giu' la testa regia di Sergio Leone Italia 1971
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giu' la testa (1971)

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locandina del film GIU' LA TESTA

Titolo Originale: GIU' LA TESTA

RegiaSergio Leone

InterpretiRod Steiger, James Coburn, Romolo Valli, Antoine Saint-John, Franco Graziosi, Rick Battaglia, David Warbeck, Vivienne Chandler, Maria Monti, Amato Garbini

Durata: h 2,31
NazionalitàItalia 1971
Generewestern
Al cinema nell'Ottobre 1971

•  Altri film di Sergio Leone

Trama del film Giu' la testa

Un bandito messicano e un rivoluzionario irlandese si alleano durante la rivoluzione messicana: uno perderà la sua famiglia, l'altro porterà fino in fondo i suoi ideali, nel ricordo di una vecchia amicizia finita.

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Voto Visitatori:   8,54 / 10 (128 voti)8,54Grafico
Migliore regista (Sergio Leone)
VINCITORE DI 1 PREMIO DAVID DI DONATELLO:
Migliore regista (Sergio Leone)
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Voti e commenti su Giu' la testa, 128 opinioni inserite

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Invia una mail all'autore del commento camifilm  @  06/06/2012 22:03:55
   7 / 10
qui ci sta la battuta più secca e più spietata del cinema... detta in 2 secondi e legata al film... non la posso ripetere... ma ha tutto il suo fascino. Per chi ha visto il film, basta ricordare il titolo ed aggiungere un'altra "parola".

IL film appassiona. Attrae nella sua trama lo spettatore incuriosito. Il genere è noto e non ha bisogno di presentazioni, direi su un altro piano rispetto ad altre opere dello stesso genere, ma inteso come diversa impostazione e non di diversa qualità.

Ottimo da vedere e rivedere.

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Ultima risposta 06/06/2012 22.05.44
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Invia una mail all'autore del commento anthonyf  @  28/04/2011 18:52:46
   9 / 10
Profonda pellicola, diretta dal maestro Sergio Leone, narrante il periodo duro e sanguinario, della Rivoluzione Messicana, vista dagli occhi di un peone ed un ex-rivoluzionario dell'IRA, che rimarranno coinvolti in quella che è stata una vera e propria lotta per la libertà, tra intrecci politici, tradimenti e amicizie.
Analizzando il film, spuntano in risalto le magistrali interpretazioni di James Coburn, straordinario nei panni del dinamitardo John H. Mallory, ex-militante nell'IRA, e di Rod Steiger nelle vesti del peone messicano Juan Miranda, capo di una banda di desperados. Ambientazioni ricercatissime, girate proprio in Messico; storia perfetta, senza una sola scena in eccesso; dialoghi magistrali e dinamici; musiche di Ennio Morricone superbe, semplicemente uno dei tanti picchi più alti del compositore italiano; e regia di Sergio Leone, stupenda, qui al fulcro della "Trilogia del Tempo".

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Ultima risposta 21/05/2011 16.25.14
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endriuu  @  30/12/2010 23:59:24
   7 / 10
Un Sergio leone diverso che non ho saputo apprezzare.Le musiche di Morricone (le piu belle insieme a c'era una volta il west) e la qualità della regia sollevano un poco il film, ma la noia rimane.

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Ultima risposta 05/04/2011 23.46.49
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lukef  @  12/11/2010 14:45:56
   5 / 10
Delusissimo,
Leone in questo film mi ha deluso moltissimo, veramente l'ho trovato un filmetto di serie B che non si merita affatto tutta questa acclamazione. Innanzitutto partiamo con l'eccessiva accidentalità e fatalismo..

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Ancora più gravi gli errori logici:


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C***o non volevo essere puntiglioso MA GLI ERRORI SONO DAVVERO TROPPI!!!
Dai ragazzi come si fa a mettere 10??? E' tutto a caso..

