house of gucci regia di Ridley Scott USA 2021
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house of gucci (2021)

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locandina del film HOUSE OF GUCCI

Titolo Originale: HOUSE OF GUCCI

RegiaRidley Scott

InterpretiLady Gaga, Adam Driver, Jared Leto, Jeremy Irons, Al Pacino, Salma Hayek, Camille Cottin, Jack Huston, Reeve Carney, Mădălina Diana Ghenea, Youssef Kerkour, Florence Andrews, Mia McGovern Zaini, Vincent Riotta, Eva Moore, Mehdi Nebbou, Andrea Piedimonte Bodini, Edouard Philipponnat, Bianca Nappi, Gianpiero Pumo, Livio Beshir, Miloud Mourad Benamara, Mario Opinato, Luca Chikovani, Andrea Bruschi, Dante Alba, Alexia Murray, Johanna Santos, Gaetano Bruno, Vincenzo Tanassi, Mauro Lamantia

Durata: h 2.38
NazionalitàUSA 2021
Generedrammatico
Al cinema nel Dicembre 2021

•  Altri film di Ridley Scott

Trama del film House of gucci

La vera storia di come Patrizia Reggiani complottò per uccidere suo marito Maurizio Gucci, nipote del famoso stilista Guccio Gucci.

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Voto Visitatori:   6,20 / 10 (33 voti)6,20Grafico
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Voti e commenti su House of gucci, 33 opinioni inserite

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stratoZ  @  21/02/2024 12:29:33
   5½ / 10
ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

E' un filmetto, come gli ultimi trenta film di Ridley Scott o giù di lì, cioè praticamente tutti escludendo le prime tre perle, non è pessimo perché comunque è un fatto di cronaca discretamente interessante seppur nulla di originale, praticamente non è altro che la classica storia degli squali in famiglia che si mangiano tra di loro per interessi economici, invidia, frustrazioni e via dicendo fino ad arrivare all'autodistruzione, ma è anche una riflessione sul cambiamento dei tempi, sul capitalismo che ingloba la stessa impresa familiare che basa il suo marchio di fabbrica proprio sull'essere un'impresa familiare, nulla di così originale, però ha un mordente di fondo abbastanza corposo.

Dove perde punti il film probabilmente è la messa in scena, dalla solita regia di Scott, abbastanza pachidermica, anzi qui neanche troppo se paragonata ai suoi colossoni storici, in ogni caso è una messa in scena abbastanza piatta senza grandi spunti e con delle interpretazioni che considero sprecate, macchiettistiche e poco approfondite, con dei personaggi eccessivamente caricaturali che si muovono sul filo del grottesco, come l'imbarazzante Jared Leto, lo stesso Al Pacino super istrionico mi ha convinto davvero poco e sembrava una parodia di se stesso, forse alla lunga quelle che mi hanno convinto di più sono le interpretazioni femminili, nonostante non consideri Lady Gaga chissà che attrice, l'estrazione popolare del suo personaggio rende meglio in mano a lei, così come Salma Hayek nel ruolo della cartomante truffatrice sembra cucita a pennello.

Il film si dipana in continui ribaltamenti tra tradimenti, distruzioni dei rapporti, giochi di potere all'interno della famiglia e la costante minaccia del fisco e della galera che aleggia sulle figure controverse dei membri della famiglia, ha un ritmo tutto sommato molto sostenibile per la lunga durata del film ma presenta poco lirismo e un'empatia praticamente nulla, ma alla fine Ridley Scott è un po' così oramai.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR foxycleo  @  20/10/2023 22:30:39
   5 / 10
Avevo molta curiosità verso questo film, sia per il cast, sia per la regia, sia per la storia. Purtroppo le aspettative sono state disattese.
Interpretazioni poco riuscite, come quella di Jared Leto, storia narrata in maniera pesante ed a tratti macchiettistica.
Non sufficiente.

Serge  @  19/10/2023 00:49:23
   4½ / 10
Scott mi faceva ben sperare, ma la pellicola risulta un' allucinante pastrocchio, dove la monotonia regna sovrana insieme a dialoghi puerili ed una tensione inesistente. Insomma, alla fine della fiera si tratta dell' ennesimo bidone hollywoodiano ad alto budget, che si adagia su se stesso, annoiando ed irritando dopo la prima mezz' ora.

