good night, and good luck regia di George Clooney USA 2005
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good night, and good luck (2005)

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locandina del film GOOD NIGHT, AND GOOD LUCK

Titolo Originale: GOOD NIGHT, AND GOOD LUCK

RegiaGeorge Clooney

InterpretiDavid Strathairn, Alex Borstein, Robert John Burke, David Christian, Patricia Clarkson, George Clooney, Jeff Daniels

Durata: h 1.30
NazionalitàUSA 2005
Generedrammatico
Al cinema nel Settembre 2005

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Trama del film Good night, and good luck

Edward R. Murrow, è un famoso anchor man della CBS. Venuto a conoscenza di una lista di proscrizione redatta dal senatore Joseph McCarthy in cui vengono inseriti i nominativi di tutti coloro che sono sospettati di avere simpatie filo-comuniste, decide di divulgare la notizia e di dedicare parecchie puntate del suo show, "See it now", alla controversa figura del politico...

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Voto Visitatori:   6,89 / 10 (94 voti)6,89Grafico
Voto Recensore:   7,00 / 10  7,00
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Voti e commenti su Good night, and good luck, 94 opinioni inserite

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Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  18/09/2005 14:19:27
   7 / 10
Finalmente, ne possiamo parlare, liberi dal climax opprimente della mostra del cinema e dalla critica unanime nell'esaltarlo. La seconda prova registica di Clooney è un'opera essenziale, senza fronzoli, vigorosa e callibrata come un orologio svizzero: un film al cui disordine creativo del pur intrigante "confessions of a dangerous mind" si oppone un'idea di cinema coerente, precisa e tuttavia mai accademica. Girato in un b/n prodigioso, che rievoca il primo Lumet, il noir classico e forse Howard Hawks, "Good night and. good luck" anche per il tema prescelto rivela l'interesse per Clooney verso i personaggi "minori", che alla luce della fama e del maelstrom sociale si rivelano impietuose forme dell'aberrazione del potere che tenta di schiacciarle definitivamente. Il gigionismo di Stockwell lasciamolo ai posteri: l'Ed Murrow di David Strathairn è sobrio, implacabile, forse un po' cinico, per nulla simpatico ma abbastanza consapevole del suo ruolo per trovare solidarietà negli spettatori. Il tema già consolidato con diversi film di buona qualità ("come eravamo", "il prestanome", "reds", "indiziato di reato" etc.) non si limita a una cronistica dimensione della realtà del maccartismo, non è propriamente un biopic da almanacco, ma una denuncia sulla libertà di stampa con uno sguardo rivolto anche e soprattutto alla realtà contemporanea. Nelle immagini di repertorio noi respiriamo il climax di quegli anni, che costituivano il binomio assoluto tra i venti conservatori del senatore McCarthy e le aperture progressiste di Kinsey e del cinema "voyeur" (probabilmente la degenerazione della caccia alle streghe ha influito molto nel processo di rinnovamento dell'idealismo Usa). Il cinema Usa da una parte cerca di riportare in auge, come in questo caso, la figura del cittadino comune (giornalista non comune? Murrow) dall'altra segue l'effetto opposto, agiografando i miti per una rievocazione enfatica dell'American Dream (come ha fatto Scorsese nel suo "aviator"). Sono affidate a shorts di repertorio le figure di McCarthy o del consiglio dei 10, inframmezzate da spiritose interviste con personaggi illustri come il pianista gay Liberace, "colto" (fateci caso) in una domesticità che esprime l'influenza ancora molto forte della comunicazione radiofonica rispetto al "moderno" sistema televisivo. Ma piu' che Strathairn, Downey Jr fornisce un'interpretazione eccellente. Personalmente mi resta l'impatto con un'opera impeccabile benchè vagamente raggelata. Il registro scelto da Clooney impone un clima opprimente e vagamente Beckettiano agli studi della cbs e all'emblema della libertà di stampa che mette in gioco un traguardo indissolubile: la scelta - un po' troppo utopica e idealista - di un'integralismo professionale senza una vera vita privata. E' appunto per questo che non mi sento di promuovere a pieni voti un'opera comunque interessante, capace di operare una vera e propria radiografia fisiognomica nei volti degli interpreti. Una denuncia vicina per questo al cinema bellico, dove gli uomini possono convivere e condividere una dimensione di Resistenza che "altrove" (gli esterni così duramente negati) ha coordinate ed espressioni ben diverse

3 risposte al commento
Ultima risposta 23/09/2005 14.58.31
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