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Per non parlare delle decine di scene prevedibilissime.. degli stereotipi continui e di questo continuo focus sulla lottta di classe portata quasi al ridicolo.. ad un certo punto mi sembrava di guardare uno di quei filmetti filocomunisti sui partigiani. Ciliegina sulla torta la citazione di Mao Tze Tung, che ricordiamo essere stato il dittatore più sanguinario della storia (tanto valeva mettere Hitler).
Anche le musiche le ho trovate inferiori al solito.. in alcuni momenti belle ma personalmente neanch'io ho apprezzato quel continuo shon shon e sinceramente mancava proprio la FORZA che c'era in tutti i precedenti western con Morricone. A parte che questa caratteristica in primis mancava ai personaggi... facevano i duri certo.. ma siamo anni luce da un Clint Eastwood o un Lee Van Cliff, duri nella sostanza non solo nella forma (mi riferisco a Per non parlare delle decine di scene prevedibilissime.. degli stereotipi continui e di questo continuo focus sulla lottta di classe portata quasi al ridicolo.. ad un certo punto mi sembrava di guardare uno di quei filmetti filocomunisti sui partigiani. Ciliegina sulla torta la citazione di Mao Tze Tung, che ricordiamo essere stato il dittatore più sanguinario della storia (tanto valeva mettere Hitler).
Anche le musiche le ho trovate inferiori al solito..in alcuni momenti belle ma anche a me quello shon shon continuo ha disturbato un po' e sinceramente mancava proprio la FORZA che c'era in tutti i precedenti western con Morricone. A parte che questa caratteristica in primis mancava ai personaggi, facevano i duri certo.. ma siamo anni luce da un Clint Eastwood o un Lee Van Cliff, duri nella sostanza non solo nella forma (mi riferisco soprattutto a Coburn).

p.s. e poi basta con tutti sti occhi azzurri!

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Ultima risposta 10/05/2014 14.55.21
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76eric  @  10/05/2010 15:13:37
   10 / 10
E' un Leone che allarga i confini del western analizzando il difficile periodo della rivoluzione messicana ( cosa peraltro che fa Zingarelli prima di lui in "Un esercito di 5 uomini" nell' ancor più lontano 1969).
Girato veramente in Messico, il grandissimo regista romano narra l'amicizia che si viene a creare in un modo molto atipico fra John, rivoluzionario irlandese interpretato dal mitico James Coburn alla sua migliore performance; e Juan spassosissimo e altrettanto grande Rod Steiger, bandito peones che ha in mente il "colpo" alla banca di Santa Mira.
Quest' ultimo scoprendo e contando sulle virtù del primo si ritroverà suo malgrado a combattere e a diventare un eroe della causa sostenuta da Villa e Zapata.
Un film molto più profondo se vogliamo rispetto alla mitica trilogia del dollaro ( comunque tutti Capolavori, sia chiaro), nel quale si alternano momenti davvero spassosi con altri veramente tragici ( su tutti la perdita della famiglia di Juan e i continui flashback rivelatori che tanto hanno "travagliato" la vita di John e il suo punto di vista sul valore dell' amicizia). Finale amarissimo con quell' "E adesso io?"
Da citare la presenza nel cast dell' ottimo Romolo Valli-Noriega che riparerà e modo suo il precedente tradimento e l' uso della straordinaria colonna sonora da brividi, un Ennio Morricone come non mai, il suo Capolavoro dei Capolavori, che accompagna le immagini in maniera impeccabile. (Shaun Shaun).
Capolavoro.

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Ultima risposta 19/10/2010 18.03.24
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wooden  @  24/04/2010 12:56:03
   7 / 10
Tralasciando la spettacolare colonna sonora di Morricone (assieme a "c'era una volta il west" una delle più belle in assoluto della storia) è, assieme ai primi due della trilogia, un film che non ho mai apprezzato più di tanto.

