hans regia di Louis Nero Italia 2005
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hans (2005)

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locandina del film HANS

Titolo Originale: HANS

RegiaLouis Nero

InterpretiDaniele Savoca, Simona Nasi, Franco Nero, Silvano Agosti, Eugenio Allegri, Caterina De Regibus, Lola Gonzales, Sax Nicosia, Walter Succu, Giuseppe Cesario

Durata: h 1.38
NazionalitàItalia 2005
Generethriller
Al cinema nel Gennaio 2006

•  Altri film di Louis Nero

Trama del film Hans

Hans è un soggetto disturbato fin dalla giovane età, a causa di una predisposizione ereditaria, e dei comportamenti psicotici della sua famiglia : il padre malato mentale cronico è succube della moglie; la madre è una donna dai costumi “particolari”. In età adulta, la malattia di Hans regredisce al punto da raggruppare le paure e gli odi di tutta la società in cui vive, dove la discriminazione razziale è molto radicata e condivisa dai detentori del potere giudiziario...

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Voto Visitatori:   2,92 / 10 (12 voti)2,92Grafico
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Voti e commenti su Hans, 12 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

DarkRareMirko  @  27/12/2009 23:27:10
   6 / 10
Terza parte di una personale trilogia del regista Nero, tutta improntata riguardo al linguaggio cinematografico.

Gli altri due film sono Golem e Pianosequenza.

Molto weird, dà il meglio di sè appunto in queste sequenze, mentre diventa un pò noioso e stravisto nelle sequenze più normali, ordinarie.

Molto bravo Franco Nero, nella doppia veste di barbone/giudice ed apprezzabili anche certi attori già visti, pure nudi, in Pianosequenza.

Come film non credo meriti tutte le stroncature viste qui ed in altri ambiti; è solo un lungometraggio particolare, un pò presuntuoso, neanche eccessivamente lento, che non và visto come si vedrebbe un film mainstream, ma dovendo invece entrare anche in una certa logica, và affrontato diversamente.

Un film sul razzismo che parla di razzisti.

Neu!  @  07/04/2009 16:52:50
   1 / 10
film che fa il verso a Lynch, ma è solo patetico

lampard8  @  01/02/2008 13:09:31
   2 / 10
Non dò uno solo perchè è un film indipendente, girato con pochi mezzi ma quello è il voto che si meriterebbe soltanto per la presuntousità del regista.
Hans l'uomo scarafaggio è una delle cose più brutte, prolisse e ma recitate mai viste. Il trailer lo presentava come un gran film, NON VEDETELO!
Louis Nero= il nuovo Lynch muhahahahahah lol

gambero  @  01/02/2008 11:29:06
   1 / 10
mi sono bastati una dozzina di minuti per cambiare canale disgustato,forse è un record per me..in questo breve periodo di tempo sono riuscito a capire che cmq è una gran puttan..ata!!fossi in voi eviterei di guardarlo!

Gruppo COLLABORATORI SENIOR ferro84  @  30/11/2007 00:22:07
   1 / 10
A ragà sto film è piacevole come una seduta di dialisi!
Per carità non l'ho visto tutto non ho retto, ho preferito seguire la televendita di mediashopping sul coso che serve a depilarsi il naso!

A parte gli scherzi un film deve avere un MINIMO di ritmo per essere seguito altrimenti diventa insostenibile UN MINIMO ripeto UN MINIMO ci deve essere e non mettiamo in mezzo la scusa del budget

Poi se ci si vuole fare del male............accomodatevi

Beefheart  @  05/05/2007 18:40:44
   6½ / 10
Louis Nero, il David Lynch de'noantri, mette in scena qualcosa che assomiglia al punto di incontro tra cinema e teatro, quasi inarrivable per lentezza e pesantezza, girato in 35 mm, al buio e con budget limitato, per raccontare la kafkiana paranoia schizoide di Hans Schabe, sfortunato ragazzo cresciuto fra genitori deviati e divenuto adulto incubando un delirio degenerativo contro i neri che, secondo lui, vogliono coalizzarsi per fargli mangiare tutti i rifiuti della terra. Soggetto allucinante, rappresentazione idem. Immagini quasi solo cupe ed angoscianti, primissimi piani assurdi e deformanti, inquietanti voci fuori campo di fantomatiche coscienze parlanti, disagio e follia che trasudano da ogni singolo fotogramma. Arrivare in fondo a questo film non è stato facile, nè mi sntirei di ritentare l'impresa, tuttavia credo si debba riconoscergli originalità ed efficacia nel rappresentare la devianza e l'intolleranza della società odierna che può facilmente produrre mostri e vittime; non di meno mi sento di elogiare la convincente prova del protagonista Daniele Savoca nel ruolo di Hans. Particolare anche l'idea di chiamare i medici che l'hanno in cura con i nomi Freud e Jung e di farli impersonare da ragazzi down. Insomma è cinema estremo, assolutamente disturbante e non per tutti. Ma per qualcuno si.

Jeren  @  26/10/2006 20:08:59
   3½ / 10
Consiglio la visione anticipata dei contenuti extra, anche se poi il tentativo (espresso nei suddetti) è risulato invano...preparatevi a stringervi le meningi per comprendere almeno il tentativo...

