Che fine ha fatto ???
Ribelli senza una causa è il titolo giustissimo per quello che vuole trasmetterci questo film. Un cult generazionale tanto dissacrante allora quanto attuale ai giorni nostri,una pellicola che ci mostra le prblematiche familiari dei giovani,l'incomunicabilità con la prorpia famiglia di uno,con un padre contraddittorio,incoerente e alla sottomissione della moglie,l'affetto non dimostrato dalla famiglia per la ragazza,la mancanza di una vera famiglia per il ragazzino,il quale troverà come punto di riferimento il Dean,al quale si legherà così tanto da fare la fine che tutti noi quanti sappiamo. Del resto la chiave di lettura più interessante ci viene offerta durante una lezione "attraverso l'immensità dello spazio,i problemi dell'uomo appaiono del tutto insignificanti,e l'uomo sentendosi solo,vede se stesso come un'episodio di scarso rilievo".Credo qui si racchiuda uno dei problemi esistenziali dei giovani di allora e dei giovani d'oggi,una visione della vita come un'esperienza del tutto effimera porta spesso a comportamenti estremi,alla ricerca di qualcosa con l'unico scopo dell'autoaffermazione,vedi episodi di bullismo dei giorni nostri,ma come vediamo in questo film,sono gli stessi episodi che si verificavano 50 anni fa. Il Mereghetti dava questo film a voto pieno,un capolavoro,forse per il fatto che era del tutto inusuale rappresentare la gioventù in questo modo mezzo secolo fa,forse perchè è una pellicola sempre attuale non lo so,ma io non me la sento di dare i pieni voti.Molto buona l'interpretazione di Dean,
Un classico. Un grande film con un grande James Dean. Preferisco la Valle Dell'Eden perchè hai dei contenuti più profondi ma rimane cmq un film che merita di essere visto. Il messaggio è ancora attuale, cioè lo scontro generazionale tra genitori e figli. La cosa ora avviene in modo diverso ma questo film ha ancora un suo perchè Questo è un attore, non Scamarcio!!!
Orson Welles era un suo detrattore ("odio questo film, odio questo genere di film, non me ne importa assolutamente nulla...") , e io fatico a comprendere fino in fondo la fama la leggenda che circonda, fin dalla locandina, questo film. Che è un'esperienza memorabile, certo, ma che oggi appare (ci appare) un concentrato di stereotipi sulla delinquenza o ribellione giovanile. Sullo stesso tema, Nicholas Ray, grandissimo regista ha fatto sicuramente di meglio ("i bassifondi di San francisco") ma "rebel without a cause" gode di una fama universale e indiscussa che supera il successo o le potenzialità di qualsiasi altro film (anche di "il seme della violenza" con Glenn Ford, due anni dopo). 1) Esprime nel modo piu' eloquente possibile la personalità (e la fragilità) di James Dean 2) Inaugura un vero e proprio filone del genere 3) Segnala nelle devianze giovanili una vera e propria causa (cfr. la famiglia) 4) Ci parla di amore di amicizia di odio e sconfitta
Ho l'impressione che la cosa migliore del film sia proprio la famiglia di Jim, con quel brutale rovesciamento dei ruoli tristemente consolidati, e il padre inadatto a rappresentare un modello vero e proprio per il figlio (maschio).
Ho sempre trovato francamente edificante l'amicizia tra Jim e Plato (la rivelazione Sal Mineo) e col tempo questa sensazione (fastidiosa) si è rafforzata
Ho anche avuto l'impressione che Ray parlasse di temi che non conosceva direttamente, la stessa (famosissima) scena delle corse in auto è superficiale ed è soprattutto fotografata splendidamente.
Mi toccherà consigliare un film europeo che dice le stesse cose con una maggior incisività. e cioe' "peccatori in blue-jeans" di Marcel Carnè
Ma c'era Jacques Perrin, che non fa storia quanto James Dean.
"Gioventu' bruciata" è, in definitiva, un buon film invecchiato malissimo.
Ma Nathalie Wood, nel fiore dei suoi 16 anni, è una creatura meravigliosa che basterebbe da sola a giustificare un'alto gradimento (non solo visivo)
ho trovato il film piacevole fino a quasi la fine...si perche il finale buonista non mi è andato molto giu...con il padre che promette al figlio che cambiera'... comunque un film con un buon ritmo
Non so che dire, James Dean non m'è mai piaciuto. Morto a soli 24 anni, dopo aver girato solo 3 film, è diventato un mito. Naturalmente è doloroso come fatto. Chissà: avesse fatto di più forse avrei, alla lunga, subito anch'io il suo fascino da belli, ribelli e dannati. Io non l'ho capito, non l'ho afferrato. Non rientra nelle mie corde. Bello poi, non l'ho mai considerato e nemmeno affascinante.
La corsa "chickle run" ha un finale piuttosto prevedibile, data l'aria che tira lungo tutta la durata del film. Recitava così, alla stessa maniera in cui viveva. E viveva nella stessa maniera con cui recitava. Una persona difficile che interpreta pesonaggi ribelli ed anticonformisti.
Sarà perchè mi hanno obbligato a vederlo a scuola...sarà perchè odiavo la prof...sarà perchè ho dovuto pure fare una recensione...sarà perchè è degli anni50.....sarà perchè faceva veramente schifo...