Un pò forzato e poco coinvolgente, spesso noioso, un ibrido un pò impersonale, lontano anni luce dai suoi migliori film. Certo, quei primi piani così teatrali, quelle carellate sui paesaggi essiccati, e quella musica...

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Ultima risposta 28/04/2011 20.17.40
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Freddy Krueger  @  30/09/2009 17:24:39
   7½ / 10
Allora, Sergio Leone è stato un grande regista perché ha diretto film veramente affascinanti e carismatici, peccato però per quel difetto che ho riscontrato in tutti i suoi film, “Giù La Testa” incluso: la lentezza in alcune scene. Infatti ci sono dei momenti nei suoi film abbastanza noiosi, anche se alternati con dei punti geniali… E’ per questo che con lui non sono mai andato oltre l’8 col voto, sennò ne sarebbero fioccati di 8,5, e non pochi… “Giù La Testa” infatti ha i primi 45 minuti che sono una fìgata, peccato che i restanti 105 non siano all’altezza, sebbene molto buoni.
Grandi i due attori principali.
Il voto è 7,5, poteva guadagnarsene uno più alto però.
Ah già, Morricone è Dio (ora ne sono sicuro).

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Ultima risposta 30/09/2009 18.53.29
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edmond90  @  10/08/2009 13:16:25
   9½ / 10
Film bellissimo ed emozionante,riflessione struggente sugli alti ideali della vita

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Ultima risposta 17/10/2013 11.45.50
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weareblind  @  10/08/2009 11:07:54
   4 / 10
Mah, mi aspettavo di leggere una serie di commenti negativi, e invece tutti contenti! Io l'ho trovato orribile. Ancora una volta, un sacco di scene allungate TROPPO oltre quel che serve. Ma con l'aggiunta di musichette fastidiose (avevo voglia di togliere l'audio ogni volta che partiva il scion-scion-scion), di scene completamente implausibili, e di un finale orripilante che lascia il tempo che trova. Mai più...

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Ultima risposta 10/02/2010 15.25.28
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BlackNight90  @  04/05/2009 21:05:04
   9½ / 10
Dalle ceneri del mito, Leone tira fuori un film che di western ha ben poco, un'opera di avvicinamento a C'era una volta in America, il capolavoro-ossessione di Leone in cui egli verserà qualcosa di più della sua anima.
Già dall'inizio, con la citazione da Mao, si capisce di cosa parlerà il film e l'idea del regista durante lo sviluppo della storia è chiara: ma Leone non impone la sua idea, non ce la sbatte in faccia preferendo delineare i tratti di un'amicizia sincera tra due anime all'apparenza antitetiche, e facendo parlare le immagini: il genio visivo di Leone, forse grazie anche alla maggior disponibilità di mezzi, è ai suoi massimi livelli. Sono i drammi interiori di John e Juan i veri protagonisti del film, i loro lutti, ricordi e la loro simpatica complicità, sottolineati sempre, ogni intensissimo momento, da una musica spensierata ma malinconica ed emozionante (tra le migliori di Morricone): 'Sean Sean'.
Leone, comunque, aveva capito tutto sulla Storia: le parole di Juan sulla rivoluzione sono cariche di sentimento e di significato.

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Un solo difetto credo: la sceneggiatura che non è per niente perfetta, ad esempio ci sono degli stacchi temporali troppo marcati tra certe scene e cose così.
Perfette e commoventi invece le interpretazioni del bravissimo Coburn e del simpatico ed esagerato Steiger.

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Ultima risposta 05/05/2009 01.02.28
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Federico  @  02/04/2009 17:15:48
   10 / 10
perfetto.

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Ultima risposta 04/04/2009 12.12.05
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Gatsu  @  25/02/2009 14:20:45
   7½ / 10
Questo potrebbe sembrare leggermente al di sotto degli altri di Leone, gli manca un certo tocco da maestro che forse il regista ha tentato di inserire ma che poi ho non si è visto oppure non ha avuto l'effetto desiderato. Rimane un gran western comunque, non ci sono dubbi.

