Il film racconta l'ascesa criminale del boss italo-americano John Gotti, il mafioso, scomparso 16 anni fa per un cancro alla gola, che fu a capo della famiglia Gambino di New York City. Il film racconta l'uomo che fu a capo della criminalità durante gli anni ’80, divenendo praticamente una celebrità, sfoggiando vestiti eleganti e dando l'impressione di essere intoccabile di fronte alla legge.
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L'interpretazione i significati sempre attuali di quando una persona è costretta a farsi giustizia da solo a causa di una società completamente corrotta. Non ci saranno le moine siciliane del genere, ma il senso crudo del genere padrino poi è questo. Per la maggior parte delle persone poi questa persona veniva ricordata bene e da solo faceva funzionare meglio le cose.... c'è molto da riflettere su questa cosa...
Non merita stroncature, è un mafia movie nella media ben sorretto da Travolta; scorre via bene, risulta non chiarissimo in alcuni passaggi ma le battute di Travolta son simpatiche ed il film un minimo di stile ce l'ha.
Noleggiato in videoteca a suo tempo. Sapendo non era un gran film. È uno dei rari casi in cui non comprai il dvd. È un film fatto malissimo. A livello emozionale non coinvolge. A livello storia moltissimi errori.
Qualcuno lo ha paragonato a una copia brutta del Padrino. Ma non ne è nemmeno una bozza.
Travolta deve restare sulle commedie, anche bizzarre. Credo.
Piuttosto Rivedetevi qualche docu su netflix su mafia italo-americana. Anche su youtube c'è un docu sulla storia dei padrini.
L'ho trovato forse un po' ingarbugliato soprattutto all'inizio. Per il resto il bravo travolta da il meglio e sostiene la pellicola interessante praticamente da solo. Forse lento ma è un focus su un personaggio particolare. Sufficiente.
Gia' il solo fatto di affiancare la parola "padrino" a questo film è un'offesa. Il povero Travolta, sicuramente non aiutato da una pessima sceneggiatura, impersona un boss mafioso dove sono piu' le luci che le ombre. Una figura eccessivamente edulcorata, troppo buon padre di famiglia, vittima di un ingiustizia con la morte del figlio e osannato dalla gente. Ma chi era in realta' questo Gotti? Non lo sapremo mai, o almeno non sicuramente attraverso questo film. Eppure leggendo qua e la' si poteva realizzare qualcosa di buono perche gli spunti per un personaggio controverso c'erano eccome. E invece dialoghi banali, poca azione e tanto affetto...
Con questo "polpettone" cinematografico Travolta si e' giocato molti "punti" e lo ha fatto nella maniera peggiore. Il film e' noioso a tratti sembra voler "scimmiottare" il Padrino di Coppola,ma gia' quello era noioso,una sua "scimiottatura" non puo' che essere peggio.I personaggi sono tutti raccontati superficialmente,anche lo stesso protagonista che non appare per niente come e' stato raccontato da libri e giornali,che hanno sempre raccontato di un "padrino" spietato che e' riuscito a farla franca con la legge in numerose occasioni,ma che,per assurdo era benvoluto dalla gente della citta' che teneva in pugno,al punto di essere visto quasi come un benefattore.QUeste due cose sono trattate molto superficialmente,facendo vedere la lettura della sentenza di innocenza dei 4 processi che ha subito in cinque minuti di pellicola e solo nel finale,le interviste della gente che diceva appunto che era un benefattore e che la citta' aveva meno criminalita' quando c'era lui al potere.Nonostante questo il film,risulta essere troppo lungo,con sacco di nomi,famiglie,personaggi,che compaion o e scompaiono nel giro di pochi minuti e fanno andare in confusione chi guarda il film,facendogli perdere il filo e la voglia di seguirlo.Anche i dialoghi,che in film del genere sono sempre il "pezzo forte" non dicono nullae non rendono l'idea dell'importanza e del potere che questi personaggi avevano nella scena politica e sociale della New York di quegli anni.Fosdsimo a MasterChef lo definirei come dice sempre Bruno Barbieri,il classico "mappazzone"
Che brutta cosa che ho visto, noioso e freddo. John Travolta questa volta imbarazzante ma e' tutto il cast ad essere sotto tono quasi sapendo di interpretare un b-movie. Lo sconsiglio.
