Antoine Doinel è un ragazzo solo, indesiderato e incompreso. Per ribellarsi, marina la scuola e commette dei piccoli furti. Quando, con l'amico René sottrae una macchina da scrivere per pagarsi una gita al mare viene arrestato e mandato in un riformatorio.
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Manifesto simbolo della ribellione giovanile costretta a soccombere davanti all'ottusità del mondo adulto che non vede ragioni; film vero ed umano, ma anche semplicissimo e lineare, mezzo punto in più per dei movimenti di macchina piuttosto ispirati (nelle ultime sequenze in particolare) e per la bravura del giovane protagonista (verso il quale si provano sentimenti molto contrastanti).
Ho letto tante belle parole, ma non sono convinto: perché capolavoro?
film poetico ed elegante,simbolo della nouvelle vauge per anni. la sua pecca (e il motivo per cui non mi ha entusiasmato troppo) sta nell'interpretazione del ragazzo,nella freddezza o apparente indifferenza di antoine verso quello che gli capita intorno. potrebbe essere stata una scelta del regista ma non riesco ad emozionarmi o immedesimarmi nelle sventure del ragazzo a causa di questa sensazione che ho avuto per tutto il film. un'altra mia perplessità è l'eccessiva lentezza e mancanza di dialoghi nell'ultima mezz'ora,mentre la prima parte è molto ben strutturata. rimane una bellissima storia aldilà di queste mie personali percezioni negative.