Crystal_89  @  28/09/2022 14:46:26
   5 / 10
Il film si limita a raccontare la storia d'amore fra Maurizio e Patrizia, con tutte le altre vicende (sia personali che aziendali) appena accennate.
Alla fine, chi non è pratico della vicenda, ci capisce poco e non può nemmeno farsi un'idea sull'abilità imprenditoriale effettiva dei personaggi. Qui Maurizio ascende e, dopo pochi minuti, è già finito.
Sarebbe stata meglio una mini serie di almeno 5 puntate

Goldust  @  18/08/2022 18:17:38
   5½ / 10
La prima parte lasciava ben sperare, immersa in un sano rampantismo anni ottanta e insieme scossa dalla vitalità giovanile dei protagonisti. La seguiva una seconda parte molto meno interessante perchè vocata alla fiction più elementare, dove voltafaccia e colpi di scena si assommavano in modo meccanico senza arrivare a fine visione alla cosiddetta quadra. E anche le interpretazioni - escluso il sempre eccellente Driver, che prima o poi sbaglierà pure lui un film - si appiattivano o tracimavano nel caricaturale. Insomma niente di imperdibile.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento williamdollace  @  17/08/2022 14:59:40
   5½ / 10
Personaggi anonimi con in mano grandi poteri e grandi responsabilità. Sicuramente (Maurizio) travolti dalla bellezza che li circondava e che li poteva circondare, una Patrizia Reggiani impersonata da una Gaga ego-isterica, perennemente affamata, distrugge una dinastia. L'intuizione di Ford e la dipartita di tutti probabilmente salvano un marchio iconico ancora oggi inarrivabile. Ridley Scott si limita al compitino lasciando al montaggio solo qualche piccolo virtuosismo, peraltro trascurabile.

Kit Carson  @  04/06/2022 11:03:59
   4½ / 10
Un filmetto finto, pieno di luoghi comuni patetici, inutilmente romanzato, con personaggi macchiette, attori anonimi e dialoghi banali scritti da un americano che sembra non aver visto mai l'Italia se non nei film americani. Negli anni 80 avrei dato 6 a questo film, ma oggi questi difetti sono ingiustificati e patetici.

TheLegend  @  13/03/2022 13:20:05
   5½ / 10
Prima parte riuscita,si perde nella seconda.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  08/02/2022 22:08:10
   4½ / 10
Solitamente non leggo mai recensioni di film prima della visione. Una cosa mia personale e mi limito a raccoglire solo impressioni a voce di chi l'ha visto. Quando mi hanno detto che House of Gucci era un condensato alla Dinasty, in effetti il paragone non è proprio fuori luogo e ci credo che la famiglia Gucci, alla visione di questo film ispirato alle vicende di famiglia, se la sia legata al dito. La prima parte di film, Scott riesce a tenere sotto controllo questo lavoro, ma poi scivola immancabilmente non tanto nel trash, ma nella cafonata pura ed emblema di questo è il personaggio di Aldo Gucci di Pacino, più vicino ad un Michael Corleone in versione tamarra. Scott non è mai stato un maestro di ironia, trash o meno, e non lo dico io, ma la sua filmografia. Su Jared Leto è come sparare alla Croce rossa, mentre l'unico che si salva in fondo e il Maurizio Gucci di Adam Driver, l'unico ad avere un minimo di senso della misura che anche Lady Gaga gradualmente perde. E' un film privo di struttura solida, strutturato più ad episodi all'interno della stessa storia, come le puntate di una serie. Nessun riferimento, se non sporadico, alla storia di questa famiglia e l'unica ironia che ho colto è forse nei titoli di coda quando il rilancio del marchio Gucci sia riuscito senza un membro della famiglia Gucci al suo interno. Non è nemmeno una questione di seguire pedissequanmente la storia perchè il cinema è proprio l'arte della distorsione o della manipolazione di una storia, questo non significa che tutto debba diventare una baracconata senza controllo. Una famiglia che in fin dei conti è implosa tra gelosie personali, alleanze e tradimenti tra i diversi memebri della famiglia stessa. E per favore basta con questi ca22o di anglosassoni di m3rda che dipingono l'Italia allo stesso modo da decenni.

