henry poole - lassu' qualcuno mi ama (2008)

Dramedy che miscela fede, malattia, solitudine e speranza in un sottile gioco delle parti dove l'incastro appare debole, a volte banale, salvato però, almeno in parte, dalle performance del cast e dalla volontà di instillare una dose piuttosto corposa di sentimentalismo.
Il risultato non è dei migliori, ma complessivamente neanche da buttare, e HENRY POOLE cerca di regalare qualcosa che faccia riflettere ed intrattenere senza fatica.

Concordo in tutto e per tutto con il commento precedente. Film dal tema delicato e che può provocare reazioni opposte. In sostanza, però, non è affatto da bocciare anzi, per me supera ampiamente la sufficienza tanto che trovo inconcepibile una media così bassa, seppur data solo da 5 voti. Comunque, buone le musiche, convincente l'interpretazione di un Luke Wilson fuori dai suoi classici ruoli e, unica pecca, un ritmo alle volte troppo lento. Per il resto c'è malinconia, c'è rassegnazione, ci sono momenti di dolce spensieratezza; insomma, tutto ciò che mi aspettavo di vedere e, forse, qualcosina in più.

film senza pretese, da interpretare, i temi trattati sono molto delicati le reazioni e i giudizi sono molto soggettivi come forse il regista intende sottolineare.
La lentezza, il silenzio, la sofferenza, la solitudine, la riflessione sono l'anima del film.

Non ho capito dove si vuole andare a parare, non mi aspettavo di certo le risate perchè il film è impostato piu' come dramma che commedia, ma il tutto è talmente insipido, oltre che lento e noioso, che mi sono assuefatto.

Più che una commedia è un film drammatico sulla malattia, la solitudine e la fede.
Un mix che a Mark Pellington non è riuscito bene. Il film è piuttosto noioso, ritmo lento, scene ripetute e troppo buonismo.
Prove discrete degli attori.

film molto ridicolo, sopratutto per il taglio "serio" che gli viene dato.

Pacchianata di Mark Pellington, che di vicinato aveva giù parlato nel bel thriller "Arlington Road".
Qui si muove invece tra dramma e commedia in un film pseudo-religioso molto retorico, con tanto di lieto fine idiotissimo.

Ma è solo un filmettino scemo, a priori un flop, in cui l'unica ragion d'essere è la presenza della splendida Radha Mitchell, i cui primi piani si sprecano.