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Ultima risposta 15/04/2009 14.49.45
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Granf  @  25/02/2009 13:30:03
   10 / 10
"La rivoluzione non è un pranzo di gala, non è una festa letteraria, non è un disegno o un ricamo, non si può fare con tanta eleganza, con tanta serenità, con tanta grazia e cortesia...la rivoluzione è un atto di violenza"

Dopo aver chiuso il cerchio con un epoca, quella del vecchio west, Leone continua il suo percorso nel raccontare la storia. Il film narra della rivoluzione messicana.
Un capolavoro assoluto, forse quello che più apprezzo di Leone (anche se è veramente impossibile fare un paragone con altri), un film politico, divertente, sincero, commovente, poetico e anche molto violento. Con dei personaggi meravigliosi che, nella loro spensieratezza e genuinità vivono tristi avventure, costretti dalla dura legge della sopravvivenza. Il compito di un regista deve essere quello di far riflettere il suo spettatore, Leone ricrea un mondo ormai passato, ma totalmente simile a quello che oggi viviamo. La rivoluzione è un pretesto per qualcosa di più grande. La diversità, nella geniale sequenza iniziale della diligenza, dove attraverso delle inquadrature quasi ossessive ci arriva un messaggio chiaro e molto potente. L'amicizia, nello splendido rapporto dei due protagonisti. L'amore, la guerra, la ribellione, la libertà.
Cosa dire dei due attori, ad uno spassosissimo James Coburn si aggiunge un maestoso Rod Steiger, indimenticabile il suo primo piano finale con quello sguardo disperato (disperso). Ottimo anche Romolo Valli.
Naturalmente Ennio Morricone nelle sue musiche inserisce qualcosa di unico. Raggiunge l'apice e dirige quella che, indubbiamente, può essere considerata la migliore colonna sonora di sempre.
Leone con la sua regia straordinaria completa quel connubio perfetto di "immagini e musica", ormai marchio di fabbrica. Questo film è scolpito nel cuore.

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Ultima risposta 18/03/2009 16.31.33
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Gruppo REDAZIONE VincentVega1  @  27/11/2008 13:00:51
   8 / 10
Un western decisamente atipico e ingiustamente snobbato dal pubblico a suo tempo. I primi 40 minuti sono veramente fantastici, dalla "vendetta" di Steiger sui borghesotti fino all'arrivo del "futuristico" Coburn; poi la sceneggiatura cambia radicalmente per distruggere tutte le ipotesi che si erano fatte sul proseguio della storia. Non mancano scene epiche, e soprattutto non manca la grandissima spalla di Leone, quel ragazzotto che dà musicalità alle sue immagini (sciom sciom).

Forse avrei preferito che si fosse rimasto nel campo western vero e proprio, senza svoltare inevitabilmente nella rivoluzione. Infatti la seconda parte è a mio modo di vedere decisamente meno interessante e a tratti ripetitiva, anche se non mancano scene da brividi (su tutte la frase "erano 6, non li avevo mai contati" - chi ha visto il film sa a che parte mi riferisco).
Stranamente ben sviluppata invece è l'amicizia fra i due protagonisti, cosa che Leone a volte non approfondisce (a differenza di Peckimpah): mi ha ricordato i battibecchi fra il brutto e il buono nell'ultimo film della trilogia del dollaro.

Insomma, un altro bellissimo film di Leone, che si colloca insieme a C'era una volta il West nell'ultimo gradino del mio podio personale.

