A Città del Messico, Jaibo è il leader di una banda di giovani teppisti appena uscito dal riformatorio. Pedro è un teppista come lui, ma con qualche voglia di riscatto.
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In questo/questi angoli di mondo dove c'è estrema poverta la delinquenza è il pane quotidiano che viene assaggiato dai giovani e giovanissimi che non possono che finire presto o al riformatorio o, peggio, sotto terra. Il gruppo di giovani che segue il regista cerca solo di tirare avanti nel quotidiano con i mezzi messi a disposizione della societa'...nessuno. Visti come cani randagi, "se ne muore uno tanto meglio, un delinquente in meno". Questo capolavoro di Bunuel, l'ennesimo, è un film neorealista che non lascia spazio alla speranza, come magari facciamo noi Italiani dal grande cuore. Crudele fino all'estremo, con scene di violenza che mi hanno ricordato "Arancai meccabica" di Kubrick, tanti pugni al cuore, compreso il finale, ovviamente tragico. Da vedere e rivedere...