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  18/05/2006 10:05:50
   1 / 10
Se fino a ieri sera qualcuno mi avesse chiesto quale fosse il peggior film che ho visto nella mia vita,avrei avuto difficolta' a rispondere,tanta era la scelta...dopo "l'esperienza" della visione di Hans non ho piu' dubbi!Un film schifoso come questo non l'ho mai visto.
Il tentativo da parte del regista di sperimentare un nuovo linguaggio cinematografico finisce col creare un opera veramente senza senso, ridicola,supponente,priva di ogni logica e tecnicamente puerile...appare chiaro come il sole che il sig. Nero sia meglio che cambi mestiere se questi sono i risultati!
La cosa fastidiosa è che questo signore manca totalmente di umilta' , si crede un regista di ottime capacita'(probabilmente perchè certa critica ha vezzeggiato le schifezze che ha prodotto precedentemente) ed è evidente che si crede il nuovo Lynch(la citazione del nano mi ha fatto inc.azzare come una bestia),sarebbe meglio che qualcuno gli faccia capire che non si ritrova neppure un unghia del talento di noti registi "visionari" ai quali tenta di fare il verso.
La pellicola sembra essere realizzata da dei bambini delle medie,non aggiungo altro, se non che è un film da EVITARE assolutamente,a meno che non vogliate farvi due risate alle spalle dell'egocentrismo di Louis Nero.
Resta scandaloso che film italiani di buon livello restino nel totale anonimato e un insulto al cinema come Hans,perchè di questo si tratta,venga non solo distribuito in maniera capillare a noleggio,nelle sale e goda di un trailer passato piu' volte in tv,ma venga addirittura presentato al festival di Venezia!
Mi chiedo inoltre come certi attori(anche affermati)possano aver accettato di girare un film tale ,visto che l'unico posto che merita è in fondo ad un sacco della spazzatura ,proprio uno di quelli che angosciano il protagonista!

7 risposte al commento
Ultima risposta 20/05/2006 16.54.33
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calista  @  14/05/2006 17:35:22
   1 / 10
caro signor nero, mi hai fatto morire dal ridere.
ascolta un consiglio: evita di scopiazzare in malo modo cronemberg e lynch, quelli sono artisti e non meritano il tuo trattamento... datti all'ippica piuttosto!!

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dirkdiggler  @  06/02/2006 12:26:28
   10 / 10
mitico

7 risposte al commento
Ultima risposta 14/02/2006 20.20.40
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regista  @  29/01/2006 20:07:34
   1 / 10
RudyGonzo  @  28/01/2006 18:39:08
   1 / 10
L’ultimo “film” di Louis Nero, “Hans”, è il terzo capitolo della trilogia “dedicata al linguaggio cinematografico”. Cosa sia per Nero il “linguaggio cinematografico” resta un vero mistero, che lui stesso non sembra essere riuscito a risolvere. Soprattutto non sembra aver capito che per distruggere un linguaggio bisogna prima averne padronanza. Basterebbe parlargli chiaramente, dirgli gentilmente che il cinema non è esattamente la sua strada, e che certo, avrà altre grandi doti, ma non quella. Invece, siamo ai livelli del peggior epigono di Ed Wood, ma senza la sua sincerità naif. Perché Nero è pieno di sé, presuntuoso, e convinto veramente di essere un “autore”, anzi “Autore”, arrivando ad inserire i titoli dei suoi lavori precedenti in una citazione della Genesi, tanto per sgombrare il campo da equivoci. Aspetto di sentirmi dire da qualche critico in vena di stupire che questa presa in giro, di qualità a dir poco amatoriale, sia in realtà un capolavoro, per avere un quadro completo di quali siano le aberrazioni a cui il “cinema” italiano possa portare, trascinandoci tutti quanti nel baratro più profondo della totale mediocrità.
Imbarazzanti gli attori, tranne Franco Nero ed Eugenio Allegri. Imbarazzante la partecipazione di Silvano Agosti. Imbarazzanti molte delle situazioni che ci vengono proposte nello svolgersi di una trama che definire tale suona quantomeno ottimistico. Imbarazzanti le “musiche” fatte con una tastierina giocattolo. Imbarazzante la “fotografia”, consistente nel piazzare una quarzina a occhio da qualche parte per non avere la scena buia. Imbarazzante affrontare la pazzia con tanta insipienza. Imbarazzante coinvolgere attori down per rappresentazioni grottesche dei padri della psicanalasi. Imbarazzante il nano vestito di raso rosso di lynciana memoria.
La democratizzazione del mezzo introdotta dal digitale assume con operazioni come questa il carattere nefasto di una maledizione, portando le persone di buon senso a ragionamenti reazionari, o a rimpiangere la dignità del Dogma. Leggo in giro che Nero è un giovane regista, ancora immaturo. Si può giustificare una profondità poetica da turba pre-adolescenziale a chi sta per compiere trent’anni, invece di dare il giusto senso negativo al termine “immaturo”? Le opere giovanili di ogni autore, immature per forza di cose, lasciano intravedere il talento e le promesse future. Ma qua non siamo di fronte né a un novello Warhol, né a un piccolo Lynch o Aronofsky, ma nemmeno davanti alla ingenua poesia di un Tonino De Bernardi, o agli intellettualismi di Straub & Huillet, che, piacciano o meno, esprimono qualcos’altro che non sia del mero esibizionismo. E poi, cose come “Hans” intasano il mercato già scarso del cinema indipendente italiano, gli sottraggono risorse, spazio e soldi pubblici (e “Hans” ne ha avuti), e creano confusione negli spettatori meno preparati.
Passati quarant’anni da che Piero Manzoni sintetizzò la nostra epoca nella “***** d’artista”, sono proprio gli artisti che mancano.

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