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Ultima risposta 01/12/2008 00.44.47
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eizenstein  @  02/06/2008 13:08:50
   9½ / 10
Questo e' uno dei film che ti lascia il segno.
Sergio Leone prende la scusa della politica e della rivoluzione per fornirci una profonda descrizione dell'animo umano, che spazia dal desiderio venale del denaro a quello spirituale della rivoluzione, dal disprezzo verso il prossimo all'amore fraterno.
Juan e John sono molto tribolati in quanto l'uomo di fronte alla morte e alla guerra esce fuori con tutte le sue forze e debolezze. I contrasti sono ovunque ma alla fine non emerge nessun giudizio ne messaggio politico, solo la vita e la morte. Come dice John "io che ho giudicato una volta, ora non giudico più".
L'uomo e' piu' grande delle ideologie e delle circostanze.

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Ultima risposta 12/03/2009 21.28.11
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Invia una mail all'autore del commento wega  @  29/11/2007 09:15:28
   7½ / 10
Tecnicamente superiore alla trilogia, troviamo quì situazioni e movimenti di macchina che vedremo poi in "C'era una volta in America", l'amicizia tra i due, e anche se trattata in modo differente compare anche in "Per qualche dollaro in più". Fotografia ottima, colonna sonora bellissima di Ennio Morricone, ma mi è difficile affezionarmici ai protagonisti, mi manca la figura di Clint Eastwood.

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Ultima risposta 27/12/2008 18.17.17
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Dies Irae  @  12/06/2007 12:15:07
   6½ / 10
è il western che più ammiro, dotato di un qualcosa in più rispetto agli altri film di un genere che comunque non ha molto da dire, poco da trasmettere.

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Ultima risposta 12/06/2007 14.58.38
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Gruppo STAFF, Moderatore Invia una mail all'autore del commento Jellybelly  @  21/05/2007 16:41:19
   8 / 10
Ottima prova di Sergio Leone, a torto considerato un minore solo perchè troppo distante dagli stilemi western incisi dalla trilogia del dollaro.
"Giù la testa" è un'epopea sulla rivoluzione, in cui i due ottimi ed antitetici protagonisti (nella migliore tradizione leoniana) arriveranno a convergere cullati dalle immortali note del maestro Morricone.
Memorabili i dialoghi iniziali tra Juan e John ed il monologo di Juan sulla rivoluzione, oltre che i flashback di john.

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Ultima risposta 13/06/2007 16.10.11
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phemt  @  25/05/2006 13:25:57
   9 / 10
La rivoluzione messicana vista da Leone è un film da sempre sottovalutato e considerato uno dei minori dell’immenso regista nostrano… Niente di più sbagliato, il film è intenso, profondo, toccante (Coburn che dice di aver giudicato una volta e di non voler più giudicare nessuno), diretto alla perfezione (superlativo l’uso dei flashback), con due attori eccellenti, e il solito immenso lavoro del grandissimo Morricone (personalmente considero sean sean la traccia migliore della sua strabiliante carriera)… Storico il monologo di Steiger sulla rivoluzione, superba la sequenza finale…

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5 risposte al commento
Ultima risposta 31/05/2006 00.38.17
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento thohà  @  24/05/2006 12:24:36
   9 / 10
Non sono d'accordo sul fare paragoni con altri film.

"Giù la testa" è uno dei western più belli che io abbia visto. Amaro, cinico, divertente.

"La rivoluzione non è un pranzo di gala, non è una festa letteraria, non è un disegno o un ricamo, non si può fare con tanta eleganza, con tanta serenità
e delicatezza, con tanta grazia e cortesia. La rivoluzione è un atto di VIOLENZA". (Mao Zedong).