Mauro@Lanari  @  11/01/2022 15:14:08
   4½ / 10
"House Of Gucci è la telenovela della dinastia Gucci oppure la dinastia Gucci è la telenovela di House Of Gucci?" (Pedro Armocida). Falso dilemma, poiché in entramb'i casi il film non ha molto d'affascinante. Ci starebbe anch'un sottotesto "indican[te] una definizione precisa della poetica di Scott sin dagli esordi: 'non sono copie, sono repliche', [...] la tensione sotterranea nelle opere del cineasta è sempre quella che si agita tra originale e falso (d'autore?)" (Sergio Sozzo), e pure in questo caso ciò non giustifica la piattezza emotiva che si percepisce. Forse proprio perché la serialità è una recidiv'artistica che stanca fin'ad annoiare? Oppure perché dell'italianità vera, quella della Milano da bere e delle Wanna Marchi, del mondo imprenditoriale della moda e del nostro esibire tutto quanto fa "ricchezza, stile, potere" ne sappiamo già abbastanza e comunque a prescindere dallo sguardo esterno d'un 84enne britannico o dall'ennesimo scimmiottamento corleonese fornitoci d'Al Pacino? Nell'"all star cast" "malignamente vale la pena di citare anche la presenza di Salma Hayek che nel film interpreta la parte della maga amica di Patrizia Reggiani (Pina Auriemma, finita in galera per favoreggiamento nell'omicidio Gucci) e che nella vita è la consorte di François-Henri Pinault, presidente e amministratore delegato del gruppo Kering. Cos'è il gruppo Kering? L'attuale proprietario del marchio Gucci" (Elisa Battistini).

michael star  @  09/01/2022 11:43:52
   5½ / 10
Così così, si lascia vedere ma senza suscitare alcuna emozione.
Leggero, superficiale a volte grottesco e macchiettistico nel rappresentare certe scene o certi personaggi (su tutti Paolo Gucci, me era e parlava davvero così?).
Si salvano le prove di Adam Driver e Lady Gaga, ma la messa in scena sontuosa di Scott non basta secondo me per la sufficienza, sceneggiatura non convincente, come si suole dire un'americanata, nonostante il regista di nome.

LucaT  @  03/01/2022 15:00:48
   4½ / 10
anche se ho aprezzato
varie interpretazioni di vari personaggi
tra tutti Lady Gaga che da prima risulta piacevole
e poi risulta purtroppo stucchevole
il film di persè non mi ha molto convinto
anche se si lascia seguire
almeno per una prima visione

da notare come viene sottolineato nelle diciture finali
chi ha tratto il vero beneficio da tutta la questione

e inoltre
-nessun membro della famiglia possiede il marchio Gucci-

Filman  @  22/12/2021 09:51:40
   5 / 10
Il 2021 per Ridley Scott è stato il riassunto della sua carriera costantemente altalenante: da una parte film a lui affini, per genere o costruzione visiva, con tematiche intimiste e, sostanzialmente, riusciti; dall'altra film che potrebbe dirigere chiunque, richiesti da Hollywood e, artisticamente, falliti. Se alla prima categoria appartiene The Last Duel, alla seconda appartiene inevitabilmente House of Gucci.
Si sta parlando di un film biografico che freme di aprire il guardaroba del suo sfavillante vestiario per uscire sulle strade milanesi ed essere ospitato nelle ville borghesi italiane, una descrizione che dovrebbe già far intuire tutto, dalle capacità auto-promozionali del film alle possibilità di essere protagonista alla serata degli Oscar. Non si tratta di una commediola americana alla "Il Diavolo Veste Prada", ma di una produzione molto più furba, che scrive il ruolo di Patrizia Reggiani come fosse un personaggio alla Jennifer Lawrence, un personaggio originale dieci anni fa ma che al pubblico e alla critica finto-intellettuale americani, chissà, magari piace ancora.
E' triste vedere Ridley Scott indossare i panni di un qualunque David O. Russell mentre dirige il suo personalissimo "American Hustle", come fosse un hipster che confonde il frizzante con l'arte, quando in realtà di tratta di un regista di 84 anni capace di portare un genere da lui inventato al suo apice, e per giunta lo stesso anno.
Il film vorrebbe raccontare la vacuità, l'assenza di spirito, l'assenza di arte e il pressappochismo del marchio Gucci, ma mentre si perde nei dialoghi pulp e privi di profondità dei suoi protagonisti, sembra raccontare la vacuità, l'assenza di spirito, l'assenza di arte e il pressappochismo di sé stesso.
"Un'operetta da quattro soldi" viene definito il marchio Gucci in una scena del film. Sulle note di una banalissima colonna sonora, che usa Pavarotti come lo userebbe un borghese che non capisce nulla di arte, possiamo usare la stessa definizione per questo film.

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