hanno fatto di me un criminale (1939)

Dramma con un occhio al sociale di discreta fattura ma di scarso interesse, con una partenza fosca da noir che poi non mantiene le attese. Il boxeur Garfield, impossibilitato a farsi valere sul ring perchè braccato dalla polizia, si distingue come guida carismatica in una colonia di ragazzi sbandati. Prima del finale abbastanza telefonato qualche buon momento c'è ed il film fila via senza annoiare. Rains veste i panni del poliziotto ostinato ma dal cuore d'oro: bastano un paio di sue smorfie per nobilitare la pellicola.

Non capisco perchè questo film è stato inserito nella collana dei classici del noir, se non altro aiuta a capire le differenze minime che poi porteranno al genere, ma il film, sembra un b-movie per stuntman; non ho mai visto una pellicola con una profondità di campo inutile, fine a sè stessa. L' ho trovato per di più noioso, monotono, anche se qualche soluzione registica è buona (tutta la sequenza della vasca è stata diretta bene, e funziona).

E' il primo film che costruisce il Mito di John Garfield, "golden boy" alle prese come spesso accade con una serie di eventi drammatici che influenzano la vita dei suoi personaggi o le loro scelte.
E' un'opera di pregevole fattura, anche se può apparire fastidiosamente edificante per gli spettatori contemporanei.
Le sequenze con i dead end kids (bravissimo Halop in particolare) sono comunque molto toccanti e ricche di comunicativa.
Notevole l'interpretazione del "persecutore" Claude Rains e buona prova di Berkeley (in un raro film non musical), nonostante un finale furbetto e probabilmente imposto dai produttori.

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