Con un inizio non proprio raffinato, ed una colonna sonora che t'acchiappa subito, si presenta 'sto peones che chiede un passaggio: "Segnor...segnor... Mia madre è morta" - "Sempre avanti diritto per 40 miglia".
Una diligenza aristocratica con la più buffa raccolta di personaggi stereotipati, aristocratici, puritani, ecclesiastici.
Si sorride spesso. "La pagherai! Sono cittadino degli Stati Uniti d'America!". - "Sarà... Ma nudo sembri uno st.ronzo come tutti gli altri".
E scoppia la prima bomba. BOOOOOOMMMMM: "Miccia corta", con un sorriso beato.
No, davvero, non può non piacere.
Può essere più importante l'oro della rivoluzione? Si può diventare eroe per caso, con altri ideali?
John John John... 'miccia', 'mezzo colpo' 'acqua santa'.
"Sei...non li avevo ma contati"....
Ottima la recitazione. Certe espressioni di Rod Steiger sono eccezionali. E il sorriso o la serietà di James Coburn, i suoi occhi, non possono non colpire nel profondo.
Troppo bello.
Lo so, è un commento che dice poco di che. Bisogna vederlo.
Io sono arrivata dal sorriso al pianto.
Impossibile dare 1 a questo film e classificarlo come 'spazzatura', è poco serio.

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Ultima risposta 25/05/2006 01.00.59
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franx  @  24/05/2006 10:06:44
   1 / 10
Scusate ma non condivido.
Scrivo questo perchè ieri sera per la prima volta sono riuscito a vederlo tutto fino alla fine.
Quelli di sergio leone sono tutti fantastici, c'era una volta il west compreso.
Giù la testa è una rottura pazzesca in cui leone secondo me ha voluto allungare tutti gli sguardi e le pause sonore degli altri film all'infinito, ovvio che l'attore, poverello, rod & coburn, spesso non ce la fa e si vede il suo occhio che vaga come a dire: "quanto deve durare ancora questo primo piano?".
Esce una melassa pazzesca condita con quello "...scion scion scion scion..." che è una storpiatura mostruosa della colonna sonora di c'era una volta il west.

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Ultima risposta 20/11/2010 12.35.48
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tumblingweed  @  17/02/2006 17:22:48
   10 / 10
Il genere Western è il mio debole, lo ammetto. Quindi già parto da un voto alto a prescindere. Però questo merita il massimo perchè, ad esempio, - quanti film ricordate che partono con delle scritte così emozionanti? E poi, il faccione di Coburn rimane scolpito nella memoria, così come il libro che cade nel fango, il dialogo/monologo sulla rivoluzione, la visione della mesa verde ...
Va bene, sono di parte e sono contenta di esserlo.
Voi intanto andate a vedere il film, se non lo avete già fatto.

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Ultima risposta 03/03/2006 23.28.29
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polbot  @  10/12/2005 13:57:11
   9 / 10
Meglio de IL BUONO IL BRUTTO IL CATTIVO... il maestro Leone si avvicina al suo capolavoro C'ERA UNA VOLTA IN AMERICA...la strada è segnata. Guardatelo...il titolo può far pensare a un classico western...invece è tutt'altro. Ora capisco sempre + la devozione di Tarantino x Sergio Leone...

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Ultima risposta 23/12/2005 01.58.15
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR frine  @  25/10/2005 02:27:47
   10 / 10
Uno dei film che amo di più. Visto molte volte, con persone diverse, e sempre in attento e religioso silenzio.
Magnificamente orchestrato intorno a tre personaggi principali (come anche in altri film di Leone) e con una forte e incisiva coralità, "Giù la testa" è un western, ma è anche epos e tragedia. Gli ideali di libertà e giustizia sociale approdano dalla vecchia Europa e si insinuano nelle menti degli oppressi, i poveri e sfruttati peones. Ma occorreranno tempo e molte terribili esperienze perché il rude bandito acquisti coscienza e diventi il vero capo della rivoluzione.
Il terrorista irlandese, tradito in patria, cede il testimone al messicano, simile a Pancho Villa ma meno crudele del personaggio storico. Gli si contrappone il terzo personaggio, traditore a sua volta ma alla fine disposto all'estremo sacrificio.
Che sia un film miracolosamente italiano, in qualche modo figlio de "Il Generale della Rovere" e di altri capolavori del neorealismo, confermano gli espliciti riferimenti alle Fosse Ardeatine e alla leggenda della 'Locomotiva' (nota soprattutto per merito di Guccini).
Interpretazioni magnifiche, musica memorabile. Un film che tutti dovrebbero vedere e considerare per quello che è: non semplice intrattenimento ma autentico epos, molto più italiano che americano, pervaso da ideali che di lì a pochi anni sarebbero esplosi per una breve quanto emozionante stagione.