Gotti non è così orribile come la critica dice essere: certo, ha i suoi difetti, SPECIALMENTE a livello di sceneggiatura e di caratterizzazione dei personaggi che ruotano intorno al protagonista, ma nel complesso è un thriller godibile che non tocca assolutamente livelli di B-movie.
Prima di descrivere il film una citazione a John Travolta: ma quanto è bravo? E' uno degli attori più versatili e capaci di Hollywood, ci ha regalato grandi emozioni in tutti i personaggi che ha interpretato; non per ultimo questo Gotti in cui ha dato veramente il massimo in un ruolo molto difficile e delicato considerando i "mostri sacri" che in passato hanno fatto il bello ed il cattivo tempo nei film di mafia. Il film è abbastanza lineare, ma per chi non conoscesse la storia (come il sottoscritto) è un'ottima opportunità di imparare qualcosa sulla malavita dell'epoca.
Gotti , gangster di origini italiane, fu un nome altisonante di Cosa Nostra, parliamo di un personaggio impelagato nei giri illeciti degli anni 80/90, prima la gloria poi l'inesorabile declino in un mondo fatto di circuiti chiusi e spietati.
"Gotti - A Real American Godfather" è il titolo originale di questa produzione americana di Kevin Connolly. Il film incuriosisce gli amanti del genere, la storia su un italo americano, può sempre risultare "seducente" per chi è conoscitore di film come "Il padrino" e "C'era una volta in America". I temi e le dinamiche della mafia siciliana sono da tempo immemore un tassello della cinematografia. La produzione di Connolly risulta essere di ottima fattura , al di la di un buonissimo e carismatico John Travolta, il film poggia su un architettura registica di non poco conto. Alcune sequenze sono create su giochi tecnici non indifferenti, le musiche poi sono un altro grande pilastro del gioco. Non da trascurare poi le ambientazioni di una vecchia e fumosa America e i costumi degli affiliati gangster. Cappotti , giacche , cappelli.
"Gotti, Un vero padrino americano", visto in una ottica squisitamente tecnica, gareggerebbe con le migliori produzioni del genere, senza alcun dubbio. Il problema, o limite, è rappresentato da una storia non perfetta. Insomma manca una totale scannerizzazione "professionale" di Gotti, la regia si focalizza più sul rapporto con la famiglia che sulle vicende malavitose. La cosa potrebbe essere anche un ottimo diversivo , però, si rischia di mandare lo spettatore su Wikipedia a fine visione. Praticamente col film di Connolly possiamo carpire il carattere e la filosofia del personaggio, possiamo conoscere figli e amici, ma il contesto malavitoso non è elaborato fino in fondo. Manca qualcosa. La sceneggiatura dunque entra, consequenzialmente, nel discorso. Le nostre restano comunque riflessioni soggettive.
La visione è consigliata, nonostante i temi "duri" e malavitosi, il film può esser visto anche da un pubblico più vario, non si eccede quasi mai nella superflua violenza, la pellicola ha un suo specifico senso dell'equilibrio.
Un punticino in più perchè la pellicola prova a narrare una storia vera (sempre ben accetta), e un altro punticino ad un Travolta che ce la mette tutta per calarsi nei panni del protagonista e salvare il film, pur se con scarsa riuscita (a mio avviso scopiazza orribilmente il Vito Corleone di Brando). La regia è davvero pessima, soprattutto per la scelta della narrazione, approssimativa e confusa. Mediocri gli interpreti (a tratti inguardabili).
davvero brutto come film. doveva essere la storia di un padrino fatta con minuziosità invece è molto superficiale e priva di tanti eventi che ne costruiscono la scalata al potere. diventa un film che racconta la storia di un boss con un figlio pentito e raccontata male. pessima l'idea del boss che racconta di se stesso postmortem. travolta , di cui sono un grande estimatore, non è a suo agio nella parte anzi a volte persino imbarazzante. gli altri attori da 0. un film da dimenticare e che sconsiglio anche gratis