7 risposte al commento
Ultima risposta 31/05/2006 00.50.44
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Crimson  @  10/08/2005 11:08:05
   10 / 10
Due grandissimi protagonisti per una storia avvincente. Struggente la colonna sonora (per me la più bella di Morricone assieme a quella di "C'era un volta in America"). Fantastiche le scene in cui Coburn ricorda. E poi il tradimento del dottore, la morte dei figli, le esecuzioni di massa, la scena dell'esplosione del ponte...insomma faccio prima a scrivere che ogni scena di questo film è decisamente da 10! uno dei miei film preferiti!

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Ultima risposta 24/05/2006 12.34.08
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Gruppo COLLABORATORI fidelio.78  @  30/07/2005 14:34:44
   10 / 10
Mi rifiuto di accettare questa media per "Giù la testa".
E' un capolavoro, il miglior western di Leone. Decisamente meglio del troppo lungo "C'era una volta il west" e molto più avvincente della trilogia del dollaro.
Questo film va anche oltre il genere western, anzi, Leone lo trasforma in una odissea di libertà e ribellione.
L'ennesima perla di uno dei più grandi registi di sempre.

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Ultima risposta 23/11/2005 18.10.47
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M|zaR  @  16/12/2004 01:02:50
   8 / 10
Considero questo film come un'opera a parte nell'attività cinematografica di Sergio Leone. La trilogia del dollaro, c'era una volta il west ed infine c'era una volta in america sono film che perfettamente si incastrano fra loro come un puzzle: il risultato è l'evoluzione dell'America. Giù la testa si occupa di ben altro. Qui il tema predominante è la rivoluzione. Leone, attraverso una citazione di Mao Tse Tung, ricalca l'idea che la rivoluzione altro non è che un atto vandalico, che porta alla povertà e alla morte. A cavallo di questa "tema" duro ma importante si svolge l'intera vicenda del film. Da un lato c'è John (interpretato da un sempre strepitoso James Coburn) che della parola rivoluzione ne ha davvero abbastanza (nella sua Irlanda la rivoluzione gli ha portato via il suo più caro amico) e dall'altra c'è Juan (interpretato da un bizzarro Rod Steiger) che della parola rivoluzione ha sempre avuto un'idea ben precisa, cioè che la rivoluzione non porta assolutamente a nulla, se non che ad una più intensa miseria. Stufi di tutto questo, i due si alleano e, proprio fra le grinfie della rivoluzione messicana, cercano di spianarsi la strada verso la libertà, verso l'America. Ma l'epilogo non fa altro che confermare la brutalità della rivoluzione, che davvero non risparmia niente e nessuno. La colonna sonora di Ennio Morricone (una delle migliori a mio parere) accompagna i momenti salienti del film, ovvero i ricordi di John, conferendo a quest'ultimi una forte carica di nostalgia e tristezza. La scena finale è emblematica. Juan, restato ormai completamente da solo, non può far altro che chiedersi "che ne sarà di se stesso": l'unica certezza è che dovrà abbassare ancora una volta la testa davanti al destino.

1 risposta al commento
Ultima risposta 18/11/2007 18.44.50
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Gruppo REDAZIONE maremare  @  31/03/2004 00:37:18
   8 / 10
Quando uscì fu un mezzo fiasco ma a mio parere è un film bello e sottovalutato.
Un Leone atipico.

2 risposte al commento
Ultima risposta 21/05/2007 18.59.28
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